mercoledì 5 ottobre 2011

Caro Gianluigi!

Caro Gianluigi,
accolgo volentieri il tuo suggerimento perché ho, prima di tutto, la possibilità di ringraziare il Consiglio di Amministrazione e i soci della Banca Alto Vicentino che assieme al “Gruppo Missionario di Ca’ Trenta in Missione” hanno finanziato il mio viaggio a Mambasa.



Dire in poche parole quello che ho fatto in questi tre mesi non è molto semplice, perché il mio lavoro di elettricista è capito soprattutto dagli addetti ai lavori. L’utilità di una doccia, di un lavandino, di un W.C. è percepita immediatamente e da tutti. Come posso spiegare, ad esempio, l’utilità e la funzione di un quadro elettrico montato nella sala generatori, pieno di voltmetri,amperometri, hertzimetri… Qualcuno dei nostri lettori potrebbe domandarsi:”ma che cosa sono?”



Cercherò di spiegare il mio lavoro con semplicità. Ho progettato gli impianti, acquistato i materiali e composto i vari quadri elettrici. Ringrazio sinceramente i nostri benefattori che, nonostante la crisi attuale ci mettono a disposizione delle somme anche considerevoli per comperare tutto il materiale necessario.



Una considerazione importante: durante questi mesi ho lavorato sempre con la manodopera locale.


Persone sempre disponibili anche se purtroppo la loro preparazione professionale lasciava un po’ a desiderare, per cui a volte sono stato costretto a rifare il lavoro. Ma non è stato tempo perso. Senz’altro hanno imparato delle nozioni che serviranno a loro quando io sarò partito..



Sono arrivato ai primi di luglio e ho completato gli impianti elettrici dell’ospedale della missione,lavori che avevo iniziato nel periodo invernale del 2009-2010. Ho installato la pompa a immersione Saer per rifornire di acqua l’ospedale, ho piazzato gli interruttori, le prese, le plafoniere per la illuminazione.


Finito il lavoro all’ospedale, ho posato i cavi elettrici e fatto gli impianti per le nuove aule, costruite in questi ultimi due anni: la sala di laboratorio della scuola di taglio e cucito, la sala dei computer. Ho elaborato e messo in opera un nuovo quadro nella sala generatori elettrici, completo di sistemazione adeguata, per controllare e bilanciare i vari consumi nelle differenti direzioni. Ho aggiunto dei lampioni per la illuminazione esterna dei vari edifici della missione, scuole, viali, casa delle suore. Ho ripristinato in modo corretto qualche circuito non bene funzionante e, importante, ho rinnovato il sistema dell’impianto equipotenziale di tutti i tetti dei caseggiati e delle scuole.

Proposta: quando l’ospedale sarà operativo, la missione avrà bisogno di potenziare il carico di energia. Perché non pensare di prendere un generatore ad alimentazione mista: gasolio, olio di palma, olio di Jatropha? In questo modo si potrebbe coinvolgere la popolazione locale ed avere un notevole risparmio nei consumi.


Ritornerò in Italia l’11 ottobre.


Ciao.Giuseppe Prosdocimi.

Foto: installazione pompa Saer;

quadro elettrico ospedale,

quadro elettrico sala generatori

8 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie Giuseppe, sei grande, ti aspettiamo per il pranzo Missionario . Speriamo e ci auguriamo che tu stia bene,abbiamo pregato la nostra Madonna di M. Berico per la tua salute. A presto Giuliana

Anonimo ha detto...

Beppe,finalmente ti vediamo e Gianluigi ha fatto di tutto per farti uscire allo scoperto!
Chi ti conosce sa,conosce e apprezza la tua modestia ma,devo dare ragione a Gianluigi,bisogna far conoscere sapere e veder quello che si fa laggiù.
Ti aspettiamo per un bel rosto!
Giando

Gianluigi ha detto...

Grazie Giuseppe. Spero di dire "grazie" non solo per me.
Che il tuo splendido esempio sia contagioso.

Cornelia ha detto...

Grazie per la relazione sul tuo lavoro, certamente i benefattori saranno soddisfatti di conoscere dove vengono usati i loro prodotti.

Hai provato la fatica di insegnare…ma ti rimarrà nel cuore la gioia vera che vedi sul loro volto di fronte a un traguardo importante per la loro salute, i loro diritti e la loro dignità.
Arrivederci a presto

Aldo Pamato ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aldo Pamato ha detto...

Carissimo Giuseppe, mi complimento con te per il tuo duro lavoro e per la tua infinita modestia. Da più di trent'anni ti impegni per i bisognosi senza mai vantartene ma solo concentrandoti sulle cose importanti.
Porgo i miei saluti anche a tua moglie che ti sostiene e si sacrifica a sua volta: siete persone splendide.
Spero ci rivedremo al più presto.
Un saluto, sempre con grande affetto,
Aldo.

Anonimo ha detto...

Giuseppe carissimo, scusami se arrivo un po' in ritardo a complimentarmi del tuo splendido lavoro, ma ieri non ero in ufficio e leggo solo ora la relazione su quello che hai fatto... BRAVISSIMO... Ti meriti un bel 110 "summa cum laude", non solo per quello che hai saputo realizzare con la scaristà di mezzi e di tempo, ma anche per quello che sei riuscito a trasmettere-insegnare a quanti hanno collaborato con te o che comunque ti hanno visto lavorare con competenza, serietà, perseveranza, tenacia e, soprattutto, con "tanta e tanta" pazienza... GRAZIE, con un grande abbraccio, e a presto. don Pedro

Anonimo ha detto...

Caro Giuseppe, ti dico "aksanti sana" cioè tantissime grazie a nome della nostra gente di Mambasa. Sai che P. Longo ha formato tecnicamente molte persone. Tu hai continuato la sua opera aggiornandola ai nsotri tempi. Anche Padre longo ti ringrazierà dal cielo per questo. Di nuovo grazie Giuseppe. Sei in grado di venire sabato ad Albino per la riunione di cui ti ho scritto? Porta anche Olimpia eventualmente: anche lei è una volontaria dehonian, oramai, pluridiplomata. Spero di vederti presto. Un abbraccio. Nerio