sabato 31 luglio 2010

INVITO AL CONVEGNO “LAICI IN MISSIONE”

Sabato 16 ottobre 2010 SCUOLA APOSTOLICA ALBINO BG

Programma:

ore 9.00: Saluto e preghiera di p. Tullio e relazione di p. FRANCESCO DUCI scj (docente emerito di Teologia Fondamentale a Bologna):“Laici in missione: sacerdoti dell’amore”
ore 10.00: Presentazione della “Sintesi delle risposte al questionario”e intervallo
ore 11.00: Relazione del dott. BRUNETTO SALVARANI (docente di missionologia e teologia del dialogo a Bologna):“Laici in missione: ponte tra due mondi, due società e due chiese”.
ore 12.30: Pranzo
ore 14.00: Lavori di gruppo
ore 15.00: Presentazione dei lavori di gruppo in assemblea con dibattito e conclusioni.
ore 16.30: Chiusura del convegno con l’Eucaristica della Giornata Missionaria Mondiale.


Alcuni interrogativi che guideranno il Convegno nello sforzo di trovare risposte condivise:

1. Il laico in missione è portatore di solidarietà, è uno che pensa agli altri e non lascia prevalere l’egoismo personale e collettivo sull’amore: è questa la prima e fondamentale missione?.
2. Il laico che in missione offre presenza solidale, manodopera specializzata, competenza professionale …, è con questo e per questo (anche) un missionario del Vangelo ?
3. L’impegno di promozione umana è l’unica e specifica missione del laico volontario in missione o ci sono altre forme di testimonianza e impegno missionario laicale?
4. Il laico in missione diventa un ponte di comunicazione tra due mondi, società e chiese … Quali reciproci influssi e benefici cambiamenti derivano da questa comunicazione?
5. La presenza del laico in missione può condizionare e modificare in positivo (o anche in negativo?) la missione?
6. Qual è il laico missionario ideale secondo i missionari? Qual è il missionario ideale secondo i laici?


Note logistiche
1. L’iscrizione al convegno: presso il SAM: tel 02.27088128 o cell. 333.6853825, entro il 10 ottobre 2010. E’ possibile arrivare il 15 sera per la cena (ore 19.30) e pernottamento. Ai partecipanti sarà chiesto un libero contributo spese.
2. La Scuola Apostolica di Albino (BG) si trova in Val Seriana ed è indicata da segnaletica stradale entrando in Albino. Per informazioni, tel. Scuola Apostolica: 035. 758711
3. Si raccomanda massima puntualità perché il lavoro è molto, i tempi sono stretti e il ritorno a casa è, per molti, lungo e impegnativo.

mercoledì 28 luglio 2010

Lettera ai laici volontari in missione



Carissimi,
a tutti voi volontari il nostro saluto cordiale e fraterno. Sentiamo il dovere di esprimere la nostra ammirazione, gratitudine e riconoscenza per la vostra presenza, servizio, solidarietà, amicizia e collaborazione con i nostri (e non solo nostri) missionari, in evidente controtendenza rispetto al Nord del mondo (in crisi !?) che continua a fare promesse a poi a voltar le spalle al Sud.

Voi conoscete e collaborate con alcuni dei 61 missionari dehoniani italiani che tutt'ora
operano in Africa, America Latina. Essi hanno ricevuto la loro formazione nella Provincia
Dehoniana dell'ltalia Settentrionale. Da qui sono partiti e da qui continuano ad essere seguiti, accompagnati ed aiutati attraverso il SAM (Segretariato Attività Missionaria) di Milano.

Come sapete, il SAM organizza ogni anno due incontri (l'Epimissio a gennaio e Pentecoste
Missionaria a maggio) cui partecipano i missionari presenti in Italia, i loro familiari-parenti-amici, i volontari, i benefattori e sostenitori delle missioni. Il SAM stampa anche una rivista, "Una Sola Famiglia", di collegamento, informazione e formazione missionaria.

Sia in questi incontri che nella rivista sono già stati segnaiati alcuni mutamenti significativi. Il più evidente e preoccupante, è il progressivo invecchiamento e la conseguente diminuzione, fino alla probabile scomparsa per mancanza di ricambi, dei missionari ad gentes. I1 piu sorprendente e consolante, invece, è l'aumento del numero dei laici Interessati e impegnati nelle missioni.

Da tempo vedirno e sentiamo la necessità di fare un incontro specifico dei LAICI che,
come voi, sono IMPEGNATI per-con-nelle MISSIONI. L'idea, lanciata ed accolta negli incontri
dell'Epifania e Pentecoste 2010, si concretizzerà in un convegno SABATO 16 OTTOBRE: ad
ALBINO (BG) al quale vi invitiamo esplicitmente. La vostra presenza al convegno essenziale.

I1 convegno, di cui sarete a pieno titolo il soggetto e l'oggetto insieme, prevede alcune
relazioni, seguite da un ampio spazio di dibattito e da conclusioni operative. Lo scopo è di guardare più da vicino, leggere più in profondità e capire meglio questo fenomeno positivo e in crescita dei laici in missione. Il vostro aiuto nella preparazione del convegno è indispensabile.

Abbiamo preparato un questionario con tre gruppi di domande che vi proponiamo qui di
seguito. Chiediamo le vostre risposte precise, chiare ed essenziali entro il 15 settembre 2010. Potete inviarle via posta a: Segretariato Missioni. via Andolfato 1 - 20l26 MILANO oppure, ancor meglio, via email a: sam@dehoniani.it.

Le vostre risposte verranno poi elaborate, sintetizzate e presentate al convegno in una
relazione che dovrebbe offrire un quadro abbastanza completo della stupenda realtà del
Volontariato Missionario di cui siete protagonisti.
Vi ringraziamo fin d'ora per la disponibilità, colIabrazione e partecipazione.

p. Tullio Benini (sup. Prov. IS) e p. Onorio Matti (segr. SAM)

Milano 29.06.2010:
Solennità dei Ss. Pietro e Paolo, primi missionari del Vangelo in Europa.

domenica 25 luglio 2010

Fa caldo...!

Nel nostri contatti con l’Italia, in questi giorni sentiamo spesso questa frase: "fa un caldo africano"!

Per associazione d’idee, vi pensiamo più spesso. Probabilmente succede la stessa cosa anche per voi!


Anche la nostra piccola Angèle sembra proteggersi dal sole cocente.

Ma a dire il vero qui in questi giorni non fa un caldo eccessivo, e non possiamo lamentarci.

La nostra vita continua tranquillamente, anche se le novità non mancano.

- Abbiamo avuto la visita di un consigliere generale, p. Claudio Weber. E’ stata la sua prima visita nella nostra parrocchia di Mambasa. Il segreto professionale gli ha impedito di anticipare le sue impressioni. Abbiamo però notato interesse e attenzione per la nostra opera e in particolare per la scuola. Probabilmente di ritorno a Roma potrà finalmente farci conoscere il suo pensiero e magari prodigarci consigli e indicazioni.



- Su domanda del Ministro del lavori pubblici della nostra Provincia ( la Provincia Orientale), martedì 20 luglio sono andato a Niania per vedere una scuola fatta con il contributo del governo della Provincia.


Il ministro mi aveva domandato se si poteva fare qualche cosa per renderla accettabile.

Purtroppo, quando ritornerà , - per il momento è a Bunia - gli dovrò dire che è un lavoro impossibile.

Non vorrei essere al posto dell’impresario che ha fatto quel “capolavoro” Aveva ricevuto i soldi per fare una scuola in mattoni e ha fatto una scuola con i pali e il fango e male!

Molto meglio rifare tutto da capo. La popolazione si è detta d’accordo di collaborare facendo i mattoni! Vedremo.


- Andando a Niania, sono passato da Badengayido. Anche se il tempo a disposizione era poco, la distanza molto grande (Niania dista da Mambasa 190 Km) e la strada in condizione precarie, non potevo non fermarmi. Il tempo di fare una foto e di programmare il seguito dei lavori: martedì 27 luglio, i muratori e i pittori ritorneranno sul cantiere, interrotto momentaneamente per i lavori sul tetto della chiesa e i nuovi bagni della comunità! (Ma sarà un altro blog)!

In questi giorni stringiamo i denti: siamo rimasti in due. Dino ed io e nonostante questo vorremmo arrivare a tutto!

Domani p.Dino parte sulla strada di Nduye. Domani sera, se Dio, vuole, arriverà a Mungbere (180 km in moto). Di lì, con calma, visiterà tutti i villaggi della parrocchia di Nduye: Dingbo, Malembi, Bongopanda,Nzaro, Biasa, Nduye.

Logicamente, resto solo!


Sarà di ritorno domenica sera, 1° agosto!

Sono certo che avrà tante cose da raccontare e delle belle foto della strada da mostrare.

Auguri, Dino e buon apostolato!


Un saluto anche a voi, sperando che il caldo diminuisca!

Foto: Angèle si ripara dal sole

p. Claudio Weber

Badengayido, il 20 luglio

Chiesa di Mambasa in controluce, con il tetto nuovo!

domenica 18 luglio 2010

A Pieve di Curtarolo la "Sagra del Carmine"


In una CALDA sera d'estate cosa c'è di meglio che trovarsi tutti alla sagra?
A Pieve di Curtarolo la tradizionale "Sagra del Carmine" ha ormai passato il traguardo del secolo!

Tornando indietro nel tempo, 90 anni fa, possiamo immaginare la piazza davanti alla Chiesa di S. Giuliana, con i giochi e le bancarelle, ed un bambino, gracile e sempre un pò malaticcio, ma con uno sguardo profondo. Tanti anni fa non erano così frequenti le occasioni per fare festa, ma la Sagra del Carmine era quella più importante, con la processione, i membri della confraternita tutti bardati con la tunica, che portavano in spalla la statua della Madonna.

Passate le fatiche del raccolto del grano, nei giorni della sagra era bello andare in piazza, la domenica pomeriggio, ad incontrare tutto il paese, vestiti con l'abito della domenica. Gli occhi di quel bambino, con lo sguardo profondo, erano rapiti dai dolci in vendita, dai giochi, dai colori della festa.

Oggi quella piazza porta il suo nome, Padre Bernardo Longo.

Vi invito tutti a Pieve di Curtarolo, alla Sagra del Carmine. Il gruppo missionario sarà li ad accogliervi, con una granatina, un pò di frutta fresca...

Avevamo pregato che fosse caldo (per vendere granatine è una mano santa!), e penso che il caldo quest'anno non mancherà... (e noi abbiamo una bella scorta di ghiaccio!!)
Emanuele

giovedì 15 luglio 2010

Foto simboliche.

"Bisogna prendere gli uccelli quando passano!".

Evidentemente non voglio offendere i Verdi e tutti coloro che sono contrari alla caccia.Questo proverbio mi serve per entrare in argomento. State tranquilli, non si tratta di uccelli, ma di stoffe. Da qualche anno, praticamente in ogni container ci sono dei preziosi rotoli di stoffe che servono da materia prima per le nostre ragazze della Scuola di Taglio e Cucito. Io ho lasciato passare gli uccelli. Avrei dovuto ringraziare subito. Ma per fortuna le stoffe non hanno le ali, e sono, in parte, ancora qui e sono veramente preziose.
Posso anche assicurarvi di aver aiutato altre scuole meno fortunate della nostra, in particolare due scuole di Taglio e cucito di Beni e Butembo, dirette dalle nostre suore, le Piccole Suore della Presentazione.
* * *
A titolo di cronaca, quest'anno abbiamo ripreso anche una "vecchia " istituzione dell'Istituto Bernardo Longo: nel pomeriggio accogliamo ragazze-madri, handicappati, perfino analfabeti e diamo loro una formazione pratica di Taglio e cucito. La chiamiamo: Scuola Artigianale. Oltre 50 alunni(e) l'hanno frequentata quest'anno, con ottimi risultati. Coloro che sono stati promossi frequenteranno un secondo anno, al termine del quale riceveranno un diploma e una macchina da cucire. Suor Lisetta, assieme alle nostre ex-alunne del Taglio e cucito, si occupa della formazione professionale. Alcuni maestri danno dei corsi alfabetizzazione, di francese, di calcolo e di religione!
Capite che di stoffa ne abbiamo bisogno e di tanta.
Grazie quindi a quanti, da Schio, da Senigallia, da Tradate, da Milano, da Cambiago ci hanno fornito la materia prima.
Le tre ragazze che vedete qui sono ex-alunne della nostra scuola e a loro volta insegnano alle altre. Tengono in mano dei campionari di stoffa giunta dall'Italia.
Che quanti ci hanno aiutato e quanti ci aiuteranno, ricevano il loro e il mio grazie!




Un'altra foto simbolica.

Il 30 giugno il Congo ha festeggiato il 50° anniversario della Indipendenza.

Anche la nostra piccola Angèle ha voluto festeggiare a modo suo questo avvenimento e ha voluto la sua piccola bandiera.
Come vedete,è pensierosa.
Immagine innocente di una sitazione complessa e piena di incognite.
A lei e a tutti i Congolesi, i nostri auguri di un avvenire più sereno!

lunedì 12 luglio 2010

Andare avanti...valorizzando il passato!

Da un po' di tempo non aprivo il blog. Sono stato sospreso rileggendo la mia lettera di...venti anni fa.
Mi servirà per fare una verifica e per riprendere coraggio. Grazie, Gianluigi: sei la memoria storica della missione di Nduye e Mambasa!




Dopo le ultime notizie ci sono stati diversi avvenimenti: la venuta del Vescovo e le Cresime, la celebrazione del 50° anniversario della Indipendenza, la proclamazione dei risultati scolastici nel nostro Istituto Bernardo Longo.


Giornate vissute intensamente sul piano spirituale e giornate di riflessione su una situazione economica-sociale e politica difficile da capire. In particolare, in occasione dell'incontro con i genitori che venivano a sentire i risultati dei loro figli, abbiamo constatato con amarezza che il Governo lascia in una situazione di miseria gli insegnanti e la scuola. Ci poniamo veramente la domanda se dobbiamo accettare con rassegnazione questo stato di cose o se dobbiamo reagire. Purtroppo gli insegnanti non sono uniti e questo facilita il perdurare di una situazione di ingiustizia.


Ma abbiamo continuato anche i lavori: sulla strada (vi farò vedere presto qualche immagine), nella ristrutturazione dei servizi e sul tetto della chiesa.

In occasione del 50° anniversario dlela fondazione della parrocchia avevamo preso la decisione di rinnovare il tetto della chiesa, la facciata e il soffitto: oggi siamo a buon punto.

Vi offro il risultato del magnifico lavoro dei nostri falegnami.


Penso che don Giacinto Toneatto e don Giuseppe Scarbolo...saranno contenti. Continuiamo il loro lavoro pastorale e cerchiamo di conservare anche il patrimonio (chiesa e casa) che hanno costruito con tanto amore, passione e competenza.

Spero che anche voi, soprattutto coloro che ci hanno aiutati, siate soddisfatti.

Ciao e a presto!

Tetto: sopra - adesso
sotto - prima

lunedì 5 luglio 2010

Per la storia della Missione: cosa scriveva P. Silvano il 15 gennaio 1990

Mambasa, 15 gennaio 1990

Cari amici,

il mezzo che ho scelto per mettermi in contatto con voi non è certamente il più indicato per un rapporto personale, per espri­mere cioè quello che vorrei ad ogni singola persona. Durante la mia ultima permanenza prolungata in Italia ho incontrato tante persone e con qualcuna ho avuto anche ripetute occasioni di dialogo, che non si sono limitate a dei semplici convenevoli. Penso in particolare a coloro che mi hanno parlato dei loro problemi umani, familiari, professionali, religiosi, a persone che sono state colpite duramente nei loro affetti più cari, a genitori angustiati e preoccupati per l'educazione e l'avvenire dei loro figli, a giovani e adulti, a gruppi giovanili, a gruppi missionari sinceramente e profondamente impegnati...ma anche a persone che con sinceri­tà mi hanno parlato della loro difficoltà a credere...Penso a tutti coloro che mi hanno generosamente aiutato e che con il loro aiuto volevano manife­stare la loro simpatia, il loro apprezzamento per l'opera missionaria e il loro desiderio di non restare estranei a quel movimento di solidarietà in favore dei più poveri, che è uno dei segni dell'opera di Dio nel cuore degli uomini...

Pensando a tutti costoro, e quindi anche a te che leggi, sento la mia povertà e l'inadeguatezza fra quello che vorrei dire a ciascuno e quello che effettivamente posso dire con una lettera collettiva. Vi assicuro che sento tutto ciò come una sofferenza e un limite; ma questo vi dice anche che non sono indifferente e che vorrei veramente poter dire a ognuno di voi una parola di ringraziamento e di simpatia. Spero di trovare il tempo di rispondere a tutti coloro che mi scriveranno. Questa mia prima lettera non potrà rispondere alle attese di ciascuno, ma porterà a ciascuno il mio saluto, il mio ringraziamento, il mio augurio e la certezza del mio ricordo e della mia preghiera...e anche la promessa che qui a Mambasa cercherò di vivere in mezzo ai miei fratelli africani quel programma di amore, di presenza, di aiuto...che spesso è stato il soggetto delle nostre conversazioni e il motivo principale della simpatia e generosità che così abbondantemente mi avete manifestato.

Arrivando nello Zaire dopo un anno di permanenza in Europa, sentivo di entrare in un periodo nuovo della mia vita: dopo esser stato superiore per diversi anni, e quindi - volente o nolente - in una posizione di prestigio, ritornavo alla vita semplice della foresta. .. . Meno male che mi ero preparato con un corso di esercizi spirituali...

Sono partito da Bruxelles il 14 ottobre e sono arrivato a Mambasa alla fine di ottobre...passando per Kinshasa e Kisangani. In quest'ultima città avevo vissuto gli ultimi 6 anni come provinciale e avevo intessuto dei legami di amicizia con tante persone...Rivederle dopo un anno di separazione e la prospettiva di ripartire lontano da loro è stato un momento di emozione profonda,...ma che importa? bisogna partire:"Cerca di fiorire e di portare frutto là dove sei destinato". Così, solo, ho preso la direzione nord-est:530 kilometri di pista sconnessa, da digerire adagio adagio, cercando di indovinare e scegliere i buchi e le pozzanghere meno profondi e sempre col fiato sospeso, sperando che la meccanica della Land Rover tenga fino in fondo, perché non c'è né telefono né AGI...Ma tutto è andato bene. a Mambasa mi aspettano i miei confratelli con i quali vivrò in questi anni: Renzo, trentino, parroco; Cesare, milanese, che si occupa della casa, dei lavori, dell'accoglienza; Louis, confratello zairese che, diventato prete il 7 gennaio di quest'anno, si occuperà soprattutto dell'apostolato dei giovani e nei villaggi della foresta. Il mio lavoro consisterà soprattutto nella direzione della Scuola Media e della Scuola Professionale . per meccanici... Non posso perdere tempo perché l'anno scolastico è già cominciato e i problemi sono tanti. Mi è sembrato di salire su un treno in corsa e di dover prenderne il commando e nello stesso tempo di dover sistemare bagagli, passeggeri, strutture...e, in più, senza conoscer le persone che dovevano viaggiare con me: alunni-professori.

Non vi nascondo che ci sono stati dei giorni duri, quasi di smarrimento, di dubbio...giorni in cui il confronto Europa-Africa, passato-presente riveniva continuamente...Ma è stato un periodo breve: di adattamento, di perdita di illusioni...e di pesi superflui; è stato come riprendere a camminare dopo una lunga degenza a letto; inoltre ho rifatto conoscenza con la malaria e i reumatismi: tutto questo mi ha aiutato su entrare nel peso e nello stato-forma...e adesso sono molto contento!

A più riprese sono già andato nei villaggi della foresta per visitare le comunità cristiane: dappertutto la stessa accoglienza simpatica, spontanea, la stessa facilità di contatti e la stessa semplicità e confiden­za nel confidare le loro aspirazioni, gioie e sofferenze. Ma questa frater­nità e simpatia non riesce a nascondere la dura realtà in cui vivono: l'isolamento (in certi villaggi si arriva solo a piedi o in moto...a rischio di brutte, inevitabili, cadute), la dura fatica del lavoro dei campi, alla mercé del tempo (piogge diluviali o siccità prolungate), vittime anche delle devastazioni delle scimmie...e esposti alle prepotenze dei capi, con l'unica prospettiva di sopravvivere, in condizioni sempre precarie e fragili, facilmente preda delle malattie.

Ho passato il Natale e la prima settimana del '90"nei villaggi della foresta, lontano da Mambasa; forse anche questo soggiorno fra la gente mi ha aiutato a dimenticare un po' me stesso a ridimensionare i miei problemi...sono ritornato "alla base" sereno, contento, riconciliato con me e con l'ambiente, riconoscente al Signore per quello che ho ricevuto senza alcun mio merito...e deciso a essere qui fra questa gente un segno di speranza, un amico. Ho rinnovato questo mio impegno anche pensando a voi, sentendomi un po’ come un vostro rappresentante, impegnandomi a fare quello che ciascuno di voi vorrebbe fare. Anche il contenuto della mia "predicazione" si è fatto più semplice, ma anche più convinto:"Dio è Padre, ci ama, e in Gesù Cristo ci ha accolti come figli suoi". Questa "purificazione" mi aiuta ad avere uno stile di presenza fraterno e amicale con tutti: con la gente dei villaggi, con gli insegnanti e gli alunni, con gli operai. Mi piace lavorare con loro: con i pigmei sono stato spesso in foresta a tagliare i pali per fare il recinto dell'orto e per prendere della terra nera; con loro sto facendo una piantagione di banane -che serviranno ai ragazzi delle scuole- e ci prepariamo a fare un vivaio di diverse migliaia di palme da olio...Posso dire che la "collaborazione" va molto bene e sono contento dei risultati; pensiamo anche all'allevamento di pecore, conigli, galline...e forse mucche e asini?!

Ma penso e mi preoccupo soprattutto per la scuola e per i ragazzi: prima di settembre dobbiamo costruire 3 aule scolastiche per la Scuola Media, un dormitorio, un refettorio e i servizi igienici per i ragazzi che vengono da lontano...rifornire la scuola di libri e di materiale didattico e di garage (lime, morse, chiavi...).

A volte mi sembra un'impresa superiore alle mie forze, nonostante la buona volontà e l'entusiasmo. So che posso contare su di voi e questo mi incoraggia e mi commuove. Però aspetto ancora un po' prima di fare delle richieste concrete. Con i superiori, il Vescovo e i miei confratelli penso di fare una programmazione, sia per le costruzioni che per il materia­le necessario per la scuola e il lavoro dei campi...Una volta approvata questa programmazione ve la comunicherò...E poi ci "butteremo in acqua" con tanta fiducia, un pizzico di incoscienza, ma sapendo di non essere soli. La nostra Provincia ci tiene molto a quest'opera che è secondo 10 spirito della nostra Congregazione: forma dei bravi meccanici ed è l'eredità di un padre italiano (padre Bernardo Longo) ucciso proprio qui a Mambasa il 3 novembre 64, Da parte mia ce la metterò tutta perché i ragazzi ricevano una formazione completa: umana, professionale, cristiana. Questo suppone da parte nostra e mia in particolare, interessamento per i loro problemi, presenza al loro fianco, comprensione e...aiuto nelle loro difficoltà. Quasi tutti sono ragazzi poveri che vengono anche da oltre 800 kilometri, alloggiati in qualche modo da qualche famiglia di Mambasa; chi ha più fortuna mangia una volta al giorno (riso e fagioli); gli altri si sbrogliano...Vorrei alloggiarli tutti (almeno quelli che vengono da lontano), dare loro 2 pasti al giorno, ma che siano il frutto del loro e del mio lavoro dei campi.. .Sogni? Spero proprio di no! Per 11 momento sono ancora pieno di speranza, di entusiasmo...che voi stessi mi avete comunicato...e che non vorrei deludere.

Cari amici, so che ognuno di voi vorrebbe sentire in questa lettera una parola tutta per lui, una risposta alle sue domande. Vi assicuro che nel mio pensiero e nel mio affetto ognuno di voi ha un posto ben preciso, un volto dai lineamenti caratteristici...Penso ad ognuno di voi e vi porto nella mia preghiera e nel mio affetto.

Il Signore, Padre buono, che prego per voi, vi benedica e vi protegga; che si mostri benevolo e si chini su di voi e vi conceda la pace ! A tutti: grazie, grazie, grazie!

Un bacio o un abbraccio…a scelta!

P. Silvano