lunedì 23 febbraio 2009

E' la volta buona?



Cosa è successo?


Martedì scorso, 17 febbraio, Mambasa e la missione è stata presa d'assalto da...alte personalità.

E' arrivato il Governatore della Provincia (Regione), il padre Wilson, padre Dino, padre Onorio e una persona che non aspettavamo: Kimbembe Mazunga.

Senz'altro un nome sconosciuto a voi e a noi...ma forse non lo sarà più in futuro.

E' il Consigliere Principale del Presidente della Repubblica: Joseph Kabila.


Le autorità di Mambasa ci hanno chiesto di ospitarlo. Cosa che abbiamo fatto senza sapere chi fosse.

Si è presentato e tutto sembrava finire là.


Dopo aver passato una notte di tutto riposo (sono sue parole) al mattino, visto il movimento insolito degli alunni che venivano alla scuola, ha chiesto di parlare a loro.

Con semplicità ha raccontato la sua storia. Figlio di un cuoco, sua mamma vendeva dei beignets al mercato...Grazie alla scuola è diventato ingegnere e adesso è Consigliere Principale del Presidente della Repubblica. Ha detto ai nostri alunni che a suo parere ci sono poche scuole nel Congo, compresa Kinshasa, che hanno le infrastutture dell'Istututo Bernardo Longo:

"Approfittate delle opportunità che avete...Mi sembra di vedere una scuola europea. Sono veramente stupito di trovare a Mambasa una scuola e un ambiente simile. Non sciupate questa occasione".

Gli studenti, evidentemente, hanno collaborato. Le file erano un po' più diritte del solito e l'Inno nazionale (la Congolese) bene intonato e senza sbavature: un bel coro.

Sullo slancio, il signor Kimbembe ha voluto vedere la scuola, l'officina, la falegnameria, la sala dei computer...e il suo stupore aumentava ad ogni visita. Sembrava fosse venuto solo per questo...gli altri appuntamenti non lo interessavano.

Ha avuto l'occasione di parlare con padre Wilson, con padre Dino...e ha ripetuto spesso: "se avete bisogno di vedere qualche ministro, fatemelo sapere. A Kinshasa posso farvi entrare dappertutto".

E a me ha detto: "non abbia paura di chiedere. Faccia come un bambino in un negozio di giocattoli. Alla domanda del papà: "cosa vuoi?" - Il bambino risponde: "Tutto"...
Faccia la stessa cosa.
Quando va a Kinshasa venga a trovarmi..Non posso dimenticare questa visita"!

Ci sarà un seguito? Speriamo!




foto in alto: p. Wilson, Prosper (assitente) Mr Kimbembe, p. Dino, p. Onorio

foto in basso: Il signor Kimbembe fra me e p. Dino




venerdì 20 febbraio 2009

padre Onorio a MAMBASA-NDUYE

Padre Onorio è il segretario delle missioni dei dehoniani. E' stato 14 anni in Mozambico. Adesso è a Milano per un servizio di animazione, di contatti e anche per risolvere questioni pratiche: biglietti, passaporti, spedizioni.

E' il nostro punto di riferimeento in Italia. Logico quindi che, fra le sue mansioni entri anche il contatto sul posto con i missionari.

E' giunto a Mambasa martedì 17 febbraio, dopo un viaggio in macchina di 530 km. Credo che abbia avuto una felice sorpresa: la strada è scorrevole, appena rifatta. Quindi gli sarà venuta spontanea una domanda: dove sono le cattive strade?

E penso sia rimasto, momentaneamente, un po' deluso...


Mercoledì ha visitato la missione di Mambasa guidato da padre Wilson, provinciale e da padre Dino. Purtroppo io sono dovuto andare a 85 km per l'inaugurazione di una scuola...(ne parlerò in un altro messaggio).


Ieri c'è stato il piatto forte!

Al mattino, padre Onorio ha assitito all'arrivo degli alunni dell'Istituto Bernardo Longo, al discorsetto e all'alzabandiera...Lui stesso vi dirà le sue impressioni.


Poi, partenza o meglio spedizione verso Nduye


Per risparmiargli la fatica abbiamo fatto i primi 45 km in macchina. Poi, lasciata la macchina siamo saliti su due moto pilotate da due ragzzi robusti ed esperti.


Sono certo che questa volta p. Onorio non è rimasto deluso...Subito due grossi buchi pieni d'acqua. I ragazzi con le moto - evidentemente noi due eravamo scesi - hanno dovuto aggirarli e farsi spingere da un gruppetto di ragazzini che sembravano felici di sprofondare nel fango...


Per fortuna non era piovuto, quindi altri buchi erano quasi vuoti e le ruote non scivolavano troppo...Ma lascio a lui di raccontarvi a suo tempo questa avventura.

A Nduye visita alla casa di padre Longo, una lunga sosta sulla sua tomba, visita alle scuole, agli atelier, alla casa delle suore e lunga contemplazione di un panorama fantastico. Non poteva mancare una visita a un accampamento di Pigmei e una foto accanto al ponte del fiume Nduye.

Siamo ritornati alla sera.



Stamattina ancora qualche foto: davanti alla scuola, davanti alla Madonnina del Tronco (è così che la chiameremo d'ora in poi) e poi partenza per Butembo- Kiragho con padre Dino e padre Wilson.

A Kiragho incontreranno padre Nerio...

Padre Onorio ha parlato poco...Ma sono certo che ha visto, registrato e quando "si sarà riposato della lunga via"...ci farà partecipe delle sue impressioni.

Grazie padre Onorio...porta il nostro saluto e il notro grazie a tutti gli amici d'Italia, confratelli, volontari, simpatizzanti.

Adesso Mambasa non è più solo un nome, ha un volto, tanti volti e d'ora in poi sarà più facile il ricordo, la comunione, la pregbiera.

E spero potrai dire anche tu:"Si sta bene a Mambasa!




dall'alto in basso: primi buchi verso Nduye
p. Onorio e p. Gauthier
sul fiume Nduye
davanti alla Madonnina

lunedì 16 febbraio 2009

Grazie AMICI DELLA SCUOLA APOSTOLICA ONLUS !


Non starebbe a me presentare questi amici e la loro ONLUS.
Lo chiederò quindi all'ing. Paolo Bonaldi o a padre Giuseppe Moretti.

In breve: è una ONLUS di amici della Scuola Apostolica del Sacro Cuore di Albino (Bg).
Domenica, 8 febbraio, hanno fatto l'Assemblea e credo abbiano eletto il nuovo direttivo...(tutte notizie da verificare!). Avrei voluto farmi presente con uno scritto, ma proprio mi è mancato il tempo.

Poi è iniziata una settimana di...fuoco.
Sono rimasto da solo.
Padre Dino è andato a Kisangani per una riunione e padre Gauthier e Jean Robert sono andati a Niania (a 190 km sulla strada di Kisangtani) per un incontro dei giovani.

Nonostante questo ho cercato di far pronte ai vari problemi. Uno è stato anche quello dello spianamento del terreno davanti alla scuola di Mabukulu.
Undici ragazzi, armati di picconi e badili hanno fatto un lavoro...da cinesi.
Ancora due o tre giorni e il piazzale davanti alla scuola sarà pronto.
Un piccolo segno che indica che ci stiamo preparando seriamente all'apertura ufficiale per i primi di marzo...e che vogliamo fare le cose bene, per non deludere i benefattori.

Cari Amici della Scuola Apostolica Onlus, grazie.

Senza la vostra generosità questa scuola non sarebbe mai esistita...e lo ripeto: sarà la scuola - per i Pigmei,- la più bella del mondo. Lo dico anche a loro. E loro approvano con grandi gesti.
Ridono e fanno capire, con orgoglio, che è la loro scuola, la scuola dei loro figli...e guai a chi gliela porterà via.

Forse qualcuno la troverà ...troppo bella.
Credo invece che questo aspetto sia fondamentale: i Pigmei hanno soprattutto bisogno di prendere coscienza della loro identità e della loro dignità e a questo arriveranno se noi poniamo dei gesti concreti di stima, di rispetto e di amore.
Se questa scuola li aiuterà ad ...alzare un po' la testa e a guardare con decisione e speranza al futuro, avrà già realizzato gran parte del suo scopo.

E allora, ancora una volta, Amici della Scuola Apostolica, anche a nome loro: grazie!

Aksanti sana! (grazie mille!)


Trovate le stoffe per le tute

E' bene lo sappiano tutti. E' bene perchè spesso una piccola idea, magari solo un spunto è foriero di altri risultati. Quindi racconto in poche righe la storia di questa mattina.
P. Silvano ci aveva scritto che per le esigenze della missione sarebbe stato utile procurare delle stoffe. Si, delle stoffe di buona qualità e non abiti magari riciclati. L'esigenza dei ragazzi, allievi della scuola meccanica, di falegnameria e per i giovani muratori, sembra sia quella di avere delle tute da lavoro. Quelle attualmente in uso sono realizzate con stoffe di bassa qualità e quindi durano pochissimo tempo.
Ecco quindi che si sono impegnati i due "giovani" Italo Rossini e la moglie Dina. Hanno subito attivato i loro canali e stamattina sono stato con loro nel laboratorio di una ditta del settore. Il titolare ha deciso di regalare tutti quei rotoli di stoffa, di diverso tipo e colore, che non venivamo più usati per le produzioni industriali.
Vedete nella foto i nostri del Ciarnin (la oramai famosa località in cui abitano!) ed il titolare della ditta che mostra questo prezioso materiale.
Ora a noi resta l'incarico di provvedere al recapito agli amici di Schio o al segretariato di Milano. Il materiale andrà recapitato a chi allestirà il prossimo container in spedizione per le missioni del Congo.
Non sarà un bancale leggero; sono diversi quintali di materiale, ma per il piacere del risultato ottenuto credo che a noi sembreranno quasi delle piume.

lunedì 9 febbraio 2009

La Via crucis dei kumba-kumba

Questa parola non ha nulla che fare con la Macumba.
I kumba-kumba sono i portatori che trasportano le mercanzie sulle biciclette.
Si incontrano ogni giorno, soprattutto sulle strade impossibili, dove le macchine non passano.

Sono i carovanieri moderni che riforniscono i villaggi lontani. A mio parere meriterebbero un monumento. Se la gente in tanti villaggi ha ancora la possibilità di avere il sale, il sapone, il petrolio...lo deve a questi ragazzi che fanno una vita infernale.
Ecco Kasereka e Kambale incontrati ieri sulla strada di Nduye.
Facevano parte di una carovana di 7 kumba kumba.
Venivano da Butembo, diretti a Watsa, dove in questo momento ci sono violenze, saccheggi, scontri armati fra i guerriglieri di Kony (l'armata del Signore) e gli eserciti regolari di Sudan, Uganda e Congo.
Corrono il rischio di farsi confiscare tutto da questi soldati.
Mi sono fermato per lasciarli attraversare la pozzanghera d'acqua che ci separava. Ho chiaccerato con loro, ho chiesto se potevo fare delle foto. Hanno accettato senza difficoltà. Erano gentili e sorridenti. E non hanno perso la loro calma anche quando la bicicletta di Kaseraka si è rovesciata. Ci sono voluti 4 volontari per rimetterla "in piedi".
Mi hanno chiesto dapprina di riservare una foto per loro, poi, mentre mi preparavo a partire mi hanno detto che non avevavo più un soldo. Contentissimi di ricevere 100 Franchi ciascuno.
700 Franchi = 1 dollaro! Erano tutti riconoscenti!

Ecco alcuni dati reali:
lunghezza del percorso: oltre 670 km (andata...semplice)
Durata viaggio: 30 giorni circa.

Peso trasportato: fra 180 e 200 Kg. Kambale che vedete nella foto in alto trasportava oltre 200 Kg.

Dove dormono? Dove capita, sotto qualche tettoia, all'apert0,al freddo...


Penso che ogni commento sia superfluo.

Sì, è vero anche noi soffriamo su queste strade; ieri ho preso anche un bel acquazzone...
Ma quando penso a loro mi vergogno di lamentarmi...



Kasereka, Kambale e amici,che Dio vi accompagni e che possiate trovare ogni sera qualcuno che vi da un po' acqua, una tettoia e un po' di fuoco...



* * *
Foto: in alto: Kambale e i suoi 2oo Kg
in mezzo: Kasereka e la ? caduta!
in basso: umoja ni nguvu=l'unione fa la forza!





sabato 7 febbraio 2009

07.02.1970....07.02.2009!

I numeri che vedete sopra...sono due date importanti della mia vita...
Il 7 febbraio 1970, alle 6 del mattino arrivavo in Congo per la prima volta. Oggi inizio il quarantesimo anno di vita missionaria. Un po' emozionato lo sono e credo, a ragione...
Sono passati 39 anni: un lampo. Non perdo tempo in bilanci, esami, rimpianti: ringrazio il Signore per questa scelta...e ricordo le tante persone che mi hanno accompagnato e aiutato. Tutto è Grazia!, anche gli avvenimenti tristi, terribili: la guerra del 1976-77 e soprattutto quella del 2002-2003...La nube del giorno più nera,
è quella che vedo più rosa
nell'ultima sera...
Stanotte ho rivissuto quei momenti...dalla partenza da Bruxelles, con padre Carlo Biasin, in un clima polare. Nevicava! L'arrivo a Kinshasa alle 6 del mattino. Dall'asfalto dell'aeroporto si alzava una vampata di calore umido...ed eravamo con i vestiti invernali. L'avventura con il tassista che non sapeva dove fosse la nostra casa...L'inquitudine di padre Natale e di fr. Camillo che pensavano ci fossimo persi...
Oggi, 7 febbraio 2009...occupato in attività pastorali, ma non proprio quelle previste nel 1970!

Ieri, finalmente abbiamo fatto il recinto della cooperativa Umoja. La rete, che avevo comperato a Kampala al mio arrivo il 30 dicembre, era rimasta dalle Suore Orantes di Beni...e per due volte i nostri chauffeurs...l'avevano dimenticata.

E oggi è arrivato anche un altro ospite: un giovane torello (potrei chiamarlo Radi: lampo, fulmine ) che sostituisce il precedente, morto il mese di ottobre. Penso che Giando e Anna oggi festeggeranno!
Alla missione c'è un clima un po' speciale: i ragazzi sono seri, impegnati. Le aule illuminate, alla sera sono strapiene di studenti...E' il periodo degli esami di febbraio. Fa piacere vedere che gli studenti si impegnano.

Fra poco parto per Nduye. Avrò occasione ancora una volta di pregare sulla tomba di padre Longo...che è stato l'ispiratore e il modello della mia vocazione missionaria congolese e che mi è sempre stato accanto. Guardando indietro sono obbligato ad ammaterlo...e lo ringrazio.
Il viaggio, in moto, sarà duro perchè la strada è veramente orribile. In teoria siamo nella stagione secca,, ma piove quasi tutti i giorni. Voi parlate di "effetto serra", qui si parla di "ulozi" (stregoneria!). Chi avrà ragione?! Speriamo che le stagioni rientrino nell'ordine, altrimenti la gente non saprà più quando deve preparare i campi e seminare...Già abbiamo avuto un problema in novembre e dicembre: le cavallette che hanno devastato i campi di riso...Se adesso la gente non semnina perché i campi non sono pronti, andremo incontro alla fame...
Ma continuiamo.
Vorremmo soprattutto continuare a portare, distribuire...speranza!
Per quanti anni ancora? Non è importante! L'importante è che Lui, al suo arrivo, ci trovi vigilanti e al nostro posto!
Conto anche sul vostro ricordo e la vostra preghiera...
E scusate se le foto di oggi non sono molto ...devote! Ma fanno parte della vita e faranno contente tante persone: Giando, Anna, Gianluigi, Sandro...e altri anche se non sono veterinari...
Ciao e a presto...
E grazie a chi ci ha incoraggiato a continuare a tenere aperta questa finestra!



lunedì 2 febbraio 2009

a conferma...

Ringrazio Gianluigi, sempre alla ricerca di articoli, notizie da pubblicare sul blog. Spero che questo non si riduca a uno scambio triangolare fra Lui, il sottoscritto, p. Angelo e qualche altro. In questo caso ci potremmo servire della posta elettronica...
Rileggendo l'articolo, mi è quasi sembrato che le due foto, messe come testimonianza, fossero fuori posto. Per chi non lo sapesse quelle due foto riguardano l'Istituto Bernardo Longo qui a Mambasa!

Ma sono eccezioni.
La settimana scorsa sono ripartito sulla strada di Kisangani. Ci proponiamo, io e la mia équipe, di visitare spesso le scuole. E' molto poco, ma vogliamo mostrare che siamo presenti, che ci interessiamo, che com-patiamo e che cerchiamo delle soluzioni...anche se non sappiamo quali saranno.

Lo scopo era duplice: visitare la scuola elementare di Bagbutambili a 160 km da Mambasa e prendere gli accordi con il capo villaggio di Badengaido per cominciare al più presto la costruzione della scuola elementare di questo villaggio.

Ci siamo prefissi come ideale di costruire una scuola elementare o media ogni anno.

Ci da una mano una Onlus di Albino (Bg) che ha già finanziato le 4 aule di Mabukulu...
Ai primi di marzo, i nostri amici Pigmei di quel villaggio faranno il loro ingresso...nella scuola pigmea più bella del mondo!
Grazie Paolo, grazie padre Giuseppe...e grazie a tutti voi che vi riunirete domenica prossima: vi penserò!

Vi confesso che quando vedo gli alunni e in quali condizioni seguono le lezioni, quando vedo i loro maestri che ricevono 3 o 4 dollari al mese...ho voglia di scrivere al Vescovo che cerchi un altro per questo lavoro. Ma poi mi rimprovero questa viltà e questi pensieri di diserzione.

Madre Teresa di Calcutta diceva: "Se Dio vuol un'opera, manderà anche i mezzi per realizzarla".

Io penso anche agli apostoli, delusi di una pesca notturna infruttuosa. All'invito di Gesù di gettare di nuovo le reti, dicono: "Signore, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getteremo le reti!"

Continuo a farlo anch'io...e come mi ha detto un caro amico - grazie R. ! - continuerò a tirare il carro anche se mi inchiodano le ruote.
Sperare contro ogni speranza!

Ecco due foto di quel viaggio: in basso, la scuola di Bagbutambili e in alto la scuola di Badengaido: guardate che non è in costruzione: è operativa! Siamo già a metà anno scolastico.
Meno male che c'è il sole e ci sono i bambini.

Per loro continueremo!