mercoledì 3 giugno 2009

viaggio a Kinshasa: 12-19 maggio 2009

Stamattina, 3 giugno 2009,abbiamo cominciato gli esami di fine anno. Siamo un po’ in anticipo perché quest’anno gli Esami di maturità cominceranno il 23 giugno invece che nella prima settimana di luglio, come avveniva in passato:
Ho un momento libero e ne approfitto per dirvi del mio viaggio di Kinshasa.
Era in programma da un bel po’, ma lo tramandavo a causa di imprevisti o di avvenimenti importanti. L’ultimo, in ordine di tempo, era stata la visita del Vescovo e il conferimento del Sacramento della Cresima a oltre 250 ragazzi e adulti, il 7 maggio.
Il giorno stesso ero partito a Bunia per assistere a una riunione di Ispettori Scolastici: questa riunione aveva lo scopo di programmare l’apertura di altre scuole o di altre classi. Anche noi abbiamo chiesto di aumentare il numero delle classi nel nostro Istituto e di aprire qualche scuola elementare nei villaggi dove ancora non esistono. Inoltre abbiamo chiesto l’apertura di una scuola Magistrale (ciclo breve) a Nduye per preparare dei maestri Pigmei e una scuola agraria (sempre per aiutare i ragazzi Pigmei).
Credo che quanto abbiamo chiesto ci sarà accordato. Resterà poi il problema delle costruzioni e delle attrezzature
Tornato il sabato 9 da Bunia, ripartivo per Beni, Kinshasa il giorno seguente.
Pensavo di trovare la nostra Capitale con un volto nuovo, più umano. Il mio ultimo passaggio risaliva al mese di aprile del 2003. Allora mi ero recato a Kinshasa per incontrare i rappresentanti dell’Onu e alcuni ambasciatori. Avevo avuto pochi contatti con la realtà della gente. Questa volta mi sono spostato anche nei quartieri popolari e nelle strade di periferia.


IMPRESSIONI?
Mi domando come possano vivere questi 10 milioni di abitanti. Non c'è lavoro; i mezzi di trasporto sono pochi e in pessimo stato, le strade piene di immondizie e di pozze d’acqua…
Un sentimento di tristezza e di angoscia mi prendeva ogni volta che uscivo per i vari appuntamenti. Di notte, all’improvviso si alzavano canti e preghiere nelle numerosissime chiese (sette) “del Risveglio”, dai nomi più strani.
Dovevo incontrare diverse persone: Il Consigliere principale del Presidente, Kimbembe Mazunga, il Vice Primo Ministro, Emile Bongeli, il responsabile del personale dell’Insegnamento, l’Ispettore Principale, il Ministro stesso…
Dappertutto un’accoglienza calorosa, senza anticamera e senza formalità.
Ho esposto la situazione delle scuole nel territorio di Mambasa, le difficoltà degli agricoltori che mancano di sementi, la stanchezza e la frustrazione degli insegnanti, i sopprusi delle autorità locali, dei soldati, della polizia, il degrado incredibile della strada di Nduye. Ho documentato il tutto con foto che ho lasciato a loro…da meditare.
Risultati? La coscienza di aver fatto tutto quello che potevo, esponendomi in prima persona, e la convinzione che il messaggio è stato chiaro, senza ipocrisie o false diplomazie.
Tutti questi personaggi hanno promesso di venire a vedere. So di certo che adesso posso rivolgermi a loro direttamente, via internet o per telefono, senza filtri e senza la mediazione di terze persone. Sono arrivato a due passi dall'ufficio del Presidente - cosa eccezionale! - ma non ci sono entrato...perché era assente
Ma ho anche la netta impressione che dobbiamo contare sulle risorse in loco e non aspettare miracoli dallo Stato. Sentivo nelle parole di queste autorità un senso di impotenza, ma anche di impreparazione e di rassegnazione; un sentimento di provvisorietà.
I governi si succedono ai governi senza continuità, senza un progetto politico.

Si sbandiera dappertutto lo slogan dei “5 Cantieri”, limitandosi alla realizzazione di qualche opera sensazionale, ma la situazione sociale e della sicurezza delle persone resta sempre molto precaria…
Ho capito che dobbiamo sensibilizzare le persone che ci stanno accanto e con loro cercare di fare il meglio possibile qui a Mambasa…
KINSHASA…è molto lontana!
E Mambasa è molto lontana da Kinshasa! " (Carneade, chi è costui? )
Partendo dalla Capitale non volevo esprimere apertamente la mia delusione ed essere troppo schietto nei miei giudizi.
Per cui, al signor Kimbembe, che congedandomi mi chiedeva con quali sentimenti lasciavo Kinshasa, rispondevo con una frase di Tagore (un po’ modificata):”Parto a mani vuote, ma conservo un po’ di speranza in cuore”.

Anche perché noi dobbiamo confidare soprattutto “nel Nome del Signore”…


*****
foto: con il Consigliere Principale
del Presidente
con il Vice Primo Ministro
mausoleo di Laurent Kabila
stadio dei Martiri
monumento a Lumumba...




vi mostro solo le cose belle!!!


(continua...fra poco!)

2 commenti:

Gianluigi ha detto...

Non sarebbe lui, non sarebbe P. Silvano se non fosse sempre buono con tutti. Non sarebbe un grande uomo di fede se non avesse tanta, ma tanta speranza.
Dico che va bene, così ne trasmette stasera un poco anche a noi. Magari domani riprenderemo il duro contatto con la realtà, che spesso è cosa diversa!

Silvano Ruaro ha detto...

Caro Gianluigi,
mi sembra stia parlando di un altro. Magari fossi buono con tutti...Metterei in pragtica il Vangelo di oggi:"Amerai Dio con tutto il tuol cuore...e amerai il prossimo come te stesso".
Continuo faticosamente e spesso penosamente a portare il peso di ogni giorno. Mi conforta il fatto che non sono solo...
Scruto l'orizzonte sperando che si schiarisca...E' duro, anzi molto duro, portare a termine questo anno scolastico. In questi giorni, maestri e direttori...vengono davanti alla porta...a tutte le ore
a chiedere quel "complemento" per arrivare ai 35 o ai 50$ (salario di un mese di un maestro o di un direttore!)
Ma mi sono impegnato: non ho scuse!
...IL Signore provvederà!!!
Ciao Gianluigi...e grazie!