martedì 10 aprile 2012

PASQUA ... esplosione .di vita!

Aspettavo con ansia questo lunedì dell'Angelo!
Lo sognavo come un momento di riposo, di distensione, di calma. Purtroppo la gente non era dello stesso parere. Mi  ero chiuso nella mia  stanza sperando che la gente pensasse che io fossi assente, ma invece ogni dieci minuti sentivo bussare alla porta e la solita voce: "hodi?! - permesso?!"
Fingere di non sentire non serviva a nulla. I nostri amici in questo caso sono molto insistenti e non si scoraggiano facilmente! Era meglio andare subito a vedere di che si trattava e sperare che la processione finisse.
Verso le 11 squilla anche il telefono. E' sr. Véronique, la suora medico che mi dice:"Padre Silvano, vieni subito all'ospedale per fare una foto. In 24 ore sono nati dieci bambini!"
Mi sembrava impossibile. Ma la suora insiste e vado!
Ho visto...e ho dovuto credere. La stanzetta che dovrebbe accogliere le partorienti era strapiena: sembrava una tenda di profughi. I dieci bambini erano là: sei su un lettino e quattro in braccio alle loro mamme e tutte erano felicissime di mostrarmeli.

Visto il clima di euforia e di festa mi sono permesso di suggerire alle mamma di rallentare il ritmo, altrimenti non sapremo più dove mettere i bambini. Hanno accolto la mia proposta con delle risate sonore. Di rallentare il ritmo non se ne parla. Chiedono in coro di aumentare il numero dei letti e delle  stanze!!!! ( E la suora Véronique è dalla loro parte!)
Dato che ero sul posto ho fatto anche una foto significativa . Qualche giorno fa, all'entrata dell'ospedale abbiamo collocato un quadro d'argento che rappresenta la Sacra Famiglia. E' il dono di una persona amica che si è privata di questo quadro di valore per offrirlo al nostro ospedale. Spero che qualcuno le faccia giungere il mio grazie e il grazie degli ammalati e  delle mamme di Mambasa.
Sono sempre più convinto  che l'ospedale "Mama wa Yesu" è sotto buona protezione.
E la gente lo sente ed ha fiducia. Il volto sereno degli ammalati e dei visitatori ne è la prova.
Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzarlo e che ci aiuteranno a farlo funzionare!
Un amico si è impegnato a dare regolarmente un contributo per coprire una  parte delle fatture dgli ammalati poveri che non possono pagare.
Grazie ...N.N!
Con la tua generosità ci  aiuti a realizzare un nostro sogno: curare e possibilnente guarire tutti: anche e soprattutto i più poveri!
 * * *
Una notizia di altro genere, ma  anche questa bella. P. Dino è ritornato a Mambasa.
Bentornato!

Buona Pasqua...di vita, di pace e  di gioia, anche a voi!


foto. i sei bambini nel lettino
         il quadro d'argento
         sr. Veronique, all'entrata dell'ospedale,  sotto la ...protezione della Sacra Famiglia!

6 commenti:

Gianluigi ha detto...

Aggiungo anche io il "ben tornato a p. Dino".
Mi dicono però i vostri Angeli Custodi che vorrebbero una integrazione del loro salario, a meno che, anche voi, non facciate per bene la "prevenzione sugli incidenti di lavoro".

Nerio Broccardo ha detto...

Caro Silvano, un altro N.N. ha aggiunto 100€ per curare ammalati poveri del nostro ospedale.
Un altra goccia buona!

Silvano Ruaro ha detto...

Grazie, Nerio!
Grazie al signor "Conosciuto da Dio" per i 100 €, e...grazie a te per quell'aggettivo "nostro".
In questo momento mi fa tanto piacere; e allora ti auguro...di vincere lo scudetto, onestamente però!

Anonimo ha detto...

Carissimi Amici, Auguri di una santa e gioiosa Pasqua a tutti voi. Queste righe vi giungono molto in ritardo. In realtà il mio augurio era costantemente con voi durante questi giorni, molto strani per me e totalmente imprevedibili. Il “mio” programma, che avevo stilato a tavolino, era zeppo di impegni: confessioni, messe, ritiri, via crucis, visite ai malati…in preparazione alle Celebrazioni Pasquali. La Provvidenza ci ha sorriso sopra, ha voltato pagina e ha scritto quello che è piaciuto a Lei: una settimana di viaggi (2.000 km) e di disagi e debbo dire anche di preghiera, perché durante le lunghissime ore di vettura sulle nostre belle strade, non ho fatto che dire rosari, rivedendo in spirito tutte le fisionomie (le vostre) di cui sono stato capace di ricordarmi.
Sono ritornato a Mambasa lunedì sera. E sono contento di essere a casa. E ringrazio il Signore per come mi ha condotto per mano: le conseguenze della caduta potevano essere ben peggiori. Mi dispiace che questo incidente abbia costretto p. Silvano e p. Richard a fare gli straordinari. E non è che fossero disoccupati né in cassa integrazione. Sono fiducioso che la mia clavicola si rimetterà a posto presto e bene e mi permetterà di riprendere in pieno il mio servizio in comunità e in parrocchia.
Grazie a tutti: per la vostra amicizia e per il vostro aiuto. E dateci una mano anche con la preghiera, perché siamo capaci di rispondere alle aspettative di Dio e ai bisogni della nostra gente.
P. Dino

Anonimo ha detto...

Sono felice di come di sta affermando l'operatività dell'ospedale, nonostante tutti i limiti e mancanze delle apparecchiature di base, ancora in Italia... Comunque la vita, soprattutto quella "nuova",si sta facendo strada e mi stupisce la dimensione con cui è "esplosa" proprio alla luce della RISURREZIONE: 10 nuovi nati, non per la strada o sul cortile della missione ma in una struttura accogliente, anche se ancora molto spartana. Questo "evento" mi commuove, anche se non posso "non preoccuparmi" di come si potrà e dovrà far fronte nel prossimo futuro. Lasciamo questo problema alla ... Provvidenza.

Stefano Ruaro ha detto...

Se ce ne fosse stato bisogno, i 10 nuovi arrivi sono un motivo in più per capire l'importanza di questa meravigliosa opera tirata in piedi dai ns. eroi d'Africa. Vorrei che questo blog fosse letto da qualche politico italiano, avrebbe sicuramente molto da imparare...