RASSEGNAZIONE O SPERANZA ?
Oggi, il via-vai attorno alla nostra casa è meno intenso del solito.
Le scuole sono deserte. Questa mattina i ragazzi dell’Istituto Bernardo Longo, assieme ai loro professori, sono rimasti a casa, per “meditare” sulle elezioni che avranno luogo dopodomani. I bambini delle elementari, invece, sono in vacanza da martedì scorso: gli edifici della loro scuola infatti sono stati scelti come sede del voto, e molti insegnanti fanno parte della commissione di voto. Purtroppo, a nessun direttore è venuto in mente di eliminare i tre giorni di vacanza che hanno concluso il primo periodo dell’anno scolastico, in previsione che solo una decina di giorni dopo ci sarebbe stata una settimana intera di vacanza, non prevista dal calendario scolastico. Ma perdere una settimana di scuola sembra non avere importanza alcuna.
Per le strade di Mambasa, in questi giorni, spesso ci si imbatte spesso in maree di folla, osannante l’uno o l’altro candidato, che aspira ad essere deputato al parlamento della capitale. Nel nostro territorio, di candidati ce ne sono ben 37: un numero sorprendentemente alto, se si tiene conto che solo due saranno eletti. Numero esagerato, che mi pare sia indice più di avidità personale e di parte, che di maturità politica. Tanti discorsi altisonanti, promesse a non finire, grida osannanti… Finite le elezioni, i due fortunati se ne andranno a Kinshasa, a godersi la vita della capitale, lasciando che la loro gente a Mambasa se la sbrogli da sola . Nessuno crede seriamente che queste elezioni cambieranno qualche cosa.
Sabato scorso ero andato visitare i cristiani di Biassa ( a 70 Km) e avevo celebrato la santa messa. Ero rientrato a Nduye prima che venisse buio, in vista della celebrazione domenicale dell’indomani. Devo essere sincero; la notte prima di mettermi in viaggio, avevo gli incubi: la strada, in questa stagione particolarmente piovosa, è ridotta ad uno stato pietoso e scoraggiante. Si va lo stesso, perché si sa che c’è della gente che ci aspetta, e che è importante per loro vedere che almeno il prete non si è dimenticato di loro.
Battesimi a Nduye
Durante la Messa, iniziata con due ore di ritardo a causa della pioggia, ho avuto la soddisfazione di battezzare nove catecumeni e dare la prima comunione a sei bambini/e. Un segno che il Signore, nella sua bontà, ci invia, per incoraggiarci a continuare a seminare: “Fate il bene, finché ne avete il tempo” e la forza, ci ricorda San Paolo.
La sera, cenando assieme alle nostre tre suore, avevo riferito loro la preoccupazione del Vescovo a loro riguardo: teme che le elezioni diano luogo a una situazione di grave insicurezza e forse anche di violenza. Meglio che le suore, in questo periodo di elezioni, siano nelle loro comunità di Bunia.
“Padre, non possiamo partire. Non possiamo lasciare i nostri cristiani, per metterci al sicuro noi. Padre Bernardo che cosa ha fatto”? E sono rimaste là, assieme ai loro fratelli e sorelle. Certamente il Signore non le dimenticherà.
p. Dino
1 commento:
Di quello che dici, Dino, sugli incubi notturni pensando allo stato della strada, ne so qualche cosa io. Ora in quello stato terribile c'è solo il tratto per andare a Nduye. Fino al 2007 le strade (strade, si fa per dire) erano tutte così. Ho ancora negli occhi i km 21 e 33 per Mayuano,il 12,25, 36, 57 per Lolwa, gli innumerovoli kilometri bruttissimi per Epulu Salaté Molokai. Quanti incubi prima di mettermi in viaggio!!! Ma tornavo contentissimo perché le celebrazioni eucaristiche , l'ascolto dei problemi della gente, i progetti fatti insieme e anche, perché no, la squisitezza del " wali na kuku" (riso e pollo) che mi preparavano,mi facevano toccare con mano che il Signore è risorto, davvero. Anche la foto del battesimo mi ha rituffato in quel mondo mistico! Grazie Dino per questo scritto e grazie a Gianluigi che l'ha pubblicato!!!
Ora sto tremando per la faccenda delle elezioni in Congo: speriamo non ci sia spargimento di sangue. Vergine Santa risparmia al popolo congolese altre assurde sofferenze!!! Nsrio
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