giovedì 4 giugno 2009

Viaggio a Kinshasa e... ritorno, in buona compagnia!!!

Partendo a Kinshasa avevo una preoccupazione: arrivare a Beni il 19 maggio (visto l’orario degli aerei), ripartire il 20 mattina, in macchina per essere all’aeroporto di Entebbe, Kampala la sera del 20 per accogliere i 5 visitatori. Avevo paura di non arrivare a tempo e soprattutto di fare una pazzia; ma
non vedevo altre soluzioni.
Un amico mi ha consigliato una…via di uscita. Partire da Kinshasa il 19 e raggiungere Kampala lo stesso giorno, alla sera, transitando da Nairobi (Kenya). Evidentemente in aereo!
Soluzione adottata. Questa mi ha permesso di organizzare, il 20 il loro arrivo e trovare una sistemazione nella casa di un amico sacerdote, padre John Scalabrini.
Puntuali: Ilvo Trevisan di Schio,Giuliano Nico e suo figlio Michele da Monte Magré, Francesco Cazzola da Agnadello (Cremona) e Renato Bini da Assago sono arrivati a bordo della KLM.
Tutto bene, salvo la lingua. Per fortuna ho potuto far entrare nel salone di arrivo la figlia di un amico ugandese, che li ha accolti e aiutati per le formalità.
Dopo la notte passata da padre John, il 21 abbiamo fatto un giro in città, per vedere del materiale idraulico e fare delle compere per il viaggio e il loro soggiorno a Mambasa.
Il mattino dopo, partenza alle 4…e arrivo alla linea dell’Equatore verso le 11. Qualcuno ne ha approfittato per telefonare a casa, in equilibrio fra emisfero Nord e emisfero Sud!
La sera eravamo a Beni, ospiti delle Suore Orantes e il giorno dopo, 23 maggio, con una piccola emozione nel traghettare il fiume Ituri, giungevamo a Mambasa, - dopo una sosta per ammirare la scuola di Mabukulu, pitturata di fresco, - dove eravamo accolti da padre Dino, cognato di Giuliano ed evidentemente zio di Michele.
Per fare altri acquisti e per il comune desiderio di vedere il padre Nerio Broccardo, ex parroco di Mambasa, il martedì 26 maggio, la carovana si metteva di nuovo in viaggio per Butembo, Kiragho, nella nostra casa del noviziato dove padre Nerio svolge ora il suo ministero.
Erano di ritorno il 28 e cominciavano subito il lavoro: Ilvo a costruire l’altare per la chiesa di san Franesco, Francesco, Giuliano e Michele, per preparare l’impianto idraulico delle nuove stanze e altri lavori pratichi (grondaie e tettoia nella casa delle suore) e Renato Bini andava subito a trovare le sue api…Due giorni dopo avevamo un miele squisito a tavola.
Tutto procede bene. La compagnia è simpatica, multicolore e non ci sono doppioni per cui ognuno trova la sua collocazione e il suo…spartito. Non mancano ottimi cuochi che rendono più vario il nostro cibo, arricchito anche da quanto i nostri amici hanno generosamente portato.
Oggi Michele, il giovane, ha posto la prima pietra di un edificio scolastico di 4 aule. Dovremmo portarlo a termine per la fine di agosto…Speriamo!
Interpreto il loro pensiero porgendo un saluto a tutti i loro cari e vi assicuro che stanno bene!
Foto: i 5 all'Equatore ( da sinistra a destra; Giuliano, Michele, Ilvo, Francesco, Renato).
- prima del passaggio dell'Ituri
- scuola dei Pigmei a Mabukulu
- Michele posa la prima pietra...

2 commenti:

Gianluigi ha detto...

Molto bene, grazie per le notizie ed auguri a tutti.
Tra tanta gente non ci sarà mai un'altro che trova un briciolo di tempo di scrivere lui, invece che padre Maciste (alias P. Silvano) due righe di resoconto, le impressioni, le proposte. Direte che sono un brontolone...va bene, ma P. Silvano non può reggere all'infinito (anche se ha buone conoscenze in alto e di carne ed ossa come noi).

Anonimo ha detto...

Le belle notizie e le fotografie di grande effetto ci ricordano anche le fatiche e le tensioni che i “nostri eroi” vivono in trincea.
Che fare? Innanzitutto non dobbiamo rimanere spettatori, ma cercare in tutti i modi, di far sentire a loro la nostra vicinanza ed il nostro sostegno.
Grazie per la speranza che seminate a piene mani…. l’effetto benefico arriva anche a noi.
Cornelia