martedì 31 ottobre 2006

E' pronto il DVD


Grazie al "lavoro di famiglia" è pronto il DVD con le foto attuali della Missione di Mambasa e con alcune immagine storiche di Nduye.

Lo abbiamo proiettato la sera del 27 scorso all'incontro di Senigallia.

Da adesso chi volesse avere una copia non ha che spedire una mail a gianluigi.mazzufferi@tin.it .

Potrebbe essere uno strumento utile per ricordare persone e luoghi, ma anche da mostrare agli amici. In questo caso non dimenticate di raccogliere un contributo per aiutare le iniziative in corso.

Come sempre educazione e scuola sono al primo posto nell'agenda del nostro Padre Silvano.

domenica 29 ottobre 2006

Accumoli

P.Silvano e Francesco non si vedevano da 45 anni!

L'occasione per incontrarsi è venuta ieri con un blitz oltre l'ultima propaggine delle Marche, tra i Monti Sibillini e quelli della Laga. Accumoli è un paesino meraviglioso di poco più di 600 anime, in provincia di Rieti. Siamo stati a pranzo a pochi chilometri di distanza, ad Amatrice, con Francesco e sua moglie Patrizia. Abbiamo discusso di tanti argomenti con fervore.
Abbiamo ritirato poi del materiale per le scuole di Mambasa, frutto dell'impegno di un gruppo locale, animato da Francesco e da alcuni volenterosi che da persone dedite all'insegnamento ed all'educazione intendono fornire un aiuto prioritario alla scuola "B. Longo" ed alle attività connnesse. Un primo passo per una futura e più intensa collaborazione.

venerdì 27 ottobre 2006

L'incontro con gli amici di Senigallia



L'incontro con gli amici di Senigallia si è svolto questo pomeriggio presso il Teatro della Parrocchia del Portone. Al termine Padre Silvano ha celebrato la S. Messa nella chiesa di S. Maria delle Neve. Noi tutti ringraziamo don Peppe per la calorosa accoglienza.

Gli intervenuti hanno posto varie domande all'amico missionario, dopo aver visionato il DVD con le immagini attuali delle Missione di Mambasa, precedute da una piccola raccolta di fotografie storiche. Erano gli anni '70 quando a Nduye c'erano P. Noacco, P. Silvano, Don Enzo e Gianluigi.

Il DVD è disponile per quanti ne faranno richiesta scrivendoci direttamente o chiedendolo anche con un semplice commento a questa notizia.

Sono stati raccolti diversi contributi per la scuola in particolare e per la prossima realizzazione del convitto che ospiterà le studentesse.

un amico all'ospedale


Quest'oggi siamo stati anche all'ospedale di Senigallia per visitare Francesco Bozzi (Cecco) ancora degente, ma oramai prossimo alle dimissioni.

A Cecco,Presidente degli "Aviatori Senigalliesi", gli auguri di una buona convalescenza, finalmente a casa sua (e con il suo computer).

Gianluigi

Al Cavallo...



Sono qui a Senigallia e sto aspettando l'incontro di questa sera.

Sono ai primi passi del blog...Mi sembra di essere come Nicola Scaloni...Riuscirò a imparare? Speriamo.

Silvano

lunedì 9 ottobre 2006

Silvano a Senigallia

Cari amici,

come anticipato ad alcuni tra voi il 27 ottobre prossimo avremo qui a Senigallia Padre Silvano Ruaro, missionario dehoniano in Congo, dapprima a Nduye, e da molto tempo a Mambasa, nella grande foresta dell’Ituri.

Nell’intento di proseguire con le iniziative che abbiamo seguito tutti, seppur in maniera differente, dal lontano 1971, stiamo organizzando un incontro pomeridiano per parlare con lui e per ascoltare quanto ci racconta.
Vorremmo farlo – ricordando sempre la testimonianza di Don Enzo.
Con l’occasione vorremmo raccogliere, come di consueto nelle varie maniere con cui ognuno si sente di contribuire, anche qualche fondo per le iniziative della missione. Queste proseguono, fioriscono e si rinnovano, malgrado le sempre presenti difficoltà e le ricorrenti situazioni di crisi.

Abbiamo pensato di organizzare secondo la scaletta sottostante l’incontro. Saremo ospitati il pomeriggio di venerdì 27 ottobre dalla Parrocchia del Portone di Senigallia nella sala della Biblioteca, accanto al Teatro (grazie Don Peppe!).
Ore 16.30, ritrovo dei partecipanti per due chiacchiere con Padre Silvano;
Ore 17.00, proiezione di un DVD con immagini dell’attività missionaria, della scuola, delle persone
a seguire: chiacchierata di Padre Silvano per illustrare i risultati ed i progetti.
per chi potrà fermarsi: ore 19.00, S. Messa nella Chiesa Parrocchiale.

Se avete bisogno di sentirmi prima scrivete alla seguente mail gianluigi.mazzufferi@tin.it.
Un saluto a tutti ed arrivederci

domenica 8 ottobre 2006

Come aiutarci: le modalità per i versamenti

1) CREDITO BERGAMASCO – Agenzia n. 81 Viale Monza, 343 20126 MILANO

Indirizzo SWIFT: CREBIT21081

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Provincia Italiana Settentrionale dei Sacerdoti del S. Cuore



2) Conto Corrente Postale: N° 15103203
Intestato: Sacerdoti del Sacro Cuore – Via Andolfato 1 – 20126 Milano



L'importante è indicare sempre e chiaramente la causale. Ad esempio potrebbe essere "Per P. Silvano-Mambasa e Nduye". Inoltre specificare sempre chiaramente nome e recapiti dell'offerente. Ciò per consentire poi almeno un cenno di ricevuta.

Ovviamente è sempre utile comunicare quanto fatto "in tempo reale" a padre Silvano, scrivendo alla seguente mail:

silvano.ruaro@yahoo.com


Progetti

Presto qui una presentazione dei progetti futuri della Missione.

In corso d'opera


Oggi



Se P. Silvano fosse a Mambasa questa mattina avrebbe dato il saluto ai ragazzi, come sempre, prima dell'entrata a scuola.


Ecco, in una immagine di pochi mesi fa, "il direttore" che parla ai giovani.

Nduye


Padre Longo



Un missionario dal cuore generoso il p. Ber­nardo Longo. Molto travagliato il suo cammi­no, prima di giungere nel cuore dell’Africa nera, meta dei suoi sogni giovanili.
Penultimo di una nidiata di dieci tra fratelli e sorelle, a 13 anni bussa alla porta del seminario di Padova, ma due anni dopo deve interrompere per malattia. A 17 anni tenta alla Scuola Apo­stolica di Albino (Bergamo), ma anche qui la salute non regge e deve tornare in famiglia. Intanto gli anni passano e il 5 maggio 1927, all’età di 20 anni, deve presentarsi a Verona per il servizio militare.
Ma neppure in caserma la salute gli dà tre­gua... Però quanto maggiori sono le difficoltà, tanto più cresce e si irrobustisce il suo ideale: andare missionario nel cuore dell’Africa.
E’ordinato sacerdote nel 1936. Due anni dopo lo troviamo missionario nella regione dell’Alto Zaire, in piena foresta equatoriale.
Destinato alla missione di Wamba, dopo alcuni anni passati ad Avakubi, inizia un’opera di lenta e paziente evangelizzazione nella zona compre­sa tra i fiumi Nepoko, Ituri ed Epulu, da lui stesso definita “patria dei Walesse, dei Pigmei e degli elefanti”. A partire dal 1950, sua resi­denza abituale è il villaggio di Nduye, che di­venterà la sua missione, il suo amore, il suo martirio.
Poco dotato per gli studi, era invece un vulcano di idee e di iniziative sul piano concreto della promozione umana e dell’evangelizzazione. Non alta tecnologia, ma iniziative concrete, alla portata della gente: come coltivare le banane o il caffè; come lavorare il legno e costruire una capanna; come smontare e rimontare i pezzi di un motore; e... nella scuola femminile gestita dalle Suore Comboniane, come lavorare di taglio e di cucito; come gestire un dispensario, ecc.
La sua è un’attività caratterizzata da un la­voro incessante e vita di preghiera profonda.
E’sempre vissuto “povero e con i poveri”.
Nel 1951, scrive un suo grande amico di Bellinzona l’ing. Alfredo Nodari, trovai p. Longo che alloggiava in una misera capanna di fango e di paglia. Di fango e di paglia erano anche la chiesa, la scuola e l’officina, insiste Nodari; ma in questo ambiente così povero viveva un uomo dal cuore grande.
Ciò che più sorprende in lui era la sua capa­cità di farsi tutto a tutti. Nella sua missione, attesta lo scrittore americano Turnbull anche lui di passaggio a Nduye negli anni ‘50, era impos­sibile dire chi fosse cristiano e chi no. Mussulmani, pagani e cristiani, ugualmente stretti insieme, lavoravano per una comune opera d’amore. E il giorno dell’Ascensione, anche una schiera di pigmei vennero dalla foresta, danzan­do fin dentro la chiesa, per fare le loro offerte, pieni d’amore e di gratitudine verso padre Longo, per l’affetto che aveva sempre dimostrato loro in tutti quegli anni.
Tutto ciò che era o faceva, tutto era per i suoi neri, walesse e pigmei, per la loro promozione umana, civile e spirituale.
A questo aveva dedicato l’intera sua vita. A questo soltanto egli mirava con quella miriade di iniziative che caratterizzarono l’intera sua presenza in terra d’Africa.
E quando, nel vortice di una bufera che tutto travolse, si sentì raggiunto da una iniqua sen­tenza, a una suora che gli chiedeva quale mes­saggio desiderasse far giungere ai fratelli: “Dite loro” rispose “che questa è la fine più bella per un missionario”.
Non una bara, ma solo la talare e il suo rosario l’hanno accompagnato nella tomba. Sopra è stata posta una croce, che riassume ad un tempo la sua fede, la sua vita, la sua speranza di eternità.
Un giorno le campane di Nduye diffonderan­no ancora i loro squilli gioiosi. Walesse e Pigmei verranno forse a cercarlo in lacrime...
Ma l’angelo della risurrezione dirà loro: “Non piangete. E’nella casa del Padre. Vi ha solo preceduti. Un giorno lo rivedrete…”
A.T.

Testo tratto da:
Andrea Tessarollo, “BERNARDO LONGO, missionario e martire della carità”, Edizioni Proposta Cristiana” Milano, 1997

Clickando sul link che segue:
http://scaloni.it/popinga/podpress_trac/web/919/0/padre-longo-e-la-sua-opera.pdf avrete a disposizione un volumetto, opera di Padre Silvano Ruaro.
Lo pubblichiamo in occasione del centenario della nascita di p. Bernardo Longo, il 25 agosto 2007.

Dov'è Mambasa

Dov'e' Mambasa


Mambasa sulle mappe di Google

Chi siamo

Il nostro blog (http://mambasa.blogspot.com) è un mezzo di comunicazione fra amici, familiari, simpatizzanti. Non penso attiri gente che è al di fuori di questa cerchia. Ma se per caso qualche navigatore si imbattesse in questo sito, non vorremmo lasciarlo perplesso o disorientato.

Piccola storia

Questo blog è nato per la volontà tenace del dott. Gianluigi Mazzufferi di Senigallia, che colpito dal mal d’Africa in occasione del suo volontariato nella missione di Nduye dal 1971 al 1973, è sempre rimasto affezionato a questa missione e a quanti ci lavorano e vuole farla conoscere, aiutarla, con i mezzi che la tecnologia moderna mette a disposizione.

Come ho appena detto, il dott. Gianluigi, geometra, radioamatore, pilota di alianti e di piccoli aerei, laureato in Science Naturali e Biologia, è venuto a Nduye nel 1971 assieme a un altro cittadino di Senigallia, il dott. Don Enzo Formiconi, anche costui con l’impegno di aiutare la missione soprattutto nel campo dell’insegnamento.

A Nduye c’erano due scuole: una scuola professionale di meccanica (eredità della scuola artigianale fondata dal padre Bernardo Longo) e una scuola magistrale, affidata alle Suore Comboniane.

I nostri due, a quei tempi giovani e forti, hanno lavorato intensamente, con passione, e competenza. Le due scuole hanno messo delle radici solide e hanno preso un orientamento giusto e deciso. Tornati in Italia hanno continuato a sostenere, dalle retrovie, il lavoro che i loro amici e colleghi continuavano laggiù.

Istituto Bernardo Longo - Mambasa

Nel 1987 la scuola di Nduye è stata trasferita a Mambasa (che si trova nel Nord-Est della Repubblica Democratica del Congo) e a dirigerla, nel 1989, è stato chiamato padre Silvano Ruaro che era già direttore della scuola di Nduye ai tempi di don Enzo e del dott. Gianluigi.

In ricordo del padre Longo e come segno della continuità la scuola ha preso il suo nome: Istituto Bernardo Longo. L’amicizia e la collaborazione fra i “3” (don Enzo, dott. Gianluigi, p. Silvano) è ripresa e con essa una nuova ondata di entusiasmo. Don Enzo, ormai pensionato, è ritornato in Africa a Mambasa per aiutare il padre Silvano nella scuola. Lo accompagnava nel suo viaggio...il dott. Gianluigi che purtroppo non poteva fermarsi per gli impegni familiari e...politici!

Don Enzo è ritornato in Italia nel 1993 dopo aver dato, per tre anni, un contributo serio e impegnato alla nascita del giovane Istituto. I ragazzi, ormai grandi, lo ricordano ancora... La scuola, da piccolo arbusto, è diventata una grande albero.

Oggi:
abbiamo cominciato l’anno scolastico 2007-2007 con 620 alunni suddivisi nelle varie sezioni:
Scuola media
Scuola professionale di Taglio e cucito
Scuola professionale di Falegnameria
Scuola professionale di Meccanica-auto
Istituto Tecnico di Meccanica generale
Liceo Scientifico
Liceo Magistrale

Finora i risultati scolastici sono incoraggianti. Quest’anno abbiamo presentato all’Esame di Stato (Maturità) 10 alunni. Sono stati tutti promossi. Cosa eccezionale se si pensa che la media nazionale è di 30 promossi su 100 candidati. E anche i finalisti delle varie scuole professionale hanno ottenuto il Brevetto di Attitudine Professionale. Ma la scuola non è l’unico “nostro” impegno.

Parrocchia

Missione cattolica di Mambasa. E’ questo il nostro biglietto da visita. Siamo un gruppo di persone, sacerdoti, suore e laici che hanno come scopo di proporre il Vangelo di Gesù Cristo, come Buona Notizia di salvezza. Lo facciamo evidentemente con la predicazione, con la catechesi, con la visita dei cristiani nei vari villaggi, ma lo facciamo anche con iniziative di promozione umana: la scuola, lo sviluppo agricolo,... la cura degli ammalati nei vari dispensari, l’attenzione ai vari bisogni della popolazione.
Abbiamo in programma la costruzione di pozzi, la creazione di cooperative di allevamento e la costruzione di un piccolo ospedale ben attrezzato.

L’équipe

In questo momento, “l’équipe” è composta da due sacerdoti italiani: padre Dino Ruaro e padre Silvano Ruaro e da due sacerdoti Congolesi: padre Jean Paul Amuli e padre Gauthier Buyidi. Tutti facciamo parte della famiglia religiosa dei Sacerdoti del Sacro Cuore (Dehoniani).

Abbiamo con noi 7 suore congolesi della Congregazione delle “Petites Soeurs de la Présentation”. Si occupano della catechesi, dei poveri, dell’insegnamento nelle scuole elementari e nell’Istituto Bernardo Longo. Una è responsabile della scuola di Taglio e Cucito.

Sarei ingiusto e... incompleto se non dicessi nulla dei laici. Sono una folla: professori, catechisti, operai che collaborano con noi per questa impresa “appassionante”... Posso affermare che tutti insieme formiamo una grande famiglia, aperta, impegnata, fiduciosa.

Abbiamo vissuto momenti difficili: guerre, saccheggi, esodo. Abbiamo ricominciato con speranza e tenacia. Vorremmo essere segno di speranza in un ambiente sfiduciato e senza prospettive. Ci riusciremo? E’ il nostro impegno!
Ad ogni modo state certi: ce la metteremo tutta!