Chi parte... e chi (presto) arriverà!
Sono partiti! Chi?
Angelo, Giuseppe, Graziano e Paolo.
Angelo Modina, videoreporter, è venuto per fare un documentario sulla missione di Mambasa. Ha avuto fortuna: ha potuto assistere a una Messa domenicale festosa ed emozionante;
visitare e riprendere con la videocamera una miniera d'oro; partecipare alla caccia dei Pigmei, con le reti, in foresta; sorvolare Mambasa e Nduye in una giornata meravigliosa. Sempre entuasiasta e desideroso di emozioni forti. Credo sia partito soddisfatto e con gli occhi e il cuore...dilatati!
Giuseppe, ritorna in Italia dopo oltre tre mesi di permanenza e soprattutto di lavoro intenso, a volte nascosto, ma di grande professionalità, efficacia e utilità! Grazie ancora, Giuseppe! Spero che la forte malaria non lasci conseguenze nel tuo corpo e nel tuo spirito: avremo ancora bisogno di te!
Graziano aveva il compito di mantenere il buonumore nella compagnia. Ci è riuscito, con l'aiuto anche di qualche bottiglia di Prosecco, finito proprio domenica sera, vigilia della sua partenza!
Paolo, ansioso di cogliere tutti gli aspetti della vita della gente e dei...preti. Acuto osservatore, a volte si è un po' sbilanciato. Vedendomi andare in moto ha esclamato:"....!,ma questo prete si droga!" Ti assicuro Paolo, che non l'ho mai fatto!
foto: Giuseppe, Graziano, Angelo e Paolo alla partenza da Mandima (Mambasa)
14 commenti:
Molte le notizie, grazie a P. Silvano ed a quanti lo aiutano.
Vedo anche, e me ne dispiace,che il blog è sempre più strumento di comunicazione interna. Se le Suore che debbona ndarte a Nduye leggessero questo (...Ho nascosto loro i miei dubbi e le difficoltà, soprattutto quella di una strada impossibile, che renderà problematica la trasferta dei falegnami, muratori, il trasporto del materiale ed soprattutto il viaggio delle suore.Ma mi sono detto: "Il Signore provvederà!"...)come si relazionerebbero con il nostro Mupe?
Gli ospiti e gli amici sono rientrati in Italia da poche ore ed abbiamo immediatamente un resoconto fresco e coinvolgente della loro esperienza.
Grazie! Queste notizie dilatano gli occhi ed il cuore anche a noi, nella nostra fatica quotidiana.
Grazie anche a Cornelia che scrive "abbiamo immediatamente un resoconto fresco e coinvolgente della loro esperienza ". Non tenetelo per voi; fatecelo avere qui sul blog dove resterà "in aethernum".
Chi parte,chi torna!Segno evidente di partecipazione,la goccia continua di cui ha bisogno la Missione.
Ho parlato stamattina con Giuseppe,e verificato il suo stato di salute postmalarico,abbiamo subito concentrato il nostro impegno all'ospedale.
Silvano mi ha chiesto di fare il coordinatore,cosa che ho subito accettato,ora ci muoveremo e l'impegno è di arrivare all'inaugurazione dell'Ospedale in primavera.
la mia mail: giando.drago@gmail.com attendo le vostre proposte e idee
Giando
Carissimi Beppe, Graziano, Angelo e Paolo, mi è dispiaciuto moltissimo di non avervi potuto vedere al momento della vostra partenza da Entebbe; voi siete partiti solo cinque ore prima che io vi atterrassi. Vi scrivo comunque ora quello che avrei voluto significarvi a viva voce: GRAZIE. Grazie per essere stati a Mambasa e soprattutto per avere compiuto il lavoro che vi eravate proposto. Esso, contribuisce a costruire in questa parte del Congo una realtà che crediamo significativa e portatrice di speranza per tanti. Anche se i limiti, e le lentezze, nostri e della nostra gente, non mancano. L’importante è che queste non ci portino allo scoraggiamento e alla rinuncia.
Quanto a me, sono contento di essere di nuovo a Mambasa. Sono arrivato a bordo del nostro camion, ieri sera, alle 21h00, attardato da una strada resa molto scivolosa da una pioggerella durata tutta la giornata e che aveva bloccato una fila di camion appena fuori Mambasa. P. Silvano, avvertito per telefono, è venuto con la macchina a cercarmi a 6 km. Ci siamo scambiate le prime notizie, impressioni e i prossimi impegni. Tanto per “non” cambiare, Silvano sarà a Nduye lunedì prossimo per dare inizio ai lavori di riabilitazione (parziale) della casa dei padri, destinata ad offrire un primo alloggio provvisorio alle Suore “Servantes de Jésus”, che accoglieremo e accompagneremo a Nduye all’inizio del prossimo mese di Novembre.
Chiediamo troppo se affidiamo questo avvenimento alle vostre preghiere?
P. Dino
Avverto un certo rimorso per non aver messo questa sera, alla Messa pre-festiva, un'offerta differente, cioè più consistente del solito.
Il Parroco della Chiesta del Porto, don Gesualdo, aveva spiegato poco prima che essendo oggi la Giornata Missionaria, le offerte sarebbe andate tutte a Roma, in Vaticano.
Questo perchè poi dalla Santa Sede, "tutti i mesi", così ha detto, fa pervenire alle missioni sparse in tutto il mondo un piccolo contributo per la sussistenza. Più o meno il concetto spiegato ai fedeli è stato che senza queste risorse raccolte nella "Giornata Missionaria" anche voi non avreste il minimo per sopravvivere.
Se c'è, per poco che sia questo aiuto datemi, dateci, un'idea degli importi.
Grazie in nome di "Open Mission" (e di chi si vergogna a fare domande del genere)!
Caro Gianluigi,
ti invio tramite le poste italiane un foglio che risponde alla tua domanda. Nel mio piccolo ti posso confermare che, in qualità di economo al seminario minore di Kisangani, ricevevo dalla "SANTA SEDE" un cointributo per i seminaristi e formatori. Con quel contributo, almeno in parte, abbiamo potuto offrirti un piatto di spaghetti quando venivi a farci visita e rendevi i nostri giorni, quelli di Carlo Biasin e i miei, meno pesanti. Un abbraccio. Nerio
Alla ricezione del "foglio" che p. Nerio mi invierà provvederò alla pubblicazione su questo blog.
E' bello conoscere per poter decidere, come in questo caso, dove indirizzare le risorse.
Il discorso sugli "spaghetti", visto il motivo del mio soggiorno di quei due anni in Congo, si potrebbe precisare meglio, ma lasciamolo ad altre occasioni.
Il "foglio" di p. Nerio è giunto ora.
In sintesi le cifre della Giornata Missionaria per il 2010, per tutta l'Africa, espresse i dollari sono queste: 93.025.363 (dollari USA) che comprendono "formazione del personale apostolico locale, costruzione e mantenimento di opere pastorali, sostegno a radio, TV, stampa cattolica locale, fornitura mezzi di trasporto a missionari, sacerdoti, religiosi, suore e catechisti, assistenza sanitaria educazione scolastica e formazione cristiana dei bambini".
Per capire meglio sarebbe utile sapere quante sono le missioni cattoliche in tutta l'Africa, quanti i missionari, quante le scuole cattoliche, i seminari,etc. Giisto per scendere un po' alla consistenza pratica dei singoli contributi.
Non ho cifre precise, caro Gianluigi, su quante siano le Missioni (una realtà come Mambasa) in Africa. Partendo dal numero delle diocesi del Congo 54 e in media ogni diocesi ha una ventina di missioni, si può dedurre che ci sono mille missioni nella sola R D C. Se moltiplichiamo per dieci avremo 10.000 missioni in Africa cifra a mio parere per difetto. Lo stesso posso dire per i seminari: approssimativamente i seminari maggiori sono circa 200 e dieci volte di più i seminari minori in Africa.
Per avere dati più precisi puoi consultare l'Annuario Pontificio, se ne ha il coraggio. trattandosi di un volumone di 2400 pagine.
Buona ricerca. Nerio
La gradita risposta di p. Nerio offre spunti interessanti. Con i soli dati che ci presenta si potrebbero fare due conti a spanne, per capire meglio.
A parte che io l'Annuario Pontifico non l'ho mai consultato, la proposta m'impressiona e non mi sembra il caso di aprire questo librone alla mia veneranda età. Mi chiedo anche se ne valga la pena. Non perchè tema, come per la mia ultima piccola inchiesta pubblicata mesi fa su questo blog, che venga minacciato di querela, ma per l'utilità intrinseca dell'operazione. Questi dati - che ci sono - dovrebbero darceli loro, cioè il Vaticano ed i beneficiari, un po' come si cerca di fare ora - se mai ci si riuscirà! - con l'APE, l'Anagrafe Pubblica degli Eletti.
Un po' come mi aveva promesso anche un missionario importante, con l'adesione all'operazione "Open Mission",di totale trasparenza in entata ed uscita, per ora congelata.
Anche se interessa solo noi, caro p. Nerio, la divisione di 93.025.353 per 10 mila è facile da fare.
Però i seminari non sarebbero nel conto e per di più credo che queste strutture costino molto di più delle missioni.
Quindi su queste risorse provenianti dalle tre istituzioni vaticane ( che sarebbero: Pontifica Opera San Pietro Apostolo, Pontificia Opera Propagazione della Fede, Pontificia Opera Infanzia Missionaria) può venire molto poco. Così mi pare.
hotinfSi, Gianluigi, l'avevo capito pure io.Quindi per Nduye- Mambasa dobbiamo contare sulle nostre forze. Coraggio! Si è già fatto molto! Speriamo di fare ancora di più. Non angosciamoci, comunque!!!
Ciao. Nerio
Perchè l'angoscia? Mai e poi mai.
Piuttosto - e questo si - la voglia di rispettare un antico e fondamentale principio:
" CONOSCERE PER DELIBERARE".
Non credi Nerio che se la gente sapesse davvero come stanno le cose, magari sarebbe più impegnata e generosa?!
Gli aiuti per un progetto missionario non sono un atto di fede.
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