mercoledì 27 ottobre 2010

Da un altro punto di vista.

Domani vado dal cardiologo, dr. Francesco Gentile, per una visita.

Era in programma da un po' di tempo. Credo comunque arrivi al momento giusto. Il ritmo frenetico di questi ultimi giorni esige un controllo del motore.

Anche le due giornate passate a Cambiago sono state veramente un tour de force.
Ho parlato a sei messe; con sr. Sabrina abbiamo animato due incontri: con i giovani e con gli adulti. Abbiamo trovato il tempo per assistere a una bellissima conferenza su Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Non poteva mancare il pranzo, preparato all'oratorio e a cui hanno partecipato oltre 100 persone.
La foto con sr. Sabrina che stappa una bottiglia, per lei è una eccezione, giustificata dal fatto che quel giorno compiva gli anni.
Ma non è stato il momento più importante di quella giornata!
La Messa delle ore 11, nella bellissima chiesa di Cambiago mi sembrava una Messa di altri tempi: la chiesa affollatissima. Per un attimo ho rimpianto di non aver chiesto al parroco, don Gianni Casiraghi di fare una foto dall'altare. Ma ho presto trovato una soluzione. Alla fine della Messa gli ho chiesto di fare una foto alla stessa Messa, della domenica seguente (il 24 ottobre!). Eccola! Con la differenza che il 17 era una giornata bellissima e quindi credo che ci fosse qualche persona in più e non c'era bisogno di accendere i lampadari. Ed evidentemente questa era celebrata dal parroco.

Quindi questa foto è ancora più eloquente!
Conserverò a lungo negli occhi e nel cuore il ricordo di quella Santa Messa delle ore 11, del 17 ottobre 2010!
Grazie, don Gianni!
e grazie anche a voi, amici di Cambiago!

martedì 26 ottobre 2010

LA NOSTRA COMUNITA’ DI MAMBASA



Sono già una decina di giorni che sono arrivati, ma è soltanto oggi che trovo tempo (e buona volontà) per darvene notizia.

Padre Gerardo e fratel Arnaldo sono approdati a Mambasa, venendo da Kisangani, mercoledì 13 ottobre, alle 20h30, dopo tredici ore di viaggio in macchina.

P.Gerardo è ancora agli inizi del suo servizio sacerdotale, avendo lavorato solo alcuni mesi nella parrocchia di San Gabriele a Kisangani. E’ venuto nella nostra comunità volentieri, con il proposito di impegnarsi molto nella pastorale. A parte una decina di ore di insegnamento al nostro Istituto Bernardo Longo, pensa di impegnarsi soprattutto nella visita ai villaggi e nell’accompagnamento dei gruppi di giovani (ne abbiamo una decina nella nostra parrocchia).

Fratel Arnaldo, camerunese, terminato il ciclo di studi filosofici (tre anni) viene a Mambasa per un periodo di stage, e cioè di vita comunitaria e apostolica nella nostra comunità. E’ impegnato soprattutto nell’insegnamento, ma seguirà anche alcuni gruppi di giovani e bambini.

E poi c’è la nostra Anna Di Pasquale, veterinaria, arrivata a Mambasa il 16 ottobre, verso le 20h00. Appena scesa dalla macchina ha detto: “Sono arrivata. Qui sono a casa mia”. Credo sia già la settima volta che viene qui da noi. Nota con soddisfazione di aver trovato i cinque pollai in discreta salute, nonostante la lunga assenza sua e nonostante la partenza di mamma Ester. Quest’ultima, braccio destro di Anna nel lavoro delle cooperative, poco più di un anno fa’ ha ritrovato in Uganda la sua famiglia, che credeva distrutta durante la guerra. Ha quindi deciso di rientrare ed abitare con i suoi figli.

Prossimamente (ma non gli mettiamo fretta) rientrerà a Mambasa anche Padre Silvano e così la nostra famiglia sarà al completo. Famiglia certamente particolare, perché non c’è nessun legame di sangue che ci lega. Non ci siamo neanche scelti, secondo normali criteri di affinità, né di competenze, o di cultura. Saremo tre congolesi, due italiani e un camerunese. A dire il vero, un criterio c’è, ed è fondamentale: la fede in Gesù Cristo e l’amore dei fratelli. Se questo legame non ci fosse, faremmo fallimento. Speriamo di no. Noi cercheremo di mettercela tutta.

P. Dino

Annetto una foto: di padre Gerardo e di Anna. I due stanno per partire in viaggio: P. Gerardo va in visita ai cristiani di Some; Anna approfitta di un nostro confratello che rientra a Kisangani per andare a vedere questa città. E’ la prima volta che si concede il lusso di accontentare questa curiosità. Buona fortuna a tutti e due.



mercoledì 20 ottobre 2010

giornata missionaria di Cambiago


"17 ottobre: alla giornata missionaria di Cambiago si sono finalmente incrociate le strade di Padre Silvano e di Suor Sabrina Parolini, preziosina cambiaghese che opera in Kenya: molto interessante il confronto delle realtà africane che ci hanno presentato i due missionari che la comunità a festeggiato con un pranzo conviviale.
E chissà se un giorno si realizzerà l'idea che i falegnami di Mambasa faranno i banchi di scuola per i bambini di Machakos..."


Ilaria Sala

domenica 17 ottobre 2010

Vent'anni fa!





La foto, scatatta a Mambasa, risale alla fine dell'anno 1990.
Siamo in un campo di riso.
In primo piano Don Enzo Formiconi, che ci ha lasciato oramai da 5 anni.
P. Dino, al centro, lo vedete sorridente e sereno come sempre.
Dietro c'è mio figlio Marco, allora un bambino; oggi in Africa anche lui, ma...in volo!

venerdì 15 ottobre 2010

I giorni volano...

Ringrazio padre Dino per gli aggiornamenti costanti sulla situazione di Mambasa, delle scuole, della campagna acquisti.
Mi sento nelle retrovie, con un certa nostalgia per quanto si vive (e si combatte) laggiù.
Non sto perdendo tempo, almeno penso e spero.
Non elenco tutti i miei spostamenti degli ultimi giorni.
Vorrei solo ricordare alcuni eventi importanti:
il 7 ottobre sono stato a Buccinigo d'Erba per incontrare una veterana del Congo: sr. Anastasia Zanotto. Le ho fatto una sopresa. Aveva lavorato a Kisangani, a Mungbere, a Nangazizi. Oggi si occupa delle suore anziane. Conserva tanto entusiasmo, generosita, serenità. Abbbiamo parlato dei padri e delle suore con cui abbiamo vissuto. I ricordi si susseguivano senza interruzione: "Ricordi? ...ricordi?". Con particolare emozione abbiamo pensato ai tanti e tante che ci hanno preceduti. Andando a Buccinigo a trovare sr. Anastasia, mi sembrava di compiere un gesto di riconoscenza verso tutte le suore comboniane che hanno lavorato con noi!
Grazie sr. Anastasia!
il 9 ottobre: al mattino un viaggio lampo verso sud (600 km fra andata e ritorno)...e alla sera ho assistito, dando anche la mia testimonianza, ad una rappresentazione teatrale a Thiene (Vicenza) il cui ricavato andava al "Progetto Mambasa". Il titolo: "I 3 moschettieri". Attori, evidentemente non professionisti, i veterinari di Thiene. (Spero di poter pubblicare presto la locandina!)
Buon successo e penso, buon risultato.
Fra parentesi: oggi, la dottoressa Anna Di Pasquale è partita per Mambasa per incoraggiare, consigliare, aiutare le mamme delle cooperative di allevamento. Buon viaggio!
il 13 ottobre: giornata a Lourdes! Non pensate alla bilocazione. Oggi tutto è possibile!
Partito da Orio al Serio, alle 6 del mattino, con un pellegrinaggio diocesano di Bergamo, alle 8 eravamo davanti alla Grotta. Giornata piena: Via Crucis, Santa Messa, pranzo, visita ai luoghi in cui ha vissuto santa Bernardetta, Rosario, Processione Eucaristica (con la benedizione degli ammalati). Tutti i momenti liberi, sosta davanti alla Grotta.
Ritorno a Orio: partenza alle 19,40, arrivo alle 21,05.
Ringrazio di cuore la famiglia che mi ha fatto questo dono!
Inutile dirvi che il comune denominatore di tutti questi spostamenti resta Mambasa e le persone che ruotano attorno a questa realtà. Il viaggio a Lourdes mi ha dato la possibilità di pregare, di riflettere e di chiedere l'aiuto di Mama wetu! (la nostra Mamma). Credo di non aver dimenticato nessuno!

Forse adesso è il momento di cominciare a fare un programma! Riuscirò?

Oggi pomeriggio e domani sarò Albino (Bg), domani sera e domenica, a Cambiago!

Come vedete il mio non è "un" messaggio; è una cronaca: Sono incorreggibile.

Un ultimo pensiero: un saluto agli amici di Mambasa e a tutti gli amici d'Italia.

A presto.

domenica 10 ottobre 2010

Dehoniani italiani in Congo

Quanto leggerete ora è stato "rubato" da un ritaglio di una rivista dehoniana, ritrovato per caso in fondo ad un cassetto.
Lo pubblico affinchè non si perda la memoria e gli accidentali lettori...sappiano! (NdR)


I Sacerdoti del Cuore di Gesù raggiunsero il Congo Belga nel lontano 1897; il pioniere di valore indiscusso è stato Mons. Gabriele Grison, consacrato vescovo a Roma nel 1908. Furono anni terribili per le stragi delle febbri malariche. Il primo missionario dehoniano italiano è stato Fr. Zucchelli Pietro Gerardo, nato ad Ardesie (BG), professò ad Albino nel 1913 e fu missionario in Congo per un primo periodo dal 1920 al 1928, in Camerun dal 1928 al 1936, poi ancora in Congo fino al 1955. P. Dehon gli scrisse due lettere in lingua italiana. La prima, inviata da Bruxelles, portava la data del 9 novembre 1921 e incominciava così: "Coraggio! Sempre avanti pel regno del S. Cuore e per le anime ". Poi il Fondatore aggiungeva: "La Provincia italiana è in buona via. Albino conta cento studenti. Il noviziato [di Albisola] è ben fornito. A Roma si costruisce [il tempio di Cristo Re] ". Fare memoria di Fr. Zucchelli vuoi dire risalire agli inizi della nostra Provincia italiana e delle nostre vocazioni missionarie.

La partenza del Servo di Dio P. Bernardo Longo fu molto contrastata. Nel 1938 partì da Genova per l'Argentina e nello stesso anno la nave lo portò finalmente in Congo Belga. Mons. Verfaillie Camillo (+ 1985) lo destinò alla missione di Wamba, il centro più importante della missione dell'Ituri, dove giunse il 3 dicembre 1938, festa di S. Francesco Saverio.

Era stato preceduto da P. Amorese Michele che era già stato in Camerun, da P. Sangalli, missionario per un breve periodo e da un confratello suo coetaneo P. Gerardo Corbo, rimasto in Congo dal 1936 al 1955. Partì anche P. Noacco Luigi, che dopo la morte eroica di P. Longo, divenne superiore di Nduye. Un sacerdote "Fidei donum" Don Giacinto Toneatto, interpellato da Padre Longo, andò sul posto e fondò la missione di Mambasa.
Altri "Fidei donum" italiani lo seguiranno, soprattutto dalla diocesi di Udine. Anche i volontari laici italiani si fecero onore accanto ai dehoniani; ricordiamo solo, per brevità, Costalunga Giorgio e la moglie Arminda. In seguito partirono ancora molti altri dehoniani italiani a pochi anni di distanza gli uni dagli altri.
Ricordiamo i padri Stefano Buccella, Caglioni Natale (1931-1997), Gheza Fiorino (1931-2007), Ravasio Paolo (1932-1990), Maistro Giuseppe (1935-1975), Bertuletti Girolamo, Colombo Giovanni (1916-2000), Costalunga Natalino, Fr. Pellegrini Camillo e Fr. Cavaliere Renato. Nella missione di Basoko, dove si erano concentrati gli italiani, ci fu la prima vittima dei missionari dehoniani. P. Tegels (1923-1961) fu ucciso proprio a Basoko per il chiasso fatto dagli alunni delle scuole, contenti per il giorno di vacanza, concesso per il lutto di Lumumba ucciso proprio in quei giorni. La soldataglia interpretò malamente quella gioia sfrenata degli scolari e infuriò contro i missionari.
La strage del 1964 percosse anche i nostri missionari italiani: Buccella, Maistro, Gheza, ma uno
solo venne ucciso, P. Bernardo Longo, era il 3 novembre 1964. Mons. Wittebols, Vescovo di Wamba e altri ventisei missionari dehoniani belgi e olandesi furono sacrificati per la furia scatenata dei Simba, i terribili "leoni" della rivoluzione congolese.

Negli anni successivi l'ardore missionario della Provincia Italiana Settentrionale non si spense. Molti nuovi confratelli raggiunsero l'Ex Congo Belga, divenuto Zaire e poi Repubblica Popolare del Congo. Nella diocesi di Kisangani era succeduto al dehoniano Mons. Kinsh il vescovo congolese Mons. Fataki e poi venne Mons. Monsengwo, attuale presidente della Conferenza Episcopale. Anche nella diocesi di Wamba l'africanizzazione ha portato subito in cattedra un congolese, Mons. Olombe, ora emerito.

Elenchiamo i nomi dei nostri missionari italiani che raggiunsero in quest'ultimo periodo, per la prima volta, il Congo: i padri Biasin Carlo (1938-1992), Broccardo Nerio, Testa Samuele (1919-1998), Ruaro Silvano, Ruaro Dino, Lamieri Gianni, Doro Felice, Matti Giacomo, Ceresato Danilo (1943-1973), Pross Giovanni, Cadei Duilio, Travaglia Renzo, Lazzaro Antonio (1931-1993), e Fr. Cesare Fumagalli (1939-1991). L'ultima vocazione missionaria, per la nostra più antica missione africana, è sbocciata nel recente 2006, nel cuore di P. Renzo Busana. I
l buono spirito dei dehoniani italiani si può valutare anche dalla carica di Superiore Provinciale, esercitata dai vicentini P. Ruaro Silvano, e P. Ruaro Dino.

P. Tarcisio Rota

giovedì 7 ottobre 2010

LA CAMPAGNA ACQUISTI A … MAMBASA

Si! La “campagna-acquisti” la facciamo anche nei conventi. Naturalmente la facciamo a modo nostro… E non risulta ci sia il giro di milioni di Euro che circola nel mondo del calcio per esempio.

A Mambasa, quest’anno abbiamo ceduto padre Gauthier, (il termine “vendere” e “comperare” non si costuma da noi), partito a metà agosto per Kisangani; e poi, suor Gianna, suor Fidelina e suor Celeste: le suore hanno lasciato Mambasa da quasi un mese.

I nuovi “acquisti”: suor Jeannette e suor Veneranda, arrivate da alcuni giorni. Tutte e due sono ancora vigorose. Il nome della seconda non deve ingannare: passeranno ancora parecchi anni prima di vedere i suoi primi capelli bianchi. Le due nuove si aggiungono alle altre tre “Veterane”: Stella, Anastasia e Lisetta. Pur essendo arrivate da pochissimo hanno già cominciato ad insegnare nel nostro Istituto Bernardo Longo: Inglese e Religione.

Nella comunità dei padri, Gauthier sarà sostituito da p. Riccardo, ordinato sacerdote lo scorso anno. E’ in arrivo anche uno scolastico camerunese, Arnaud, che completerà la nostra “squadra” di Mambasa. Dei due fratelli, Giulio e Deogratias ho già accennato un’altra volta.

Cinque nella comunità delle suore e sei in quella dei padri: la rosa degli “Undici” è al completo.

Nostro obbiettivo: vincere il campionato di Mambasa. Evidentemente con l’aiuto del buon Dio e quello vostro.

Padre Dino

martedì 5 ottobre 2010

In giro per il Veneto, con amici


E se fosse la volta buona?!
Sono a Milano da ieri, lunedì 4 ottobre, festa di san Francesco.
Dopo la parentesi tunisina, un'altra settimana all'insegna dell'amicizia.
I signori Robert e Ginette Ducarme, due belgi che risiedono a Beni (Congo), vicino (142 km) a Mambasa, sono venuti a Schio, miei ospiti.
Era normale che li invitassi, approfittando del fatto che ci troviamo in Europa nello stesso periodo. Tutti i nostri amici-volontari sanno quanto sia cordiale, spontanea e generosa la loro accoglienza quando si passa da Beni.

Una settimana è un periodo troppo breve per una visita completa delle bellezze italiane del Nord-Est. Abbiamo fatto una scelta: Venezia , le Dolomiti, il Lago di Garda e Verona. Anche il contorno è stato ricco di emozioni. Dato l'interesse del signor Robert per le macchine tagliatronchi, la meccanica e le farfalle, abbiamo messo in programma una visita alla Primultini di Marano che costruisce appunto macchine per segherie, una falegnameria e una fabbrica di meccanica, alimentata in elettricità da pannelli solari, un museo di farfalle. Non è mancata una visita a Monte Berico (il santuario dei vicentini) e ai monumenti del Palladio a Vicenza.
Soddisfatti e...commossi, sia loro che il sottoscritto!
C'è stata una gara fra i nostri volontari per accogliere Ginette e Robert, accompagnarli, invitarli
a pranzo.
Vorrei dire un grazie a tutti: a coloro che hanno messo a disposizione: l'hotel, la macchina, il pulmino, il loro tempo. Non ero mai solo con loro. Una sera ci siamo adirittura trovati in 25 a condividere la cena,
E' stato veramente bello!
Anche la meteo ci è stata propizia, a parte la mattina del 27 settembre quando abbiamo percorso la strada del Pasubio e siamo scesi a visitare la campana di Rovereto e il lago di Garda.


Per fortuna nel pomeriggio è riapparso il sole e ci ha permesso di contemplare un magnifico lago e soprattutto gli stupendi monumenti di Verona.
Robert e Ginette, sono ritornati in Belgio il 29.

Sono certo che questa vacanze italiane resteranno nel loro cuore.



Adesso anche per me, cominciano gli impegni seri.
Mambasa non si può dimenticare facilmente.



foto: Robert e Ginette vicino a Cortina d'Ampezzo
davanti alla basilica di san Marco a Venezia