lunedì 31 marzo 2008

IN COMUNIONE CON PADRE BERNARDO


E’ così che ho vissuto questa domenica in Albis.

Stamattina, mentre viaggiavamo in macchina verso Nduye, la nostra sentinella Trentsìs (deformazione locale del francese Tarcisse – Tarcisio) mi diceva di un vago ricordo (a quel tempo non aveva che tre anni) di padre Bernardo, che dava loro, bambini, delle caramelle. Naturalmente padre Bernardo non si limitava a distribuire caramelle. A Nduye, durante 14 anni di lavoro infaticabile, ha costruito moltissimo: ha costruito case di abitazione per padri e suore, la chiesa, le scuole, i laboratori; ha costruito soprattutto uomini e cristiani. Di questi ne incontro moltissimi qui a Mambasa e anche quando esco per visitare i villaggi. Padre Bernardo è il grande punto di riferimento; è motivo di orgoglio per tanti che si considerano suoi figli spirituali.

Sono entrato nella chiesa di Nduye con una certa emozione: è padre Bernardo che l’ha costruita; è qui che egli celebrava la santa messa; è su questi banchi che iniziava alla fede schiere di catecumeni e di cristiani; è davanti a questo altare che passava ore in preghiera, soprattutto il mattino presto, prima di iniziare la sua giornata, intensissima di impegni e di fatiche; è di questa statua che padre Bernardo era affezionatissimo, la statua di Colei che egli amava chiamare Madre di Dio, “Mama wa Mungu”.

“Come il Padre ha mandato me, così io ho mandato voi”. Queste parole di Gesù, proclamate nel Vangelo di oggi, le ho messe spontaneamente in relazione col Padre Bernardo e la sua missione. Una missione vissuta con una grande coraggio e generosità; una missione esemplare, feconda, di cui stiamo ancora raccogliendo i frutti. E’ la stessa missione di Gesù: tramite Padre Bernardo, essa si trasmette a noi : “Questa missione – dicevo ai cristiani - è affidata anche voi, alla vostra comunità cristiana”. Una comunità, questa di Nduye, che attende di essere servita ed accompagnata un po’ meglio, per poter vivere in maniera più piena quanto il Vangelo ci propone. La comunità cristiana di Gerusalemme, stando alla lettura di oggi, poteva seguire assiduamente gli insegnamenti degli apostoli, partecipare ogni primo giorno della settimana alla Frazione del Pane...Non è così, qui a Nduye

Lo scorso anno il Vescovo di Wamba, dopo una interruzione di una ventina d’anni, ci riaffidava la cura pastorale della Parrocchia di Nduye, fondata da Padre Bernardo. Evidentemente, questa decisione esprime una missione, una attesa che chiede di essere corrisposta. Per ora la risposta della nostra comunità religiosa di Mambasa e della nostra Provincia Congolese è certamente solo parziale e non soddisfa né i cristiani, né noi e, credo, neppure il Padre Bernardo. Infatti la nostra presenza a Nduye è ancora irregolare, saltuaria.

Durante la messa ho invitato i cristiani a pregare per questa intenzione: che il Signore ci faccia capire quello che egli aspetta da noi e che ci dia l’intelligenza e la forza di realizzarlo. Padre Bernardo non può tirarsi indietro, perché è parte interessata: ci darà una mano con la sua intercessione.

Padre Dino.

giovedì 27 marzo 2008

A Giando e Anna


Carissimi,

penserete senz'altro che questo mio messaggio è un a risposta alla provocazione di Giando...
invece non ha nulla a che vedere.

E' nato così come le belle cose, spontaneamente.
Ho letto il messaggio proprio prima di mettermi a scrivere il mio e dopo la bella telefonata che ho avuto con lui e Anna.
Da alcuni giorni, infatti, era prevista una mia visita alle cooperative.

Finalmente, questa mattina, dopo la partenza della delegazione ufficiale (venuta per l'inaugurazione della strada) che si è diretta verso Niania, sono partito con Ester et Dominique per questa visita ...anche per prendere un po' di aria.

E' stata una passeggiata di gioia e di speranza nonostante il tempo grigio, la pioggia.

I soci (sono quasi tutte socie!) stanno lavorando bene e si vedono i risultati.

I pollai e la conigliera sono tenuti bene, puliti, con la segatura fresca e abbondante.

Le galline e i conigli non mancano di cibo e acqua.

Alla cooperativa AVOBE ho ricevuto 15 bellissime uova. Ho insistito perché le mettessero nella incubatrice. Hanno rifiutato categoricamente.
Ho dovuto accettare e portarmele a casa. Non vi nascondo che ho avuto un attimo, breve ma intenso, di commozione...

Evidentemente Ester e Dominique salutano Giando e Anna, ma anche tante persone e i tantissimi bambini che abitano vicino alle cooperative.

Vi mando anche il saluto mio... delle galline e conigli!

Grazie e sempre avanti...

Ben vengano anche i maiali.

Ciao

martedì 25 marzo 2008

Un passo indietro

Giovedì scorso, vi avevo detto che quel giorno si era svolta una piccola cerimonia di consegna della macchina da cucire alle 4 diplomate delle Scuola di Taglio e cucito che avevano finito la formazione di 4 anni, lo scorso luglio.
Oggi vi mostro la foto.
Evidentemente il vestito che portano se lo sono ideato e cucito da sole. Potete apprezzare il gusto, l'eleganza e anche una certa civetteria: un segno della serietà della scuola e anche di una presa di coscienza della propria dignità...
Con loro la suora Lisetta che è attualmente responsabile di questa sezione.

E' questa una tradizione che abbiamo iniziato circa 9 anni fa e che abbiamo sempre rispettato: alla fine del corso, le alunne fanno un anno di stage e al termine ricevono (in dono) la macchina da cucire, le forbici, il metro...
Speriamo di poterla continuare ancora a lungo.
Ai falegnami diamo invece un kit di attrezzi di falegnameria...
I meccanici...sono i meno fortunati anche perché gli arnesi e le chiavi costerebbero un patrimonio.
In compenso, alla fine del corso, dopo la V^ Meccanica-Auto, per un mese seguono i corsi teorici e pratici di guida, per cui lasciano la scuola muniti della patente...
Piccole cose ma che aiutano i nostri ragazzi e le nostre ragazze a inserirsi nella vita e a trovare un lavoro.

Domani ci aspetta una giornata campale...Arriverà una delegazione (20 persone!) del governo e della Banca Mondiale per l'inaugurazione ufficiale del tratto di strada Beni-Niania, completamente riabilitato dalla società cinese Sinohydro!

Anche questo è...un segno di speranza!

lunedì 24 marzo 2008

PASQUA di Risurrezione!


E' passata direte voi...

Sì, sabato notte abbiamo celebrato la memoria di questo grande avvenimento.


Ma ora e per sempre saremo nella Pasqua: Cristo è risorto e non muore più...


Non so a cosa pensino i nostri amici cinesi di Sinohydro (la compagnia che ripara la strada fra Beni e Niania), ma sta di fatto che quando vogliono venire alla missione cattolica dicono al loro autista:"Alleluja, alleluja!"

Siamo contenti se diamo questa testimonianza di gioia...


Da ieri sera siamo tutti a casa e ci raccontiamo le nostre avventure come gli Apostoli al ritorno dai loro primi viaggi di apostolato.

Pensavamo di riposarci un po' oggi, invece abbiamo avuto la visita di un Vescovo Anglicano che ci ha invitati ad assistere alla Messa della cresima dei suoi fedeli, e subito dopo abbiamo avuto la visita di 4 preti di Mangina. Visita che aspettavamo e alla quale ci siamo preparati con un banchetto a base di agnello...che mangeremo questa sera.

Il nostro padre Jean Paul ha assicurato che sa prepararlo bene...Staremo a vedere.
Per ogni evenienza...abbiamo qualche scatola di sardine. Ma penso non ci sarà bisogno di aprirle.
Non avremo di sicuro il Prosecco, ci basterà la Primus...e saremo contenti.


Ringraziamo tutti coloro che ci hanno inviato gli auguri...

Riprenderemo in questi giorni il nostro colloquio...

Un grazie a tutti e ancora e sempre un sincero augurio. "Buona Pasqua"



giovedì 20 marzo 2008

Giovedi Santo: scrive P. Dino

Carissimi Amici,

non sono ancora fuori tempo massimo per mandarvi gli auguri di Pasqua. Vi mando naturalmente anche un saluto molto cordiale, assieme ad un ricordo presso Lui, che ci è sempre vicino come amico. In questi giorni noi, padri di Mambasa, stiamo facendo un po’ gli straordinari per Lui.
I giorni scorsi eravamo tutti quanti requisiti dai nostri cristiani per le confessioni pasquali. Abbiamo passato molte ore ad ascoltare le miserie della nostra gente e offrire loro una parola di perdono e di speranza. Molti la cercavano con cuore sincero. Io e il padre Gauthier abbiamo visitato anche i malati e i vecchi nelle loro case. Molti ti davano una sensazione di pace, ed esprimevano tanta gioia e tanta riconoscenza per la visita. Per altri appariva molto chiaramente che più che la confessione, cercavano un’occasione per sollecitare un aiuto: un triciclo per per il figlio handicappato, il tetto della casa che...fa acqua, un vestito, o semplicemente del cibo. Al sentimento di compassione, spontanea e giusta, ben sovente si mescolava anche una reazione di stizza e quasi di rabbia. Si’ di rabbia, quando, uscendo dal tugurio della vecchietta, vedevi, nel cortile della casa accanto, dei giovanotti allungati sullo sdraio, occupati faticosamente a curiosare sui passanti ed ascoltare beatamente musica. Alle nove o alle dieci del mattino. “Questi sono peccati” dicevo alla mamma che mi accompagnava. Effettivamente il problema della miseria esiste fra la nostra gene, ma la soluzione si trova anzitutto “nelle loro mani” . Difficile fargliela capire; ma è une dei nostri lavori, e non il meno importante.

Fra due ore comincero’, nella nostra chiesa di Mambasa, la celebrazione del Giovedi’ Santo. Padre Gauthier é partito stamattina per Nduye e vi rimarrà fino a Pasqua. Silvano passa proprio ora davanti alla mia porta per prendere la macchina ed andare a 25 km. Anche Padre Gianpaolo sarà in una comunità cristiana per la celebrazione. Per noi cristiani è una festa importante: riceviamo dal Signore il dono dell’Eucarestia e del Sacerdozio: oggi è quindi la festa di noi, preti. Vi saremo grati se farete una piccola preghiera anche per noi e per la...nostra conversione.

Un caro saluto e Buon Pasqua.

P. Dino.

Giovedì Santo...


Quando penso che giovedì scorso ero a Milano non mi sembra vero. E' così lontano quel mondo anche se i ricordi sono vicini, dentro di me. Forse perché il tempo vola e in pochi istanti ci porta lontano.

Sono le 20,30...Sono appena tornato da un villaggio (Bandisolo) distante 25 km da Mambasa.

Ho celebrato la Messa del Giovedì Santo per un centinaio di persone.

Ho trovato una sorpresa: il catechista aveva preparato 12 uomini (i dodici apostoli) per la cerimonia della lavanda dei piedi in ricordo di quanto aveva fatto Gesù quella sera.

Quando li ho visti davanti a me non ho potuto impedirmi un sorriso: 5 erano Pigmei.

Seri, coscienti del loro ruolo. In cuor mio ho ringraziato il catechista!

Evidentemente non avevano né scarpe ne ciabatte...Posso dire di aver ben lavato quei piedi: cercavo di farlo come lo avrebbe fatto LUI, con delicatezza e con rispetto.

Ne valeva la pena. Alla fine della cerimonia l'acqua era...marrone!

Questa sera non faccio che pensare a loro.


Avevo già pronto un altro soggetto: la consegna delle macchine da cucire alle 4 ragazze finaliste della Scuola di Taglio e Cucito che nel luglio del 2007 avevano avuto il diploma. Oggi hanno fatto festa e hanno ricevuto una Singer (cinese!) che le aiuterà a iniziare il lavoro nella loro casa...

Ma ve ne parlerò un'altra volta...


Volevo invece condividere con voi la gioia che mi ha dato un caro amico mandandomi i suoi auguri: ho appena letto il suo mnessaggio e ve lo trasmetto...E' un invito a condividere le cose belle che ci unscono...

Ero alla ricerca di una immagine della lavanda dei piedi...

Credo che quella che vedete in alto ci aiuti tutti e che sia bene intonata alla festa di oggi. Gesù infatti ci ha detto, alla sera del Giovedì Santo:"Vi do un comandamento nuovo: amatevi come io vi ho amati. Non c'è amore più grande di quello di colui che da la vita per i suoi amici."

Grazie Daniele...

E Buona Pasqua

A presto

martedì 18 marzo 2008

Da Mambasa...

Sono qui a Mambasa da ieri sera.
Non ci sono stati tanti convenevoli. Un'accoglienza cordiale da parte di Dino, Jean Paul et Gauthier...e un po' più tardi, dopo cena, quella delle nostre 6 suore.
Stamattina, subito al lavoro.
Due ore di scuola per ricuperare il tempo perduto.
Nel pomeriggio in Chiesa per le Confessioni.
Stiamo elaborando insieme il programma per la visita ai villaggi in occasione del Triduo Pasquale.
Mi edifica il fervore e lo zelo dei miei confratelli: nessuno si tira indietro!
Si decide e si va...Fantastico! Da notare che andiamo fino a 130 km...da Mambasa!

Spero di trovare un po' di tempo per scrivere con più calma.
Intanto un saluto a tutti...e un augurio anticipato ai GIUSEPPE!, anche se la festa liturgica è già passata...
Buona notte!

domenica 16 marzo 2008

A Beni...

Sono a Beni presso le Suore Orantes...
Sono arrivato proprio poco prima dei Vespri...Un momento di pausa.
Viaggio tranquillo, a cui sono già abituato: circa 540 km di strada, di cui 460 asfaltati (quelli in territorio Ugandese).

Ma lungo tutta la strada, c'era qualcosa di nuovo oggi, bello e pieno di promesse: bambini,(tantissimi e ben vesiti), ragazzi, ragazze, uomini e donne che camminavano portando una palma. Non si vedevano le chiese, ma si potevano intuire dalla direezione della marcia dei "credenti".
Non posso nascondervi che il mio cuore era pieno di tenerezza e di speranza...
Domenica delle Palme... Comincia la Settimana Santa che si concluderà con la Pasqua di Risurrezione...
Risuonavano nelle mie orecchie le parole di Cristo risorto: "La pace sia con voi"...
C'era pace e gioia oggi sulle strade...! Che ci sia sempre!

Qusta sera è arrivato a Beni anche padre Nerio per prendere ciò chegli ho portato dall'Italia...
L'ho visto bello e abbronzato. Mi dice che la sua giornata oggi è fatta di preghiera e di lavoro nell'orto.
Ora et Labora...
Domani avremo modo di parlare più a lungo...e poi continuerò per Mambasa...

Anche a voi, pace e bene...

p. Silvano

sabato 15 marzo 2008

Sono a Kampala

carissimi,
qualcuno avra' pensato che sono scomparso...
Sono a Kampala da questa notte dopo un viaggo tranquillo...
Ma, durante il lungo volo in cui ho sorvolato le Alpi, il mare, il deserto e anche un po' di foresta, quanti pensieri per la testa e quanti nomi da ringraziare e altri a cui chiedere scusa...

Vi ho ricordati tutti, spero!

Vorrei scrivere a lungo, ma non lo faccio oggi perche' sto scrivendo con una tastiera inglese senza accenti...e invece dovrei proprio accentuare e sottolineare...
Domani arrivo in Congo (Beni) e lunedi' a Mambasa.
Grazie di cuore a tutti e di tutto.
MUNGU AKUBARIKI! Che Dio vi benedica.
A presto!

p. Silvano

venerdì 14 marzo 2008

Si chiama Paolino

Paolino Mumbere. Un ragazzotto di una ventina d’anni. Aveva bussato alla mia porta alcune settimane fa’. Chiedeva un tetto e da mangiare. I pochi stracci che aveva addosso era tutto quello che possedeva. Era scappato da Rutchuru, zona calda del Sud-Kivu, martoriata dalla guerra tra le truppe governative e i ribelli di Laurent Nkunda e altri gruppi di Mai-Mai.

La guerra gli aveva tolto ambedue i genitori, vittime dei combattimenti divenuti quotidiani. La sorella era stata strappata di casa da un gruppo di militari; da allora non aveva più avuto notizie di lei. E cosi’ Paolino si era messo in salvo, fuggendo il più lontano possibile da quel luogo diventato maledetto. Ed ora eccomelo li’, davanti; stracciato, stanco, con gli occhi senza luce.

Che fare? Andai dal signor Longo Giuseppe: “Papa’, che cosa possiamo fare per questo povero ragazzo?” Giuseppe pensa un momento. Poi: “Lo prendo in casa mia”, dice con l’aria più naturale di questo mondo. Gli do’ dieci dollari, perché gli dia da mangiare per qualche giorno, in attesa – pensavo - di trovare una sistemazione definitiva.

Incontro papa Giuseppe dopo una settimana: “Allora, come va il nostro Paolino”. “Bene, padre. Lo porto con me al campo ogni giorno e lui si é adattato bene alla nostra casa”. “Bisognera’ pero’ pensare dove sistemarlo in modo stabile”. “Padre, abbiamo deciso di tenerlo con noi. Solo, se mi puoi dare un letto, perché non ne abbiamo abbastanza”.

Da allora Paolino vive con papa’ Giuseppe Longo. Sono venuti tutti e due a trovarmi alcuni giorni fa’: tutti e due contenti e sereni.

E’ vero. Al mondo non ci sono solo ingiustizie e violenze. Fioriscono anche fratellanza e tenerezza.

P. Dino.

Una foto appropriata l'avevo nella mia digitale, rimasta danneggiata sotto la moto, sulla strada Wamba - Niania. Grazie e ciao.

lunedì 10 marzo 2008

E' vicina...la PASQUA

Carissimi,
chiedervi scusa è il minimo che posso fare...Ho trascurato il blog e non solo quello. Sono pronto a fare la penitenza.
Ma credo veramente di avere delle scusanti: non so se in queste settimane le mie giornate potevano essere più piene.
Inoltre, nei giorni passati a Schio, non mi era facile l'accesso a Internet...
Ora sono di nuovo basato a Milano e lo sarò fino alla partenza per il Congo.
Partenza che doveva avvenire oggi, ma in seguito agli avvenimenti del Kenya, con la conseguente diminuzione di passeggeri per Nairobi, il volo del lunedì è stato annullato.
Partirò da Malpensa il 14 marzo, alle 6,30.
Approfitto di questa occasione per ringraziare!
Lo faccio con tutto il cuore.
Saluto e ringrazio i miei familiari ai quali avrei voluto dare più attenzione, più tempo e più affetto. Spero avranno capito e scusato i miei limiti, le mie dimenticanze e anche le mie preoccupazioni. Ma vorrei dire loro, senza la minima esitazione, che li amo tanto, che sono orgoglioso di loro e che anche questa volta il distacco da loro è stato doloroso.
Continuerò a portarli tutti nel mio cuore e nelle mie preghiere.
Saluto gli amici di Schio (e dintorni), di Senigallia, di Padova, di Milano, di Cremona... Ringrazio Giandomenico, Giuseppe...e tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita della riunione del
1 marzo!
Ringrazio il Gruppo Missionario di Ca'Trenta e tutti quelli che operano per dare speranza ai nostri amici di Mambasa: ho visto che siete in tanti e questo mi ha commosso e stimolato.
Vengo da una bellissima esperienza a Cambiago:
Sabato sera, 8 marzo: condivisione sulle realtà di Mambasa e di una missione in Etiopia dove lavora una suora di Cambiago.
Domenica, 9 marzo. Momenti intensi di preghiera nella celebrazione della santa Messa alla quale ha partecipato moltissima gente. Grazie per questo clima, per i canti, per la cura e la bellezza della Liturgia.
Grazie don Gianni!, grazie a voi tutti amici di A.VO.MI...e grazie anche ai tanti ragazzi e ragazze che conservano nel cuore un' antica amicizia nata nel 1965!
Grazie anche a tutti quelli che hanno voluto aiutarci, con il loro dono, nel nostro lavoro di evangelizzazione e di promozione umana...
Ho i vostri nomi nella mia memoria e il vostro volto davanti ai miei occhi. Vi dico ancora:"grazie e che Dio vi benedica".
Conserverò a lungo questo bellissimo ricordo...
A presto!

giovedì 6 marzo 2008

Padre Dino: gli ultimi 15 giorni

Carissimi Amici,

Già da troppe settimane la corrispondenza da Mambasa languisce; e questo senza dubbio per mancanza di iniziativa (o di coraggio) da parte mia. Per fortuna il nostro bravo Gianluigi é intervenuto da Senigallia ed ha rotto un silenzio stampa fin troppo prolungato.

Mi ha cosi’ anticipato, dandovi alcune brevi notizie riguardanti il nostro viaggio (di P. Gauthier, di Suor Gianna e mio) fatto a Wamba per partecipare all’Assemblea Diocesana. Sei giorni, zeppi di conferenze e discussioni, con alcuni orientamenti finali sul modo di lavorare nelle nostre parrocchie e di collaborare in seno alla diocesi e ai decanati. (Parola difficile, “ecclesiastica”, che non sto a spiegarvi). Il succo di tutti questi giorni di lavoro é che ci siamo impegnati a lavorare per accrescere nelle nostre comunità cristiane lo spirito di famiglia e il senso di responsabilità personale. Spirito di famiglia, o spirito di accoglienza, lo abbiamo sperimentato durante il nostro viaggio di andata quando, alle ore 18.15 abbiamo dovuto fermare le nostre moto al km 47, tra Niania e Wamba, per non essere inghiottiti dalla notte in un tratto di strada che l’indomani troveremo orribile. La mia moto non aveva fari. Eravamo in cinque persone. Al villaggio non conoscevamo nessuno. Ci indicano la casa del catechista. Siamo accolti da re: acqua da bere e per lavarci per tutti, un buon piatto di riso con un po’ di selvaggina; perfino un buon caffé ha dato sapore alla nostra cena. E poi, tutte le attenzioni e le premure suggerite da un cuore buono e da uno spirito di fede. Da ultimo, un buon letto, matrimoniale per giunta, che gli sposi hanno messo a mia disposizione, andando, loro, a dormire chissà in quale buco. Quella sera mi sono addormentato benedicendo il Signore per la squisita accoglienza, che mi ha fatto dimenticare le buche, il fango e le scivolate che avevano “condito” il nostro arrancare verso Wamba. Era il 18 febbraio.

Facciamo ora un salto di quasi venti giorni ed arriviamo al 6 marzo. Questa sera ho terminato una serie di quattro incontri formativi, il cui scopo era quello di rilanciare un po’ le nostre Comunità di Base. Sono venuti in più di 160, membri dei nuclei animatori delle 23 comunità di base, nelle quali é divisa la nostra parrocchia. Queste comunità raggruppano insieme i cristiani di un settore della città, o di una via, o di un nucleo abitato. Insieme organizzano un incontro settimanale di tutta la comunità (dai quindici ai trentacinque-quaranta adulti), una vita di preghiera comunitaria (condivisione del vangelo e di preghiera) e i diversi servizi utili per il funzionamento della comunità stessa (servizio dei poveri, pastorale delle famiglie, pastorale dei giovani, impegno per la giustizia e la pace...). Lo scopo é quello di favorire dei rapporti di conoscenza reciproca, di costituire un luogo di riflessione e di scambio, un’occasione ed uno stimolo per maggiore impegno personale per il bene della comunità, della parrocchia e anche del quartiere. Bisogna dire che per fare riunioni e per parlare, in genere la nostra gente non ha bisogno di essere spinta molto. Ma quando si tratta di impegnarsi in una azione concreta, beh, questo non é di tutti. Alcuni sono ammirevoli per impegno, altri sembrano avere i piombi ai piedi (o alle mani). Ecco due conclusioni (non le uniche) alle quali siamo giunti alla fine di questi giorni: formazione (religiosa e umana) offerta al più gran numero possibile; coerenza e continuità nelle decisioni che la comunità prende. Adesso cercheremo di passare dal dire al fare.

Avrei voluto mandarvi una foto di questo incontro; purtroppo la mia macchinetta digitale é rimasta coinvolta in una delle numerose scivolate/cadute che mi é capitato di fare durante il nostro viaggio di Wamba: in quell’occasione, le gambe mi si sono scorticate ben bene, e la macchinetta, poverina, ci ha lasciato le penne. Cerco di mandarvene un’altra, di foto, che risale all’occasione in cui il Vescovo mi presento’ alla comunità cristiana di Mambasa.

Vi saluto tutti, con simpatia e con gratitudine.
P. Dino.

domenica 2 marzo 2008

Ascolta la voce di Padre Silvano


Ieri sera siamo stati con padre Silvano. Eravamo a Schio, sua terra natale, e ci siamo trovati per fargli festa con un bel gruppo d'amici.
Accoglienza di prim'ordine da Giando, che ha bissato - in versione invernale -l'incontro della scorsa estate di cui abbiamo scritto qui sul blog.
A P. Silvano abbiamo chiesto di mandare un messaggio via blog, di dire qualche parola a tutti gli amici che non potevano esserci, in particolare ai molti che lo seguono via Internet.

Di seguito potete ascoltare (è la prima volta che facciamo l'esperimento!) la registrazione della sua voce. Per sentire basta clikkare su questo link avendo il computer con la scheda audio e le casse (o la cuffietta).
Come sempre sono molto graditi tutti i commenti. Fatevi sotto!