domenica 30 novembre 2008

Ecco il secondo capitolo del DVD

Abbiamo da poco pubblicato il primo capitolo e continuiamo, come promesso, con gli altri.
Niente di più facile per vederlo e sentirlo, come si dice in gergo, basta solo un click.



Dai primi riscontri l'esperimento si può considerare positivo per i frequentatori di questo blog. Sembra sia gradito anche a chi ha meno dimestichezza con le vicende, la vita, i progetti, il lavoro di tutti i giorni delle missioni di Mambasa e di Nduye, con i luoghi dove lavorano i nostri amici. Alle volte soltanto la fantasia ed i racconti scritti non sono sufficienti a render l'idea concreta dell'ambiente e degli uomini.


Infine ricordiamo di nuovo, per coloro che necessitano d'immagini a più alta definizione, che possiamo inviare una copia del DVD. Ovviamente a chi ci farà sapere nome ed indirizzo precisi. Provvederemo per posta, in breve tempo.

giovedì 27 novembre 2008

Le nostre immagini a disposizione di tutti

Ha richiesto un po’ di lavoro straordinario, ma è sempre così !, al nostro infaticabile Marco.
Ora però le immagini sono in rete, a disposizione di tutti.

Parliamo delle fotografie che Padre Silvano ha proiettato, ben organizzate in un DVD, all’incontro-conferenza di domenica scorsa a Senigallia. Il nuovo prodotto è caratterizzato dal commento sovrapposto, cioè la viva voce di Padre Silvano. Il commento è stato registrato dal vivo nella sala, durante la serata. Magari così si potrà apprezzare la naturalezza, la spontaneità delle parole il che rende ancor più efficaci, almeno crediamo, il messaggio spesso crudo di situazioni, persone, fatti. Il tutto infatti è assai differente dalle nostre abitudini consolidate e quindi merita attenzione e riflessione.

Con questo post viene pubblicato il primo capitolo; a breve seguiranno gli altri.



Se, in qualche caso (gruppi, associazioni, comunità, etc.), fosse necessaria la proiezione a più alta definizione è possibile fornire la copia del DVD. Da questa “grande redazione” provvederemo alla spedizione, per posta, in breve tempo.

mercoledì 26 novembre 2008

Elda è salita in cielo




Padre Silvano osserva un imbarco al traghetto. Siamo in Congo ovviamente, grazie ad una foto di Giorgio dell'estate 2008.

Mi è sembrato che l'immagine potesse evocare abbastanza bene questi momenti, in particolare il "passaggio dall'altra parte" della sorella Elda.
Lui, casualmente in Italia, che osserva che è presente, che corre subito a Schio. Potete leggere le sue stesse parole, scritte stanotte, che qui ripropongo integralmente .


"...non stupirti se per qualche giorno sarò silenzioso. Il Signore ha bussato anche alla porta di casa mia! Oggi mentre andavo a Capiago (Como) per parlare ai nostri padri sulla situazione del Congo, mi è giunta da casa questa notizia: è morta mia sorella Elda. Viveva da sola e l'hanno trovata a letto. Ho tenuto la mia relazione e poi sono tornato a Milano. Domattina vado a Schio. Prego per lei e per Cecco."


Ti saremo vicini Silvano, dillo anche alla tua numerosa famiglia e sai bene che non saremo soltanto noi, i quattro gatti che bazzicano il blog.
Giunge ora la notizia che il funerale si terrà alle ore 10.30 di sabato 29 p.v. presso la Chiesa Parrocchiale di Monte Magrè di Schio.

Cecco, al secolo Francesco Bozzi, era amico di P. Silvano. Lo abbiamo salutato stamattina, in tanti e con straordinaria letizia. Partiva per il "volo più alto", proprio lui il decano dei piloti senigalliesi che era anche il presidente della nostra antica associazione di aviatori.

martedì 25 novembre 2008

Da Gianluca e dal Burkina Faso: lettere e notizie

Il nostro amico Gianluca, già impegnato con il progetto dei pozzi a Mambasa, mi ha inviato via mail il materiale che è possibile vedere qui sotto.
Penso che possa interessare tutti noi del "giro di Padre Silvano" e quindi lo pubblico tal quale. G.M.


Carissimi,

mentre tutti dobbiamo ancora comprendere come e quali saranno le conseguenze delle ultime 8 settimane (almeno per ora) di giornate nere borsistiche in cui il mondo occidentalizzato è riuscito a bruciare qualche trilione di euro in nome di un'ideologia ceca, liberismo economico finanziario e mano invisibile del mercato, spero che qualche cosa l'avremo imparata …

Riprendo così la frase di una ragazza di un paese africano, che commenta l'attuale crisi: "Il mondo non è un Campo di battaglia, ma un unico Sistema in cui l'affermazione, delle singole parti, è principalmente il prodotto della loro capacità di sviluppare simbiosi, cioè: Condivisione."

Il resto della sua mail è altrettanto bello, scioccante in alcuni intelligenti collegamenti ironici e amari, consiglio di stamparvelo e prendervi due minuti per leggerlo quando rientrerete nelle vostre case.

Vi invito inoltre a Condividere con me e le persone che hanno collaborato al "Progetto Polo's Home" e al "Progetto Mambasa", l'esperienza maturata in Kenya e nella Repubblica Democratica del Congo. Quest'ultimo Paese ultimamente asceso per vicende di violenza e guerra nella città di Goma sulle prime pagine dei giornali, sebbene in modo raffazzonato e molto superficiale. Il Kenya, c'è finito 9 mesi prima...

Il giorno 13-dicembre, ISF - Milano in collaborazione con Africa Peace Point, organizzano una mostra fotografica qui a Milano, non solo per raccogliere fondi, ma anche per far incontrare persone che hanno in comune la ricerca di un punto di vista meno scontato e vogliono saperne di più e meglio di quello che succede in Africa, il continente su cui si giocano i prossimi 50 anni di storia della globalizzazione e del mondo, ascoltando direttamente dalle esperienze di chi è stato e ha lavorato in quei luoghi.

Spero di rivedervi presto.
Un abbraccio, Gianluca

La crisi finanziaria vista dal Burkina Faso


Siamo rimasti senza parole, qui nel Burkina Faso, quando la crisi è iniziata. E' il 14 settembre, quando è fallita una grande banca, una certa Lehman Brothers, mandando in fumo in un giorno circa 630 miliardi dollari, una cifra 12 volte superiore a quella che basterebbe a sfamare tutti coloro che soffrono di fame, ci siamo rimasti così male che abbiamo digiunato per 3 giorni. Per fortuna ci siamo abituati e non ci è costata tanta fatica. Abbiamo atteso con ansia che i grandi della terra si dessero da fare, e abbiamo respirato di sollievo quando il Ministro del Tesoro americano Paulson ha lanciato il suo piano di acquisto per i titoli avvelenati della banche, 700 miliardi di dollari trovati in un batter d'occhio, mentre i soldi per le vaccinazioni obbligatorie per l'Africa non si trovano mai. E siamo rimasti male quando il parlamento americano l'ha bocciato, perché abbiamo pensato a quei poveri manager delle banche e alle loro buonuscite da milioni di dollari che prendevano il volo. Qualcuno qui, per un giorno intero non ha bevuto . Non è stato un gran sacrificio, perché qui spesso l'acqua – quando c'è - è inquinata. Abbiamo fatto il tifo per il Presidente Sarkozy, per la Cancelliera Merkel, per il Premier Gordon Brown e per il simpaticissimo frequentatore di discoteche Silvio Berlusconi, quando sono fioccati i prestiti di 30 miliardi di euro per Fortis, i 7 miliardi per Dexia , i 35 miliardi di euro per Hypo Re, somme che l'Europa non ha mai dato ai paesi poveri. E siamo stati tristi, quando le borse europee hanno bocciato l'accordo, bruciando il 30 settembre altri 320 miliardi di euro, una somma che servirebbe a risolvere parte dei problemi dell'assistenza sanitaria nei paesi del terzo mondo. Per protesta quelgiorno le donne di Banfora hanno scelto di partorire per strada. Poco male, molte di loro non hanno mai messo piede in un ospedale, forse non sanno neppure cosa sia.Abbiamo gioito quando il 5 ottobre il G4 ha trovato l'accordo per sostenere le banche, e la Fed ha annunciato un piano per 1.400 miliardi didollari per far tornare la fiducia degli operatori e del credito che, assieme ai 1.200 spesi in armamenti negli ultimi anni, forse potrebbero risolvere molti problemi: il rachitismo nei bambini, i servizi igienici mancanti, forse pure la casa per chi vive in povertà. Ma non fa niente: l'importante è che poveri miliardari come Abramovich non perdano in un solo giorno 19 miliardi di euro per questa crisi. Ma quando 3 giorni fa le borse europee hanno bruciato in un giorno altri 450 miliardi di euro, che divisi per ognuno dei poveri del mondo farebbero più di 450 euro a testa, che per molti qui a Banfora sono quasi il reddito di un intero anno, abbiamo avuto paura. Paura, mentre aspettiamo di vedere cosa accadrà dopo le solenni decisioni assunte in questo fine settimana. Trepidiamo con voi, e non pensate che vi stiamo prendendo in giro: siamo davvero angosciati per i vostri piccoli risparmi di gente perbene, per la montagna di soldi perduta dai milionari di tutto il mondo. Pensiamo ai grandi e piccoli sacrifici che vi toccherà fare per qualche tempo, e a quelli di quei poveri miliardari che dovranno rinunciare a qualche piccolo lusso, di tanto in tanto. E, scusateci se ci permettiamo, anche al fatto che chi pagherà il prezzo più alto, come al solito, saremo noi.
Vi siamo vicini, come ogni giorno. Anche se forse non ci fate caso.
Il mondo non è un Campo di battaglia, ma un unico Sistema in cui l'affermazione, delle singole parti, è principalmente il prodotto della loro capacità di sviluppare simbiosi, cioè: Condivisione.

venerdì 21 novembre 2008

Rubiamo ai fratelli!


Rubiamo a fratelli.
Si, nel senso che il pezzo che riportiamo qui sotto è tratto tal quale dal sito del "progetto Mambasa". Meglio di tutti è aprire questo link e andarlo a vedere, ma intanto c'è parso senz'altro utile, speriamo anche opportuno, "incollare" il testo della lettera di Padre Silvano.

Solo perché il massimo risultato può essere raggiunto, a nostro avviso, da una grande e sostanziale sinergia degli sforzi.

Quindi abbiamo "rubato" dagli amici, sperando che anche per loro ci sia qualche occasione di "rubare" qui sul blog delle missioni di Mambasa e di Nduye. Con l'unica avvertenza, che vale per tutti, di citare sempre la fonte e/o mettere il link.




LETTERA DI PADRE SILVANO RUARO “Affinché gli uomini sperino e non sparino”

Cari amici, Soci e Clienti della Banca Alto Vicentino, che io amo ancora chiamare Cassa Rurale e di cui mio padre é stato Presidente.
Sono nato a Monte Magré di Schio il 9 novembre 1938. Sono arrivato in Congo per la prima volta il 6 febbraio 1970. Sono a Mambasa, nel Nord-Est del Congo dall’ottobre 1989.
Allora, una cittadina di 25.000 abitanti: pochissime scuole elementari e queste costruite con pali e fango, medie inesistenti, giovani allo sbando a caccia di miraggi nelle miniere di oro e coltan, fragili prede dei cari “signori delle guerre”. Al compito di annuncio del Vangelo ho sempre associato un interesse per la scuola, lo sviluppo e la promozione umana della gente, soprattutto dei giovani.
Oggi, le scuole elementari e medie sono più che dignitose; moltissimi giovani (oltre 700 solamente nell’Istituto Bernardo Longo) ricevono una formazione professionale e intellettuale che li prepara alla vita. Rifiutano di arruolarsi nelle varie bande armate e guardano con sospetto e diffidenza i facili, ma molto ipotetici, guadagni derivanti dal lavoro degradante nelle miniere.
Abbiamo conosciuto, a più riprese, guerre, saccheggi, esodi...
Ho sempre ricominciato con la tenacia che mi viene dalla fede, ma anche dalle mie radici scledensi, di cui sono fiero.
Ho avuto la fortuna di conoscere i Veterinari e gli Ingegneri senza Frontiere. L’intesa é stata subito totale. Siamo diventati non solo collaboratori, ma amici! Ed é sbocciato il “Progetto Mambasa”.
Nascono e si sviluppano cooperative di allevamento: si scavano pozzi e vengono dotati di pompe manuali. Ci si preoccupa della formazione e della continuità, per non creare delle cattedrali nel deserto. C’é un grande interesse, un entusiasmo della popolazione locale per questi progetti.
Vi chiedo di aiutarci a non far morire la speranza, ma a farla crescere; ad aiutare i giovani a vivere, lavorare laggiù, posto meraviglioso, se c’é pace, istruzione e possibilità di lavoro.
Uso spesso questa immagine: io metto volentieri a disposizione la mia vita -come una macchina- ma la benzina purtroppo la devo cercare da altri.
Abbiamo bisogno di costruire nuove aule scolastiche, dotare l’officina meccanica, la falegnameria, la scuola di taglio e cucito di altre macchine, trovare una soluzione allo spinoso problema del costo del carburante e dello stipendio dei professori.
Se vogliamo che i giovani di oggi e di domani depongano le armi e comincino a sperare, dobbiamo fare qualche cosa.
Siete interessati?
Grazie e ........
......che il Signore Vi benedica!

Padre Silvano Ruaro

giovedì 20 novembre 2008

Ascoltiamo l'incontro di domenica sera


Qui di seguito possiamo ascoltare Padre Silvano Ruaro. Ascoltiamo la lucida esposizione sull'attualità del Congo e sulle missioni dell'Ituri con le parole di domenica sera, il 16 novembre scorso, a Senigallia.

Un grazie particolare lo dobbiamo a Marco Scaloni che ha eseguito tutto il lavoro necessario, in particolare la diffusione su Internet della diretta audio-video della serata e che svolge sempre, per noi tutti, la preziosa funzione di "angelo custode informatico" !

Seguono i link (qui sotto, in rosso) che permettono, solo con un click, di riascoltare l'incontro tenutosi alla Sala del Centro Sociale delle Saline a Senigallia.

http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_01_mazzufferi.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_02_ruaro.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_03_ruaro-foto1.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_04_ruaro.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_05_ruaro-foto2.mp3
http://scaloni.it/popinga/wp-content/uploads/2008/11/padre-silvano_06_ruaro.mp3



Durante l'incontro molto importante è stata anche anche la proiezione del DVD, con foto recenti (estate 2008). Per queste immagini un grazie particolare va agli amici di Schio e del Nord che le hanno fissate durante il loro soggiorno a Mambasa.

Contiamo a breve, di rendere disponibili, sempre su Internet, questo audiovisivo, con il commento di P. Silvano, registrato dal vivo. In queste sere, sempre Marco Scaloni, lo sta preparando.

Ovviamente lo troverete qui su questo blog. Vi invitiamo ad aprirlo spesso ed a farlo conoscere. Come sapete il vantaggio del blog è dato dal fatto che consente di comunicare reciprocamente: quindi fateci anche sapere le vostre opinioni, scrivete qualche suggerimento per far meglio e comunque raccontateci cos'altro vi passa per la testa. Comunque collaborate!

martedì 18 novembre 2008

L'incontro con il Vescovo di Senigallia

Siamo stati ricevuti dal Vescovo di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni. Avevamo chiesto di incontrarlo in quanto ci sembrava importante anche la conoscenza personale con Padre Silvano Ruaro, pur sapendo che era già a conoscenza di molti aspetti delle missioni di Nduye e Mambasa e degli antichi collegamenti con la Diocesi.
Ciò grazie a Don Enzo Formiconi che aveva prestato la sua opera, in due diversi periodi, come professore in quelle scuole.
L'impressione di chi scrive è che l'occasione sia stata assolutamente opportuna e credo, per entrambe le parti. Di certo Mons. Orlandoni ha avuto l'occasione di raccogliere la testimonianza di fede e di vita del nostro Padre Silvano, che ha riassunto brevissimamente il lungo cammino dei dehoniani a Nduye-Mambasa dopo la morte di Padre Bernardo Longo.
Al contempo specie i due supporter presenti (Vanda ed il sottoscritto) hanno cercato di evidenziare una indilazionabile necessità. E' urgente infatti fare in modo che quasi quarant'anni di collaborazione, di impegno di aiuti, di iniziative sviluppatesi tra le regione dell'Ituri, cuore del continente nero piuttosto dimenticato, e la Diocesi di Senigallia - non siano cancellati. Il progressivo affievolirsi delle iniziative, ed anche l'invecchiamento di quanti ancora si dedicano con un certo entusiasmo a questi progetti, pone una grave ipoteca.

Mons. Orlandoni ha poi lasciato nelle mani di Padre Silvano un segno di concreta solidarietà non prima di assicurare che interesserà Don Carlo Paolucci, responsabile della Pastorale Missionaria Diocesana.

Qui si ferma il nostro racconto. Si ferma in quanto speriamo, tra breve, di dar conto di fatti nuovi, di iniziative concrete che possano consolidare quel ponte con il Congo che aprirono, per la prima volta i nostri due concittadini in partenza per la Missione Cattolica di Nduye.

nella foto: il Vescovo mons. Giuseppe Orlandoni ed il nostro Padre Silvano

lunedì 17 novembre 2008

Cronaca di queste ore

Seppur di fretta butto giù due righe per la cronaca di queste ore. Più che altro per mostrare come si può seguire in diretta (e ieri sera lo abbiamo fatto in tempo reale!) un incontro, un evento, un momento di vita particolare. Senza esagerare, non dico tutte le sere, ma una volta la settimana si, Padre Silvano o chi per lui, potrebbe darci gli aggiornamenti in diretta anche da Mambasa. oppure un videopodcast, che è lo stesso. Sempre connessione Internet, via satellite, permettendo.

Ieri sera avevamo allestito anche una piccola mostra con le bellissime foto inviateci da Giando, dal gruppo del "Progetto Mambasa", in quel di Schio. Grazie, grazie davvero. Avevamo stampato un buon numero di opuscoli "Padre Bernardo Longo e la sua opera" che sono stati distribuiti ai presenti. Abbiamo indicato con insistenza questo riferimento al blog su cui leggete, in quanto, al momento, è l'unico sistema per ritrovarsi, per aggiornarsi, per chiedere e per commentare in maniera corale!


C'era molta gente in sala a seguire il discorso ben sottolineato dalle immagini del DVD, commentate sempre da P. Silvano. Chi ha seguito via Internet ha lamentato in qualche caso, una qualità bassa dele immagini ed anche qualche disturbo audio. Il nostro "guru informatico", Marco Scaloni che ringraziamo sempre, conferma che potrebbe dipendere dalla "banda di connessione a disposizione". Quindi in parole povere, visto che il sistema funziona bene, c'è solo da sperare che migliorino le connessioni.

Infine una mia personale preoccupazione, legata alla realtà di questa cittadina, Senigallia e di quanti fanno comunque capo al nostro gruppo. Partito P. Silvano non vorrei che ci fosse una diaspora totale: ognuno a casa sua e dietro le sue preoccupazioni, ai suoi impegni quotidiani. Ci potremmo ritrovare e risentire presto magari, in un primo tempo solo per coordinare meglio i nostri singoli sforzi, il nostro impegno. Ho già un'idea dove: chiederemo ospitalità agli amici della Chiesa del Ciarnin! Se ci leggete fateci sapere la disponibilità?

Occorre però un cenno di riscontro, da tutti quanti fossero interessati e .... da subito per favore. Basta una mail al sottoscritto " gianluigi.mazzufferi@tin.it " oppure a Marco
" scalonim@gmail.com "
Per chi invece lo vorrà segnalare a P. Silvano " ruarosilva@yahoo.fr " aggiungo l'invito a ricordare che questa comunicazione deve essere girata in qualche modo anche a noi. Lo dico perchè capita, più spesso che ad altri, che i preti abbiano la testa sulle nuvole. Ben chiaro solo perchè ... sono a rapporto dal Capo!

* nota di servizio:
il programma di oggi prevede stamattina un incontro alla Scuola Media Mercantini e poi, nel pomeriggio, l'appuntamento con il Vescovo di Senigallia, Mons. Giuseppe Orlandoni. Riferiremo appena possibile.

domenica 16 novembre 2008

Padre Silvano: la giornata di ieri

Dopo una lunga corsa in auto dalla sua terra natale, da Schio, è giunto a Senigallia, sulla sponda dell'Adriatico, poco più a Nord del promontorio del Monte Conero, quindi del capoluogo di Ancona.

Dopo il pranzo frugale, senza nemmeno un bicchiere di vino, prima della Messa serale nella Chiesa del "Ciarnin" il tempo è stato utilmente impiegato per un rapido ed intenso mini-corso di informatica. Padre Silvano vi si è sottoposto di buon grado, con profitto e con la gioia evidente di chi, poco più che neofita, "scopre il mondo". Quando sarà di nuovo in Congo dovrà sbrigarsela da solo; non sempre l'assistenza on-line aiuta a risolvere incertezze e problemi.


Dopo la celebrazione della Messa due piccoli indigeni hanno ricevuto il battesimo. Per i numeri centenari delle celebrazioni a cui è abituato, quando si trova in Africa, due battesimi non sono un record, ma nella piccola chiesa di S. Pio X, sotto le "campane degli aviatori", l'evento è stato significativo.
Per la gioia di quanti vi hanno partecipato e spero anche per quella di voi che leggete.
Un piccolo suggerimento, uno spunto quindi anche per i prossimi battesimi: invece dei tanti regali, spesso anche inutili, pensate di lasciare a P. Silvano un dono, un piccolo contributo, per le molte opere delle Missioni di Nduye e Mambasa.

mercoledì 12 novembre 2008

Dal Congo a Senigallia


Pubblico tal quale il comunicato stampa che oggi ho diffuso ai media della città di Senigallia e dintorni.
Ai visitatori e lettori di questo blog segnalo in particolare, come indicato in calce, che l'incontro con P. Silvano sarà trasmesso in diretta audio-video collegandosi qui, all'indirizzo abituale.
L'appuntamento quindi è per domenica prossima 16 novembre alle ore 17.30.




Vive da quarant’anni tra le foreste dell’Ituri, nell’immenso bacino del fiume Congo, al centro dell’Africa. Si tratta di padre Silvano Ruaro, il missionario dehoniano che ha mantenuto da molti lustri stretti rapporti con la nostra città. Così è da quando, nel lontano 1971, due nostri concittadini, Don Enzo Formiconi e Gianluigi Mazzufferi, decisero prestare la loro opera per la rinascita della scuola professionale di Nduye, dopo i dolorosi anni della sanguinosa guerra civile.

Padre Ruaro sarà a Senigallia, un po’ come fa sempre quando rientra in Italia, alla fine di questa settimana. Incontrerà gli amici e quanti vorranno ascoltare le sue testimonianze, i suoi racconti, vedere le immagini della laboriosa missione. L’appuntamento è per le ore 17.30 di domenica 16 novembre presso la sala del Centro Sociale delle Saline, in via dei Gerani.

L’iniziativa si propone di stabilire un contatto più organico con questo formidabile motore di civiltà e di progresso che sono le opere delle missioni cattoliche in Congo. In particolare con le attività condotte da Padre Silvano che dalla fine degli anni ’60 prosegue nel progetto originario di Padre Bernardo Longo.
Questo missionario fu trucidato durante la ribellione. Cadde sotto i colpi dei “simba” forse anche perché vedevano in lui un uomo di grandi capacità, di risorse insperate, un uomo amato da tutta la popolazione. Un missionario che godeva della fama, che si spargeva anche molto lontano dalla sua zona, di essere capace di superare qualsiasi ostacolo. Aveva realizzato le prime scuole di formazione professionale, convinto anche lui che l’educazione è il primo passo, quello decisivo ed essenziale per la promozione umana di queste popolazioni e quindi per l’emancipazione dell’Africa.

Se è vero che “la prima carità è l’educazione” possiamo certo dire che questo obiettivo il nostro Padre Silvano lo ha sempre avuto presente.
Le sue opere, il suo impegno e quello di quanti hanno collaborato con lui, sono oggi la prova materiale della bontà di tante iniziative e di così lunghi ed impegnativi anni di lavoro. Per questo gli amici di Senigallia e dintorni cercheranno, ancor più di quanto si sia concretizzato in precedenza, di cooperare ed organizzarsi affinché il vincolo di solidarietà continui e progredisca.

Attendiamo quindi i nostri concittadini all’incontro di domenica 16 novembre.
L’incontro sarà trasmesso in diretta audio-video su Internet al solito indirizzo del blog delle missioni di Nduye e Mambasa: http://www.mambasa.blogspot.com

sabato 8 novembre 2008

Dov’è Padre Silvano ?


Per certo è in Italia da più di un mese, dove si dovrebbe ritemprare con le cosiddette “ferie missionarie”. Si, ferie missionarie! Per lui però anche questo periodo è un superlavoro tra i tanti, con la differenza che è fuori sede. Talvolta abbiamo l’impressione che sia un tour de force, un gioco perverso che lo sballotta a dritta ed manca, con mille diversi incarichi, visite, scadenze, contatti disparati e sempre senza negarsi a nessuno.
Dov’è stato e dov’è ora (anche se lo sappiamo) non lo diremmo mai, specie qui sul blog. Padre Silvano ha già tante gatte da pelare che solo qualche telefonata o una incauta visita potrebbe travolgerlo. Pensate che non ha avuto nemmeno il tempo di leggere il libro di Vito Mancuso “L’anima ed il suo destino”, opera che dovrebbe essere essenziale per chi fa “un mestiere” come il suo!

Però, come riporta qui sotto il nostro blog, per certo il 22 novembre sarà a Crespi d’Adda, per ricordare Padre Samuele Testa, l’indimenticabile “mupe kichwa, makelele mingi”!
Nei giorni precedenti, per l’esattezza sabato 15, raggiungerà gli amici a Senigallia, nelle Marche. Qui ci sono gli amici che non ha mai dimenticato ogni volta che è rientrato in Italia. Così è avvenuto anche dopo la dipartita di Don Enzo Formiconi, che per Nduye, per Mambasa, per la sua gente, per le missioni in Africa ha manifestato un amore profondo e sentito. Tanto quando era in quei luoghi, sia dopo, al rientro in Italia, alla fine della parabola terrena nella casa di Vanda, alla Cesanella, dove ha vissuto gli ultimi anni.

Vi anticipiamo qualcosa del programma: le due Messe che celebrerà domenica 16 novembre. La prima alle ore 10.15 presso la Parrocchia della Pace e la seconda, alle 11.30, alla Chiesa delle Cesanella.
Poi nel pomeriggio di questa domenica ci ritroveremo tutti al Centro Sociale delle Saline, in via dei Gerani. Qui dove alle 17.30 ci sarà la proiezione di fotografie e seguirà una chiacchierata (o conferenza, Padre Silvano!?). Per questo appuntamento abbiamo già iniziato il tam-tam. Dalle lettere, agli inviti via mail, alle comunicazioni ala stampa per far si che ci sia tanta gente, tanta attenzione e tanto calore attorno al nostro Padre Silvano.

* nella foto, che risale al 1985, Padre Silvano con una donna pigmea e mio figlio Marco

mercoledì 5 novembre 2008

Decimo anniversario di Padre Testa


COMMEMORAZIONE DECIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI
PADRE SAMUELE TESTA
sabato 22 novembre 2008,
ore 10 ritrovo presso il cimitero di Crespi d’Adda
ore 11 Parrocchia di Crespi d’Adda, S. Messa
ore 12 rinfresco
Interverranno:
Padre Silvano Ruaro, don Luigi Cortesi


Sono passati già 10 anni. Padre Sam ci ha lasciati la mattina del 22 novembre 1998, senza discorsi, senza cerimonie, e, come era sua abitudine, lavorando. Stava spalando la neve sul sagrato della chiesa di Savoniero.
Ancora una volta ci ha sorpresi, come era solito fare con le sue battute umoristiche.
Ci aveva abituato a scherzare anche con la morte, ma questo non ha impedito lo stupore e la tristezza per la sua partenza. Il fatto che sia partito così, senza testimoni oculari, senza dirci “arrivederci”, mi ha dato l’impressione che se ne fosse andato momentaneamente, pronto a riapparire all’improvviso.
E così il suo ricordo, la sua memoria hanno durato nel mio e nel vostro cuore per tutti questi anni.
Ed è stato un ricordo gioioso, stimolante.
Mi sembra logico, dopo dieci anni, di trovarci assieme per pregare per lui e con lui, per trovare spunti per continuare con il suo stesso entusiasmo a fare il bene.
Padre Sam è invecchiato e se n’è andato senza diventare vecchio; aveva ancora tanti progetti, tanta voglia di ritornare in Congo.
“Finché avete tempo, fate il bene!”
Mi sembra questo il suo messaggio.
Spetta a noi, ora, accoglierlo e a metterlo in pratica.
Penso sia questo il suo più grande desiderio!
Grazie a quanti vorranno unirsi a noi per questo ricordo.
p. Silvano

martedì 4 novembre 2008

Cosa sta succedendo in Congo?

Mi è stato chiesto di scrivere, per uso interno, due righe su quanto sta succedendo in questi giorni in Congo. Mi scuso di non essere molto bene informato e preciso. Spero di poterlo fare in seguito. Questa comunicazione serva almeno a tranquillizzare i familiari e gli amici dei nostri confratelli e sia un invito alla preghiera.

Se qualcuno fosse interessato, può consultare, via internet queste fonti: Digitalcongo e http://www.radiookapi.net/.




Da una settimana giornali e televisione parlano, ancora!, della guerra nel Nord-Est del Congo.

Dove esattamente?



Guardando una carta geografica vediamo che Goma e Rutshuru, teatri degli scontri fra le truppe del generale filoruandese Laurent Nkunda e l’esercito regolare del Congo (FARDC), si trovano lungo la linea dei Grandi Laghi, proprio a ridosso del Ruanda. Le nostre missioni più vicine sono il noviziato di Kiragho (a 15 km da Butembo), dove c’è padre Nerio Broccardo e Mambasa dove c’è padre Dino Ruaro; un po' più lontano c'è la missione di Babonde dove operano i padri Gianni Lamieri e Renzo Busana.
Per il momento nessuna delle tre è minacciata dalla guerra, anche se non sono da escludersi migrazioni di rifugiati verso queste località. Kiragho dista da Goma circa 250 Km , Mambasa circa 450 e Babondo più di 700.

Conseguenze di queste guerre: morti, saccheggi, violenze sulle donne, esodo massiccio delle popolazioni, (si parla di diverse centinaia di migliaia di persone), coprifuoco.

Quali sono le cause? A chi giova questa guerra?
Cito da Global Witness del 1 novembre:” L’attenzione internazionale anche ad alto livello provocata dai recenti avvenimenti è la benvenuta. Ma le iniziative diplomatiche a breve scadenza non porteranno ad una pace durevole se non ci si impegna a risolvere le cause che sottendono questi conflitti. Gli interessi economici connessi alla guerra in questa regione sono uno dei motivi chiave delle parti in conflitto.
Il Nord e il Sud Kivu, dove si trova questa zona, sono ricchi di minerali, in particolare di: cassiterite (minerale dello stagno), oro e coltan. Il commercio di questi minerali è la causa soggiacente della guerra che dura dal 1998. I gruppi armati e anche i soldati dell’esercito congolese, fanno il commercio di questi minerali, da anni, nella illegalità e nella più totale impunità. Impongono tasse alla popolazione civile, rubano denaro e minerali sulle strade e ai posti di frontiera”

E l’articolo di Global Witness continua: "Fintanto che ci saranno dei compratori disposti a partecipare a questo commercio, direttamente o indirettamente, con questi gruppi armati responsabili dei gravi attacchi ai diritti dell’uomo, questi gruppi non avranno alcuna ragione di deporre le armi”.

Dietro c’è anche un’utopia: la creazione di un grande impero Tutsi che comprenda almeno il Ruanda e i due Kivu. Paul Kagame, il Presidente del Ruanda, si serve di Laurent Nkunda per tentare di realizzare questo sogno.
Ma probabilmente ci sono più in alto dei potenti protettori. Come si spiega che Nkunda si muova liberamente pur essendo colpito da un mandato di cattura internazionale, accusato di crimini contro l’umanità? E chi fornisce al Ruanda e a Nkunda le armi?

E’ di ieri (sempre su Digitalcongo) questa notizia: Verso la creazione della Repubblica dei Grandi Laghi. Nkunda installa la sua Amministrazione a Ruthsuru. I ribelli del CNDP di Laurent Nkunda hanno installato un'amministrazione, sabato, 1 novembre a Ruthsuru. Atto che prova con evidenza la creazione della Repubblica dei Grandi Laghi all’Est del Congo, con l’appoggio del Ruanda”.

(affare da seguire…con attenzione!).

domenica 2 novembre 2008

La Santa Vergine del Rosario

La Santa Vergine del Rosario
è la patrona della nostra Parrocchia di Mambasa.
La sua Festa ricorre normalmente il giorno 7 ottobre, ma noi l’abbiamo celebrata domenica scorsa, a conclusione del mese di ottobre, mese del Rosario. Il momento principale è stata la santa Messa, celebrata al sito Avakubi, che è il luogo delle nostre Messe Solenni.
Un momento particolarmente significativo è stato quello dell’offertorio ; alle solite offerte in denaro, i nostri cristiani hanno portato anche i frutti dei loro campi : manioca, banane, canna da zucchero, ananas… sono stati deposti in quantità ai piedi dell’altare e davanti alla statua della Madonna. Saranno poi ridistribuiti ai poveri delle varie comunità cristiane.


Durante la celebrazione ho pensato con riconoscenza a voi, carissimi amici di Mambasa e a tutto quello che la vostra amicizia e generosità ci offre, nelle forme più svariate. Ho pensato in modo particolare a tutti gli amici che soprattutto in questi ultimi tempi hanno voluto venire qui e condividere con la nostra vita, le nostre preoccupazioni e i nostri impegni. Mambasa la stiamo costruendo insieme. E non solo Mambasa, ma anche il bene, la pace, un mondo più fraterno.
Non vi pare ingenuo e illusorio affermare questo, quando alle nostre porte divampa una guerra fratricida ? Eppure sappiamo che il bene fatto, nonostante tutte le apparenze contrarie, un giorno lo ritroveremo. Come un seme che prima o poi germinerà.
P. Dino

sabato 1 novembre 2008

Il demone della guerra

Il demone della guerra non si dà riposo e flagella ancora le nostre popolazioni dell’est del Congo.
Ancora una volta aggressioni militari e invasioni, ancora centinaia di migliaia di civili costretti a fuggire per mettere in salvo almeno la vita. A prezzo di tante sofferenze e stenti, nella più grande insicurezza dell’oggi e nell’incertezza per il domani.
Drammi indicibili.
Frutto inaccettabile della follia umana.

Da Mambasa noi non abbiamo notizie particolari da comunicarvi.
Come voi, seguiamo con preoccupazione il succedersi degli avvenimenti tenendoci informati con i mezzi comuni : internet, televisione, radio. Possiamo comunicare con qualche amico di Beni o Butembo, ma queste due città sono lontane dai luoghi di combattimento e quindi le eventuali notizie non sono di prima mano e sono troppo esposte ai si dice, per essere credibili. Purtroppo anche il servizio telefonico è diventato molto difettoso in questi tempi e molte chiamate rimangono senza risposta.
A Mambasa apparentemente nulla è cambiato nelle occupazioni quotidiane della gente, ma molti non nascondono la loro apprensione, nonostante che cinquecento km ci dividano dai luoghi della guerra. Le tristissime esperienze passate li rendono vulnerabili e facilmente esposti alla paura, all’inquietudine e anche all’allarmismo. Quanto a noi, abbiamo le giornate sempre ben piene, di lavoro, di preoccupazioni e di imprevisti, e questo ci aiuta non dico a dimenticare , ma certamente a non essere paralizzati dalle notizie che ci vengono dal vicino Kivu.
Padre Dino