mercoledì 24 giugno 2009

Il vento cessò e vi fu grande bonaccia: storia quasi incredibile di un viaggio in AFRICA



Ecco quanto Francesco Cazzola di Agnadello, uno dei membri dell'ultima spedizione a Mambasa, mi ha inviato oggi affinché sia pubblicato sul blog! Grazie Francesco!
(Francesco è proprio quello in mezzo, protetto alla spalle dalla Vergine, ai fianchi da Michele e Giuliano e davanti da Ilvo e Renato: più protetto di così!)
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Il lontano 1981, fu un anno di cambiamento nel mio sistema di vita. Ringrazio ancora oggi Padre Samuele Testa,di cui sento la mancanza, che mi ha dato la possibilità di incontrare e conoscere i missionari del Sacro Cuore.
Dopo sette viaggi in Africa: Camerun, Congo per rendermi utile
nel lavoro di idraulico nel limite delle mie capacità, sono tornato anche quest’anno nella missione di Mambasa (da me preferita!) in compagnia di nuovi amici che ringrazio per la loro pazienza nei miei confronti perché essendo un fifone e iperteso, rompo un po’ le scatole a tutti, anche se sono armato fino all’inverosimile con le ultime scoperte scientifiche contro tutti i tipi di insetti.
Ho conosciuto Padre Silvano a Kinshasa nel lontano 1981, l’ho rincontrato nel 1986 e nel 2005. Mi ha sempre dato una grande fiducia e amicizia, lo ringrazio di cuore.
Durante il mio recente soggiorno africano, mi sono trovato di fronte a qualche problema fisico, subito risolto, mentre quando li ho avuti qui in Italia avevo pensato al finimondo.


Le mie impressioni sugli Africani? Il loro stile di vita, la loro semplicità, disponibilità, il loro sorriso pronto e schietto,
la gioia dei bambini che giocano spensierati sui prati della missione, le suore che con la loro dolce pazienza, ti danno coraggio e forza, che pensavi non esistessero più nel nostro modo di vivere…Tutto questo ti colpisce in maniera forte e per sempre.
Ho imparato tante cose in Africa: il rispetto reciproco, l’amicizia, il sentirsi realizzati e alla sera prima di dormire, la voglia e il bisogno della preghiera, il coraggio di andare nella foresta, sempre però armati di spray contro gli insetti,il non preoccuparsi più di tanto quando devi attraversare fiumi su barconi traballanti trainati con corde…
Quando alla sera guardi il cielo stellato e vedi la luna piena sopra di te e sulla destra,la croce del sud e al nord il carro maggiore, quando all’improvviso le lucciole si accendono ed entrano nella tua camera, stupito dici: "questa è l’Africa…"

Era tanto tempo che volevo scrivere le mie impressioni sulle missioni in Africa.

Solo oggi domenica 21 giugno 2009 dopo aver partecipato alla Messa al tempio dell’Incoronata a Lodi ho trovato il coraggio di farlo. Il vangelo parlava degli Apostoli impauriti sulla barca, in preda alla onde del lago (e della vita) in tempesta, e di Gesù che sembrava dormisse!


“Si sveglia”, li tranquillizza e li conduce sani e salvi sull’altra sponda.


Mi è sembrato rivivere la mia esperienza africana…



Un grazie a Padre Dino che ci ha riaccompagnati verso casa.
Un forte abbraccio a tutti
Francesco

lunedì 22 giugno 2009

22 giugno. Inizio degli Esami di Stato (Maturità)

Questa mattina, in forma solenne ha avuto inizio la sessione ordinaria degli Esami di Stato, qui a Mambasa. L'Istituto Bernardo Longo è, da qualche anno, centro di esami per tutto il territorio. Per il momento convergono gli alunni di 5 scuole medie superiori, con circa 140 alunni.
Credo che qualcuno di voi, assistendo alla cerimonia, non riu-scirebbe a nascondere un sorriso.Un certo alone di mistero, e soprattutto un cerimoniale solenne e barocco. Basterebbe uno spillo per sgonfiare tutto.


In breve.



Sabato sera, 20 giugno, verso le 21 sento bussare alla mia porta. Il Commissario statale, accompagnato da due persone viene a consegnarmi il baule di ferro contenente i fogli degli esami di Stato. Una delle due persone è un membro della sicurezza di Mambasa.

Vi assicuro che la presenza di questo oggetto misterioso non turba il mio sonno.







Stamattina ,22 giugno, verso le 8, il commissario accompagnato da due poliziotti e da due alunni della scuola, viene a ritirare il baule.





Lo si espone davanti a tutti gli esaminandi. Si intona l’inno nazionale. Presentazioni delle autorità. I titoli e i complimenti si sprecano. E anche le raccomandazioni agli alunni.




A nome di tutti gli studenti, i due prescelti, una ragazzo e una ragazza, controllano che le regge siano a posto, che i lucchetti non siano manomessi (del resto io non avevo le chiavi dei lucchetti). Il tutto in maniera seria, solenne, cerimoniosa. Evidentemente, sul tavolo era bene in mostra la tenaglia e le forbici. Un ragazzo della Scuola meccanica ha il compito di spezzare le regge. Anche questa azione si svolge in clima quasi liturgico.

Interviene l’agente della sicurezza, che in maniera solenne mostra una bustina ben sigillata. Tutti devono vedere che non è stata toccata. Si apre la bustina e ne escono le chiavi dei due lucchetti. Nuova esposizione al pubblico .






Finalmente si apre il baule. Quattro pacchetti comprendenti diverse buste grandi: 4 il numero dei giorni di esami: diverse buste, per i diversi esami delle varie sezioni…






Aperto il pacchetto del 22 giugno, gli alunni si dirigono in silenzio e bene ordinati verso l’aula.


Il nostro Istituto presenta quest'anno 7 finalisti del Liceo Scientifico e 15 del Liceo Magistrale.

La…battaglia può cominciare


Auguri!

foto: Inizio cerimonia - Inno nazionale
Baule contenente i fogli degli esami
In fila verso l'aula
nell'...arena!

giovedì 18 giugno 2009

A Schio: torneo di calcetto per aiutare Mambasa

Tanto per far vedere come gira il mondo, via Internet, tra l'Africa e l'Italia pubblico tal quale la mail di P. Silvano.
Eccola:" Carissimo, spero di non essere (noi due) gli ultimi dei Mohikani...Ma non mollo. Sprattutto adesso che comincio Mancuso...Una mezz'oretta tutte le sere, salvo proprio impedimenti...Spero di sopravvivere.
Non potresti mettere sul blog questo Torneo...anche se il Calcetto non entra nelle tue preferenze?
Ciao e a presto. Mupe
"

P. Silvano sa che non sono un appassionato del calcio, come anche non apprezzo il gioco delle carte! Per il resto di vizi e passioni ne ho tante, anzi tantissime.
Cosa faranno gli amici di Schio? Per saperlo la cosa più semplice sarebbe quella di mettere un link, questo, e di clikkarci sopra.
Però copio dal sito Progetto Mambasa, quanto riportato.
Sarebbe belllo, utile e pratico che di link reciproci, almeno tra noi del medesimmo giro, non si facesse economia. Grazie quindi agli amici se vorranno segnalare magari qualche nostro post.


7 + 28 GIUGNO 2009: I° TORNEO DI CALCIO A 5
PRESSO LO STADIO DE RIGO DI MAGRÉ DI SCHIO


Programma:

* Sabato 27 giugno 2009:
Inizio partite alle ore 13.00
e apertura stand gastronomici.
Dalle ore 22.00 intrattenimento.


* Domenica 28 giugno 2009:
Inizio partite alle ore 09.00
e apertura stand gastronomici.
Premiazioni: ore 20.30
con ospite d’eccezione.


* Le Squadre devono essere
composte da 10 giocatori senza
limitazioni sul numero di
tesserati.


* Iscrizione euro 150,00 entro Venerdì 19 giugno o al raggiungimento
di 56 squadre.

* È possibile iscrivere le squadre on-line con una donazione al
Progetto Mambasa di euro 150,00 attraverso la pagina contribuisci,
specificando:
Causale: Iscrizione Torneo ... (Nome Squadra)
Provenienza ... (Città)

* Le iscrizioni vengono inoltre raccolte presso:
• Banca Alto Vicentino:
Filiale Schio Centro • Galleria Petange (Michele)
• El Niño: Via Schio 22 • Pievebelvicino
• Bar Giavenale: via Giavenale di Sopra • Giavenale
• Bar Alge’i: via Don Michelazzo • Marano
• Calciolandia: Via Romana Rompato 11 • Schio

* Estrazioni partite: Mercoledì 24 giugno.

* Ampio parcheggio in via Mantova.



TUTTO IL RICAVATO DEL TORNEO SARÀ DEVOLUTO AL

PROGETTO MAMBASA

mercoledì 17 giugno 2009

Grazie! alunni di VB- Mosé Bianchi - MONZA

Gli alunni della VB dell' IISS Mosé Bianchi di Monza (nella foto in basso, i 19 alunni con la loro professoressa Cornelia Mangiagalli) hanno realizzato una lotteria missionaria.
Lo slogan era: Diamo una mano a Mambasa.

Nel consegnare la somma raccolta a padre Onorio, segretario delle nostre missioni, - vedi foto in alto -hanno lasciato anche questo scritto.

"Al giorno d’oggi si parla spesso di dare una mano al prossimo, di aiutare chi ha bisogno, di abbandonare l’egoismo di questa società consumistica a favore di una più generosa attività solidale, che aiuta a farci sentire più appagati.



Certo, queste sono parole ormai, oserei dire quasi luoghi comuni, parole prese spesso alla leggera ed alle quali purtroppo non si fa nemmeno più caso.



Ma come ci si sente a condividere quello che hai con gli altri?



Ha provato a spiegarcelo in modo concreto la nostra insegnante d’inglese, prof.ssa Cornelia Mangiagalli, la quale ha avuto un’esperienza di questo tipo la scorsa estate: un viaggio missionario a Mambasa nella Repubblica Democratica del Congo.



All’inizio dell’anno scolastico, con la determinazione che la contraddistingue, ci ha mostrato la realtà e la povertà locale, che è una normalità da quelle parti, facendoci vedere molte fotografie, commentandole e arricchendole con il racconto della sua esperienza personale.



Quindi, per trovare un modo concreto con cui far partecipare anche noi studenti nell’aiuto ai ragazzi meno fortunati, ha organizzato a fine anno una “lotteria missionaria”, e noi abbiamo accolto con entusiasmo l’idea e ci siamo impegnati a vendere i biglietti.



Chi più, chi meno, ma la maggior parte della classe ha contribuito a questa iniziativa, ed abbiamo raggiunto una ragionevole somma di Euro 1.000,00, che invieremo a padre Silvano per aiutare gli studenti meritevoli dell’Istituto Bernardo Longo di Mambasa.



Sapere che il denaro raccolto potrà dare una mano a chi ha bisogno, ci fa sentire veramente bene!



Spesso non ce ne accorgiamo, ma bastano poche rinunce e piccoli sacrifici per destinare una parte delle nostre risorse a chi soffre e a chi non conosce i “lussi” che caratterizzano le nostre vite.



Per concludere, quella della lotteria è stata un’iniziativa riuscita, che ci ha spronati ad agire in prima persona. La nostra insegnante è riuscita nel suo intento, ovvero quello di renderci più sensibili e attenti alle problematiche relative al sottosviluppo e di richiamare l’importanza di valori umani quali: giustizia, fratellanza, solidarietà, di cui tutti, più o meno coscienti, ne sentiamo il bisogno"



Gionata & Jenny (classe VB – Mosè Bianchi)
Grazie di cuore da parte mia e degli alunni del Bernardo Longo! Il vostro gesto mi incoraggia a continuare e mi dice che non sono solo. Il vostro sorriso mi affascina...
Non perdetelo!
(Spero che qualcuno, stavolta...si svegli: "se non scrivi di che scriver suoli?- direbbe Dante!)
GRAZIE...et aksanti!
mupe

martedì 16 giugno 2009

Perché non condividiamo di più...?

Camillo Lonati, un amico di Bareggio (Mi) e cognato di Mgr. Elio Greselin, vescovo in Mozambico mi ha scritto su Skype questo messaggio. Ottenuta la sua approvazione, lo pubblico. Ripeto: perché non condividiamo di più, non solo le notizie della missione, ma anche le vostre, di tutti gli amici: nascite, matrimoni, feste, partenze e..addii!?Proviamo. Ho delle altre notizie, ma sarà per domani 17. Stasera e domani sono solo; devo risparmiarmi. Ciao

"Carissimo P.Silvano, so che ieri sera eri in attesa della mia chiusura per parlare con mons. Elio (mio compagno di scuola e Vescovo in Mozambico: di tanto in tanto dialoghiamo su Skype - nota di Silvano) chissà quante cose vi siete dette! Oggi leggendo il vostro blog ho gustato la descrizione della vostra processione del Corpus Domini; anche da noi si è svolta partendo dalla mia parrocchia e passando per le vie del paese è arrivata all'altra parrocchia della Madonna Pellegrina con migliaia di persone che partecipavano cantando e con i bambini della prima comunione vestiti di bianco. In chiesa era ad aspettarci il vicario episcopale che ha annunciato che il mio parroco ,dopo 20 anni, viene trasferito in un altra parrocchia a Milano diventando prevosto. Noi diventeremo una unità pastorale con un parroco nuovo. Ho appreso del bei lavori dei volontari che sono venuti ed ora ritornano pieni di gioia e di entusiasmo.Nei prossimi giorni andrò a Schio con il padre Carlos , provinciale mozambicano, cercherò di incontrare il p.Dino ; passeremo anche da Bolognano a trovare i vecchi missionari. Ti ricordiamo sempre e grazie per le belle notizie che ci trasmetti.

ciao, Camillo

domenica 14 giugno 2009

14 giugno - Corpus Domini

Perché temete, uomini di poca fede...?


Coincidenza o altro?


Stamattina, il primo pensiero, alzandomi, è stato quello di scostare la tendina - anche se non ce n'era bisogno perché è quasi trasparente - per scrutare il cielo. Completamente coperto!


Alle 8 dovevamo cominciare la Santa Messa all'aperto e l'abbiamo fatto. Le palme che di solito servono a ripararci dai raggi di sole...oggi erano solo di ornamento.
Tantissima gente per questa celebrazione. Corale, chierichetti, gruppo delle joyeuses (le bambine vestite di bianco, che danzano durante i canti), lettori...ognuno adempie il suo ruolo con dignità, devozione, impegno. Le suore - 4, mi aiutano - per distribuire la comunione.


Arriva il momento della processione...


Dimenticavo: il cielo si mantiene coperto: solo di tanto in tanto un raggio di sole ci da una nota di incoraggiamento.


Dopo una lunga spiegazione sulla disposizione dei vari gruppi e quartieri, la processione si snoda lentamente da Avakubi (la cattedrale...all'aperto) verso la chiesa parrocchiale.


Si segue un tratto della strada Mambasa-Beni, si passa davanti all'Istituto Bernardo Longo.


Qui c'è una prima sosta. Il Santissimo viene posto su un piccolo altare bene addobbato con rami di palma. Si prega: si affidano a Lui, tutti gli abitanti di Mambasa: anziani, ammalati, genitori, giovani, bambini. Una buona occasione per ribadire il tema svolto durante la predica: "In mezzo a noi, nel nostro villaggio c'è Qualcuno che non conosciamo, che dimentichiamo".
Una prima benedizione nelle 4 direzioni: nessuno, a Mambasa, potrà dire stasera che Lui non lo ha visto.


Si riprende il cammino, lento, accompagnato da canti eucaristici che...sembrano più veri.


Ho avuto netta questa impressione; in chiesa questi canti hanno sapore di cantilene che si ripetono distrattamente. Cantati sulla strada...sono una testimonianza di fede, un invito per i tantissimi curiosi che forse hanno un segreto desiderio di unirsi a noi. Ho sorriso quando ho scorto uno "Zaccheo" su un albero che somigliava al sicomoro. Dopo un po' non c'era più: probabilmente era sceso e si era messo a seguire Gesù.



Dopo questa prima sosta, i responsabili della processione mi chiedono se dobbiamo andare subito in chiesa. Non capisco il perché e chiedo di continuare secondo il programma.


Seconda sosta a un incrocio importante, proprio nel cuore del villaggio: preghiera, intenzioni varie, benedizione a 360 gradi...Riprendiamo. Passiamo a fianco del campo sportivo. Adesso capisco il perché della domanda dei "fabbriceri": accorciare la processione. Le nuvole si fanno più oscure. Qualche goccia comincia a cadere...Se ne accorge solo il celebrante che chiude la processione. Gli altri sono già tutti in chiesa, gremitissima.
Tutti cantano...
E' veramente bello.
Dopo la solenne benedizione, vorremmo uscire: sono le 11,45!
Ma non si può: fuori piove a dirotto!
Ma siamo contenti.
I bambini cominciano a giocare...Chi oserebbe impedirglielo, in presenza Sua?

foto:
- sosta e benedizione
- folla
- nella chiesa parrocchiale, alla fine della processione!

venerdì 12 giugno 2009

Sulla strada del ritorno...











Venerdì, 12 giugno. Ore 12,45!



La Toyota Land Cruiser, guidata da padre Dino, si mette in moto. C'è tanta gente a salutare i nostri amici: Ilvo, Renato, Francesco, Giuliano, Michele.

Stasera arrivano a Beni.

Domani sera saranno a Kampala e martedì mattino in Italia.



Ripartono dopo 3 settimane di permanenza a Mambasa. Giorni operosi, sfuggiti veloci e senza intoppi. Quante cose, grandi o piccole hanno fatto! Tutto con tanto amore, competenza, allegria, senza protagonismi. Lo hanno notato anche le nostre Suore che ieri sera, hanno voluto esprimere la loro riconoscenza per quanto questi 5 giovani (di spirito!) hanno fatto: "...la vostra donazione, la vostra maniera di lavorare, il vostro amore -nonostante le difficoltà della lingua siete riusciti a comunicare - il vostro coraggio, la vostra donazione ci hanno edificate!"

Gioia espressa anche da due volontari: uno ci ha lasciato questo biglietto: "Ringraziamo il Signore perché abbiamo avuto la possibilità di fare questa bella, se pur breve esperienza in terra d'Africa. Sono stati giorni di intensa gioia e comunione con i missionari, le suore, i cristiani congolesi. E' stato bello lavorare con loro...Partiamo con tanti ricordi nel cuore e vi promettiamodi ricordarvi nelle nostre preghiere.








Un altro, al momento della partenza ci ha confidato che aveva nascosto in un cappello di paglia un messaggio "postumo". Eccolo: " Padre Silvano! La ringrazio di cuore per quello che mi ha dato: affetto, amicizia e voglia di vivere. Un abbraccio"








A questo punto mi sembra quasi superfluo fare la cronaca o dire quello che hanno fatto. Ma in breve:

Ilvo, falegname e cuoco ha costruito un bel altare per la chiesa di san Francesco a Mandjombo e ci ha preparato tante sorprese culinarie, di solito ben riuscite.

Francesco, Giuliano Michele, hanno riparato lavabo, docce, WC, fatto l'installazione elettrica e idraulica della casetta per gli ospiti, messo le grondaie e terminata la tettoia nella casa delle suore, studiato il sistema di impianti idraulici del nuovo ospedale...



Renato ha curato le api, pulito le arnie e...ci ha fatto gustare un assaggio del loro miele. Ci ha assicurato che le ha bene ammaestrate; quindi la produzione aumenterà considerevolmente in futuro. Amatori, prenotatevi!




Evidentemente ci sono stati dei momenti di svago-esperienza:

Le domeniche erano riservate alle celebrazioni eucaristiche (una, a causa dei battesimi e prime comunioni è durata 5 ore!) in parrochhia o nei villaggi.


Siamo andati a vedere gli Okapi a Epulu.

Con Michele sono andato a Nduye per vedere i lavori di riabilitazione delle scuole. Giustamente, gli altri hanno gentilmente declinato l'invito dopo aver sentito, su tutti i toni e da diverse fonti di informazione, in che stato si trovca la strada. Michele, al ritorno, toccandosi ripetutamente certe parti anatomiche...lo ha confermato:

Ieri c'è stato anche un buon pranzo con gli operai: momento tanto atteso dai nostri operai che possono, almeno una volta sfamarsi...gratis: riso fagioli, carne, vino di palma...a volontà. E momento importante per tutti: per liberarsi da qualche piccola nuvola e riportare il sereno, per rinsaldare legami di amicizia, per...prevedere il futuro.

Ieri abbiamo anche portato l'altare a Mandiombo, fatto la foto di fronte alla casetta degli ospiti,

la foto davanti al forno di cottura dei mattoni e un'ultima foto dell'ospedale. Anche il secondo edificio doveva essere coperto in maggio...ma la decisione di fare due stanzette ha provocato un leggero rinvio. Sarà adesso il primo impegno dei nostri falegnami.





Oggi,( era mia impressione o realtà?) i nostri amici mi sembravano un po' agitati e smarriti, spaesati.
Un'ultima foto, poco prima della partenza, davanti alla Madonnina, li ha rassicurati!

Buon viaggio e che il Signore vi assista. E...soprattutto: Grazie!

E a p. Dino: buone vacanze e buon riposo. Ciao

Foto: Ilvo e l'altare di san Francesco (vi è scolpita la scritta: Usifiwe, ee Bwana Wangu: laudato sii, o mio Signore....ma si vedrà quando ci metteremo un po' ...d'oro)
I 5 a Epulu
Michele, in un buco, sulla strada di Nduye
Davanti alla. fornace
davanti all'ospedale
la casetta per gli ospiti
un'arnia dopo le cure di Renato
ultimo ricordo...

giovedì 4 giugno 2009

Viaggio a Kinshasa e... ritorno, in buona compagnia!!!

Partendo a Kinshasa avevo una preoccupazione: arrivare a Beni il 19 maggio (visto l’orario degli aerei), ripartire il 20 mattina, in macchina per essere all’aeroporto di Entebbe, Kampala la sera del 20 per accogliere i 5 visitatori. Avevo paura di non arrivare a tempo e soprattutto di fare una pazzia; ma
non vedevo altre soluzioni.
Un amico mi ha consigliato una…via di uscita. Partire da Kinshasa il 19 e raggiungere Kampala lo stesso giorno, alla sera, transitando da Nairobi (Kenya). Evidentemente in aereo!
Soluzione adottata. Questa mi ha permesso di organizzare, il 20 il loro arrivo e trovare una sistemazione nella casa di un amico sacerdote, padre John Scalabrini.
Puntuali: Ilvo Trevisan di Schio,Giuliano Nico e suo figlio Michele da Monte Magré, Francesco Cazzola da Agnadello (Cremona) e Renato Bini da Assago sono arrivati a bordo della KLM.
Tutto bene, salvo la lingua. Per fortuna ho potuto far entrare nel salone di arrivo la figlia di un amico ugandese, che li ha accolti e aiutati per le formalità.
Dopo la notte passata da padre John, il 21 abbiamo fatto un giro in città, per vedere del materiale idraulico e fare delle compere per il viaggio e il loro soggiorno a Mambasa.
Il mattino dopo, partenza alle 4…e arrivo alla linea dell’Equatore verso le 11. Qualcuno ne ha approfittato per telefonare a casa, in equilibrio fra emisfero Nord e emisfero Sud!
La sera eravamo a Beni, ospiti delle Suore Orantes e il giorno dopo, 23 maggio, con una piccola emozione nel traghettare il fiume Ituri, giungevamo a Mambasa, - dopo una sosta per ammirare la scuola di Mabukulu, pitturata di fresco, - dove eravamo accolti da padre Dino, cognato di Giuliano ed evidentemente zio di Michele.
Per fare altri acquisti e per il comune desiderio di vedere il padre Nerio Broccardo, ex parroco di Mambasa, il martedì 26 maggio, la carovana si metteva di nuovo in viaggio per Butembo, Kiragho, nella nostra casa del noviziato dove padre Nerio svolge ora il suo ministero.
Erano di ritorno il 28 e cominciavano subito il lavoro: Ilvo a costruire l’altare per la chiesa di san Franesco, Francesco, Giuliano e Michele, per preparare l’impianto idraulico delle nuove stanze e altri lavori pratichi (grondaie e tettoia nella casa delle suore) e Renato Bini andava subito a trovare le sue api…Due giorni dopo avevamo un miele squisito a tavola.
Tutto procede bene. La compagnia è simpatica, multicolore e non ci sono doppioni per cui ognuno trova la sua collocazione e il suo…spartito. Non mancano ottimi cuochi che rendono più vario il nostro cibo, arricchito anche da quanto i nostri amici hanno generosamente portato.
Oggi Michele, il giovane, ha posto la prima pietra di un edificio scolastico di 4 aule. Dovremmo portarlo a termine per la fine di agosto…Speriamo!
Interpreto il loro pensiero porgendo un saluto a tutti i loro cari e vi assicuro che stanno bene!
Foto: i 5 all'Equatore ( da sinistra a destra; Giuliano, Michele, Ilvo, Francesco, Renato).
- prima del passaggio dell'Ituri
- scuola dei Pigmei a Mabukulu
- Michele posa la prima pietra...

mercoledì 3 giugno 2009

viaggio a Kinshasa: 12-19 maggio 2009

Stamattina, 3 giugno 2009,abbiamo cominciato gli esami di fine anno. Siamo un po’ in anticipo perché quest’anno gli Esami di maturità cominceranno il 23 giugno invece che nella prima settimana di luglio, come avveniva in passato:
Ho un momento libero e ne approfitto per dirvi del mio viaggio di Kinshasa.
Era in programma da un bel po’, ma lo tramandavo a causa di imprevisti o di avvenimenti importanti. L’ultimo, in ordine di tempo, era stata la visita del Vescovo e il conferimento del Sacramento della Cresima a oltre 250 ragazzi e adulti, il 7 maggio.
Il giorno stesso ero partito a Bunia per assistere a una riunione di Ispettori Scolastici: questa riunione aveva lo scopo di programmare l’apertura di altre scuole o di altre classi. Anche noi abbiamo chiesto di aumentare il numero delle classi nel nostro Istituto e di aprire qualche scuola elementare nei villaggi dove ancora non esistono. Inoltre abbiamo chiesto l’apertura di una scuola Magistrale (ciclo breve) a Nduye per preparare dei maestri Pigmei e una scuola agraria (sempre per aiutare i ragazzi Pigmei).
Credo che quanto abbiamo chiesto ci sarà accordato. Resterà poi il problema delle costruzioni e delle attrezzature
Tornato il sabato 9 da Bunia, ripartivo per Beni, Kinshasa il giorno seguente.
Pensavo di trovare la nostra Capitale con un volto nuovo, più umano. Il mio ultimo passaggio risaliva al mese di aprile del 2003. Allora mi ero recato a Kinshasa per incontrare i rappresentanti dell’Onu e alcuni ambasciatori. Avevo avuto pochi contatti con la realtà della gente. Questa volta mi sono spostato anche nei quartieri popolari e nelle strade di periferia.


IMPRESSIONI?
Mi domando come possano vivere questi 10 milioni di abitanti. Non c'è lavoro; i mezzi di trasporto sono pochi e in pessimo stato, le strade piene di immondizie e di pozze d’acqua…
Un sentimento di tristezza e di angoscia mi prendeva ogni volta che uscivo per i vari appuntamenti. Di notte, all’improvviso si alzavano canti e preghiere nelle numerosissime chiese (sette) “del Risveglio”, dai nomi più strani.
Dovevo incontrare diverse persone: Il Consigliere principale del Presidente, Kimbembe Mazunga, il Vice Primo Ministro, Emile Bongeli, il responsabile del personale dell’Insegnamento, l’Ispettore Principale, il Ministro stesso…
Dappertutto un’accoglienza calorosa, senza anticamera e senza formalità.
Ho esposto la situazione delle scuole nel territorio di Mambasa, le difficoltà degli agricoltori che mancano di sementi, la stanchezza e la frustrazione degli insegnanti, i sopprusi delle autorità locali, dei soldati, della polizia, il degrado incredibile della strada di Nduye. Ho documentato il tutto con foto che ho lasciato a loro…da meditare.
Risultati? La coscienza di aver fatto tutto quello che potevo, esponendomi in prima persona, e la convinzione che il messaggio è stato chiaro, senza ipocrisie o false diplomazie.
Tutti questi personaggi hanno promesso di venire a vedere. So di certo che adesso posso rivolgermi a loro direttamente, via internet o per telefono, senza filtri e senza la mediazione di terze persone. Sono arrivato a due passi dall'ufficio del Presidente - cosa eccezionale! - ma non ci sono entrato...perché era assente
Ma ho anche la netta impressione che dobbiamo contare sulle risorse in loco e non aspettare miracoli dallo Stato. Sentivo nelle parole di queste autorità un senso di impotenza, ma anche di impreparazione e di rassegnazione; un sentimento di provvisorietà.
I governi si succedono ai governi senza continuità, senza un progetto politico.

Si sbandiera dappertutto lo slogan dei “5 Cantieri”, limitandosi alla realizzazione di qualche opera sensazionale, ma la situazione sociale e della sicurezza delle persone resta sempre molto precaria…
Ho capito che dobbiamo sensibilizzare le persone che ci stanno accanto e con loro cercare di fare il meglio possibile qui a Mambasa…
KINSHASA…è molto lontana!
E Mambasa è molto lontana da Kinshasa! " (Carneade, chi è costui? )
Partendo dalla Capitale non volevo esprimere apertamente la mia delusione ed essere troppo schietto nei miei giudizi.
Per cui, al signor Kimbembe, che congedandomi mi chiedeva con quali sentimenti lasciavo Kinshasa, rispondevo con una frase di Tagore (un po’ modificata):”Parto a mani vuote, ma conservo un po’ di speranza in cuore”.

Anche perché noi dobbiamo confidare soprattutto “nel Nome del Signore”…


*****
foto: con il Consigliere Principale
del Presidente
con il Vice Primo Ministro
mausoleo di Laurent Kabila
stadio dei Martiri
monumento a Lumumba...




vi mostro solo le cose belle!!!


(continua...fra poco!)