martedì 30 dicembre 2008

OGGI: da Malpensa ad Asterdam, poi ...

E' partito oggi 30 dicembre, di buon mattino, da Malpensa.
Padre Silvano poi ha fatto uno squillo da Amsterdam, in attesa d'imbarcarsi per Kampala, da dove quindi raggiungerà il Congo, cioè Mambasa.
Assicura che presto si farà vivo.
Almeno io che scrivo spero anche nella puntuale applicazione di tanti buoni propositi. A 70 anni, come dice il salmo, vero Silvano ...
Auguri Mupe. Auguri a tutti voi che siete in Africa ed auguri anche a chi si affaccia a queste pagine.



(per eventuali commenti si segua la procedura guidata sottostante, grazie)

mercoledì 24 dicembre 2008

Dopo due mesi ... da Mambasa Padre Dino

Carissimi amici,

è proprio un bel regalo che porta a noi di Mambasa il Natale di quest’anno : dopo più di due mesi di digiuno, possiamo finalmente comunicare di nuovo via Internet e quindi abbiamo nuovamente la via aperta al nostro Blog di Mambasa.

Sono contento di poter augurare a ciascuno di voi e alle vostre famiglie un felice e santo Natale. In questi giorni mi vengono spesso in mente le parole che leggiamo nel Vangelo e che i pastori si dicevano l’un l’altro « Andiamo a Betlemme ». Andiamoci anche noi ; ma in silenzio, e disposti a passarvi qualche momento, senz’altra preoccupazione che quella di guardare, ammirare e imparare. Vi incontreremo gente semplice e povera : Maria, Giuseppe e Gesù, posto su una mangiatoia. Il richiamo della povertà e del mistero…


Oggi vi mando queste poche parole unicamente per rendermi presente a voi, in questo giorno benedetto del Natale. Per le notizie, sarà un’altra volta. In questi giorni infatti sto facendo gli straordinari con confessioni, visite a domicilio ai numerosi malati, visite ai villaggi, preparativi delle celebrazioni…Non mi è quindi facile trovare tempo e disposizioni per scrivervi qualcosa di noi e della nostra missione. Stiamo aspettando padre Silvano, che sta ormai chiudendo le valigie per rientrare nella nostra comunità di Mambasa. Gli auguriamo che possa passare delle ore serene e gioiose, celebrando dopo tanti anni il Santo Natale con i suoi fratelli e sorelle. Buon viaggio, Silvano e a presto.

P. Dino

martedì 23 dicembre 2008

Due borse di studio per l'università: Don Peppe è il primo ad assicurarle. Sotto gli altri!

Ci vorrebbero tanti, tantissimi parroci così, come il mio!
Ognuno di noi ha la sua parrocchia e quindi il suo parroco. Quindi ognuno dei molti frequentatori del blog Mambasa potrebbe attivarsi affinché il suo parroco prenda esempio da Don Giuseppe Bartera, parroco di Santa Maria della Neve in Senigallia.



Don Giuseppe, al secolo Don Peppe, è un prete con tanti difetti, un po' come tutti noi. Però è un uomo simpatico e soprattutto molto schietto e franco, tanto che gli scambi d'idee, d'opinione non solo con me, ma con altri tipi sanguigni possono anche sconfinare con l'uso di termini non sempre da educande. Badate bene che è così anche se discutiamo di questioni teologiche!
Ebbene il nostro Don Peppe, appena rientrato da Gerusalemme con un pellegrinaggio della parrocchia, ha voluto incontrare Padre Silvano che era stato alcuni giorni qui a Senigallia (come ben sanno i più assidui frequentatori del blog).

Per passare dalle chiacchiere ai fatti "il Don" si è messo una mano sulla coscienza (ai tempi era stato in seminario allievo di Don Enzo!) e dalla coscienza è passato lesto al portafoglio, lasciando appunto questo segno tangibile che si rinnoverà negli anni. Grazie quindi alla Parrocchia di Santa Maria della Neve, più conosciuta come "parrocchia del Portone".

Oggi P. Silvano ha scritto così a Don Peppe: "Grazie per la tua offerta per due borse di studio. Appena arrivo - spero non essere subito preso dal vortice - ti darò delle informazioni al proposito. Intanto grazie di cuore. "

lunedì 22 dicembre 2008

auguri da 3 bambini


Ho ricevuto questi auguri da 3 bambini.
Li condivido con voi:
"Ci vorrebbe un Natale di fraternità,
che riempia il cuore di bontà;
ci vorrebbe un Natale che tutti gli anni desti stupore
e che ti riempia sempre d'amore".

Le cose semplici sono le più bellle.

Auguri...

DVD: le chiese di Mambasa e Nduye

Ancora un capitolo del DVD di padre Silvano. L'ottavo. Per la fine dell'anno lo avremo pubblicato integralmente.
Questa volta è il turno delle chiese di Nduye e Mambasa.



Per i lettori che volessero commentare o porre domande è sufficiente cliccare su "commenti" e poi seguire le istruzioni. Se non siete registrati, per far comparire il vostro nome e se del caso anche il recapito, l'indirizzo, scrivetelo per bene alla fine delle righe di commento. Grazie.

sabato 20 dicembre 2008

Stasera abbiamo ricordato Don Enzo

San Giuseppe Lavoratore, chiesa parrocchiale della Cesanella a Senigallia.
E' la chiesa nella quale Don Enzo è stato presente a lungo, fino alla sua dipartita, il 20 dicembre di tre anni fa.

Eravamo stati di nuovo qui con Padre Silvano Ruaro per la Messa domenicale del 16 novembre scorso. E qui, quel giorno, abbiamo trovato questo semplice, ma efficace allestimento.


Grazie al Parroco Don Giuliano ed agli amici di Don Enzo, quelli delle "borse di studio". Qui tutti ricordano Don Enzo per la testimonianza di vita in missione e per l'impegno di fede profondo e coerente.
Poche parole, una fotografia hanno aiutato anche altri a ricordare le iniziative e le opere legate a Padre Longo ed anche chi le sta continuando oggi, cioè Padre Silvano Ruaro.

Durante tutta la Messa di questa sera molti di noi hanno "ricordato" e spero anche "progettato". Si, non si onora l'opera, la vita intera di una persona solo ripescando episodi ormai passati, consumati, ma credo che il massimo della concretezza si possa offrire con progetti ed impegni per quanto c'è da fare.
Che è sempre tanto, sempre urgente e molto coinvolgente. Vero Padre Silvano?

giovedì 18 dicembre 2008

DVD: l'Ospedale della Missione

Siamo prossimi alla fine di questa serie di "capitoli video", dedicati al DVD con le immagini delle missioni di Nduye e Mambasa.



Con tutta franchezza fa un po' impressione constatare che non compaiono commenti di sorta. Nessuno li avrà visti? Eppure dalle statistiche sappiamo che gli accessi al sito ci sono. Oppure le immagini lasciano senza fiato? Del commento a caldo di Padre Silvano che ve ne sembra? Lo chiedo anche per la soddisfazione di quel poveraccio del nostro Marco S. che ha passato qualche sera per aggiustare il tutto, confezionando il prodotto finale come meglio si poteva.
Se però nessuno scrive, meglio cosi, lasciamo spazio all'immaginazione.

lunedì 15 dicembre 2008

L'iniziativa di Vanda: un esempio da imitare

Ho appena ricevuto questa notizia dalla nostra amica Vanda che ha scritto queste righe per il bollettino della sua parrocchia.

La pubblico tal quale non solo per il contenuto - eccellente! - ma sperando che quanto fatto costituisca un buon esempio per tanti altri nostri amici.

Quando avrete qualcosa da comunicare e da far sapere non "nascondete la fiaccola sotto il moggio", ma mandateci testo ed immagini per la pubblicazione. Grazie.


NEL NOME DI DON ENZO

La nostra Parrocchia (Cesanella) in unione con la Parrocchia della Pace ha collaborato alla raccolta di una borsa di studio (1200 Euro) per permettere ad un ragazzo meritevole, che termina gli studi presso la Missione di Mambasa, di frequentare l’università. Lo scorso 16 novembre, è venuto a parlarci di questa realtà il missionario Dehoniano Padre Silvano Ruaro che tutt’ora opera in questa missione dove è stata istituita una scuola che attualmente ospita oltre seicento ragazzi.

Don Enzo ha insegnato in questa scuola per diversi anni come professore di matematica, fisica e scienze. Tornato in Italia ha continuato sempre ad aiutare la missione: lui credeva che il miglior aiuto per vincere la povertà e l’indigenza fosse quello di fornire cultura e conoscenza e per questo obiettivo si è sempre adoperato nella vita. Padre Silvano ci ha detto che i ragazzi, una volta terminata l’università, torneranno alla missione e saranno le nuove braccia, i continuatori della sua opera.

Noi ci siamo sentiti direttamente interpellati quando ci ha detto : "Io metto la mia macchina, la mia vita (ha già compiuto 70 anni), ma voi dovete aiutarmi con la benzina".

In questo momento non facile per la storia dell’umanità, in cui ci viene detto che la salvezza è possibile solo nella misura in cui ci sentiamo uniti come “ Famiglia Umana Una", vogliamo portare avanti questa iniziativa anche per i prossimi anni consapevoli che grandi cose può operare la Buona Volontà!

Chi può consulti il Blog : http://mambasa.blogspot.com

Siamo lieti di comunicarvi che, unendo le risorse siamo riusciti a raccogliere l’importo necessario per mandare due ragazzi all’università!

domenica 14 dicembre 2008

Il DVD di padre Silvano: ancora una puntata

Pubblichiamo ancora una puntata, un capitolo del DVD su Mambasa e Nduye, commentato da Padre Silvano.



Ricordiamo che la registrazione della voce è stata eseguita durante l'incontro tenutosi a Senigallia oltre un mese fa e poi è stata "sovrapposta" alle immagine preparare da qualcuno dei soliti volontari, amici della missione.

sabato 13 dicembre 2008

Un ospedale nel cuore dell'Africa

Prendo un esempio che merita davvero il nostro apprezzamento.
Vedete qui il biglietto augurale che m'invia un amico, Massimo, un "pezzo grosso" della banca che ha fatto questa scelta.




Pubblico il fronte ed il retro per dare un'idea ed anche per consentire confronti con esempi similari.



Ancora una volta lo faccio per suggerire a noi tutti, ad amici e sostenitori che il nostro impegno dovrebbe essere quello di attivare tutti i canali possibili per ottenere gesti significativi di solidarietà. Lo ho già fatto in diverse occasioni e con tante amici di persona: sempre nel tentativo di sollecitare un gesto concreto e significativo, oltre il "granello di sabbia", pur necessario, della contribuzione personale. Infatti queste opportunità si possono, si devono cercare attivamente.

In questo caso i dirigenti della banca hanno raccolto l'appello del cardinal Ersilio Tonini. Suvvia ragazzi, credete forse che la testimonianza di vita del nostro Padre Silvano Ruaro, e di quanti da decenni lavorano con lui a Nduye ed a Mambasa, siano voce più flebile e meno convincente?

domenica 7 dicembre 2008

Le foto della missione: quinta puntata

Ecco ancora le foto della missione commentate da Padre Silvano, nel corso della sua visita a Senigallia. Oggi pubblichiamo la quinta puntata, dedicata alle scuole professionali: la falegnameria, l'officina, la scuola di taglio e cucito, l'orto.

sabato 6 dicembre 2008

Quarta puntata

Esce oggi la IV^ puntata del DVD. Le spiegazioni e le informazioni al riguardo le trovate sui precedenti post dedicati a questo strumento che consente di conoscere le missioni di Mambasa e di Nduye, illustrate dalla viva voce di Padre Silvano.



Purtroppo, come avrete notato, da molto tempo non abbiamo notizie di prima mano dalla Missione di Mambasa, dove si trovano Padre Dino, Padre Gauthier e tanti altri amici. Prova inequivocabile questa che la connessione satellitare con Internet, grazie agli apparati forniti dalla SIGNIS, è ancor oggi interrotta. Su questi ricorrenti guasti abbiamo già scritto in passato e speriamo sempre che, con l'esperienza e l'organizzazione, non abbiano più a verificarsi.

mercoledì 3 dicembre 2008

DVD: terza puntata

Prosegue, secondo programma, la pubblicazione dei vari capitoli in cui abbiamo suddiviso il DVD presentato da P. Silvano.

Istruzioni e notizie le abbiamo già scritte nei post precedenti.
Ricordiamo che anche su questi post con video "incorporato", come su tutti gli altri, è sempre possibile "postare" dei commenti. Sono sempre graditi e comunque utili a chi legge ed a noi che gestiamo la "baracca".

lunedì 1 dicembre 2008

Dalla morte di un amico il futuro di uno studente



Eravamo preparati da qualche tempo al “decollo” di Cecco; in gergo tra noi appassionati di volo si parla così, del “volo più alto”.
Cecco aveva incontrato da pochi giorni Padre Silvano: non poteva più parlare, ma con la “torre di controllo” si comunica anche in altri modi. Una lacrima, dopo la benedizione è stata la conferma.

Al capezzale di Cecco quindi la prima visita, il primo incontro per Padre Silvano appena giunto a Senigallia nella sua “tournè” in giro per l’Italia. Com’era nei desideri del nostro amico, sempre generoso ed altruista, i familiari hanno voluto che le offerte raccolte durante la camera ardente, alla vigilia e durante la cerimonia funebre, fossero destinate per un’opera delle missioni in Congo. Un tassello tra i tanti che compongono i progetti di Padre Silvano: così infatti è stato.

Ho provveduto di persona ad effettuare il versamento sul conto corrente intestato ai Sacerdoti del Sacro Cuore, a Milano, con l’indicazione sommaria: “da Cecco per un progetto di Padre Silvano”.
Livia ha curato la grafica del cartello che sovrastava la scatola azzurra delle offerte. I figli del nostro grande amico Cecco, Francesco Bozzi, l’hanno custodita, durante le veglia funebre, ciò in quanto purtroppo, anche nella chiesa dell’Immacolata, proprio nell’altare dedicato alla Madonna di Loreto, di recente abbiamo registrato un grave furto.

Si è così data concretezza all’espressione, talvolta solo di circostanza, che leggiamo in molti annunci funebri: “non fiori, ma opere di bene”. Quando giungerà in Africa, al momento opportuno, Padre Silvano darà conto alla famiglia dell’esatta destinazione e così avverrà anche per tutti noi, proprio su questo blog.

Da rompiscatole qual sono aggiungo, in quanto queste occasioni sono purtroppo ricorrenti, che sarebbe il caso di prendere questo caso per esempio. Cioè, quando ce ne fosse l’occasione, di ripetere la medesima procedura, per fare meglio e di più?
Le iniziative progettate ed in corso a Mambasa e Nduye attendono.

domenica 30 novembre 2008

Ecco il secondo capitolo del DVD

Abbiamo da poco pubblicato il primo capitolo e continuiamo, come promesso, con gli altri.
Niente di più facile per vederlo e sentirlo, come si dice in gergo, basta solo un click.



Dai primi riscontri l'esperimento si può considerare positivo per i frequentatori di questo blog. Sembra sia gradito anche a chi ha meno dimestichezza con le vicende, la vita, i progetti, il lavoro di tutti i giorni delle missioni di Mambasa e di Nduye, con i luoghi dove lavorano i nostri amici. Alle volte soltanto la fantasia ed i racconti scritti non sono sufficienti a render l'idea concreta dell'ambiente e degli uomini.


Infine ricordiamo di nuovo, per coloro che necessitano d'immagini a più alta definizione, che possiamo inviare una copia del DVD. Ovviamente a chi ci farà sapere nome ed indirizzo precisi. Provvederemo per posta, in breve tempo.

giovedì 27 novembre 2008

Le nostre immagini a disposizione di tutti

Ha richiesto un po’ di lavoro straordinario, ma è sempre così !, al nostro infaticabile Marco.
Ora però le immagini sono in rete, a disposizione di tutti.

Parliamo delle fotografie che Padre Silvano ha proiettato, ben organizzate in un DVD, all’incontro-conferenza di domenica scorsa a Senigallia. Il nuovo prodotto è caratterizzato dal commento sovrapposto, cioè la viva voce di Padre Silvano. Il commento è stato registrato dal vivo nella sala, durante la serata. Magari così si potrà apprezzare la naturalezza, la spontaneità delle parole il che rende ancor più efficaci, almeno crediamo, il messaggio spesso crudo di situazioni, persone, fatti. Il tutto infatti è assai differente dalle nostre abitudini consolidate e quindi merita attenzione e riflessione.

Con questo post viene pubblicato il primo capitolo; a breve seguiranno gli altri.



Se, in qualche caso (gruppi, associazioni, comunità, etc.), fosse necessaria la proiezione a più alta definizione è possibile fornire la copia del DVD. Da questa “grande redazione” provvederemo alla spedizione, per posta, in breve tempo.

mercoledì 26 novembre 2008

Elda è salita in cielo




Padre Silvano osserva un imbarco al traghetto. Siamo in Congo ovviamente, grazie ad una foto di Giorgio dell'estate 2008.

Mi è sembrato che l'immagine potesse evocare abbastanza bene questi momenti, in particolare il "passaggio dall'altra parte" della sorella Elda.
Lui, casualmente in Italia, che osserva che è presente, che corre subito a Schio. Potete leggere le sue stesse parole, scritte stanotte, che qui ripropongo integralmente .


"...non stupirti se per qualche giorno sarò silenzioso. Il Signore ha bussato anche alla porta di casa mia! Oggi mentre andavo a Capiago (Como) per parlare ai nostri padri sulla situazione del Congo, mi è giunta da casa questa notizia: è morta mia sorella Elda. Viveva da sola e l'hanno trovata a letto. Ho tenuto la mia relazione e poi sono tornato a Milano. Domattina vado a Schio. Prego per lei e per Cecco."


Ti saremo vicini Silvano, dillo anche alla tua numerosa famiglia e sai bene che non saremo soltanto noi, i quattro gatti che bazzicano il blog.
Giunge ora la notizia che il funerale si terrà alle ore 10.30 di sabato 29 p.v. presso la Chiesa Parrocchiale di Monte Magrè di Schio.

Cecco, al secolo Francesco Bozzi, era amico di P. Silvano. Lo abbiamo salutato stamattina, in tanti e con straordinaria letizia. Partiva per il "volo più alto", proprio lui il decano dei piloti senigalliesi che era anche il presidente della nostra antica associazione di aviatori.

martedì 25 novembre 2008

Da Gianluca e dal Burkina Faso: lettere e notizie

Il nostro amico Gianluca, già impegnato con il progetto dei pozzi a Mambasa, mi ha inviato via mail il materiale che è possibile vedere qui sotto.
Penso che possa interessare tutti noi del "giro di Padre Silvano" e quindi lo pubblico tal quale. G.M.


Carissimi,

mentre tutti dobbiamo ancora comprendere come e quali saranno le conseguenze delle ultime 8 settimane (almeno per ora) di giornate nere borsistiche in cui il mondo occidentalizzato è riuscito a bruciare qualche trilione di euro in nome di un'ideologia ceca, liberismo economico finanziario e mano invisibile del mercato, spero che qualche cosa l'avremo imparata …

Riprendo così la frase di una ragazza di un paese africano, che commenta l'attuale crisi: "Il mondo non è un Campo di battaglia, ma un unico Sistema in cui l'affermazione, delle singole parti, è principalmente il prodotto della loro capacità di sviluppare simbiosi, cioè: Condivisione."

Il resto della sua mail è altrettanto bello, scioccante in alcuni intelligenti collegamenti ironici e amari, consiglio di stamparvelo e prendervi due minuti per leggerlo quando rientrerete nelle vostre case.

Vi invito inoltre a Condividere con me e le persone che hanno collaborato al "Progetto Polo's Home" e al "Progetto Mambasa", l'esperienza maturata in Kenya e nella Repubblica Democratica del Congo. Quest'ultimo Paese ultimamente asceso per vicende di violenza e guerra nella città di Goma sulle prime pagine dei giornali, sebbene in modo raffazzonato e molto superficiale. Il Kenya, c'è finito 9 mesi prima...

Il giorno 13-dicembre, ISF - Milano in collaborazione con Africa Peace Point, organizzano una mostra fotografica qui a Milano, non solo per raccogliere fondi, ma anche per far incontrare persone che hanno in comune la ricerca di un punto di vista meno scontato e vogliono saperne di più e meglio di quello che succede in Africa, il continente su cui si giocano i prossimi 50 anni di storia della globalizzazione e del mondo, ascoltando direttamente dalle esperienze di chi è stato e ha lavorato in quei luoghi.

Spero di rivedervi presto.
Un abbraccio, Gianluca

La crisi finanziaria vista dal Burkina Faso


Siamo rimasti senza parole, qui nel Burkina Faso, quando la crisi è iniziata. E' il 14 settembre, quando è fallita una grande banca, una certa Lehman Brothers, mandando in fumo in un giorno circa 630 miliardi dollari, una cifra 12 volte superiore a quella che basterebbe a sfamare tutti coloro che soffrono di fame, ci siamo rimasti così male che abbiamo digiunato per 3 giorni. Per fortuna ci siamo abituati e non ci è costata tanta fatica. Abbiamo atteso con ansia che i grandi della terra si dessero da fare, e abbiamo respirato di sollievo quando il Ministro del Tesoro americano Paulson ha lanciato il suo piano di acquisto per i titoli avvelenati della banche, 700 miliardi di dollari trovati in un batter d'occhio, mentre i soldi per le vaccinazioni obbligatorie per l'Africa non si trovano mai. E siamo rimasti male quando il parlamento americano l'ha bocciato, perché abbiamo pensato a quei poveri manager delle banche e alle loro buonuscite da milioni di dollari che prendevano il volo. Qualcuno qui, per un giorno intero non ha bevuto . Non è stato un gran sacrificio, perché qui spesso l'acqua – quando c'è - è inquinata. Abbiamo fatto il tifo per il Presidente Sarkozy, per la Cancelliera Merkel, per il Premier Gordon Brown e per il simpaticissimo frequentatore di discoteche Silvio Berlusconi, quando sono fioccati i prestiti di 30 miliardi di euro per Fortis, i 7 miliardi per Dexia , i 35 miliardi di euro per Hypo Re, somme che l'Europa non ha mai dato ai paesi poveri. E siamo stati tristi, quando le borse europee hanno bocciato l'accordo, bruciando il 30 settembre altri 320 miliardi di euro, una somma che servirebbe a risolvere parte dei problemi dell'assistenza sanitaria nei paesi del terzo mondo. Per protesta quelgiorno le donne di Banfora hanno scelto di partorire per strada. Poco male, molte di loro non hanno mai messo piede in un ospedale, forse non sanno neppure cosa sia.Abbiamo gioito quando il 5 ottobre il G4 ha trovato l'accordo per sostenere le banche, e la Fed ha annunciato un piano per 1.400 miliardi didollari per far tornare la fiducia degli operatori e del credito che, assieme ai 1.200 spesi in armamenti negli ultimi anni, forse potrebbero risolvere molti problemi: il rachitismo nei bambini, i servizi igienici mancanti, forse pure la casa per chi vive in povertà. Ma non fa niente: l'importante è che poveri miliardari come Abramovich non perdano in un solo giorno 19 miliardi di euro per questa crisi. Ma quando 3 giorni fa le borse europee hanno bruciato in un giorno altri 450 miliardi di euro, che divisi per ognuno dei poveri del mondo farebbero più di 450 euro a testa, che per molti qui a Banfora sono quasi il reddito di un intero anno, abbiamo avuto paura. Paura, mentre aspettiamo di vedere cosa accadrà dopo le solenni decisioni assunte in questo fine settimana. Trepidiamo con voi, e non pensate che vi stiamo prendendo in giro: siamo davvero angosciati per i vostri piccoli risparmi di gente perbene, per la montagna di soldi perduta dai milionari di tutto il mondo. Pensiamo ai grandi e piccoli sacrifici che vi toccherà fare per qualche tempo, e a quelli di quei poveri miliardari che dovranno rinunciare a qualche piccolo lusso, di tanto in tanto. E, scusateci se ci permettiamo, anche al fatto che chi pagherà il prezzo più alto, come al solito, saremo noi.
Vi siamo vicini, come ogni giorno. Anche se forse non ci fate caso.
Il mondo non è un Campo di battaglia, ma un unico Sistema in cui l'affermazione, delle singole parti, è principalmente il prodotto della loro capacità di sviluppare simbiosi, cioè: Condivisione.

venerdì 21 novembre 2008

Rubiamo ai fratelli!


Rubiamo a fratelli.
Si, nel senso che il pezzo che riportiamo qui sotto è tratto tal quale dal sito del "progetto Mambasa". Meglio di tutti è aprire questo link e andarlo a vedere, ma intanto c'è parso senz'altro utile, speriamo anche opportuno, "incollare" il testo della lettera di Padre Silvano.

Solo perché il massimo risultato può essere raggiunto, a nostro avviso, da una grande e sostanziale sinergia degli sforzi.

Quindi abbiamo "rubato" dagli amici, sperando che anche per loro ci sia qualche occasione di "rubare" qui sul blog delle missioni di Mambasa e di Nduye. Con l'unica avvertenza, che vale per tutti, di citare sempre la fonte e/o mettere il link.




LETTERA DI PADRE SILVANO RUARO “Affinché gli uomini sperino e non sparino”

Cari amici, Soci e Clienti della Banca Alto Vicentino, che io amo ancora chiamare Cassa Rurale e di cui mio padre é stato Presidente.
Sono nato a Monte Magré di Schio il 9 novembre 1938. Sono arrivato in Congo per la prima volta il 6 febbraio 1970. Sono a Mambasa, nel Nord-Est del Congo dall’ottobre 1989.
Allora, una cittadina di 25.000 abitanti: pochissime scuole elementari e queste costruite con pali e fango, medie inesistenti, giovani allo sbando a caccia di miraggi nelle miniere di oro e coltan, fragili prede dei cari “signori delle guerre”. Al compito di annuncio del Vangelo ho sempre associato un interesse per la scuola, lo sviluppo e la promozione umana della gente, soprattutto dei giovani.
Oggi, le scuole elementari e medie sono più che dignitose; moltissimi giovani (oltre 700 solamente nell’Istituto Bernardo Longo) ricevono una formazione professionale e intellettuale che li prepara alla vita. Rifiutano di arruolarsi nelle varie bande armate e guardano con sospetto e diffidenza i facili, ma molto ipotetici, guadagni derivanti dal lavoro degradante nelle miniere.
Abbiamo conosciuto, a più riprese, guerre, saccheggi, esodi...
Ho sempre ricominciato con la tenacia che mi viene dalla fede, ma anche dalle mie radici scledensi, di cui sono fiero.
Ho avuto la fortuna di conoscere i Veterinari e gli Ingegneri senza Frontiere. L’intesa é stata subito totale. Siamo diventati non solo collaboratori, ma amici! Ed é sbocciato il “Progetto Mambasa”.
Nascono e si sviluppano cooperative di allevamento: si scavano pozzi e vengono dotati di pompe manuali. Ci si preoccupa della formazione e della continuità, per non creare delle cattedrali nel deserto. C’é un grande interesse, un entusiasmo della popolazione locale per questi progetti.
Vi chiedo di aiutarci a non far morire la speranza, ma a farla crescere; ad aiutare i giovani a vivere, lavorare laggiù, posto meraviglioso, se c’é pace, istruzione e possibilità di lavoro.
Uso spesso questa immagine: io metto volentieri a disposizione la mia vita -come una macchina- ma la benzina purtroppo la devo cercare da altri.
Abbiamo bisogno di costruire nuove aule scolastiche, dotare l’officina meccanica, la falegnameria, la scuola di taglio e cucito di altre macchine, trovare una soluzione allo spinoso problema del costo del carburante e dello stipendio dei professori.
Se vogliamo che i giovani di oggi e di domani depongano le armi e comincino a sperare, dobbiamo fare qualche cosa.
Siete interessati?
Grazie e ........
......che il Signore Vi benedica!

Padre Silvano Ruaro

giovedì 20 novembre 2008

Ascoltiamo l'incontro di domenica sera


Qui di seguito possiamo ascoltare Padre Silvano Ruaro. Ascoltiamo la lucida esposizione sull'attualità del Congo e sulle missioni dell'Ituri con le parole di domenica sera, il 16 novembre scorso, a Senigallia.

Un grazie particolare lo dobbiamo a Marco Scaloni che ha eseguito tutto il lavoro necessario, in particolare la diffusione su Internet della diretta audio-video della serata e che svolge sempre, per noi tutti, la preziosa funzione di "angelo custode informatico" !

Seguono i link (qui sotto, in rosso) che permettono, solo con un click, di riascoltare l'incontro tenutosi alla Sala del Centro Sociale delle Saline a Senigallia.

http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_01_mazzufferi.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_02_ruaro.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_03_ruaro-foto1.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_04_ruaro.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_05_ruaro-foto2.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_06_ruaro.mp3



Durante l'incontro molto importante è stata anche anche la proiezione del DVD, con foto recenti (estate 2008). Per queste immagini un grazie particolare va agli amici di Schio e del Nord che le hanno fissate durante il loro soggiorno a Mambasa.

Contiamo a breve, di rendere disponibili, sempre su Internet, questo audiovisivo, con il commento di P. Silvano, registrato dal vivo. In queste sere, sempre Marco Scaloni, lo sta preparando.

Ovviamente lo troverete qui su questo blog. Vi invitiamo ad aprirlo spesso ed a farlo conoscere. Come sapete il vantaggio del blog è dato dal fatto che consente di comunicare reciprocamente: quindi fateci anche sapere le vostre opinioni, scrivete qualche suggerimento per far meglio e comunque raccontateci cos'altro vi passa per la testa. Comunque collaborate!

martedì 18 novembre 2008

L'incontro con il Vescovo di Senigallia

Siamo stati ricevuti dal Vescovo di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni. Avevamo chiesto di incontrarlo in quanto ci sembrava importante anche la conoscenza personale con Padre Silvano Ruaro, pur sapendo che era già a conoscenza di molti aspetti delle missioni di Nduye e Mambasa e degli antichi collegamenti con la Diocesi.
Ciò grazie a Don Enzo Formiconi che aveva prestato la sua opera, in due diversi periodi, come professore in quelle scuole.
L'impressione di chi scrive è che l'occasione sia stata assolutamente opportuna e credo, per entrambe le parti. Di certo Mons. Orlandoni ha avuto l'occasione di raccogliere la testimonianza di fede e di vita del nostro Padre Silvano, che ha riassunto brevissimamente il lungo cammino dei dehoniani a Nduye-Mambasa dopo la morte di Padre Bernardo Longo.
Al contempo specie i due supporter presenti (Vanda ed il sottoscritto) hanno cercato di evidenziare una indilazionabile necessità. E' urgente infatti fare in modo che quasi quarant'anni di collaborazione, di impegno di aiuti, di iniziative sviluppatesi tra le regione dell'Ituri, cuore del continente nero piuttosto dimenticato, e la Diocesi di Senigallia - non siano cancellati. Il progressivo affievolirsi delle iniziative, ed anche l'invecchiamento di quanti ancora si dedicano con un certo entusiasmo a questi progetti, pone una grave ipoteca.

Mons. Orlandoni ha poi lasciato nelle mani di Padre Silvano un segno di concreta solidarietà non prima di assicurare che interesserà Don Carlo Paolucci, responsabile della Pastorale Missionaria Diocesana.

Qui si ferma il nostro racconto. Si ferma in quanto speriamo, tra breve, di dar conto di fatti nuovi, di iniziative concrete che possano consolidare quel ponte con il Congo che aprirono, per la prima volta i nostri due concittadini in partenza per la Missione Cattolica di Nduye.

nella foto: il Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni ed il nostro Padre Silvano

lunedì 17 novembre 2008

Cronaca di queste ore

Seppur di fretta butto giù due righe per la cronaca di queste ore. Più che altro per mostrare come si può seguire in diretta (e ieri sera lo abbiamo fatto in tempo reale!) un incontro, un evento, un momento di vita particolare. Senza esagerare, non dico tutte le sere, ma una volta la settimana si, Padre Silvano o chi per lui, potrebbe darci gli aggiornamenti in diretta anche da Mambasa. oppure un videopodcast, che è lo stesso. Sempre connessione Internet, via satellite, permettendo.

Ieri sera avevamo allestito anche una piccola mostra con le bellissime foto inviateci da Giando, dal gruppo del "Progetto Mambasa", in quel di Schio. Grazie, grazie davvero. Avevamo stampato un buon numero di opuscoli "Padre Bernardo Longo e la sua opera" che sono stati distribuiti ai presenti. Abbiamo indicato con insistenza questo riferimento al blog su cui leggete, in quanto, al momento, è l'unico sistema per ritrovarsi, per aggiornarsi, per chiedere e per commentare in maniera corale!


C'era molta gente in sala a seguire il discorso ben sottolineato dalle immagini del DVD, commentate sempre da P. Silvano. Chi ha seguito via Internet ha lamentato in qualche caso, una qualità bassa dele immagini ed anche qualche disturbo audio. Il nostro "guru informatico", Marco Scaloni che ringraziamo sempre, conferma che potrebbe dipendere dalla "banda di connessione a disposizione". Quindi in parole povere, visto che il sistema funziona bene, c'è solo da sperare che migliorino le connessioni.

Infine una mia personale preoccupazione, legata alla realtà di questa cittadina, Senigallia e di quanti fanno comunque capo al nostro gruppo. Partito P. Silvano non vorrei che ci fosse una diaspora totale: ognuno a casa sua e dietro le sue preoccupazioni, ai suoi impegni quotidiani. Ci potremmo ritrovare e risentire presto magari, in un primo tempo solo per coordinare meglio i nostri singoli sforzi, il nostro impegno. Ho già un'idea dove: chiederemo ospitalità agli amici della Chiesa del Ciarnin! Se ci leggete fateci sapere la disponibilità?

Occorre però un cenno di riscontro, da tutti quanti fossero interessati e .... da subito per favore. Basta una mail al sottoscritto " gianluigi.mazzufferi@tin.it " oppure a Marco
" scalonim@gmail.com "
Per chi invece lo vorrà segnalare a P. Silvano " ruarosilva@yahoo.fr " aggiungo l'invito a ricordare che questa comunicazione deve essere girata in qualche modo anche a noi. Lo dico perchè capita, più spesso che ad altri, che i preti abbiano la testa sulle nuvole. Ben chiaro solo perchè ... sono a rapporto dal Capo!

* nota di servizio:
il programma di oggi prevede stamattina un incontro alla Scuola Media Mercantini e poi, nel pomeriggio, l'appuntamento con il Vescovo di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni. Riferiremo appena possibile.

domenica 16 novembre 2008

Padre Silvano: la giornata di ieri

Dopo una lunga corsa in auto dalla sua terra natale, da Schio, è giunto a Senigallia, sulla sponda dell'Adriatico, poco più a Nord del promontorio del Monte Conero, quindi del capoluogo di Ancona.

Dopo il pranzo frugale, senza nemmeno un bicchiere di vino, prima della Messa serale nella Chiesa del "Ciarnin" il tempo è stato utilmente impiegato per un rapido ed intenso mini-corso di informatica. Padre Silvano vi si è sottoposto di buon grado, con profitto e con la gioia evidente di chi, poco più che neofita, "scopre il mondo". Quando sarà di nuovo in Congo dovrà sbrigarsela da solo; non sempre l'assistenza on-line aiuta a risolvere incertezze e problemi.


Dopo la celebrazione della Messa due piccoli indigeni hanno ricevuto il battesimo. Per i numeri centenari delle celebrazioni a cui è abituato, quando si trova in Africa, due battesimi non sono un record, ma nella piccola chiesa di S. Pio X, sotto le "campane degli aviatori", l'evento è stato significativo.
Per la gioia di quanti vi hanno partecipato e spero anche per quella di voi che leggete.
Un piccolo suggerimento, uno spunto quindi anche per i prossimi battesimi: invece dei tanti regali, spesso anche inutili, pensate di lasciare a P. Silvano un dono, un piccolo contributo, per le molte opere delle Missioni di Nduye e Mambasa.

mercoledì 12 novembre 2008

Dal Congo a Senigallia


Pubblico tal quale il comunicato stampa che oggi ho diffuso ai media della città di Senigallia e dintorni.
Ai visitatori e lettori di questo blog segnalo in particolare, come indicato in calce, che l'incontro con P. Silvano sarà trasmesso in diretta audio-video collegandosi qui, all'indirizzo abituale.
L'appuntamento quindi è per domenica prossima 16 novembre alle ore 17.30.




Vive da quarant’anni tra le foreste dell’Ituri, nell’immenso bacino del fiume Congo, al centro dell’Africa. Si tratta di padre Silvano Ruaro, il missionario dehoniano che ha mantenuto da molti lustri stretti rapporti con la nostra città. Così è da quando, nel lontano 1971, due nostri concittadini, Don Enzo Formiconi e Gianluigi Mazzufferi, decisero prestare la loro opera per la rinascita della scuola professionale di Nduye, dopo i dolorosi anni della sanguinosa guerra civile.

Padre Ruaro sarà a Senigallia, un po’ come fa sempre quando rientra in Italia, alla fine di questa settimana. Incontrerà gli amici e quanti vorranno ascoltare le sue testimonianze, i suoi racconti, vedere le immagini della laboriosa missione. L’appuntamento è per le ore 17.30 di domenica 16 novembre presso la sala del Centro Sociale delle Saline, in via dei Gerani.

L’iniziativa si propone di stabilire un contatto più organico con questo formidabile motore di civiltà e di progresso che sono le opere delle missioni cattoliche in Congo. In particolare con le attività condotte da Padre Silvano che dalla fine degli anni ’60 prosegue nel progetto originario di Padre Bernardo Longo.
Questo missionario fu trucidato durante la ribellione. Cadde sotto i colpi dei “simba” forse anche perché vedevano in lui un uomo di grandi capacità, di risorse insperate, un uomo amato da tutta la popolazione. Un missionario che godeva della fama, che si spargeva anche molto lontano dalla sua zona, di essere capace di superare qualsiasi ostacolo. Aveva realizzato le prime scuole di formazione professionale, convinto anche lui che l’educazione è il primo passo, quello decisivo ed essenziale per la promozione umana di queste popolazioni e quindi per l’emancipazione dell’Africa.

Se è vero che “la prima carità è l’educazione” possiamo certo dire che questo obiettivo il nostro Padre Silvano lo ha sempre avuto presente.
Le sue opere, il suo impegno e quello di quanti hanno collaborato con lui, sono oggi la prova materiale della bontà di tante iniziative e di così lunghi ed impegnativi anni di lavoro. Per questo gli amici di Senigallia e dintorni cercheranno, ancor più di quanto si sia concretizzato in precedenza, di cooperare ed organizzarsi affinché il vincolo di solidarietà continui e progredisca.

Attendiamo quindi i nostri concittadini all’incontro di domenica 16 novembre.
L’incontro sarà trasmesso in diretta audio-video su Internet al solito indirizzo del blog delle missioni di Nduye e Mambasa: http://www.mambasa.blogspot.com

sabato 8 novembre 2008

Dov’è Padre Silvano ?


Per certo è in Italia da più di un mese, dove si dovrebbe ritemprare con le cosiddette “ferie missionarie”. Si, ferie missionarie! Per lui però anche questo periodo è un superlavoro tra i tanti, con la differenza che è fuori sede. Talvolta abbiamo l’impressione che sia un tour de force, un gioco perverso che lo sballotta a dritta ed manca, con mille diversi incarichi, visite, scadenze, contatti disparati e sempre senza negarsi a nessuno.
Dov’è stato e dov’è ora (anche se lo sappiamo) non lo diremmo mai, specie qui sul blog. Padre Silvano ha già tante gatte da pelare che solo qualche telefonata o una incauta visita potrebbe travolgerlo. Pensate che non ha avuto nemmeno il tempo di leggere il libro di Vito Mancuso “L’anima ed il suo destino”, opera che dovrebbe essere essenziale per chi fa “un mestiere” come il suo!

Però, come riporta qui sotto il nostro blog, per certo il 22 novembre sarà a Crespi d’Adda, per ricordare Padre Samuele Testa, l’indimenticabile “mupe kichwa, makelele mingi”!
Nei giorni precedenti, per l’esattezza sabato 15, raggiungerà gli amici a Senigallia, nelle Marche. Qui ci sono gli amici che non ha mai dimenticato ogni volta che è rientrato in Italia. Così è avvenuto anche dopo la dipartita di Don Enzo Formiconi, che per Nduye, per Mambasa, per la sua gente, per le missioni in Africa ha manifestato un amore profondo e sentito. Tanto quando era in quei luoghi, sia dopo, al rientro in Italia, alla fine della parabola terrena nella casa di Vanda, alla Cesanella, dove ha vissuto gli ultimi anni.

Vi anticipiamo qualcosa del programma: le due Messe che celebrerà domenica 16 novembre. La prima alle ore 10.15 presso la Parrocchia della Pace e la seconda, alle 11.30, alla Chiesa delle Cesanella.
Poi nel pomeriggio di questa domenica ci ritroveremo tutti al Centro Sociale delle Saline, in via dei Gerani. Qui dove alle 17.30 ci sarà la proiezione di fotografie e seguirà una chiacchierata (o conferenza, Padre Silvano!?). Per questo appuntamento abbiamo già iniziato il tam-tam. Dalle lettere, agli inviti via mail, alle comunicazioni ala stampa per far si che ci sia tanta gente, tanta attenzione e tanto calore attorno al nostro Padre Silvano.

* nella foto, che risale al 1985, Padre Silvano con una donna pigmea e mio figlio Marco

mercoledì 5 novembre 2008

Decimo anniversario di Padre Testa


COMMEMORAZIONE DECIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI
PADRE SAMUELE TESTA
sabato 22 novembre 2008,
ore 10 ritrovo presso il cimitero di Crespi d’Adda
ore 11 Parrocchia di Crespi d’Adda, S. Messa
ore 12 rinfresco
Interverranno:
Padre Silvano Ruaro, don Luigi Cortesi


Sono passati già 10 anni. Padre Sam ci ha lasciati la mattina del 22 novembre 1998, senza discorsi, senza cerimonie, e, come era sua abitudine, lavorando. Stava spalando la neve sul sagrato della chiesa di Savoniero.
Ancora una volta ci ha sorpresi, come era solito fare con le sue battute umoristiche.
Ci aveva abituato a scherzare anche con la morte, ma questo non ha impedito lo stupore e la tristezza per la sua partenza. Il fatto che sia partito così, senza testimoni oculari, senza dirci “arrivederci”, mi ha dato l’impressione che se ne fosse andato momentaneamente, pronto a riapparire all’improvviso.
E così il suo ricordo, la sua memoria hanno durato nel mio e nel vostro cuore per tutti questi anni.
Ed è stato un ricordo gioioso, stimolante.
Mi sembra logico, dopo dieci anni, di trovarci assieme per pregare per lui e con lui, per trovare spunti per continuare con il suo stesso entusiasmo a fare il bene.
Padre Sam è invecchiato e se n’è andato senza diventare vecchio; aveva ancora tanti progetti, tanta voglia di ritornare in Congo.
“Finché avete tempo, fate il bene!”
Mi sembra questo il suo messaggio.
Spetta a noi, ora, accoglierlo e a metterlo in pratica.
Penso sia questo il suo più grande desiderio!
Grazie a quanti vorranno unirsi a noi per questo ricordo.
p. Silvano

martedì 4 novembre 2008

Cosa sta succedendo in Congo?

Mi è stato chiesto di scrivere, per uso interno, due righe su quanto sta succedendo in questi giorni in Congo. Mi scuso di non essere molto bene informato e preciso. Spero di poterlo fare in seguito. Questa comunicazione serva almeno a tranquillizzare i familiari e gli amici dei nostri confratelli e sia un invito alla preghiera.

Se qualcuno fosse interessato, può consultare, via internet queste fonti: Digitalcongo e http://www.radiookapi.net/.




Da una settimana giornali e televisione parlano, ancora!, della guerra nel Nord-Est del Congo.

Dove esattamente?



Guardando una carta geografica vediamo che Goma e Rutshuru, teatri degli scontri fra le truppe del generale filoruandese Laurent Nkunda e l’esercito regolare del Congo (FARDC), si trovano lungo la linea dei Grandi Laghi, proprio a ridosso del Ruanda. Le nostre missioni più vicine sono il noviziato di Kiragho (a 15 km da Butembo), dove c’è padre Nerio Broccardo e Mambasa dove c’è padre Dino Ruaro; un po' più lontano c'è la missione di Babonde dove operano i padri Gianni Lamieri e Renzo Busana.
Per il momento nessuna delle tre è minacciata dalla guerra, anche se non sono da escludersi migrazioni di rifugiati verso queste località. Kiragho dista da Goma circa 250 Km , Mambasa circa 450 e Babondo più di 700.

Conseguenze di queste guerre: morti, saccheggi, violenze sulle donne, esodo massiccio delle popolazioni, (si parla di diverse centinaia di migliaia di persone), coprifuoco.

Quali sono le cause? A chi giova questa guerra?
Cito da Global Witness del 1 novembre:” L’attenzione internazionale anche ad alto livello provocata dai recenti avvenimenti è la benvenuta. Ma le iniziative diplomatiche a breve scadenza non porteranno ad una pace durevole se non ci si impegna a risolvere le cause che sottendono questi conflitti. Gli interessi economici connessi alla guerra in questa regione sono uno dei motivi chiave delle parti in conflitto.
Il Nord e il Sud Kivu, dove si trova questa zona, sono ricchi di minerali, in particolare di: cassiterite (minerale dello stagno), oro e coltan. Il commercio di questi minerali è la causa soggiacente della guerra che dura dal 1998. I gruppi armati e anche i soldati dell’esercito congolese, fanno il commercio di questi minerali, da anni, nella illegalità e nella più totale impunità. Impongono tasse alla popolazione civile, rubano denaro e minerali sulle strade e ai posti di frontiera”

E l’articolo di Global Witness continua: "Fintanto che ci saranno dei compratori disposti a partecipare a questo commercio, direttamente o indirettamente, con questi gruppi armati responsabili dei gravi attacchi ai diritti dell’uomo, questi gruppi non avranno alcuna ragione di deporre le armi”.

Dietro c’è anche un’utopia: la creazione di un grande impero Tutsi che comprenda almeno il Ruanda e i due Kivu. Paul Kagame, il Presidente del Ruanda, si serve di Laurent Nkunda per tentare di realizzare questo sogno.
Ma probabilmente ci sono più in alto dei potenti protettori. Come si spiega che Nkunda si muova liberamente pur essendo colpito da un mandato di cattura internazionale, accusato di crimini contro l’umanità? E chi fornisce al Ruanda e a Nkunda le armi?

E’ di ieri (sempre su Digitalcongo) questa notizia: Verso la creazione della Repubblica dei Grandi Laghi. Nkunda installa la sua Amministrazione a Ruthsuru. I ribelli del CNDP di Laurent Nkunda hanno installato un'amministrazione, sabato, 1 novembre a Ruthsuru. Atto che prova con evidenza la creazione della Repubblica dei Grandi Laghi all’Est del Congo, con l’appoggio del Ruanda”.

(affare da seguire…con attenzione!).

domenica 2 novembre 2008

La Santa Vergine del Rosario

La Santa Vergine del Rosario
è la patrona della nostra Parrocchia di Mambasa.
La sua Festa ricorre normalmente il giorno 7 ottobre, ma noi l’abbiamo celebrata domenica scorsa, a conclusione del mese di ottobre, mese del Rosario. Il momento principale è stata la santa Messa, celebrata al sito Avakubi, che è il luogo delle nostre Messe Solenni.
Un momento particolarmente significativo è stato quello dell’offertorio ; alle solite offerte in denaro, i nostri cristiani hanno portato anche i frutti dei loro campi : manioca, banane, canna da zucchero, ananas… sono stati deposti in quantità ai piedi dell’altare e davanti alla statua della Madonna. Saranno poi ridistribuiti ai poveri delle varie comunità cristiane.


Durante la celebrazione ho pensato con riconoscenza a voi, carissimi amici di Mambasa e a tutto quello che la vostra amicizia e generosità ci offre, nelle forme più svariate. Ho pensato in modo particolare a tutti gli amici che soprattutto in questi ultimi tempi hanno voluto venire qui e condividere con la nostra vita, le nostre preoccupazioni e i nostri impegni. Mambasa la stiamo costruendo insieme. E non solo Mambasa, ma anche il bene, la pace, un mondo più fraterno.
Non vi pare ingenuo e illusorio affermare questo, quando alle nostre porte divampa una guerra fratricida ? Eppure sappiamo che il bene fatto, nonostante tutte le apparenze contrarie, un giorno lo ritroveremo. Come un seme che prima o poi germinerà.
P. Dino

sabato 1 novembre 2008

Il demone della guerra

Il demone della guerra non si dà riposo e flagella ancora le nostre popolazioni dell’est del Congo.
Ancora una volta aggressioni militari e invasioni, ancora centinaia di migliaia di civili costretti a fuggire per mettere in salvo almeno la vita. A prezzo di tante sofferenze e stenti, nella più grande insicurezza dell’oggi e nell’incertezza per il domani.
Drammi indicibili.
Frutto inaccettabile della follia umana.

Da Mambasa noi non abbiamo notizie particolari da comunicarvi.
Come voi, seguiamo con preoccupazione il succedersi degli avvenimenti tenendoci informati con i mezzi comuni : internet, televisione, radio. Possiamo comunicare con qualche amico di Beni o Butembo, ma queste due città sono lontane dai luoghi di combattimento e quindi le eventuali notizie non sono di prima mano e sono troppo esposte ai si dice, per essere credibili. Purtroppo anche il servizio telefonico è diventato molto difettoso in questi tempi e molte chiamate rimangono senza risposta.
A Mambasa apparentemente nulla è cambiato nelle occupazioni quotidiane della gente, ma molti non nascondono la loro apprensione, nonostante che cinquecento km ci dividano dai luoghi della guerra. Le tristissime esperienze passate li rendono vulnerabili e facilmente esposti alla paura, all’inquietudine e anche all’allarmismo. Quanto a noi, abbiamo le giornate sempre ben piene, di lavoro, di preoccupazioni e di imprevisti, e questo ci aiuta non dico a dimenticare , ma certamente a non essere paralizzati dalle notizie che ci vengono dal vicino Kivu.
Padre Dino

martedì 28 ottobre 2008

Il richiamo di Nduye



Lunedì scorso P. Claudio ha voluto andare a Nduye, in visita alla missione di P. Longo e in pellegrinaggio alla sua tomba. Ma non è andata liscia : arrivati al km 40, la Land Cruiser s’é intanata in un gran buco. Per tirarla fuori c’è voluta un’ora e mezzo di lavoro. E la strada brutta non faceva che cominciare : gli ultimi venti km si annunciano molto duri. Che fare ? Dopo tre ore di attesa, quando avevano ormai deciso di rientrare, ecco una moto arrivare. Si negozia con il conduttore, e P. Claudio può finalmente appagare la sua voglia di vedere, almeno una volta in vita sua, la missione edificata dalle fatiche e dalla santità di Padre Bernardo. Qui tutto parla di lui e testimonia del carisma che lo ha animato e sorretto. Un invito, una provocazione, per noi suoi fratelli minori e continuatori della sua opera.
P. Claudio riparte da Mambasa mercoledì. Viaggiamo insieme sulla strada Mambasa-Mangina-Beni. Si procede lentamente, ma senza pericoli di rimanere impantanati. A Beni, impossibile di trovare un aereo per Kisangani. Il padre dovrà andare fino a Goma e di li’ raggiungere Kisangani. Ma i suoi diciotto anni passati come missionario in Mozambico gli hanno insegnato sufficientemente la virtù della pazienza. Buon viaggio, p.Claudio e grazie.
Io rientro a Mambasa, passando per Komanda. Per strada vediamo dei gruppi di fuggiaschi che rientrano verso i loro villaggi, confortati da notizie di una calma ritrovata. Ringraziamo il Signore. E che Dio (e gli uomini) accordi loro la pace.
E l’accordi anche a tutti voi, carissimi amici di Mambasa, la pace e la gioia del cuore
P. Dino

lunedì 27 ottobre 2008

Padre Claudio visita Mambasa

E’ arrivato a Mambasa sabato scorso, assieme a Padre Gauthier.
Padre Claudio Dalla Zuanna é consigliere Generale della nostra Congregazione ed é venuto in Congo per partecipare al Capitolo (la riunione più importante) della nostra Provincia del Congo. Finito questo appuntamento, pur avendo giorni contati, ha voluto venire visitare Mambasa e il nostro noviziato di Kiragho. Lungo la strada, da Beni a Komanda, hanno incontrato una folla di gente che scappava da casa (Nyakunde, Marabu, Komanda) a causa delle incursioni di gruppi armati. E’ una notizia che ci sta in una mezza riga, ma per chi ci pensa bene e ha cuore, quante sofferenze e quante paure essa evoca.
La visita di P. Claudio é un’occasione per una visita un po’ più sistematica e attenta della nostra missione e delle varie attività che la animano, soprattutto dei cantieri ancora in corso.
Il secondo padiglione dell’ospedale ha viaggiato ad una velocità ridotta : soltanto una fila di colonne é stata fatta in queste ultime settimane. Ma già a partire da lunedì prossimo i lavori riprenderanno in modo più deciso : il secondo colonnato, il cordolo di cemento armato, e cosi’ via.
A Mabukulu invece i lavori sono andati un po’ più spediti: i pavimenti delle sale e del porticato e il marciapiede sono finiti. Ora toccherà ai falegnami fare i soffitti e mettere porte e finestre.


Una capatina alle cooperative della nostra bravissima Anna é d’obbligo, fiera com’é del suo allevamento di conigli, di polli e della terza cooperativa in costruzione. C’é in lei uno spirito…francescano, che la fa dialogare con i suoi animali ed entrare in rapporto affettuoso con loro. Non so se voglia più bene ai suoi conigli o al gattone che si coccola la sera, seduta davanti alla televisione. A ma anche per lei, il lavoro più esigente e delicato si rivela essere quello svolto con le persone: la loro formazione, l’acquisizione di convinzioni profonde, la perseveranza, …anche quando non c’é lei a controllare.
P. Dino

sabato 18 ottobre 2008

NUVOLE ALL’ORIZZONTE




Già da un po’ di tempo siamo disturbati da notizie che ci vengono dalla vicina città di Bunia e territorio circostante. Si parla di ripresa della guerra da parte di gruppi armati locali, che sarebbero pero’ sostenuti dal di fuori; si fanno i nomi di Rwanda e Uganda, ma è difficile avere delle notizie sicure.
Pochi giorni fa’ alcuni nostri lavoratori si erano allarmati a causa di notizie provenienti da Nyakunde (circa 60 km da Bunia e 140 km da Mambasa) e da Marabu, non lontano da Nyakunde. I due centri sarebbero caduti nelle mani dei ribelli e l’esercito regolare sarebbe in fuga.
Ho telefonato a Bunia, ad un missionario amico nostro. Egli ha confermato che Nyakunde e Marabu sono nelle mani dei ribelli cosi’ come tutta la zona circostante. La città di Bunia (192 km da Mambasa), al momento, è ancora calma
I ribelli sarebbero un miscuglio di gente scontenta, venuta un po’ dappertutto. Molti antichi militari, già smilitarizzati, si sono lasciati arruolare di nuovo. Si tratterebbe di piccoli gruppi, molto mobili e quindi difficilmente identificabili e raggiungibili dall’esercito. Sarebbero guidati da un capo proveniente dalla tribù degli Ngeti. Naturalmente la gente ha cominciato a scappare. Il padre mi diceva che verso Ngeti ci sarebbero già 12.000 sfollati. I preti della parrocchia di Badia sono scappati a piedi e si sono rifugiati a Bunia.
Notizie abbastanza gravi, dunque, e allarmanti.
Per fortuna esse sono state rettificate da altre, che ho sollecitato dal nostro amico Katembo, che molti di voi conoscono; di solito egli è molto bene informato. In realtà l’esercito regolare ha scacciato i ribelli, che si sono rifugiati in foresta con il loro bottino, frutto dei saccheggi fatti. Qualcuno mi diceva, proprio poco fa’, che hanno saccheggiato l’ospedale di Nyakunde.
Al momento tutti I centri importanti sono controllati dall’esercito; la strada è libera e il traffico ha ripreso regolarmente anche sulla strada fra Komanda e Bunia.
Possiamo tirare un sospiro di sollievo: le cose non sono gravi come si temeva. Tutte queste notizie pero’ disturbano e una certa inquietudine comincia a serpeggiare fra la gente.
Hanno già avuto il loro calvario in un passato ancora recente (2003-04) e anche solo l’eventualità di ritornare a tali esperienze suscita ansia e preoccupazione. Si comprende quindi benissimo in loro una certa tendenza all’allarmismo. Per quanto ci riguarda, siamo tranquilli. Anna, superata con un po’ di pena la malaria, si trova ora ad avere un appetito di cui lei stessa è stupita. Ma non corre certo il rischio di ingrassare.
Siamo nelle mani di Dio e continuiamo serenamente la nostra vita di ogni giorno.
Un saluto amico a tutti.
p. Dino.

sabato 11 ottobre 2008

E i nostri amici Ibrahimu?



Avete ragione di chiedervi che fine hanno fatto.
Fortunatamente, dopo le tristi vicende di accuse infondate e di sfratto ingiusto, dopo numerose settimane di forzato soggiorno a Mambasa, lontani dal loro nuovo paese, dai campi appena iniziati, dalla casa ancora in costruzione...fortunatamente le cose hanno cominciato a cambiare. Gli uomini sono stati i primi a rientrare a Nduye. E, dopo di loro, hanno cominciato ad arrivare anche le loro mogli e i loro bambini. Attualmente ospitiamo qui a Mambasa le ultime tre donne, venute da Butembo, assieme ad una ventina di bambini e in attesa di rivedere i loro mariti e i loro papà. All’inizio della prossima settimana raggiungeranno pure essi i loro cari.
Padre Gauthier, recentemente a Nduye per la Messa domenicale, ha visitato il loro campo, che stanno facendo, aiutati dalla gente di Nduye. Sedici ettari disboscati e in parte già seminati, con i primi frutti già pronti per la raccolta. La gente di Nduye parla ammirata di questo campo; lo chiamano “shamba ya ajabu”, e cioè “campo delle meraviglie”. Traducendo un po’ liberamente, si potrebbe dire “il paradiso terrestre”. Nduye, un paradiso terrestre! I miracoli del lavoro...


Venerdì, 3 ottobre, una “prima” a Mambasa. Abbiamo iniziato il nostro “Corso di Formazione”. Una sorta di corso di teologia per laici, che vorrebbe proporre ai nostri cristiani una introduzione agli aspetti principali della nostra fede cristiana: Bibbia, teologia, morale,storia della chiesa. Due ore settimanali di lezioni, durante nove mesi, per un periodo di tre anni. L’ho iniziato, questo corso, con un po’ di apprensione (ma senza esitazione) sia perché i miei studi teologici sono ormai molto lontani nel tempo, e sia perché il mio kiswahili è ancora parecchio claudicante. Ma sono sicuro che la gente comprenderà e porterà pazienza. A proposito di gente: ieri, alle ore 16, momento di apertura del corso, pioveva ancora. Ciononostante, la grande sala dell’Istituto Bernardo Longo era quasi piena. Più di settanta persone hanno sfidato la pioggia e sono venuti. Il desiderio di conoscere è fin troppo evidente. E non può essere disatteso.

Questa mattina sono stato chiamato per amministrare una malata grave. Arrivato davanti casa ho salutato una mamma e carezzato tre bambini, mezzi nudi e tutti sorridenti. Nella stanzetta, una giovane donna mi ha salutato debolmente e mi ha indicato una sedia. Doveva essere una donna bella, tempo fa’. Non ora. L’AIDS l’ha ormai totalmente sfiorita e debilitata. Il suo compagno l’ha piantata... Le ho offerto gli aiuti della fede: il perdono del Padre, l’olio dei malati, la comunione con Gesù e la preghiera, fatta con le lacrime agli occhi. Il Signore continua la passione anche in te, Gianna, sorella che ormai non potrò più dimenticare.


Il tempo sta per scadere: fra qualche minuto, com’è ormai nostra abitudine durante il mese di ottobre (una bella abitudine), tutti quanti, suore e padri, ci ritroveremo davanti alla nostra bella Madonnina, per pregare il rosario. Ci sarete presenti tutti nella preghiera, voi, carissimi amici di Mambasa.
Ciao.
P. Dino

venerdì 10 ottobre 2008

Ancora alcune brevissime da Mambasa

Le scuole sono riprese ed hanno imboccato ormai la strada della normalità. Sarebbe meglio dire “della quotidianità”, perché in realtà tante cose che avvengono non sono “normali”, cioè secondo la norma, secondo giustizia.
Per esempio è ricorrente il fatto che la paga degli insegnanti è irregolare e soggetta a riduzioni arbitrarie e scandalose. Per il mese di settembre sono arrivate, dopo anni di attesa (una decina, credo), le liste degli insegnanti nuovamente meccanizzati ( cioè inseriti nelle lista ufficiale del personale pagato dallo stato). Ma i soldi non sono arrivati... E’ giunto ora, alla fine del mese di settembre, il salario dei mesi di febbraio e marzo scorsi, ampiamente decurtato. Non si sa ad opera di chi. Anche quest’anno, dunque, come succedeva gli anni scorsi, saremo chiamati a dare un aiuto, sia pure modico, agli insegnanti che lo stato si ostina a ignorare e a derubare del loro dovuto. Sperando che finalmente...
Padre Dino

giovedì 9 ottobre 2008

E’ vero! “Si sta bene a Mambasa”


Lo ripeteva per l’ennesima volta anche Silvano nel suo ultimo intervento sul nostro blog. E’ diventato una sorte di ritornello. Tanti lo ripetono tale e quale; altri, con qualche variazione e connotazione personali. Ma il messaggio è lo stesso.

Era vero una settimana fa’, quando Giando, Valentina e Filippo erano ancora qui, in comunità, tutti indaffarati a cercare di concludere gli ultimi impegni di formazione, di organizzazione delle cooperative. La nostra tavola era ancora abbastanza affollata e il dialogo sempre sostenuto, anche se non sempre chiassoso. Perché questo avvenisse, mancava forse qualche bicchierino in più. (interpretazione personale !) . Ma non se ne sentiva poi tanto bisogno e andava bene così. Certo, con Graziano nel gruppo, le cose sarebbero andate in modo diverso! E, ad essere sincero, io gli avrei fatto sempre buona compagnia.

Questo detto è vero anche oggi. La nostra famiglia si è ora ridotta vistosamente e non rimaniamo che in tre: la nostra brava e coraggiosa Anna, lo scolastico Roberto e il sottoscritto. Durante il giorno, dobbiamo cercarci, se ci vogliamo incontrare, perché ciascuno ha i suoi impegni da sbrigare. A mezzogiorno, ma soprattutto alla sera, ci ritroviamo per scambiarci informazioni e impressioni, preoccupazioni e progetti, di cui le nostre giornate sono sempre piene. Non so cosa potrebbe dire l’Anna, ma a me sembra di essere assieme a mia sorella. Purtroppo attualmente ha una visita poco gradita: la signora malaria l’ha presa di forza e l’ha buttata a letto. Speriamo che riesca a sbarazzarsene in fretta di questa compagna poco simpatica. Coraggio, Anna.


Padre Dino

giovedì 18 settembre 2008

E' giunta la foto di Valentina e Filippo



...a dire il vero ne sono giunte due, ma una è talmente compressa (poverina!: 9kB) che non riesco a farla crescere. Attendo istruzioni...

Nel frattempo, aspettando altre foto da Giando e Anna, godetevi il sorriso e l'entusiasmo di Valentina e Filippo, i due giovani veterinari di cui parla padre Dino nel suo messaggio.

E' proprio vero che "si sta bene a Mambasa" !

(Doriano, se ci sei, batti un colpo! un saluto a Isa e Edoardo!)

Riprendono le scuole...e ripartono le cooperative

La fila di gente che staziona davanti all’ufficio del mupe per sollecitare da lui le “grazie” più disparate, come si trattasse di un santuario, è finalmente esaurita. Non mi sembra vero di avere qualche minuto libero, per mettere per scritto qualche riga per voi, amici di Mambasa.
Da quando Padre Silvano, Giuseppe, Giorgio e Graziano, sono partiti per rientrare in l’Italia, il 29 agosto, il movimento di va e vieni a Mambasa è continuato, fino ad oggi.
Il primo viaggiatore a tagliare il traguardo è stato padre Gauthier: è rientrato a Mambasa il 30 agosto, dopo un periodo di riposo in famiglia. Segue a ruota, il 4 settembre, un gruppo di amici veterinari: Gian Domenico e Anna, già veterani di Mambasa e affezionatissimi della nostra missione, e Valentina e Filippo, che arrivano qui per la prima volta , ma che danno l’impressione di essere a loro agio come se fossero qui da anni. Veterani e nuovi arrivati si sono buttati a capofitto nel progetto delle cooperative, già lanciato da tempo e che ora vogliono consolidare ed ingrandire. Delle tre cooperative esitenti, una si è mostrata poco vivace e chiaramente deludente. Anna e Giando cercano di rianimarla con proposte nuove: ma non è affatto sicuro che riusciranno nel loro intento, anche perché certi membri sono troppo presi da interessi personali. Ciononostante i nostri amici non mollano: stanno lanciando altre due cooperative. Riunioni organizzative, sessioni di formazione, analisi di laboratorio, animazione, avvio delle strutture delle due nuove cooperative e via dicendo, riempiono le loro giornate: tra progetti, preoccupazioni, mezze sconfitte, ma anche qualche bella soddisfazione. Oggi Filippo e Valentina da una parte, e Giando e Anna dall’altra esprimevano il loro apprezzamento e contentezza per l’interesse e la voglia di conoscere manifestati da tanta gente.
Bravi, i nostri amici!
Io sono rientrato una settimana fa’ da un viaggio a Kisangani. Assieme a me, è arrivato anche il signor Kalhus, specialista in informatica: è venuto da Beni per ripristinare il nostro collegamento internet, grazie ad un nuovo modem che Padre Silvano aveva consegnato a Gian Domenico. Da alcuni giorni il nostro accesso a internet è soddisfacente. La lunga astinenza di notizie provenienti da Mambasa dovrebbe essere finita. Resta da vedere se, come dice il nostro fedelissimo (e punzecchiante) amico Gian Luigi Mazzufferi non abbiamo disimparato l’arte dello scrivere.
Anche per me, a volte, la penna diventa ...molto pesante.
Ultimo rientro a Mambasa, quello di padre Jean Paul facente funzione di direttore dell'Istituto Bernardo Longo. Purtroppo tale rientro è solo provvisorio ed è velato di tristezza. Al suo arrivo ci ha subito comunicato la sua prossima partenza dalla nostra comunità. Siamo all’inizio dell’anno scolastico: l’Istituo è popolato di studenti (già più di 600). L’avvio, qui da noi, è sempre un po’ difficoltoso, a causa del ritardo di alcuni allievi, delle difficoltà di procurare il materiale scolastico e soprattutto per la carenza di professori: trovare dei buoni insegnanti ben formati, disposti a venire ad abitare ed insegnare in un centro sperduto in mezzo alla foresta è sempre problematico. Quest’anno la partenza di padre Jean Paul non facilita le cose. La direzione provvisoria, costuita dal direttore degli studi, prof.Come Matofali e da suor Fideline, avrà il suo bel da fare. La sfida è quella di continuare, malgrado le difficoltà, ad avere il massimo dei risultati agli Esami di stato del prossimo anno, (quest'anno abbiamo avuto il 100 per cento di promossi) e soprattutto quella di assicurare la qualità dell’insegnamento e della formazione umana dei nostri giovani.
Saluti cordiali a tutti voi e un augurio di cuore: pace e bene.
p. Dino

martedì 16 settembre 2008

Marta ha tolto gli occhiali da sole


Mupe(*) (padre Silvano) chiama,
io rispondo.
Mi ha chiesto di scrivere qualcosa sull’esperienza appena conclusa, ed eccomi qui.

Innanzitutto una piccolissima premessa, necessaria però.
Sono Marta Bravi, lavoro (ci provo...) nel mondo meraviglioso, seppur complesso, della Cooperazione Internazionale da ormai 8 anni.
Ho iniziato in Africa, in Burkina Faso, dove ho scoperto che questo era il mio mestiere, oltre che una passione infinita.
Ho conosciuto Gianluca di Pasquale di ISF (Ingegneri Senza Frontiera), durante un viaggio di monitoraggio in Perù organizzato da una ONG (Fratelli dell’Uomo) partner di entrambi, lo scorso aprile.
Durante il viaggio abbiamo avuto occasione di scambiarci opinioni varie: lui mi ha raccontato del “Progetto Mambasa”, mi ha chiesto una mano. Non gli ci è voluto molto per convincermi; questo per spiegare brevemente come mai il 30 luglio,verso sera, sono arrivata a Mambasa.


Ho un ricordo un po’ confuso dell’arrivo alla Missione.
Era già buio, siamo scesi dal Land Cruiser e dopo un istante eravamo circondati da un mare di persone che ci aiutavano a scaricare l’auto, dove avevamo stivato davvero di tutto; tutto l’occorrente (o quasi)per lavorare durante la nostra permanenza.
Mi mancava tanto l’Africa.
Negli ultimi 3 anni,salvo sporadicissimi passaggi in questo Continente meraviglioso,mi sono dedicata di più al Centro America, in Honduras, Paese che amo, ma che non è mai riuscito a catturarmi del tutto.
L’Africa (è folle parlare di un continente sterminato come fosse una realtà unica, lo so, ma in quello che ti lascia dentro,e che porterai sempre con te, "AFRICA" per me è davvero una realtà unica) ti colpisce, ti stravolge e ti cambia la vita.
Il cielo, gli occhi dei bambini, i sorrisi delle persone, l’odore della terra, l’arte di arrangiarsi.
Quel famoso “mal d’Africa” di cui si parla spesso e che tutti ci siamo portati a casa, credo.

Ricordo nettamente le espressioni estasiate dei miei tre compagni di avventura: Nino, Gigi e Silvia, per i quali era la prima volta, ma sono certa non sia stata l’ultima!
Ricordo Nino che mi guardava felice e mi diceva: “I bambini! Ma quanti sono i bambini!”

I bambini...il FUTURO di un Paese.
Ricordo con una fitta allo stomaco le processioni di famiglie distrutte dal dolore che portavano a braccia, bare di 50 cm di lunghezza.
I bambini...troppi non arrivano all’età per andare a scuola; uccisi da malattie per cui nel 2008 è assurdo dover morire.
I bambini...piccoli uomini e piccole donne che imparano a sopravvivere ancor prima che a camminare; che imparano cosa sia la responsabilità, portando in braccio i loro fratelli più piccoli; che imparano l’indipendenza e che non piangono quasi mai.
I bambini...che costruiscono giocattoli meravigliosi con un pezzo di legno e un tappo; che quando vedono un pallone impazziscono di gioia, perché sono comunque bambini.
E sono davvero tantissimi, e sono splendidi, con i loro occhi pieni di curiosità, mentre guardano i muzungu (i bianchi) che fanno cose strane.
Quegli occhi pieni di speranza, per un futuro incerto.
I bambini...a costo di apparire retorica, o scontata, loro sono il valore aggiunto di questo mestiere.

Il Progetto di ISF si sviluppa trasversalmente su tematiche differenti, io ho dato una mano a sviluppare la parte “acqua”: perforazione e costruzione di 5 pozzi profondi dotati di pompa a mano; formazione dei “Comités de gestion des points d'eau" (Comitati di gestione dei pozzi) sia da un punto di vista “economico/gestionale” che da un punto di vista di educazione all’igiene personale, domestica ed ambientale.
Sono state settimane piuttosto convulse, tra mattinate in classe con i Comitati, pomeriggi a scegliere i punti per i pozzi, e poi a sperare che la trivella costruita funzionasse a dovere e senza intoppi, serate a preparare il materiale da distribuire alla lezione del giorno successivo.
Per poi ritrovarci tutti e cinque, dopo le 21 (quando “finalmente” si spegneva il generatore...) a scambiarci le opinioni della giornata, a ridere e scherzare su ciò che era accaduto e su eventuali(!)imprevisti incorsi.
Perché l’imprevisto africano è sempre dietro l’angolo, può travestirsi da moto che non parte, da una vite che si rompe, o più facilmente, a Mambasa, da una chiave che non si trova!
Destreggiarsi in tutto questo è forse la cosa più difficile, per chi come noi, è abituato alla frenesia.
Noi ce l’abbiamo messa tutta, e qualche risultato a casa lo abbiamo portato; soprattutto abbiamo messo in moto (spero)qualche cosa che ora andrà da sè.

Per me è stata un’esperienza incredibile per la forza delle emozioni che mi ha trasmesso.
Sono felice, felice di aver conosciuto Mupe, seppur le occasioni di confronto siano state poche, per mancanza di tempo oggettiva.
Ma guardandolo lavorare, infaticabile ed energico (non è una sviolinata,veramente) ho capito che Mambasa, assieme a lui, sta camminando nella direzione giusta.

Sono partita il 14 agosto con i lucciconi agli occhi, malamente camuffati dietro un paio di occhiali da sole.
Per me è sempre così, chi lavora con me lo sa e mi prende in giro da anni...
Mambasa però me la porto nel cuore, e spero davvero tanto di tornarci, un giorno o l’altro, magari con un nuovo piccolo Progetto, magari questa volta della mia Associazione.
Mambasa ti rimane attaccata addosso,come la terra rossa che non riuscirai più a lavare via dai vestiti, come gli occhi dei bambini, sempre loro, che ti fissano, e che non dimenticherò mai.

Ricordo che pochi minuti prima di partire mandai un messaggio a un amico e collega: "come sempre, non sono pronta per partire. E sono sempre più convinta di fare il lavoro più bello del mondo”.
Ecco, è così che la penso.
Ricordo anche che Mupe, quando mi vide piagnucolosa, abbracciandomi mi disse: “oh,guarda che noi non scappiamo, e qui la porta è sempre aperta”.
Grazie!

Grazie a tutti,indistintamente.
In particolare a chi con me è partito e ha condiviso tutto questo.
Ma anche a tutti gli attori, muzungu e no, di questo magnifico capitolo.

Marta


(*) Mupe: abbreviazione-deformazione di "Mon père" (padre): nome usato per chiamare il missionario