giovedì 24 dicembre 2009

Buon Natale da P.Silvano

cari amici delle missioni di Mambasa e Nduye,
la mail appena ricevuta, che copio qui sotto, segue di qualche minuto un brevissimo messaggio telefonico: padre Silvano in partenza per Nduye, dove celebrerà la Messa di Natale, mi chiedeva di scrivere due righe al
suo posto.
Avrebbe voluto farlo di persona, ma anche le più moderne tecnologie, specie in Africa, talvolta fanno le bizze.
Comunque dopo poco è giunta una mail, quella sottostante.
La possiamo leggere tutti insieme, come se P. Silvano ci avesse scritto personalmente.
Ecco a cosa serve il blog.
Buon Natale.


Caro Gianluigi,
da ieri eravamo senza connessione. Adesso, mentre mi preparo a partire per Nduye ho riprovato...ed è riapparsa.
Vorrei inviare a tutti gli amici i miei sinceri auguri di Buon Natale.
Vado a Nduye...e dopo anni provo ad andarci in macchina: mi hanno assicurato che arriverò.
Mi costa un po'...perché non sono al top della forma, ma questo...stacco mi permette di riflettere, di pregare, di trovare un po' di calma e di solitudine dopo il trambusto di questi giorni e soprattutto di quello odierno: operai, professori, poveri...era una processione.
Speriamo di trovarci tutti a Betlemme...dove incontreremo il Figlio di Dio che si è fatto uomo per essere uno di noi, nostro amico, fratello e Salvatore.
Auguri...e a presto. E grazie a tutti voi...che ci siete vicini.
p. Silvano

sabato 19 dicembre 2009

PONTE SULL’ EPULU : buone notizie !

Lo dico proprio con soddisfazione, anche se debbo dire che ne sono quasi incredulo:
i lavori di rifacimento del ponte sul fiume Epulu sono già iniziati. Le autorità assicurano che sarà finito in pochissime settimane.
Chi l’ha visto, dice che il ponte è già rifatto più di metà. Se pensiamo a quello che è capitato con l’altro ponte sull’Ituri, per il quale si era atteso più di due anni e mezzo, queste notizie sono stupefacenti, quasi da non credere.
Una cosa comunque certa è che il traghetto di vetture fra le due sponde è già cosa acquisita e noi abbiamo potuto recuperare la macchina che io avevo lasciato dall’altra parte il 24.11.2009, giorno in cui il ponte si era sprofondato sotto il peso di un camion e rimorchio pieni di legno destinato all’esportazione.
Meno male che non ci sono soltanto notizie brutte e scoraggianti.

Un saluto cordialissimo a tutti e sinceri auguri di un Santo Natale, accompagnati certamente dal ricordo nella preghiera.

P. Dino

venerdì 18 dicembre 2009

IN MEMORIA DI PADRE BERNARDO LONGO


Alcuni giorni fa’ ricevevo una telefonata dal Sig. Abdala Penembaka, deputato all’Assemblea della Provincia Orientale, originario di Mambasa e Consigliere politico del Governatore di Kisangani. Il messaggio chiedeva che, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza del paese, ogni territorio della nostra Provincia Orientale costruisca un monumento, che ricordi l’indipendenza del paese (30 giugno 1960) o un avvenimento importante che l’ha accompagnata. Il Consigliere aggiungeva una proposta molto concreta che ci interessava direttamente: che la parrocchia di Mambasa realizzi un piccolo monumento che sia memoriale del sacrificio di Padre Bernardo Longo.

Il messaggio ha suscitato in noi sorpresa e soddisfazione. Questa richiesta dell’autorità politica lascia intravvedere in quale considerazione sia tenuto in questo momento il nostro Padre Bernardo Longo: anzitutto a causa della sua personalità, del suo impegno in favore della gente e del suo sviluppo anche umano e poi anche a causa del suo martirio avvenuto proprio qui a Mambasa. Ma non c’è dubbio che questa proposta/richiesta manifesta pure la stima e l’ammirazione suscitate dall’"opera del Padre Longo": opera iniziata tanti anni fa’ a Nduye e che continua ancora oggi, incarnandosi soprattutto nell’Istituto Bernardo Longo di Mambasa.

A dire il vero, c’era in noi il desiderio di costruire un ceppo-ricordo sul luogo del martirio di Padre Bernardo; ne avevamo anche parlato fra noi, ma abbastanza timidamente, non sapendo come questa iniziativa sarebbe stata accolta, soprattutto nell’ambiente musulmano. Il padre Longo infatti aveva avuto delle difficoltà da parte degli arabizzati ed è soprattutto a loro che è dovuta la sua uccisione. Questa richiesta ci toglie ogni remora e ogni dubbio e ci apre la strada: certamente sul luogo del martirio di Padre Bernardo costruiremo qualche cosa di semplice e significativo: sarà proprio alla rotonda che si trova davanti all’Amministrazione Territoriale di Mambasa.
Se qualcuno ha delle proposte da farci, delle idee da sottomettere, sappia che saranno le benvenute. Grazie in anticipo.

Le foto:
il primo piano è proprio il luogo dove è morto padre Longo.
L’altra foto è una pittura realizzata da Soku, formato all’arte da padre Carlo Biasin, al tempo in cui si trovavano assieme al seminario minore di Mandombe (Kisangani), all’inizio degli anni ’70.


P. Dino

lunedì 14 dicembre 2009

Una banale idea

Un'idea di poco conto, ma che può essere copiata e migliorata: per questo ne scrivo.


M'è venuta giusto in tempo durante l'organizzazione della tradizionale cena che chiude la festività della patrona del volo, la Madonna di Loreto.
A Senigallia abbiamo un'antica associazione di piloti e d'aviatori (siamo anche a due passi dal santuario lauretano) e celebriamo tutti gli anni la ricorrenza con diverse iniziative.

Il tradizionale "focarone" la sera della vigilia, per la "venuta", poi la Messa del 10 dicembre nella chiesa in cui si trova la cappella dedicata alla Vergine Lauretana. Cappella costruita dalla nostra associazione alla memoria degli aviatori che ci hanno preceduto "nel volo più alto". Si continua poi la sera con delle proiezioni di tema aeronautico ed una cena finale. In questa occasione conclusiva, almeno alle signore presenti, si consegna, per tradizione, un regalino simbolico. Anche perchè Natale è alle porte.

Ebbene quest'anno abbiamo innovato: niente gingilli e souvenir, ma una foto che ricordi qualcosa delle missioni che ci stanno a cuore, ovviamente quelle di Nduye e di Mambasa.

La scelta è caduta su un'immagine di Angéle, gia presente sul blog (se clikkate sulle parole precedenti vi si aprirà).


Lo abbiamo detto poco prima dei saluti e del brindisi finale, quello con il Gheregheghez. In quel momento abbiamo distribuito le fotografie ai presenti.
Sul retro delle stesse c'era questa scritta:


“Era il mese di marzo. Verso le 17.30, si presenta davanti alla mia porta un ragazzo che teneva un fagotto nelle braccia. Era una vecchia coperta sudicia e stracciata, ma si capiva che conteneva qualche cosa. Gli ho chiesto cosa voleva. “Sono in difficoltà” .

E’ stata la sua risposta e dicendo così apriva la coperta. ……

Non potevo rifiutare.”

Leggi tutto su: http://www.mambasa.blogspot.com

Per questo, invece del consueto regalino di Natale,

l’associazione Aviatori Senigalliesi devolverà l’equivalente a Padre Silvano,

presso la Missione di Mambasa-Nduye, in Congo.

Anche tu puoi farlo sul:

Conto Corrente Postale: N° 15103203
Intestato a: Sacerdoti del Sacro Cuore – Via Andolfato, 1 – 20126 Milano

Specificando la motivazione.



Speriamo poi che altri, in diverse occasioni, possano ricordarsi di Angéle, ma non solo di lei. Quindi della missione e delle tante opere iniziate, da completare, da gestire quotidianamente.
Il primo passo per chi ha in mano questa foto e questo scritto sarebbe, lo speriamo, quello di andare su Internet e di leggere il blog.


ECCOCI AL RESOCONTO FINALE

Dalla "banale idea" è uscito questo risultato:

l'associazione Aviatori Senigalliesi non ha acquistato i piccoli regali ed ha versato X.
I presenti hanno consegnato cash contributi un po' maggiori di X. Per cui siamo a 2 X ! Una delle signore presenti, molto legata alle missioni di P. Silvano e confratelli, ha versato 5 X. Altri sembra si apprestano a farlo ed ora non posso sapere quante frazioni o multipli di X arriveranno sul conto. Comunque qualcosa s'è mosso.

Se altrove, com'è certamente possibile, riuscirete a fare ed ad ottenere migliori risultati, fatecelo sapere. Lo scriveremo qui, su questa nostra "lavagna", cioè sul blog.

domenica 13 dicembre 2009

Usifiwee, ee Bwana wangu

Sabato 12 dicembre.

Credo che non si poteva chiudere meglio questo breve periodo di permanenza a Mambasa dei tre: ACE (Aldo, Claudio, Enrico). Giuseppe resterà ancora due mesi.
Ieri mattina, mentre io andavo in un villaggio a dire la Messa, i nostri 4 (c'erano tutti) hanno caricato la macchina di...oggetti sacri: una statua della Madonna (offerta da Graziano Ruaro: "stai tranquillo, la pubblicherò!"), le stazioni delle Via Crucis (tutti sanno che sono opera di Enrico!) e le lampade ( alle quali veva pensato Giuseppe)...e si sono diretti a Manjombo da soli: segno che ormai sono di casa. Non avevo alcun dubbio della loro maestria per cui dopo il ritorno dal villaggio mi sono occupato della scuola e dei vari problemi.


Nel pomeriggio una visita a Manjombo che aveva soprattutto lo scopo di verificare il loro buon gusto e di fare assieme qualche foto ricordo.


I tanti bambini fuori e dentro la Chiesa erano il segnale più evidente della sopresa e della gioia della comunità cristiana.


Abbiamo potuto ammirare ancora una volta questo piccolo gioiello alla cui realizzazione hanno contribuito tante e tante persone.


Ci rallegra veramente il fatto che sarà un luogo di preghiera, un ricordo dei nostri defunti: i missionari e i benefattori defunti e i loro cari; e che sarà un auspicio di PACE!


Il patrono: san Francesco è stato scelto a ragion veduta e ci sembra che vegli sulla "sua casa" che diventa sempre più bella.


Non sarà certamente l'ultima volta che vedrete le foto di questa Chiesa. Spero che ogni volta ci sia qualche cosa di nuovo e che sentiate il clima di serenità e di pace che si respira in essa.


Per me, ieri è stato anche...un pellegrinaggio di ringraziamento per il soggiorno di Aldo, Claudio Enrico...Tutto è andato bene.


Laudato sii o mio Signore...= usifiwee, ee Bwana Wangu...Dalla foresta ogni giorno partirà verso l'Alto questo magnifico canto d'amore nella lingua della nostra gente!


E domani ripartono...Penso sarà difficile per loro dire qualche cosa all'ultimo momento. Aspettiamo che si facciano coraggio e che, "quando si saranno riposati della lunga via"

trovino il tempo di svelarci un po' di quanto hanno portato via di qui...

Che il Signore vi accompagni!

E buon viaggio! e grazie!
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ultima foto
bambini sotto le stazioni della Via Crucis

giovedì 10 dicembre 2009

10 dicembre: Madonna di Loreto

Oggi: Come non pensare alla Madonna e agli aviatori, in particolare agli amici di Senigallia che ricordano ogni anno, con preghiere e cene (speriamo, sobrie) la loro patrona e i loro amici che hanno già spiccato l'ultimo volo, il più importante?

Auguri Gianluigi, Italo Rossini, Marco...

Cecco, Armante! Vi ho pensato tanto oggi.



L’altro ieri: 8 dicembre: Immacolata.

Qui in Congo, l'8 dicembre, festa dell'Immacolata non è festa di precetto. Si...lavora! Allora abbiamo pensato di santificare la giornata con una visita a San Francesco. I 4: ACEG hanno deciso come collocare le stazioni della via Crucis opera di Enrico Sandri .


Poi c’è stata l’operazione di “indoratura” della scritta dell’altare, opera di Ilvo Trevisan: Usifiwe, ee Bwana Wangu (Laudato sii, o mio Signore). (Grazie, Ilvo!)



La foto non è delle migliori, ma è una testimonianza storica.





Domani: un grande amico raggiunge un traguardo perfetto: 77 anni…



7: i doni dello Spirito Santo: (padre Angelo li ha tutti)!; 7: le opere di misericordia, spirituali e corporali: (padre Angelo le ha esercitate e continua a farlo!); 7: i giorni della settimana (tutti ben riempiti!)



Grazie di tutto padre Angelo!



Gli amici presenti a Mambasa ti fanno gli auguri di tutto cuore!



Spero di vedere molti commenti di augurio!



Stasera, il mio rosario davanti alla Madonnina del Tronco è per te e le tue intenzioni!



Ad multos annos!!!

Guardando la foto, recente e non ritoccata!, quanti anni gli date?

domenica 6 dicembre 2009

Notizie brevi da Mambasa

Domenica 6 dicembre.

La missione è ritornata nella calma. La messa delle 7,15 è finita alle 9,30. Poi per circa un’ora i prati della missione sono diventati luogo di incontro, di danze e di canti dei vari gruppi. Adesso sono le 11,30.



Poco fa con gli amici ACEG (A=Aldo; C=Claudio; E= Enrico e G= Giuseppe) abbiamo fatto una visita alle cooperative. Un’occasione per ammirare i conigli e le galline. Dominique e Ester ci hanno accompagnati e ci hanno messo al corrente dei vari problemi.




In settimana abbiamo inviato una foto di gruppo al sig. Gino Dal Santo di Schio che doveva certificare che i nostri 4 sono veramente a Mambasa dai mupe. Come potete vedere, stanno bene e sono contenti.




Un mio viaggio a Beni mi ha permesso di fotografare l’inizio dei lavori di asfaltatura della strada Beni Kisangani. Speriamo che sia un inizio serio e che l'asfalto arrivi preso a Mambasa anche se purtroppo dobbiamo costatare che i nostri amici africani non sono abituati alle strade belle e gli incidenti stradali e spesso mortali, sono all’ordine del giorno.




Un grazie sincero agli amici di Cambiago per il “report” della serata del 27 novembre. Avevo già avuto degli echi elogiativi della serata da parte di padre Nerio, padre Onorio e altre persone. La lettura della cronaca è stata una conferma dei loro giudizi positivi.




Un grazie sincero anche a Gianluigi per il suo prezioso aiuto.

Buona domenica!
Vi ricordiamo tutti!
Foto di gruppo
Inizio asfaltatura
Gallo della cooperativa AM

sabato 5 dicembre 2009

a Cambiago la "Loro Africa"

Qualche ora dopo il crollo del ponte di Epulu, a Cambiago si ritrovava la squadra Mambasa agosto 09.
I wasungu partono un po’ agitati…facciamo così, cambiamo questo pezzo, entriamo colà…e davanti a 120 persone circa le luci si spengono.

E’ la voce di Elena a raccontare la terra rossa, il cielo infinito, l’accoglienza dell’ambiente e dell’animo delle persone. Intercalandosi con foto e musiche la narrazione traccia una linea sulle tante realtà vissute in tre settimane sottolineando la purezza d’incontrare un mondo che vive di presente, la forza delle donne e la vivacità dei bambini, la cui attenzione e interesse per imparare il nuovo sono così elevati che per qualche istante “ho sognato di potergli insegnare tutto ciò che di più bello esiste”.

Qui arriva Pierpaolo, che con tono ironico e scanzonato dipinge il quadro delle proprie aspettative: mentre credeva di trovare delle persone che volevano il suo aiuto s’imbatte subito con chi gli chiede denaro per giocare insieme a pallone. Lo shock è forte, essere il bianco ricco non è divertente. La conclusione però è importante: il calore ricevuto per aver dimostrato affetto e disponibilità non ha prezzo, e in questo senso Mambasa è davvero “un’isola felice”.


A Francesco e Raffaella spetta la fotografia della sanità, che presentano con un dialogo tra loro. La lista di ciò che manca alla struttura ospedaliera sarebbe infinita, l’impreparazione del personale è stata evidente in troppi casi, e certamente anche l’impossibilità di acquistare medicinali in modo costante acuisce la difficoltà di assistere gli ammalati. Il dottore conclude rivolgendo un appello ai suoi colleghi: un affiancamento anche breve ai medici locali non è vano. Collaborate!


L’intervento di Gianluca è il più accademico. Illustra alla platea le condizioni di povertà del Congo in contrasto con la ricchezza territoriale, l’importanza di collaborare con questo continente e le possibilità della cooperazione internazionale. Possibilità in cui si è mosso per valorizzare le risorse idriche di Mambasa formando dei collaboratori e costruendo dei pozzi di acqua salutare, che è la prima prevenzione contro tante malattie di cui in Africa quotidianamente si muore.

Cornelia si concentra sulla situazione scolastica. Avvalendosi degli aggiornamenti del blog descrive il diagio degli insegnanti sottopagati e la disattenzione delle autorità per cambiare le cose. La sua esperienza d’insegnamento a diretto contatto con gli alunni mambasiani l’ha colpita soprattutto per il sommo rispetto ed il comportamento educato dei ragazzi. Coloro che hanno seguito il suo corso d’inglese dividevano la giornata tra il lavoro ai campi e lo studio supplementare.

Quella di Diego e Chiara è un’intervista doppia sul tema della Missione. Entrambi rispondono alla stessa domanda una volta in modo serio, una volta in modo simpatico. Così si ripercorrono le tappe che hanno portato il Mupe a Mambasa, vengono presentati i personaggi che quotidianamente popolano la casa dei padri e le loro attività. Spiccano l’infinità generosità, la disponibilità verso i parrocchiani e l’amore che ogni giorno dimostrano a questa gente.


Conclude Ilaria, con l’episodio della posa del primo mattone della scuola di Badengayido che le permette di sottolineare come i missionari a Mambasa puntino tutto sull’educazione, perché il cambiamento abbia impulsi dagli africani stessi. Si sottolinea che condividere questo progetto è possibile per tutti i Cambiaghesi e noi, anche semplicemente continuando ad interessarsi su ciò che succede al di là dell’Ituri tramite il blog – ultima immagine dell’intervento ad incitare l’affiancamento ed il sostegno che si può dare ai padri.

Dopo un saluto finale di un emozionato Padre Nerio, cala il sipario della “LORO AFRICA” con un bellissimo video riassuntivo dei momenti descritti che termina ringraziando con affetto sincero Padre Silvano, per aver reso possibile l’incontro con l’Africa vera.

Resta sul palco il filo dove restano appesi i magnifici vestiti della sartoria dell’Istituto Bernardo Longo…li abbiamo voluti appendere ad indicare che un po’ di Africa l’abbiamo davvero portata a casa!