martedì 17 aprile 2012

Notizia buona e notizia...

Sembra l'inizio  di una barzelletta di cattivo gusto, ma purtroppo è così!
Ho una notizia buona e una...meno buona!
Cominciamo dalla...
Notizia buona: il container di 40 piedi con tutto il materiale per il nuovo Ospadale "Mama wa Yesu" è pronto dall'inizio del mese!
Notizia meno buona: il container  partirà da Genova solo il 26 maggio!
Speravo  fosse qui  alla metà di maggio per poter fare l'inaugurazione ufficiale dell'ospedale  il 31 maggio!
Aspetteremo. Speriamo almeno  che tutto sia qui...il 15 agosto!
Questa "amarezza" non deve farci dimenticare  di dire un: GRAZIE! sincero  e caloroso   a tutti quelli (benefattori, amici, volontari) che ci hanno permesso di raggiungere questo primo traguardo!:
Il container è pronto per la partenza!

Un grazie sincero alla COOPISI che ha fornito il materiale, ai vari benefattori (Fondazioni e privati) che ci hanno permesso di pagarlo,  a coloro che ci hanno offerto (gratis!)  35 letti d'ospedale,  a Giorgio Raumer,  e ai suoi tre figli: Luca, Roberto e Vania  che hanno  accettato di fare da recapito del materiale proveniente da varie parti dell'Italia, di stoccarlo   nel capannone della loro fabbrica, a Graziano, Claudio, Enrico e Giuseppe che sono riusciti - miracolosamente! - a mettere dentro tutto.
Qualcuno, che ha assistito all'operazione di riempimento del container si è domandato come faremo a svuotarlo...
Non preoccupatevi! Qualcuno ci aiuterà.
Sappiamo già che possiamo contare sul signor Ducarme Robert di Beni, sui suoi depositi e le sue conoscenze.
A tutti: Grazie!
E...auguri di un buon viaggio a questo container!
Mama wa Yesu...veglierà su di lui meglio della sorveglianza satellitare!
A presto!
Dimenticavo! (sotto voce per non guastare il clima di gioia e di entusiasmo): non abbiamo ancora pagato il trasporto e...lo sdoganamento!

foto: una pausa distensiva: (da sinistra): Graziano, Claudio, Enrico, Giorgio, Giuseppe

martedì 10 aprile 2012

PASQUA ... esplosione .di vita!

Aspettavo con ansia questo lunedì dell'Angelo!
Lo sognavo come un momento di riposo, di distensione, di calma. Purtroppo la gente non era dello stesso parere. Mi  ero chiuso nella mia  stanza sperando che la gente pensasse che io fossi assente, ma invece ogni dieci minuti sentivo bussare alla porta e la solita voce: "hodi?! - permesso?!"
Fingere di non sentire non serviva a nulla. I nostri amici in questo caso sono molto insistenti e non si scoraggiano facilmente! Era meglio andare subito a vedere di che si trattava e sperare che la processione finisse.
Verso le 11 squilla anche il telefono. E' sr. Véronique, la suora medico che mi dice:"Padre Silvano, vieni subito all'ospedale per fare una foto. In 24 ore sono nati dieci bambini!"
Mi sembrava impossibile. Ma la suora insiste e vado!
Ho visto...e ho dovuto credere. La stanzetta che dovrebbe accogliere le partorienti era strapiena: sembrava una tenda di profughi. I dieci bambini erano là: sei su un lettino e quattro in braccio alle loro mamme e tutte erano felicissime di mostrarmeli.

Visto il clima di euforia e di festa mi sono permesso di suggerire alle mamma di rallentare il ritmo, altrimenti non sapremo più dove mettere i bambini. Hanno accolto la mia proposta con delle risate sonore. Di rallentare il ritmo non se ne parla. Chiedono in coro di aumentare il numero dei letti e delle  stanze!!!! ( E la suora Véronique è dalla loro parte!)
Dato che ero sul posto ho fatto anche una foto significativa . Qualche giorno fa, all'entrata dell'ospedale abbiamo collocato un quadro d'argento che rappresenta la Sacra Famiglia. E' il dono di una persona amica che si è privata di questo quadro di valore per offrirlo al nostro ospedale. Spero che qualcuno le faccia giungere il mio grazie e il grazie degli ammalati e  delle mamme di Mambasa.
Sono sempre più convinto  che l'ospedale "Mama wa Yesu" è sotto buona protezione.
E la gente lo sente ed ha fiducia. Il volto sereno degli ammalati e dei visitatori ne è la prova.
Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzarlo e che ci aiuteranno a farlo funzionare!
Un amico si è impegnato a dare regolarmente un contributo per coprire una  parte delle fatture dgli ammalati poveri che non possono pagare.
Grazie ...N.N!
Con la tua generosità ci  aiuti a realizzare un nostro sogno: curare e possibilnente guarire tutti: anche e soprattutto i più poveri!
 * * *
Una notizia di altro genere, ma  anche questa bella. P. Dino è ritornato a Mambasa.
Bentornato!

Buona Pasqua...di vita, di pace e  di gioia, anche a voi!


foto. i sei bambini nel lettino
         il quadro d'argento
         sr. Veronique, all'entrata dell'ospedale,  sotto la ...protezione della Sacra Famiglia!

sabato 7 aprile 2012

Ex voto!

La Settimana Santa nel più completo silenzio.
Cosa succede a Mambasa?
Avevamo fatto un programma "feroce" per poter visitare tutti gli ammalati di Mambasa e celebrare il Triduo Pasquale in diversi villaggi. Ma...

Lunedì mattina, 2 aprile,  padre Dino, in sella alla sua bici, scende dalla collina che degrada verso il torrente Binase, tutto concentrato nell'evitare le buche. Non si accorge di una moto che sale in direzione opposta e all'improvviso gli taglia la strada. Scontro e caduta. Stoicamente si rialza e viene alla missione. Il danno è evidente, non solo sui pantaloni, sulle gambe  e  sulle braccia...Ha una clavicola rotta!
Nel frattempo p. Richard è partito a Wamba per la Messa crismale.
Siamo senza macchina.  Ne troviamo una in città e padre Dino parte a Beni.
Ritorna il giorno dopo, martedì, dopo con una abbondante ingessatura. Pensa al programma che lui stesso ha elaborato e non vuole lasciarmi  solo.  Ma la notte fra martedì e mercoledì è una notte insonne.
Il mercoledì mattina si fa togliere il gesso...e si riparte per Beni, ma con destinazione Kampala.
Tempo fa, avevo  conosciuto un dottore italiano che ha aperto un ospedale di Ortopedia a Kampala. Riesco a contattarlo.
Giovedì pomeriggio p. Dino è a Kampala, ospite dei padri Comboniani, nella casa di Mbuya  e sotto la cura  del dr. Fulvio Franceschi.
Mi sento più sereno. Il dr. Fulvio mi rassicura: guarirà presto e bene.
Evidentemente padre Dino freme al pensiero che a Mambasa è rimasto un solo prete. Cerco di tranquillizzarlo: farò tutto il possibile per assicurare almeno l'essenziale: visita agli ammalati e celebrazioni  del Triduo!
P. Richard è a Nduye e resterà fino a domani, domenica di Pasqua.
Padre Dino sta  già pensando al ritorno. Spero segua il consiglio del medico.
Intanto tutto si è svolto bene a Mambasa. Tanta gente alle confessioni e tanta nelle varie celebrazioni e...credo, abbiamo visitato tutti gli ammalati che volevano vederci!
I cristiani sapevano dell'incidente di padre Dino. Si è creato quindi  attorno alla missione un clima di solidarietà e e di comprensione per cui abbiamo potuto far fronte ai diversi impegni senza agitazione e senza  angoscia. E' il primo frutto della Pasqua!
Al resto ci ha pensato LUI!
Buona Pasqua a tutti!



foto. Padre Dino, prima della partenza per Kampala con sr. Véronique e fr. Jean che l'hanno accompagnato fino alla frontiera.




venerdì 6 aprile 2012

ECCO LA CONFERMA

Qualche settimana fa p. Renzo Busana ci scriveva: ""Erano oramai tre anni che non percorrevamo più la strada che da Babonde ci porta fino a Kisangani. Ora finalmente, dopo più di un anno di lavori la strada è stata riparata e in due giorni soltanto siamo riusciti a percorrere i 550 chilometri che ci separano". Ma aggiungeva: " Come risaputo in Congo le cose non sono mai semplici, così che l'apertura della strada che permette ai grossi camion di passare con i loro enormi carichi, talvolta eccessivi, ha come conseguenza di mettere a repentaglio la sicurezza dei ponti progettati e costruiti per pesi limitati. In questi ultimi tempi già due ponti hanno dovuto essere rifatti dopo essere stati"abbattuti" dall'imperizia e dalla trasgressione dei limiti. Le guardie e i militari preposti alla vigilanza sono facilmente corrompibili. Noi stessi ne abbiamo fatto l'esperienza a nostre spese dovendo attendere più di stte ore sotto il sole la riparazione del ponte sul fiume LINDI
E' questo il ponte "riparato" qualche mese fa ed ora crollato. I nostri missionari debbono avere pazienza, tanta pazienza. I tempi di Dio non sono i nostri.

giovedì 5 aprile 2012

Un altro ponte è crollato

Carissimi,
un altro ponte è crollato: quello sulla Lindi, un grande fiume vicino a Bafwasende.
Andare  e venire da Kisangani, per strada!, sarà un bel problema.
Ciao.
Silvano
 

(mail di p. Silvano spedita oggi, 5 aprile, alle ore 13,12 a 11 destinatari,  con 4 foto allegate)