mercoledì 14 novembre 2007

"Vai e...ripara la mia Chiesa" (Gesù a san Francesco)


finalmente posso mandarvi la foto con il pavimento della Chiesa di san Francesco.
Lo foto è del fotografo Giovanni Diffidenti di Bergamo che è fra noi da oltre venti giorni per fare un servizio su Nduye e i Pigmei.
Avrò delle altre occasioni per spiegarvi il motivo del suo viaggio...
Oggi ci fermiamo alla chiesa...
E' dedicata a san Francesco ed è stata nella mia mente una chiesa votiva per la pace e un ricordo per i defunti dei missionari, dei benefattori e amici.Quindi è la chiesa di ognuno di voi!
Mio papà si chiamava (e si chiama, visto che Dio è il Dio dei vivi) FRANCESCO
Oggi è il 34° anniversario della sua partenza verso la casa del Padre.
Questa foto è un omaggio è un grazie per quello che lui è stato per me e per tutti i miei fratelli.
Questa chiesa ha una storia lunga...e francescana! Ve la racconterò un'altra volta
Come vedete mancano il soffitto e le finestre...ma non per molto tempo.
Che san Francesco ottenga la Pace al nostro paese e che tutti i nostri defunti trovino nel Padre il riposo eterno.
Allora questa chiesa...avrà raggiunto il suo scopo.
A presto

giovedì 8 novembre 2007

una foto...strana


carissimi,

ormai è un segreto di Pulcinella: domani entro nel settantesimo anno di vita..
E vi entro in buona compagnia.
Il 9 novembre 1938, verso sera padre Longo arrivava a Brazzaville, sulla riva destra del fiume Congo, di fronte a Leopoldville, capitale del Congo Belga.
Alla sera dello stesso giorno, arrivavo anch'io, in un paesino di montagna.
Che strana coincidenza!
Dopo tanti anni le nostre strade si sono incrociate.
Padre Longo è per me: un ideale, un maestro, un modello...un protettore.
Come ricordo di questa giornata del 9 novembre vi invio questa foto che è stata scattata, a mia insaputa, da padre Dino, il 3 novembre di quest'anno, davanti all'Istituto Bernardo Longo, al momento del pranzo offerto dalla direzione della scuola a tutti gli alunni (610) e a un centinaio di professori, maestri, funzionari dell'amministrazione di Mambasa.
Grazie, Dino!
E a voi tutti una richiesta: una preghiera, affinché...non faccia brutta figura accanto a lui!

p. Silvano

Compleanno all'equatore

domani 9 novembre è il compleanno del nostro Padre Silvano.
Mambasa non è proprio all'equatore, ma nel cuore della foresta pluviale del Congo. Laggiù, oramai dall'inizio degli anni '70, padre Silvano ha trascorso la maggior parte dei suoi compleanni. Tutto fa supporre che non intenda festeggiare i prossimi così a nord, al freddo, tra la nebbia come accade per noi. Per di più l'anniversario di quest'anno lo ricorderà in maniera indelebile, non tanto per la cifra che cresce (grazie a Dio per tutti alla medesima velocità!), ma per la nuova prova a cui è stato chiamato, assieme ai confratelli, e cioè il ritorno a Nduye, l'originaria missione da cui ha cominciato il cammino africano.
So per certo che altri amici da Milano e dintorni, da Schio, da Vicenza si faranno vivi aggiungendo una riga di commento per far sentire la vicinanza alle sue idee, ai suoi progetti, ai gravosi impegni quotidiani ed alle prove non facili a cui sarà sempre chiamato.
Padre Silvano è uomo di grande fede e gli impegni, anche quelli più stressanti, non lo hanno mai spaventato. Lui sa benissimo che non lavora mai da solo!
Da parte nostra pensiamo come dare maggior concretezza a questi auguri, ognuno come può e sa fare, ma oggi con l'impegno preciso di coinvolgere altri nella "grande rete" degli amici della missione di Nduye e Mambasa.

(nella foto in bianco e nero, della fine del 1971 a Nduye, P. Silvano, più magro che mai, è al lavoro con me e con alcuni ragazzi della scuola. E' l'inizio del dissodamento del terreno dietro alla casa dei Padri . Qui avremmo coltivato in seguito il nostro orto. Sullo sfondo, nell'altra collina sopra la piantagione di caffè, l'abitazione delle Suore comboniane)

lettera a ILARIA,...ma non solo


Carissima Ilaria!

leggo con sorpresa e gioia la tua presentazione: senza preamboli, di corsa! “Ciao a tutti...!” Evidentemente ti chiedo di salutare papà Giacomo e mamma Sandra...Ritorno giovane: Cambiago 1965!
Quanto segue è geniale: “irrompo nelle vostre interessanti discussioni...”
Che bella irruzione!
Mi auguro che molti altri abbiano lo stesso entusiasmo e coraggio!.
Il tono e la freschezza mi hanno fatto pensare a un raggio di sole che all’improvviso illumina una stanza umida e buia o allo sgorgare di un getto d’acqua che “irrompe” da una pompa appena installata in una zona arida.
Grazie!
Mi riprometto sempre di fare quel compitino che Gianluigi mi chiede con insistenza da Senigallia.
Non disperate mai...arriverà.
Intanto ti dico due priorità...Ma ci sono tantissimi “sogni” nel cassetto!
- Dovremmo cominciare a giorni la costruzione del secondo edificio dell’ospedale; questo necessita anche di un pozzo e dell’attrezzatura per fare salire l’acqua in un serbatoio sopraelevato.
- La nostra scuola ha 610 alunni e 53 professori: ma non dispone ancora di una
Sala- professori dove possono prepararsi alle lezioni e riposarsi negli intervalli. A fianco vorremmo costruire una piccola biblioteca e un laboratorio per la chimica e fisica.


Ci sono inoltre due necessità forse più difficili da capire, ma non meno urgenti:
- il “salario” dei professori e le borse di studio per i nostri ex-alunni che vogliono continuare gli studi.
- a) Su 53 professori, a causa della lentezza burocratica dell’amministrazione, (le assunzioni ufficiali si sono fermate al 1994!) solo 15 sono “pagati” dallo Stato con una somma che varia dai 60 agli 80 dollari al mese!
E gli altri? Sono a carico nostro...Da notare che a tutti noi diamo almeno 80 dollari al mese...
- b) Molti dei nostri ex-alunni, dopo gli esami di stato, vogliono iniziare gli studi
universitari, ma non hanno la possibilità di farlo per mancaza di mezzi.
Fa parte del nostro progetto educativo e della nostra programmazione la volontà di
aiutare soprattutto coloro che esprimono il desiderio di ritornare qui come professori.
Con 1000 € potete aiutare un ragazzo o una ragazza per un anno...

Il resto lo potete intuire. Mi fermo qui: andare più avanti aumenterebbe il mio disagio.
“E’ bene dare quando ci chiedono, ma meglio è comprendere e dare quando niente ci viene chiesto” (Gibran).

Grazie, Ilaria!..




Nota bene: Allego la foto di alcuni alunni dell’Istituto Bernardo Longo con la divisa. Mi auguro sia ben visibile lo stemma della scuola, ideato da Livia Mazzufferi e realizzato in ...Cina, grazia alla generosità di mio nipote Alessio Smiderle.
A loro e a voi : grazie!


Un saluto speciale a tutti gli amici di Cambiago...

E che il Signore vi benedica tutti...


p. Silvano

martedì 6 novembre 2007

Chi può arrivare a Nduye?...(2)


Sono arrivato a Nduye e il padre Longo mi ha chiesto di restaurare la sua opera, di ridare speranza ai suoi amici Pigmei e a tutti gli abitanti della zona, per i quali ha dato tutto.

* * *

Sono questi i sentimenti che mi hanno assalito quando per la prima volta ho messo il mio piede sul suolo di Nduye.

Prego padre Longo affinché per sua intercessione rifiorisca di nuovo la speranza sulla collina di Nduye, affinché la sua opera torni ad essere un faro luminoso e affinché il suo sacrificio sia riconosciuto e cantato nel mondo intero.


p. Gauthier Buyidi, scj