mercoledì 30 aprile 2008

...Si parte! Arrivederci!

Lunedì , 28 aprile 2008!

Alle 13,15, siamo pronti.
Un'ultima foto assieme.
Si parte...

Irene, Lucas e Davide stanno per lasciare Mambasa dopo un a decina di giorni di lavoro.
E' stato almeno per Davide e Lucas un primo assaggio: adesso li aspettano alcuni impegni all'Università, ma hanno promesso di ritornare!
Fanno parte del gruppo ISF (Ingegneri senza frontiere) legati al Politecnico di Milano.
Hanno l'ambizione di creare delle strutture: pozzi, filtri che permettano alla popolazione un accesso facile ad un'acqua pulita.
Non vi nascondo che ci vuole coraggio, intelligenza, costanza.
Sono giovani, forti e...belli! : hanno il diritto alla nostra fiducia e stima.

Non sarà senz'altro un' intossicazione da cibo ( superata in fretta! grazie alle cure di Irene!) e un inizio di malaria a fermarli.
Li aspettiamo presto.
Ciao, grazie.

Kwa heri!

(foto. da sinistra: Saleh (un professore della scuola), Davide, Irene, p. Silvano, Lucas)

martedì 29 aprile 2008

CRESCERE! NON SEMPRE E' COSI FACILE


E’ arrivato sotto una pioggia battente, su una moto Yamaha 100, sorpreso dal maltempo a una decina di kilometri da Epulu. Quel tratto di strada è totalmente disabitato: impossibile trovare rifugio da qualche parte. E’ lui, il nostro Vescovo Kataka Janvier, venuto da Wamba per dare il sacramento della Cresima ai nostri cristiani. Ci stiamo preparando da due mesi.

Tre, le comunità cristiane scelte per questa celebrazione: Epulu, Mandjombo e Mambasa. A Mandjombo, alla cerimonia delle cresime si è aggiunta quella della inaugurazione della cappella di San Francesco. Una bella chiesetta, a 6 km da Mambasa. P. Silvano ne ha seguito con passione e con la solita grinta i lavori di costruzione, che si sono protratti per diversi anni a causa della guerra, dei saccheggi, e di un programma molto fitto di costruzioni...Adesso è li’, davanti a noi, questa chiesetta di Mandjombo, bella, luminosa, vestita a festa dalle tinte ancora fresche. Per noi, preti di Mambasa, essa rimarrà come un invito eloquente, una sfida, a continuare il lavoro, assumendo con coraggio l’impegno di costruire non solo muri, ma costruire e consolidare la comunità cristiana locale, che è, sì, numerosa, ma, purtroppo, abbastanza anemica a causa soprattutto della mancanza di un buon catechista capace di svegliare le coscienze

A Mambasa, domenica scorsa, sotto le palme del nostro sito “Avakubi”, c’era la folla delle grandi occasioni: 2.500 - 3.000 cristiani? Con il Vescovo, eravamo in quattro preti a concelebrare: P. Silvano, P. Gian Paolo, P. Dino e P. Giovanni Pross, venuto da Kisangani a farci visita. Abbiamo aiutato il Vescovo anche a conferire il sacramento ai 280 cristiani che con la cresima hanno ricevuto l’ultimo sacramento di iniziazione.

Sono già dei cristiani adulti?

E’ una domanda molto imbarazzante, questa. Dico solo che, durante l’immediata preparazione al sacramento, con i catechisti, con i responsabili delle Comunità di base assieme ai cristiani, ci siamo domandati con insistenza come accompagnare questi giovani durante i primi anni dell’età “adulta”, in modo che non si perdano, che non dimentichino la loro fede, che si integrino nella comunità di base e nei gruppi giovanili della parrocchia. Vorremmo che il grano, che già cresce in essi, possa dare frutto abbondante.

Ieri mattina il Vescovo ha avuto un incontro con i membri del consiglio pastorale parrocchiale. Anche da parte sua, l’insistenza è stata sulla necessità di crescere e diventare adulti: il tempo di attendere tutto passivamente dal “papa” è ormai finito. Occorre una vera rivoluzione, che conduca alla presa di coscienza delle proprie possibilità e ad un impegno responsabile di tutti. Mentre il Vescovo parlava vedevo dei volti attenti e seri, molti cenni di consenso. Tutti d’accordo. Che bello!... Un minuto dopo: “Monsignore, nel nostro villaggio, il tetto della cappella è in cattivo stato...”. Come volevasi dimostrare!... La presa di coscienza e l’impegno adulto sono per molti ancora ben lontani . Ma è a questo punto che tanta nostra gente si trova. Ed è da questo punto che noi dobbiamo partire. L’aiuto nostro, anche finanziario, rimane in tanti casi opportuno e necessario, condizione indispensabile per una nuova partenza. La sfida che sta davanti a noi è quella di far nascere nella gente un giusto orgoglio personale e la voglia di diventare protagonisti del proprio sviluppo. Qualcuno già c’è accanto a noi, e questo mantiene vivo in noi il lumicino della speranza.

Cari amici, un saluto a tutti voi; anche da parte di padre Gian Paolo e di Padre Gauthier. Quest’ultimo è partito proprio poco fa’ per Nduye, per preparare l’arrivo di Monsignore, che domani darà la cresima ai cristiani di quella parrocchia. Silvano, lui, è in viaggio a Beni per riaccompagnare alla frontiera gli amici Irene, Lucas e David, che rientrano in Italia.
Pace e bene. P. Dino.

domenica 27 aprile 2008

Domenica, 27 aprile: Santa Cresima a Mambasa


foto 1: Mgr. Janvier Kataka, vescovo di Wamba, conferisce il Sacramento della Cresima a 280 giovani e adulti!


foto 2: canto della Pace


foto 3: processione offertoriale!
(purtroppo questa foto non rispecchia la bellezza del gesto: donne che a ritmo di danza portano i doni in natura sulla testa!)
Provate ad ingrandirla!

FLASH: Prima S. Messa nella chiesa di san Francesco a MNJOMBO!


Sabato, 26 aprile 2008!
Mgr. Janvier Kataka celebra la prima Sante Messa nella Chiesa di san Francesco a Manjombo e conferisce il sacramento della Cresima a numerosi bambini del settore.

Ci sono ancora alcune lavori da completare:
- la vetrata della croce sullo sfondo
- il soffitto
- fissare sulle pareti i quadri della via Crucis (di Enrico Sandri di Monte Magré)
- un piccolo sagrato

A presto dunque, a lavori completati!
Questa è una anticipazione: che ve ne pare?!

"Ivi è perfetta letizia"...(3) ritorno a casa...



carissimi,


prima di tutto un grazie a coloro che si sono fatti vivi con un commento...Ho visto con piacere nomi nuovi e la perseveranza dei...veterani! Grazie. Sono sempre in attesa di vedere altri nomi, da Milano, da Cambiago, dalla Svizzera, da Gorgonzola, da Schio, dalla Tunisia...

Riprendo il racconto.
Sarò breve anche perché il ritorno - dopo il guado ! - è stato abbastanza sereno e perché in questa settimana ci sono altri fatti di cronaca da segnalare.
Giunto sulla sponda congolese mi sono dovuto presentare alle autorità doganali per dissipare i sospetti e le voci che avessi fatto entrare -di frodo - una macchina nuova in Congo.
Tutti mi guardavano come fossi un marziano...ed sembravano particolarmente incuriositi e increduli per la mia età: non credevano che al volante della macchina che aveva traversato la Lubiriha ci fosse un settantenne.
Constatato che la macchina era in regola e regolarmente immatricolata e assicurata in Congo ci hanno lasciato partire.
Ho ricuperato i miei ospiti: Irene, Lucas e David che avevano passato il fiume su una passerella, e, leggeri, leggeri ci siamo lanciati sulla pista polverosa e sassosa che porta a Beni.
Lanciati per modo di dire! Se non vogliamo distruggere la macchina e...i passeggeri ci dobbiamo limitare ai 30 o 40 km all'ora.
Ma siamo sulla strada di casa e ci sono dei panorami stupendi.
La fortuna ci ha sorriso: un bel tramonto e la vista del Ruwenzori (5119 m s.l.d.m) che ci ha lasciato intravedere - cosa rara - la cima: il Picco Margherita!
Ci siamo fermati più volte per contemplare il paesaggio. Non avevamo fretta.
Le Suore Orantes di Beni ci avevano fatto sapere che ci aspettavano con una cena abbondante e calorosa. Anche questo contribuiva a dare al nostro viaggio un tono di allegra scampagnata e a toglierci ogni preoccupazione.

Arriviamo a Beni verso le 19. Troviamo padre Nerio, venuto a salutare gli ospiti e, come previsto, la cena già pronta: pollo, patate fritte, verdura e...avocado a volontà!
Rivediamo insieme i momenti forti della giornata. Ma non c'è più ansia, paura...
C'è un allegro e vivace scambio di impressioni, di sentimenti: domina la gioia, la soddisfazione di essere arrivati e di aver superato felicemente tutti gli ostacoli.
Ci sentiamo veramente liberati dalle paura della vigilia e sono svaniti anche gli incubi del passaggio della frontiera!
Sembriamo addirittura anche un po' spavaldi.


Giovedì 17 aprile.

Dopo aver fatto alcune compere ci mettiamo in viaggio per Mambasa.
In macchina perdura il clima della serata precedente. I nostri ospiti sono particolarmente interessati alla bellezza e grandiosità della foresta, allo scorrere placido e maestoso del fiume Ituri e incuriositi anche dal come 70-80 persone tirano fuori da un buco profondo un camion che si è impantanato e che ci impedisce di avanzare. Ci fermiamo: sarà una sosta di oltre due ore!
Per noi sarebbe una tragedia: per i nostri amici africani, abituati a questi incidenti, è quasi un gioco o uno spettacolo!
Nessuna animosità contro il governo che trascura le strade, ma discussioni a non finire sulla strategia da adottere; il tutto in un clima di grida, di risate e di estrema lentezza. Finalmente tutti , o quasi - i furbi non mancano mai! - sono aggrappati a una grossa corda e a un segnale convenuto si tira.
Qualcuno è poco convinto, ma visto che il camion si muove si riprende con più coraggio ed energia. Il camion esce e possiamo passare.
Ci fermiamo un momento a Mayuano ad ammirare la scuola e verso le 18,30 arriviamo a Mambasa.
Il sole sta tramontando!
Ci sono alcune nuvole...
ma sono straordinariamente colorate, leggere, luminose!

lunedì 21 aprile 2008

"Ivi è perfetta letizia..." (2) - il "guado"...


Solo un segno di vita perché proprio non ho trovato il tempo per scrivere a lungo...come volevo!
Ieri, tutta la giornata a Nduye con Irene, Lucas e Davide.Mi sono inginocchiato, anche per voi, sulla tomba di padre Longo e ho pensato ai tanti amici di ieri (1971) e di oggi...

Oggi, giornata campale! Con una squadra di falegnami, muratori, pittori abbiamo dato l'assalto alla chiesa di san Francesco a Manjombo: vogliamo che venerdì sera sia pronta per l'inaugurazione.
Sabato infatti, Mgr. Janvier Kataka la benedirà, celebrerà la santa Messa e conferirà il sacramento della Cresima a un folto gruppo di ragazzi...
Ma...ci siamo accorti oggi che il colore non è sufficiente e allora " chi non ha testa...ha gambe!
Domattina presto vado a Beni (142 km X 2 ) a prendere il necessario. Sarò di ritorno domani sera.
Spero continuare il racconto mercoledì.
Intanto godetevi il bel paesaggio!?
E' il momento del "guado".
Seduto al posto di guida, non visto, ho preso questa foto...
Non vi nascondo che mi sentivo tanto solo e insicuro! Per questo mi è venuto spontaneo il ricorso a Lui!
Mi è andata bene!

Grazie, Signore!

sabato 19 aprile 2008

"Ivi è perfetta letizia..."


Carissimi,

ho pensato spesso a queste parole di san Francesco in questi giorni. Non era assente il rimando a Giobbe, ma il ricordo di Francesco ha avuto la meglio. Mi è sembrato un accostamento più pacifico, più cristiano, che ci invita a mantenere la speranza, la serenità anche nelle situazioni più imbarazzanti e apparentemente senza uscita.

In breve...

Sono partito da Mambasa l'11 aprile per andare a Kampala ad accogliere tre ingegneri dell'associazione ISF (Ingegneri senza frontiera) di Milano: Irene, Lucas e Davide. Il loro scopo è di aiutare gli abitanti di Mambasa a risolvere il problema dell'acqua.
Il viaggio di andata è stata una piccola avventura, non priva di rischi. Come al solito avevamo preso un autista ugandese, dato che in Uganda le macchine viaggiano sulla corsia di sinistra.

Purtroppo questa volta la scelta è stata molto infelice.
Più volte abbiamo corso dei seri pericoli...fino al punto di chiedere all'autista di fermarsi e di cedere a noi il volante. Arrivati a Kampala abbiamo fatto appello a un taxita nostro amico, il quale è venuto a "scortarci" fina a destinazione.
I tre "amici" sono arrivati domenica mattina.
Il lunedì 14 aprile abbiamo cominciato le compere:materiale per la scuola, le pompe a mano per i pozzi, pezzi di ricambio...
Circolare a Kampala è come giocare alla roulette russa: ad ogni istante rischi di fare un incidente, o di investire dei motociclisti kamikaze...Per fortuna avevamo un bravo autista, gentile, disponibile, paziente.
Oltre al traffico caotico, c'è la difficoltà della lingua: spiegarsi in kiswahili ( lo conoscono pochi e male) o in inglese esige concentrazione, sforzo. E c'è questa ansia che ti perseguita: fare in fretta, fare tutto, non perdere tempo.

Giunge finalmente la sera. Si vorrebbe lasciare alla spalle la fatica della giornata, il pensiero del domani (restano ancora tante cose da fare!). Dal Congo ci arriva una notizia che ci paralizza: è crollato il ponte che collega il Congo con l'Uganda! Siamo bloccati!
Un camion che trasportava un container con circa 70 tonnellate di legname ha sfondato il ponte!
Il martedi - dopo una notte di incubi - riprendiamo il nostro girovagare per la città, ma senza entusiasmo, con la paura di correre inutilmente. In più si aggiunge una panne della pompa della nostra Land Cruiser in piena città.
Lasciamo perdere la lista delle cose che dovevamo ancora comperare, assillati dal pensiero: "come passeremo dall'altra parte con quello che già abbiamo comperato?".

Inoltre non avevamo ancora trovato un autista per il ritorno. Quello dell'andata lo avevamo "ringraziato" e liquidato.
Prendo la decisione di guidare io stesso la Land Cuiser nel ritorno. Noleggiamo il taxi dell'amico che ci accompagna nei nostri giri a Kampala. Lui mi precederà, portando Irene, Lucas e David..e io seguirò docilmente.

La notte fra il martedì e il mercoledì non è stata certamente fra le più calme e riposanti della mia vita: guidare per 460 km sulla corsia di sinistra su una strada che consente anche i 100 km all'ora e frequentata da grosse autocirsterne, non si improvvisa. Mi sembrava di essere un incosciente...e mi svegliavo spesso di soprassalto. Ma ormai era troppo tardi.
Alle 5,50, preceduti dalla Toyota Corolla di Hadji, il nostro taxista, ci mettiamo in strada...
Forse un Angelo custode guidava la mio posto...Dopo i primi kilometri mi sembrava di aver sempre guidat0 sulla sinistra...
Andavamo così bene che ci siamo permessi il lusso di fermarci a Fort Portal per una piccola colazione.Alle 12,30 eravamo alla frontiera.
Subito ci viene detto che non possiamo passare: infatti sul ponte era effettivamente impossibile.
Era crollato. Chiediamo il permesso di andare con la nostra macchina fino alla sponda del fiume Lubiriha - che serve da confine fra l'Uganda e il Congo- per poter consegnare quanto avevamo portato con noi ai "nostri uomini" che ci aspettavano con il camion sulla sponda congolese...

Poi cominciano le trattative per passare. Sapevamo che c'era, a valle, una specie di guado dove passano spesso le macchine che entrano di frodo in Congo...Dopo trattative interminabili con le autorità e la polizia ugandese e congolese, tutte iniziate con un diniego perentorio, si arriva a un accordo dietro una "mancia" in dollari o scellini.
Finalmente sembra che la strada sia aperta...Abbiamo il permesso "bipartisan"!
Scendo per un pendio ripido e mi presento davanti a questo corso d'acqua...Mi fermo un momento per una piccola preghiera silenziosa. Innesto la marcia, metto la trazione sulle quattro ruote e sto per entrare in acqua. Di corsa arrivano due individui in civile, estraggono una pistola e mi dicono che non posso passare. Li rassicuro che non passerò contro la loro volontà. Resto calmo e sicuro che anche questo ultimo ostacolo sarà risolto con una breve discussione con i miei uomini - io sono sempre rimasto estraneo a queste trattative - . La discussione è molto breve.
I 30.000 scellini che ricevono i due "bravi" rende possibile e sicuro il passaggio. Prima di ricevere questi "maledetti soldi" dicevano che era pericoloso passare, che rischiavo di essere travolto dalle acque e si dicevano preoccupati per la mia vita. La mancia ha risolto tutte le difficoltà. Non si sono neppure fermati per vedere se riuscivo a passare; intascati i soldi si sono volatizzati a bordo della moto con cui erano arrivati .
Il guado è stato senza problemi. La gente, bambini soprattutto, hanno assistito al passaggio in silenzio, per scoppiare poi in un urlo di gioia quando sono risalito sulla sponda del Congo!


(continuerò presto...)

Domani -20 aprile - vado a Nduye con Irene Lucas e Davide. Vi ricorderò sulla tomba di padre Longo...Il resto ve lo racconterò al mio ritorno, domani o più probabilmente lunedì...Ciao e grazie a chi vorrà farsi...vivo.

giovedì 10 aprile 2008

Nuvole...sulla scuola


"Bomba, bomba, mabé!"!

Non è una formula di stregoneria: significa solo: "non è bene nascondere". Se ne dubitate chiedetelo a qualcuno che conosce il lingala (una delle quattro lingue franche del Congo).
Sono teso, preoccupato...triste, e questa sera - fuori piove! - ho deciso di dirvi tutto!

Ci sono nuvole sopra di noi e soprattutto in questo periodo dell'anno, gli uragani sono frequenti e disastrosi. Ne abbiamo avuti due in pochi giorni. Qui alla missione hanno spezzato degli alberi, ma nel villaggio alcune case sono state scoperchiate...
Ma non voglio parlarvi di questa meteorologia...
Si profila all'orizzonte uno sciopero degli insegnanti. Da anni, il governo promette un aumento del salario per questa categoria.
Il mese di settembre, dopo le promesse del Presidente che invitava al "sacrificio", ma che assicurava anche una rapida soluzione del problema, gli insegnanti, dopo alcune settimane di sciopero, a malincuore avevano ripreso il lavoro.
Tutti i direttori e i presidi nel frattempo avevano raccolto i dati, i diplomi, i documenti per mettere in regola tutti i loro insegnanti e professori. Quanti formulari, certificati, foto delle scuole abbiamo dovuto fare anche noi.
E ogni volta, secondo le autorità di controllo, mancava qualche cosa...
Finalmente sembrava che tutto fosse in ordine!
Il 21 gennaio, il ministro dell'Insegnamento, che ho incontrato a Bunia ci aveva assicurato che entro breve la situazione si sarebbe normalizzata,e che tutti i professori sarebbero stati pagati secondo i nuovi "barème" (tariffe salariali).
I professori pensavano che presto sarebbe finita la sofferenza e...l'umiliazione.
Infatti alcuni, anche laureati,insegnavano già da oltre dieci anni senza mai essere
riconosciuti e pagati dallo Stato, accontentandosi di un piccolo aiuto, (20-30 dollari) frutto della contribuzione dei genitori e della generosità di qualche Istituto religioso.
Dove questo non c'era o non interveniva, il salario (o, elemosina) poteva a mala pena raggiungere i 10 dollari.
Col passare del tempo però cominciava a serpeggiare un certo nervosismo: "perché i salari non arrivano, perché questo silenzio?"
Il mese di febbraio scorre lentamente: nessun segno di vita, nessun comunicato.
Si spera per marzo: niente. Per gli insegnanti anche la Pasqua ha avuto un gusto amaro.
Primi giorni di aprile: l'incredulità, lo stupore, l'indignazione.
Si stenta a credere tanto la notizia sembra assurda. Ma ci si deve arrendere:
"I dossier degli insegnanti e di conseguenza anche la loro paga non sono più di competenza del Ministero dell'Istruzione, ma sono di competenza del Ministero della Funzione Pubblica e questo ha ridotto gli effettivi e diminuito ancora il loro salario".
Il lavoro di censimento e di controllo fatto dal Ministero dell'Istruzione e dal suo servizio (SECOPE: Servizio Controllo Personale) non è preso in considerazione...
Gli insegnanti e i professori aspettano. Se non ci saranno fatti concreti, da lunedì prossimo, 14 aprile inizieranno lo sciopero...
Qui all'Istituto Bernardo Longo ci sono 50 professori; molti sono sposati, hanno figli.
Cosa fare? E soprattutto: cosa è meglio? Vi assicuro, li sto aiutando, ma fino a quando
e in che misura? e gli altri???
Non vi nascondo che a volte sono tentato di chiudermi in stanza...per non incontrarli e leggere nei loro occhi questa domanda: "cosa dobbiamo fare"?



venerdì 4 aprile 2008

Germi di speranza...

4 aprile 2008!

Per i nostri alunni finalisti è il giorno della verità!
Oggi in tutto il Congo sono iniziati gli Esami di Stato di Maturità.
Preciso: è iniziata la prima parte degli esami.
In questi giorni gli studenti faranno il tema, l'esame orale di Francese e un compito sulla loro materia specifica.
I nostri studenti dello Scientifico, per esempio, dovranno fare un compito di matematica e di disegno scientifico.
La seconda parte (o il secondo tempo)...si giocherà in luglio!

Germi di speranza ...perché?
Quando sono giunto a Mambasa nell'ottobre del 1989, qui non vi era neppure una scuola media.
La più vicina era a 7 km presso la missione protestante di Mandima.
Oggi 114 studenti erano presenti per questo importante rendez-vous! (vedi foto)
Di questi, 35 sono nostri alunni: 26 ragazzi e 9 ragazze.
Superati gli Esami di Stato potranno iscriversi all'Università.
Non è illusione pensare che alcuni saranno medici, altri ingegneri, altri ancora agronomi o veterinari...
Forse nessuno sarà prete o suora...
Ma il loro passaggio all'Istituto Bernardo Longo darà un'impronta alla loro vita.

Sono pervaso da un sentimenti di gioia, ma anche da un certo timore, vista la grande responsabilità legata a questo nostro compito...
Ma al disopra di tutto c'è un senso di stupore e di riconoscenza. CHI ha reso possibile tutto questo?
La risposta è già presente nella mia mente e nel mio cuore: devo solo precisarla; e dopo aver rivolto al PADRE un "grazie!" sincero e commosso, sfoglierò l'album dei ricordi. Rivedrò le tante persone che con il loro aiuto, con la loro presenza hanno reso possibile questo giorno.
E penserò soprattutto a coloro che hanno creduto in quest'opera e, che ci hanno sostenuti nei momenti difficili. Grazie!
Certo, la strada è ancora lunga...
Oggi è un giorno di gioia, di una certa fierezza anche...Dovrei fermarmi qui e gustare questo momento...
Ma, scusatemi, non riesco a soffocare questa domanda che mi perseguita:

"Chi aiuterà questi ragazzi e queste ragazze a proseguire gli studi all'Università?"

Evidentemente la risposta verrà...da voi!

Grazie!



giovedì 3 aprile 2008

Mbio, Mbio...



...è già passata una settimana!

Le parole che vedete come titolo di questo messaggio, significano, "presto, presto" o "in fretta".

Non per nulla mi sono venute spontanee al momento di mettermi davanti al computer per un breve rendiconto.

Siamo ancora in vacanza scolastica. Riprendiamo le scuole lunedì prossimo 7 aprile.

Doveva essere un momento di pausa, di sosta dopo gli impegni "pastorali" che ci hanno portato lontano fino ai villaggi più remoti.

Succede il contrario: siamo continuamente in movimento; la riapertura delle scuola ci obbligherà a restare un po' di più qui a Mambasa dato che siamo tutti impegnati nell'insegnamento di qualche materia.

Continuiamo a visitare i villaggi, quelli più piccoli, e io approfitto delle vacanze per andare a rendermi conto della situazione delle scuole. Non mi soffermo per non essere assalito da incubi e per non trasmetterveli.

Lunedì sono ritornato a Badengaido - abbiamo in progetto la costruzione di una scuola elementare - sulla strada che porta a Niania e a Kisangani e ieri sono andato sulla strada di Nduye fino al limite del notro "territorio" a 135 km.

Sulla strada di Kisangani si può viaggiare a 80-90 all'ora, ma sulla strada di Nduye, purtroppo la velocità è molto più ridotta e le previsioni sono molto "nere". Un organismo internazionale ha cercato di chiudere i buchi...ma basteranno alcune pioggie e il passaggio di qualche camion per riportare la strada alla situazione precedente (vedi blog del 5 agosto 2007).

Continuiamo e speriamo.

Si addensano nubi sul proseguimento delle attività scolastiche in seguito al voltafaccia del governo sul problema dei salari dei professori. Tutti ci aspettavamo un aumento consistente, ci troviamo invece davanti a dei salari diminuiti del 50% e il numero dei professori pagati è inferiore a quello precedente.

I professori rifiutano questa "elemosina".

I prezzi nel frattempo aumentano dato che sono calcolati in dollari e questi, come sapete perdono ogni giorno di valore.
Un esempio: in gennaio un sacco di cemento costava 16 $ oggi si paga 22$.
Non mancano segni di tensione.

Lunedì scorso, a Bunia un veicolo dei soldati dell'Onu ha investito due giovani in bicicletta (che è diventata un taxi!). Reazione: saccheggio della sede, saccheggio di macchine.
Sembra, per fortuna che la situazione stia ritornando normale.

Domani gli studenti finalisti, che faranno gli Esami di Maturità in luglio, anticipano alcuni esami: il tema e alcune materie specifiche della sezione (matematica per gli studenti dello Scientifico, Pedagogia e Psicologia per quelli delle Magistrali).
Il nostro Istituto Bernardo Longo è sede di Esami...Ci sono 118 studenti: 35 della nostra scuola e gli altri venuti da altri istituti.

Termino con una nota di speranza.
Di ritorno da Dingbo, nel mio viaggio di ieri mi sono fermato un po' a Nduye...Era il tramonto.
Dalla casa ho preso questa foto...
Anche padre Longo si fermava spesso a guardare il tramonto dall'alto della collina...
Mi sono fermato anch'io un'ora.
Ho dialogato con lui e gli ho chiesto che non sia un tramonto,
ma un'AURORA...