lunedì 28 maggio 2007

SYAUSUA ovvero DEO

Qui sopra riproduco la lettera, così come m'è giunta qualche giorno fa, da parte di Deo.
Deo (Syausua) è una istituzione per la Missione. Ha iniziato con Padre Longo ed oggi ancora è sulla breccia come capo dell'officina ed insegnante di meccanica. Ho avuto l'onore di averlo sempre come amico ed anche quale allievo quando studiava per diplomarsi. Nel '95 venne finalmente in Italia; come potete leggere la sogna ancora e ricorda gli amici che l'hanno conosciuto.
Buon lavoro Deo, buon lavoro soprattutto ora che rientrate a Nduye!

P.S. se t'avvicini ad Internet, tu che sei sempre stato desideroso di conoscere e di capire la tecnologia, leggi questo blog. Se puoi scrivi e magari fai pubblicare anche qualche foto da padre Silvano.

martedì 22 maggio 2007

Grazie, Gianluigi

Grazie Gianluigi,
comincio subito a approfittare dei tuoi...rimproveri.
A presto e un saluto a tutti gli amici.
p. Silvano

domenica 20 maggio 2007

NDUYE, si torna dopo vent'anni.


Carissimi,
volevo scrivervi prima...ma da qualche giorno la posta elettronica di Yahoo non voleva...aprirsi.
Adesso sembra funzionare.
Purtroppo non ho molto tempo perchè fra poco vado in chiesa per le confessioni.
Domani abbiamo le Cresime. C'è il Vescovo di Wamba. Stamattina abbiamo confessato i Cresimandi, quasi tutti ragazzini; adesso aspettiamo i...pesci grossi. Ma non ci spaventiamo: il Signore è abituato a ben altre debolezze.
Mercoledì 16 maggio è una data storica per la Provincia del Congo e penso anche per la Provincia Italiana.
Avevamo lasciato la parrocchia di Nduye al clero diocesano nel 1987. Il 16 maggio 2007 il Vescovo ce l'ha riconsegnata. Tutto nella calma, pacificamente.
Vi assicuro che dietro queste date ci sono dele mani o delle dita invisibile che scrivono la storia e che ci invitano alla fiducia...
Vi confesso che mi sento onorato ( e sopreso) di essere coinvolto in questa strana storia...che è iniziata verso il 1950 con la fondazione della parrocchia "Mater Dei" a Nduye dal padre Bernardo Longo.
Mercoledì mattina, verso le 8,30, sono andato a Nduye. Ero inviato dal padre Provinciale, p. Wilson Hobold per assistere a questa "retrocessione della parrocchia alla nostra Provincia".
Giornata grigia, strada scivolosa: siamo nella stagione delle piogge. Una certa ansia in cuore: sapevo che c'era il vescovo a Nduye e l'attuale parroco, l'abbé Roger. Come si sarebbe svolta questa "cerimonia"? Quale reazione avrebbe avuto l'abbé?
Tutto è stato più semplice del previsto:
Sono arrivato quando i cristiani erano già in Chiesa per la messa delle Cresime: non era prevista la mia partecipazione alla Messa. Quindi sono arrivato in incognito. Ne ho approfittato per fare un giro della missione: quanti ricordi, volti, emozioni...Ero stato a Nduye dal giugno del 1971 al luglio del 1976. La missione era piena di vita: scu0la professionale dei ragazzi, liceo per le ragazze tenuto dalle Suore Comboniane...Padre Luigi, padre Testa, don Enzo, Gianluigi Mazzufferi: miei compagni e amici di cordata!
Don Giacinto Toneatto che veniva a darci una mano per la scuola di meccanica, don Giuseppe sempre servizievole e disponibile...E le suore Comboniane che si occupavano con passione e entusiamo alla formazione, alla cura degli ammalati, dei lebbrosi, alla visita dei cristiani nei villaggi.
Chiudevo gli occhi...Ma mi sembrava inutile cullarmi nell'illusione del passato. Purtroppo oggi la missione è come il Congo: bisogna ricominciare da capo. Le erbe hanno invaso il piazzale davanti all'officina meccanica, paurosamente vuota...Erosioni un po' dappertutto. Quà e là buchi nelle lamiere del tetto...
Momenti di euforia, di una certa fierezza, ma anche di ansia. Riusciremo a ridare l'impronta, il respiro di padre Longo a quella che fu la "sua" mssione e la "sua"opera...?
Seduto sui gradini davanti alla sua casa molto semplice, solida, fatta di pietre di granito ricavate con la dinamite dai "massoni" enormi (espressione cara a padre Testa) a fianco della casa stessa, pensavo e meditavo...e pregavo: "Signore, se mi hai scelto per continuare l'opera di padre Bernardo nel 1971 e se mi chiami oggi, ormai verso il tramonto, a ridare nuova vitalità alla sua opera...sono pronto. Solo ti chiedo di aiutarmi e di guidarmi. Cosa fare? cosa farebbe padre Longo oggi...?
Nel frattempo la gente usciva di Chiesa...Molti anziani sono venuti a salutarmi: si leggeva nel loro volto la gioia, un po' nascosta per non mettere a disagio l'abbé Roger. Durante la Messa, il Vescovo aveva annunciato che da quel giorno la Parrocchia era di nuovo affidata ai Sacerdoti del Sacro Cuore. I cristiani mi hanno confessato che non hanno battuto le mani per ovvie ragioni, ma mi hanno detto che dentro di loro tutto tremava di gioia e di commozione; ma non hanno saputo trattenere un brusio significativo.
Scambi di saluti con il Vescovo e il parroco. Uno scambio di sguardi con il vescovo, due parole in disparte; poi io stesso ho rotto gli induci. "Monsignore e abbé Roger, a nome del Padre Provinciale dei sacerdoti del Sacro Cuore di cui sono il delegato, prendo ufficialmente in consegna, a partire da oggi, la parrocchia di Nduye, nello stato in cui si trova".
Mi è sembrata l'unica formula umana e cristiana adatta al momento. Esigere inventari, confrontarli con quelli del 1987, mi sembrava crudele...
Un sollievo per tutti. Io stesso sono rimasto sorpreso per la naturalezza con cui queste parole mi sono uscite dalle labbra.
Di colpo l'atmosfera è diventata semplice, serena, cordiale.
All'abbé ho assicurato il nostro aiuto e la possibilità di venire a trovarci quando vorrà e gli ho ripetuto che non doveva preoccuparsi né di liste, né di restituzioni o riparazioni.
Penso che padre Longo stava gongolando e ripeteva la sua frase preferita:"pare pare"...
Dopo qualche canto dei pigmei e qualche scenetta molto molto naif, un pranzo a base di riso, fagioli...Padre Longo a volte aveva molto di meno.
Il Vescovo aveva fretta, lo si capiva.
Per cui alle 14 siamo partiti per Mambasa...Lungo il viaggio abbiamo scambiato delle idee, delle previsioni, dei progetti. Il vescovo era molto sollevato e contento...Probabilmente non si è accorto che lo ero anch'io che rappresentavo in quel momento i Sacerdoti del Sacro Cuore del Congo...e dell'Italia. E fra me e me dicevo: "padre Longo ha vinto un'altra volta": la sua missione non andrà in rovina.
Adesso comincia la sfida: ma sono certo che il padre Longo è con noi.
Un caro saluto a tutti e...una preghiera.
Nell'immediato ci attendono giorni difficili.
Fino all'inizio di maggio eravamo qui 4 sacerdoti: p. Nerio, p. Gustave, p. Jean Paul e io.
Padre Nerio è in Italia, padre Jean Paul parte lunedì per il Bresile per almeno 3 mesi, padre Gustave partirà verso la fine del mese di giugno per andare a studiare...Resterò solo!
Altro che i soldati di Gedeone: ce ne vorranno delle anfore e delle fiaccole per vincere la sfida...
Non lasciatemi ...solo.
Ciao. Adesso vado in chiesa...Vi ricorderò!
un saluto alla comunità di Milano e ai confratelli d'Italia!
p. Silvano

Ho ricevuto da P.Silvano questa mail che pubblico, come sempre, tal quale.
Aggiungo solo un grazie e gli auguri di tutto cuore per l'impresa che s'aggiunge ai tanti impegni già in corso.
Metto questa nota finale, che non vorrebbe essere un rimprovero per P. Silvano (quelli ce li scambiamo in privato!), ma quanto scrivo dovrebbe servire da indicazione per tutti gli altri.
Quando si ha da comunicare qualcosa occorre usare questo blog. Chi non ha l'accesso diretto scriva quel che vuole sui commenti; gli altri mettano le notizie qui. Il blog è stato fatto per questo motivo e dovrebbe servire per comunicare tra noi e con tutti a costo zero, ottimizzando anche le energie ed il tempo che scarseggia. Se però ci scambiamo le mail (o le telefonate) tra di noi questo spazio serve davvero poco e comunque verrà utilizzato in maniera marginale ed in ritardo.
Per dubbi, incertezze e, se volete, anche consigli scrivetemi pure.
Ecco la mail: gianluigi.mazzufferi@tin.it
Buonanotte!