giovedì 15 febbraio 2007

UN MESE INTENSO

da Padre Silvano ricevo ora una mail.
Eccola in versione integrale sul BLOG ad uso di tutti, com’era ed è nei nostri intenti, per comunicare. Il neretto e le sottolineature sono mie.
A questo punto, cari amici che visitate il blog, sappiate che se scrivete di seguito un solo, piccolo commento che è come se aveste scritto in Congo, direttamente al nostro Padre Silvano.
Coraggio quindi!

Carissimo Gianluigi,
da qualche giorno ho dei problemi con internet, per cui non riesco a spedire messaggi rapidi e brevi.
Era mia intenzione farlo subito per farti sapere che sono sensibile ai tuoi “input” anche se poi la mia risposta non è immediata. I riflessi, negli anziani, sono un po’ lenti, ma per fortuna non ancora estinti. Mi sono deciso a scrivere questo messaggio a parte e appena posso tenterò di spedirlo...sperando che l'etere mi aiuti....
Ho stampato i tuoi ultimi tre messaggi per averli sotto mano e leggerli con calma e in maniera concatenata: quello in cui mi annunci la morte del figlio di Claudio Cavallari, quello in cui parli del caso Welby e, da ultimo, quello che riguarda i bambini soldato.
Hai ragione:sono argomenti che mi interessano tantissimo.
Dove c’è qualcosa di umano, dove c’è bisogno di presenza e di solidarietà, dove c’è serietà nell’affrontare i problemi…mi trovo mio agio.
Vorrei veramente far giungere a Claudio un pensiero di solidarietà, di partecipazione, di speranza. Non so se è troppo tardi. Se mi mandi il suo indirizzo troverò il tempo per scrivergli qualche cosa.
Sul caso Welby, mi è piaciuto soprattutto l’apprezzamento della posizione del card. Martini, segno che qualche cosa si salva ancora di questa Chiesa (a mio parere ci sono delle cose bellissime…a cominciare da Gesù Cristo!) che è bistrattata come qualche cosa di superato e di stantio.
I bambini soldato. Purtroppo è una realtà triste e dolorosa…ma che nasconde anche tanta ipocrisia.
I vari capi ribelli o i signori della guerra africani da chi sono sostenuti? Senza un aiuto dall’estero combatterebbero con le lance e le frecce. In questi giorni ho avuto il parere di una personalità africana molto in alto. Ecco il suo pensiero: “ L’America e la Cina si contendono l’Africa per avere le sue risorse…e non badano al costo. La gente non conta nulla!”
Darfur, Ciad, Uganda, Costa d’Avorio, Guinea, e ancora Congo (Ituri)…- per restare solo in Africa – luoghi ideali per i bambini soldato…che non ci sarebbero senza aiuti dall’estero.
Non entro in problemi più grandi di me. Ho tante altre gatte da pelare…a cominciare dalla “gestione” del mio tempo.
Sono assente dal blog e da internet da un po’ di giorni. Credo sia giusto e doveroso dare una spiegazione.
Come sai ho avuto come ospite dall’inizio di gennaio un confratello dehoniano, p. Mario Bragagnolo. All’inizio di febbraio sono andato con lui a Nduye…e ho rivissuto con nostalgia e una certa amarezza gli anni 70…Purtroppo la situazione è cambiata molto: in poche parole c’è poca vita e molto abbandono. Ma dal prossimo giugno riprenderemo Nduye e probabilmente toccherà a me farla…risuscitare. Sarebbe una buon occasione anche per te per ritornare giovane…Sarai il benvenuto sulla collina del leopardo.
Appena tornato da Nduye sono andato ad accompagnarlo a Kampala perché si sentiva insicuro e pauroso. Per non perdere tempo il 7 febbraio sono partito da Kampala alle 2 di notte per arrivare a Mambasa all’una di notte di giovedì. Perché tanta fretta?
La missione era vuota e quel giorno cominciavano gli esami del Primo Semestre.
I miei 4 confratelli, Nerio,Gustave, Jean Paul, et Antoine erano a Kisangani per la nostra assemblea provinciale.
Dal 7 ad oggi: esami, con quello che comportano: preparazioni delle questioni, fotocopie, sorveglianza; - responsabilità della parrocchia: funerali, Messe, aiuto ai poveri, ascolto della gente; – sorveglianza dei cantieri…E tutto questo da solo!
Ho tenuto duro, ma senz’altro ho lasciato per strada qualche grammo, visto che alla sera, senza cuoco e con poca voglia di mangiare mi sono accontentato quasi sempre di una scatola di sardine; una volta ho arrischiato di farmi due uova sode (a caso sono riuscito a cuocerle abbastanza: non sapevo quanto tempo ci volesse: un tuo consiglio mi aiuterà per la prossima volta!)
Per fortuna ieri sera sono tornati Nerio e Antoine…
Oggi…un piccolo crollo di stanchezza che mi obbliga a restare in camera! Ma passerà…
A proposito: a Kampala ho trovato il libro “Il banchiere dei poveri”…Grazie.
Comincerò subito a leggerlo…Per la pratica vedrò…se è possibile.
Ciao. Ho scritto questo messaggio su Word: vedo se posso spedirlo. Se trovi che può interessare altri, mettilo pure sul blog…con le dovute correzioni, sottolineature…
Spero di sentirti presto…e scusa del ritardo. Ma penso proprio che tirare troppo la corda è pericoloso anche qui…soprattutto quando si è sulla settantina.
Un abbraccio…
Domani e dopodomani siamo in “vacanza”: riprendiamo le scuole lunedì, ma c’è già in vista un viaggio a Mungbere
Saluti cordialissimi a Piera e tribù.
Ciao. p. Silvano