domenica 25 dicembre 2011

E' nata la ONLUS per l'opera di padre Bernardo Longo

Dopo una lunga gestazione, ma fedeli ad un impegno preso non appena tornati da Mambasa, oggi 22 dicembre 2011, a Pieve di Curtarolo, nascerà la ONLUS - ASSOCIAZIONE SOSTENITORI DELL'OPERA DI PADRE BERNARDO LONGO.


I fondatori sono stati scelti con l’intenzione di rappresentare idealmente l’intera comunità di Curtarolo:

Don Emanuele Gasparini, arciprete di S. Giuliana, la parrocchia dove è stato battezzato ed ha ricevuto i primi sacramenti cristiani il Venerabile Padre Bernardo Longo.

Il prof. Marcello Costa, sindaco di Curtarolo e rappresentante dell’amministrazione comunale che ha condiviso il progetto di dare nuova vita alla missione di Nduye.



Padre Silvano Ruaro, già missionario a Nduye ed ora missionario a Mambasa, direttore dell’Institut Bernard Longo, che poche settimane fa è riuscito nell’impresa, memorabile, di far tornare a Nduye una comunità di suore, per riprendere con vigore l’attività pastorale e di promozione umana.

Andrea Faggian, Vice-presidente del consiglio pastorale di S. Giuliana, Paolo Longo, del gruppo missionario della stessa parrocchia, Giovanna Pistorello fervente sostenitrice del progetto “Nduye”.

Ed infine, ma determinanti, Renato, Lieto e Lidia Longo, nipoti del Venerabile Padre Bernardo, in rappresentanza dei tanti parenti e parrocchiani che hanno avuto la fortuna di conoscere il missionario e che ancora oggi vivono intensamente il suo ricordo.


Questo è scritto nell’atto costitutivo: "L’Associazione si ispira all’operato del Venerabile Padre Bernardo Longo, missionario Dehoniano originario di Curtarolo, che dal 1938 fino al suo martirio nel novembre 1964, ha speso tutte le sue capacità ed energie nella attività di evangelizzazione, di formazione e di promozione umana delle popolazioni della regione dell’Ituri, nel nord-est dell’attuale Repubblica Democratica del Congo. Padre Bernardo Longo ha creato nella foresta equatoriale, costruendola con le sue mani, la missione cattolica di Nduye, dotandola di scuole, edifici residenziali, di un dispensario, di officine di meccanica e di falegnameria. Dopo la sua morte, l’istituto professionale e di istruzione superiore, denominata in suo onore Institut Bernard Longo (I.B.L.) è stata trasferito a Mambasa ed è tuttora funzionante, con profitto. Nell’approssimarsi del 50° anniversario del martirio del Venerabile Padre Bernardo Longo la comunità di Curtarolo, sia laica che religiosa, in comunione di intenti con i missionari a cui attualmente è affidata la parrocchia di Mambasa e Nduye e con i molti sostenitori dell’opera avviata da Padre Bernardo Longo, intendono costituirsi in associazione per garantire la prosecuzione di quanto da Egli creato e condotto e per sostenere la missione di Nduye e l’Institut Bernard Longo di Mambasa. "



L’associazione, dunque, ha come principale finalità quella di sostenere la missione di Mambasa e Nduye, organizzando iniziative destinate a diffondere notizie sull’attività di Padre Bernardo Longo, sulle opere da lui realizzate o avviate. Ma anche sulla prosecuzione delle sue attività da parte dei missionari Dehoniani dapprima a Nduye ed oggi a Mambasa, informando sulle necessità contingenti, sui progetti, sulle opere realizzate.

I soci fondatori, sottoscrivendo l’atto costitutivo, hanno preso un impegno, semplice e preciso: tutti i fondi raccolti saranno trasferiti ai missionari, secondo le intenzioni dei benefattori.

Ci aspettiamo di raccogliere molte adesioni, sia da parte di parenti e parrocchiani di Padre Bernardo, sia da parte degli amici e sostenitori della missione di Mambasa-Nduye.

venerdì 23 dicembre 2011

Natale: mi scrive p. Dino

Due volte Natale: quello di Gesù duemila anni fà e quello di questo bimbo fotografato tre giorni fà al nostro ospedaletto della missione.

Tutti e due ci ricordano la stessa cosa: se il Figlio di Dio si è fatto figlio dell'uomo e se continua a far nascere dei bambini, vuol dire che non si è ancora stancato di questo nostro mondaccio; anzi è innamorato pazzo di noi, poveri diavoli.

Vacci a capire qualcosa con questo nostro Dio.

Ciao.
Tanti e tanti auguri. Senza troppi pacchi-regalo.

Dino

domenica 18 dicembre 2011

“PREPARATE LA PREPARATE LA VIA...APPIANATE LA STRADA” dice il profeta Isaia

Ce n’è veramente bisogno.

Senz’altro occorre appianare la strada del nostro cuore per accogliere il Signore che viene a noi nel mistero di Betlemme; ma anche le nostre strade di Mambasa hanno urgente bisogno di manutenzione.

foto a sinistra : strada verso Nduye – Km 18

I giorni scorsi abbiamo cercato di fare qualcosa.

Mercoledì, 7 e 14 dicembre, una cinquantina di cristiani sono andati, con camion e trattore fino al km 18 sulla strada di Nduye, per cercare recuperare quel tratto di strada, diventato ormai impraticabile. Hanno fatto quello che hanno potuto, aiutati anche da un altro gruppo di persone condotte là dal capo di Nduye, il nostro amico Cristoforo. Hanno lavorato fino a sera, come hanno potuto, con zappe, badili, picconi e…secchi. Purtroppo la meteorologia aveva perso il calendario e non si ricordava più che verso la metà di dicembre normalmente comincia la stagione secca. E così, tutte e due le volte, la sera, prima di chiudere i lavori con un buon piatto di riso e fagioli, i nostri “prodi” hanno visto il loro lavoro innaffiato da un abbondante acquazzone. Non è stata la chiusura ideale di una giornata di lavoro, soprattutto sapendo che sulla strada c’erano già degli enormi camion, carichi di legname, pronti a passare su quel tratto rammollito dalla pioggia e riaprire le enormi buche appena colmate.


Una seconda strada alla quale la nostra gente è quella che conduce all’ospedale “Maria Mama wa Mungu”. Anche qui, per due lunedì successivi, sono intervenuti i nostri cristiani, per raddrizzare ed allargare un sentiero che già esisteva. Sono intervenuti anche i bambini della scuola elementare ed altri saranno impegnati nei giorni successivi. Quello che non riusciranno a fare i cristiani sarà completato dai nostri pigmei (li vedete nella foto): un gruppetto di una quindicina di “valorosi”, occupati nei lavori più disparati di pulizia e manutenzione della nostra proprietà

Nei due casi, purtroppo io ero assente, perché nel momento dei lavori ero impegnato nelle visite ai cristiani dei villaggi e quindi la documentazione fotografica lascia a desiderare.

Un saluto cordialissimo a tutti, in modo tutto particolare a Silvano, che so impegnato ad “aprire altre strade”.

Che questo Natale porti a tutti la benedizione di Dio e tanta pace, nel cuore e nelle famiglie.

p. Dino

nella foto a fianco: pigmei al lavoro su strada Ospedale

mercoledì 14 dicembre 2011

Un incontro speciale!


Prima che qualcuno invii una richiesta a “Chi l’ha visto?”, mi faccio vivo. Ha ragione padre Nerio. Di incontri, serate, conferenze, cene, prediche, incontri ne ho fatti tantissimi e con un pubblico che va dai bambini agli anziani, dalle suore agli alpini. Quello di Cambiago è stato uno di quelli che ha unito assieme tanti aspetti.


Anche domenica prossima il 18 dicembre, a Cambiago, ci sarà il momento liturgico-spirituale, gastronomico-conviviale, culturale ed economico-solidale. So già che tutto sarà a livelli alti. Quindi un grazie anticipato!

Ma oggi vorrei dire un grazie speciale a un amico che hoincontrato a Mezzocorona (TN) il 10 dicembre.
Il 5 novembre festeggiava il “primo!” cinquantesimo anniversario del suo matrimonio. Mi aveva chiesto se
potevo essere presente.

Evidentemente la risposta era negativa. In quei giorni, inizi novembre, ero impegnato con i lavori a Nduye per preparare l’arrivo delle suore,e il 3 novembre c’era la festa dell’Istituto Bernardo Longo. Ma l’avevo assicurato che avremmo festeggiato, in maniera più intima, al mio arrivo in Italia.

Così, sabato 10 dicembre, sono andato a trovare Luigi e Maria. Un incontro fatto di ricordi, di
nostalgia e di emozioni. Luigi è un volontario – falegname – venuto più volte a
Mambasa, Kisangani e ogni sua permanenza fra noi è stata molto positiva. Ha
lavorato e ha insegnato a lavorare. Mi sembrava un dovere essergli vicino in un
momento così importante della sua vita e con questo mio gesto intendevo
ringraziare tutti i volontari che sempre più numerosi vengono ad aiutarci.
Vorrei ricordare che anche in questa circostanze, Luigi aveva il suo cuore…in Africa. Ecco quanto ha scritto ai suoi amici: “Nel mio primo cinquantesimo anniversario di matrimonio,
ho pensato assieme alla mia dolce metà, di rinunciare ai regali degli invitati, dirottando gli stessi regali a un pensiero verso il missionari che operano in terre lontane. Tanti hanno accettato e ringrazio per la loro sensibilità… I destinatari della vostra generosità sono p. Franco Bertò (Uganda) e p. Silvano Ruaro”…

Grazie, Luigi e Maria! e AUGURI!!
Non voglio anticipare nulla, ma vi segnalo che alcune
persone mi hanno detto che per Natale inviteranno parenti e nipoti a rinunciare
ai regali per aiutare bambini che non possono andare a scuola o che non hanno nessuno.
(pausa…)
A presto.

Foto: In piedi: Luigi Nardon - in secondo piano, a destra, sua moglie!

martedì 13 dicembre 2011

L’Associazione A.Vo.Mì di Cambiago c'è!

Martedì 29 Novembre Padre Silvano ci avverte, che Venerdì 30 Novembre sarebbe giunto a Cambiago per farci una visita durante la sua permanenza in Italia.


Immediatamente l’A.Vo.Mì si mobilita per far correre la voce tra tutti i suoi associati, e tutte le persone che hanno avuto modo di conoscere personalmente Padre Silvano.

Nonostante lo scarso preavviso Venerdì 2 Dicembre alle ore 21.00 in una sala dell’oratorio San Tarcisio di Cambiago, un gruppo di quaranta persone sono radunate intorno alla figura del carismatico Padre che da più di quarant’anni vive in Congo, per la precisione a Mambasa, dove, insieme ad altri Missionari, sta portando avanti il progetto intrapreso negli anni quaranta da Padre Bernardo Longo.

Padre Bernardo Longo quando giunse in Africa cominciò la sua opera dedicandosi “agli ultimi fra gli ultimi”, fondando una comunità ad Nduye, località nel cuore della foresta dell’Ituri, dove a tutt’oggi la popolazione è costituita prevalentemente da pigmei.

La sua vita era intessuta da due realtà “SALA NA KASI” Preghiera e lavoro…un “ritornello” che insegnava a tutti i suoi ragazzi, nella teoria, ma soprattutto nella pratica.

Padre Silvano giunse a Mambasa nel 1971, con un unico obiettivo, portare avanti il progetto intrapreso da Padre Bernardo Longo, ucciso nel 1964.

Mupe Silvano, uomo risoluto e caparbio, non solo ha portato avanti l’opera intrapresa dal suo predecessore, ha fatto molto di più!

Nella missione di Mambasa oggi esistono, oltre alle scuole primarie e secondarie, diverse scuole di formazione meccanica, sartoriale ed una falegnameria.

Padre Silvano in collaborazione con Ingegneri senza Frontiere ha realizzato diversi pozzi per purificare l’acqua ed è stato promotore del progetto Mambasa, che ha visto la nascita di diverse cooperative d’allevamento polli.

Ad agosto 2011 ha terminato la realizzazione di un’ulteriore progetto, ossia la costruzione di un OSPEDALE.

Ennesimo importante obiettivo raggiunto dal Padre e da tutte le persone che collaborano fisicamente e moralmente con lui.

Un’impresa significativa ed importante per diversi motivi, primo fra tutti perché nasce da un’esplicita richiesta e da una reale (indispensabile e disperata) esigenza della comunità locale.

Padre Silvano durante la serata di Venerdì 2 Dicembre, ci racconta dell’ospedale tramite la proiezione di un video della durata di un’ora circa, realizzato da un volontario.

Le immagini ci mostrano Mambasa, ci raccontano della vita quotidiana degli africani e di cosa la Missione significhi per loro; delle scuole di formazione, di come oggi gli insegnamenti ricevuti abbiano cambiato significativamente la vita di molte persone; della costruzione dell’ospedale, dei volontari che hanno contribuito alla sua realizzazione e di come nel farlo abbiano lasciato alla comunità locale oltre che alle mura di una costruzione anche degli importanti insegnamenti tecnico teorici.

Vedendo scorrere le immagini non ci si può non chiedere “Come mai è successo tutto questo?Chi ha custodito questo seme nei periodi difficili? (e ce ne sono stati!) Chi lo ha fatto germogliare e crescere in mezzo a tante difficoltà?”

Padre Silvano sa di aver raggiunto un traguardo IMPORTANTE…ma non basta.

Al termine della proiezione del video, usando un’esplicita metafora ci dice che è vero, ciò che è stato fatto è MOLTO, MA NON E’ ABBASTANZA…oggi a Mambasa è come se ci fosse una bellissimo ultimo modello di macchina, ma SENZA BENZINA!

L’Associazione A.Vo.Mì da sempre contribuisce alla realizzazione e alle iniziative della Missione di Mambasa; se volete ulteriori informazioni potete trovare uno dei nostri preziosi volontari tutti i giorni per il mese di dicembre al “PUNTO A.VO.Mì” in via Roma a Cambiago, aperto dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30.

In ultimo, domenica 18 DICEMBRE Padre Silvano (il MUPE) sarà presente nella comunità di Cambiago per una giornata Missionaria. Chiunque fosse interessato ad avere maggiori dettagli sulla sua opera in Africa, o semplicemente per curiosità è caldamente invitato a partecipare…NE VALE LA PENA.

Chiara



N.D. R. CON UNA SEGRETA SPERANZA NEL CUORE (chissà quale!) PUBBLICO ANCHE LA MAIL DI CHIARA CHE HA PENSATO, SCRITTO E SPEDITO ARTICOLO E FOTO PER QUESTO BLOG (gl)

Ciao Gianluigi,

sono Chiara…una avomina di Cambiago!

Faccio parte delle tante persone che sporadicamente ha scritto sul blog, ma che molto spesso apre le pagine per sapere come vanno le cose in Africa, come sta Padre Silvano e le diverse imprese che sta portando avanti.

In passato so che spesso chiedevi alle persone di scrivere e di partecipare in maniera attiva al blog…

Siccome ho scritto un articolo in merito ad una serata che abbiamo fatto in cambiago circa due settimane fa, ho pensato di mandartelo con due immagini.

Nell’articolo pubblicizziamo un altro incontro con il Mue che ci sarà il 18 Dicembre.

Se hai tempo butta un occhio all’articolo, e se lo ritieni opportuno pubblicalo sul blog.

Un modo per farci sentire vicini J

Un abbraccio

Chiara

domenica 27 novembre 2011

Al Kiwanis per don Enzo e per Mambasa

Venerdì 25 novembre scorso, organizzata dal Kiwanis Club di Senigallia, si è svolta una serata dedicata alla presentazione del libro dedicato a don Enzo Formiconi “Oltre il ricordo – Un prete per amico”.

Il libro, che ripercorre i tratti essenziali della sua vita e delle sue opere è stato ideato dal gruppo di amici di Senigallia di don Enzo e i fondi raccolti attraverso la vendita sono destinati al sostegno della scuola professionale di Mambasa - Congo, sapientemente guidata ormai da molti anni dal Dehoniano padre Silvano Ruaro.

La piacevole serata è stata utile per ascoltare dalla voce di chi ha curato il libro (Paolo Formiconi) e di chi ha condiviso con don Enzo, per alcuni anni, l’esperienza africana (Gianluigi Mazzufferi) alcuni tratti essenziali della sua figura. Il racconto delle esperienze dirette in terra d’Africa è stato anche accompagnato da alcuni spezzoni di filmati originali ripresi proprio nelle missioni del Congo (Nduye e Mambasa) che sono oggetto di sostegno con il ricavato della vendita del libro, che hanno reso immediatezza delle condizioni di vita in quei luoghi.


Il Kiwanis International – fondato nel 1915 a Detroit, Stati Uniti – è la federazione internazionale di 10.000 Club di Servizio, i cui soci operano per edificare una migliore società intraprendendo le opportune azioni sociale e culturali e, in pari tempo, perseguendo l’amicizia tra le persone. Il termine Kiwanis deriva dall’espressione dell’idioma indiano “Nun-Kee-Wa-Nis”, il cui significato può condensarsi in “Conoscersi meglio per lavorare insieme”. I Club Kiwanis sono presenti in più di 90 Nazioni, con oltre 350.000 membri. In Italia sono sorti 126 Club, organizzati in 13 divisioni.

Serving the Children of the World” è la missione fondamentale del Kiwanis, a cui si ispirano tutti i service. Il Kiwanis Club di Senigallia è sorto nel 1992 e da allora opera per raggiungere le finalità dell’organizzazione, sia nello sviluppo della conoscenza e dell’amicizia tra le persone, sia nella realizzazione di numero attività di servizio alla comunità locale e internazionale. Per chi volesse approfondire può consultare il sito web www.kiwanis.it

Paolo Formiconi

sabato 26 novembre 2011

RASSEGNAZIONE O SPERANZA ?


Oggi, il via-vai attorno alla nostra casa è meno intenso del solito.

Le scuole sono deserte. Questa mattina i ragazzi dell’Istituto Bernardo Longo, assieme ai loro professori, sono rimasti a casa, per “meditare” sulle elezioni che avranno luogo dopodomani. I bambini delle elementari, invece, sono in vacanza da martedì scorso: gli edifici della loro scuola infatti sono stati scelti come sede del voto, e molti insegnanti fanno parte della commissione di voto. Purtroppo, a nessun direttore è venuto in mente di eliminare i tre giorni di vacanza che hanno concluso il primo periodo dell’anno scolastico, in previsione che solo una decina di giorni dopo ci sarebbe stata una settimana intera di vacanza, non prevista dal calendario scolastico. Ma perdere una settimana di scuola sembra non avere importanza alcuna.

Per le strade di Mambasa, in questi giorni, spesso ci si imbatte spesso in maree di folla, osannante l’uno o l’altro candidato, che aspira ad essere deputato al parlamento della capitale. Nel nostro territorio, di candidati ce ne sono ben 37: un numero sorprendentemente alto, se si tiene conto che solo due saranno eletti. Numero esagerato, che mi pare sia indice più di avidità personale e di parte, che di maturità politica. Tanti discorsi altisonanti, promesse a non finire, grida osannanti… Finite le elezioni, i due fortunati se ne andranno a Kinshasa, a godersi la vita della capitale, lasciando che la loro gente a Mambasa se la sbrogli da sola . Nessuno crede seriamente che queste elezioni cambieranno qualche cosa.

Sabato scorso ero andato visitare i cristiani di Biassa ( a 70 Km) e avevo celebrato la santa messa. Ero rientrato a Nduye prima che venisse buio, in vista della celebrazione domenicale dell’indomani. Devo essere sincero; la notte prima di mettermi in viaggio, avevo gli incubi: la strada, in questa stagione particolarmente piovosa, è ridotta ad uno stato pietoso e scoraggiante. Si va lo stesso, perché si sa che c’è della gente che ci aspetta, e che è importante per loro vedere che almeno il prete non si è dimenticato di loro.

Battesimi a Nduye

Durante la Messa, iniziata con due ore di ritardo a causa della pioggia, ho avuto la soddisfazione di battezzare nove catecumeni e dare la prima comunione a sei bambini/e. Un segno che il Signore, nella sua bontà, ci invia, per incoraggiarci a continuare a seminare: “Fate il bene, finché ne avete il tempo” e la forza, ci ricorda San Paolo.

La sera, cenando assieme alle nostre tre suore, avevo riferito loro la preoccupazione del Vescovo a loro riguardo: teme che le elezioni diano luogo a una situazione di grave insicurezza e forse anche di violenza. Meglio che le suore, in questo periodo di elezioni, siano nelle loro comunità di Bunia.

Padre, non possiamo partire. Non possiamo lasciare i nostri cristiani, per metterci al sicuro noi. Padre Bernardo che cosa ha fatto”? E sono rimaste là, assieme ai loro fratelli e sorelle. Certamente il Signore non le dimenticherà.

p. Dino

martedì 22 novembre 2011

Ricordando padre Testa

Oggi 22 novembre ricordiamo padre Samuele Testa:
è l'anniversario della sua scomparsa avvenuta nell'oramai lontano 1998.

Padre Sam aveva una personalità molto spiccata, gioiosa, davvero inconfondibile e tutti lo ricordano con nostalgia.
La sua vita è stata una testimonianza quanto mai significativa, anche per l'esperienza missionaria intrapresa in età matura.


nella foto (Nduye,1972) da destra:
padre Samuele Testa, don Enzo Formiconi, Valter Bonatti, sr. Giovanna, sr. Luisa 1^, sr. Luisa 2^
.

martedì 15 novembre 2011

Non ci sono segreti

La coscienza informatica mi rimprovera di non aver pubblicato sul blog i miei movimenti. Lo faccio adesso, precisando che non ci sono né segreti di stato, né motivi speciali per questo silenzio. Probabilmente dimenticanza o convinzione che non sia molto importante.

Cercherò di non dimenticare il consiglio.
Penso sia...come le medicine. Data la età anch'io devo prendere qualche pillolina mattutina. All'inizio la fedeltà e la regolarità lasciavano a desiderare. Vi posso assicurare che oggi è diventata una abitudine, quasi un automatismo. Quindi mai disperare.
Ecco il mio programma, per...questa settimana.

Stasera, alle 23,50 parto per il Belgio con Brussels Airlines. Domani, 16 e giovedì 17 sarò ospite della famiglia Ducarme (Robert e Ginette) e incontrerò altri amici e ne approfitterò per comperare dei libri. Giovedì poveriggio alle 17,55 arriverò a Linate.

Prevedo il mio arrivo a Schio sabato 19 novembre!

Poi...vedremo.

Notizie più importanti. Prima di partire ho avuto la gioia di poter vedere la nuova sala dei computers finita e i computers sistemati e funzionanti, grazie al lavoro di un caro amico, padre Baudouin, un padre assunzionista di Butembo che ha lavorato sodo per 3 giorni e....gratuitamente.

Grazie!

Ringrazio gli amici di Cambiago che hanno procurato i computers, Giuseppe che ha fatto l'impianto elettrico...e coloro che ci aiuteranno ancora in futuro.

Grazie e...a presto!

giovedì 10 novembre 2011

Arrivederci, sorelle di Nduye!

Ho iniziato bene il mio 74° anno!

Oggi sono stato a Nduye a salutare le tre pioniere. Partire senza andare a vedere come stanno mi sembrava un atto di irresponsabilità e d' ingratitudine. L’incontro mi ha ripagato delle pene del viaggio. Stanotte è piovuto ininterrottamente. Parecchie persone mi sconsigliavano stamattina di mettermi in strada. Meno male che non le ho ascoltate. Sono partito con il capo falegnami, un idraulico, un imbianchino e un muratore. Siamo andati a prendere visione di eventuali lavori da completare. Le suore abitano la casa da una settimana e quindi hanno potuto rendersi conto di ciò che va cambiato o migliorato. Tutto si è svolto in un dialogo sereno e positivo. Sono felici, serene, a loro agio. Assieme abbiamo deciso di rifare il pavimento di una stanza che risaliva ai tempi di “prima della ribellione”, di sistemare la cappella, di dotare i letti di zanzariere (bella scoperta, dirà qualcuno!) e qualche altra piccola miglioria. Fra una settimana tutto sarà sistemato.

Sono giunto a Nduye alle 14,15. Le suore erano, dalle 10, in una stanza accanto alla chiesa: primo consiglio pastorale! Si comincia subito e sul serio! Mi hanno detto che i ragazzi della scuola media sono già andati a chiedere che una di loro insegni la religione, altre ragazze Walese e Pigmee hanno chiesto: "quando cominciamo il foyer?”.



Un pigmeo, esperto pescatore mi ha chiesto ami e reti : vuole rifornire regolarmente le suore di pesce fresco. Un catechista ha portato loro, stamattina una antilope appena catturata.

Si riparte !

Ho avuto un bello scambio con loro sulla realtà di Nduye, sui problemi, sulle prospettive di lavoro. Eravamo seduti nel “salone” condividendo un po’ di riso, dei fagioli saporiti e la carne tenera di quella antilope sfortunata, ma... così squisita! Giunto il momento di separarci abbiamo pregato insieme perché questa avventura continui a lungo e faccia del bene ai nostri amici di Nduye, rimasti per troppo tempo orfani.

La foto che ho fatto prima di partire testimonia il cambiamento che ha subito la casa in poco più di due settimane di intenso lavoro e la serenità delle suore.


La mia moto al ritorno sembrava avesse il pilota automatico (un angelo custode ?) Volava da sola e imboccava tutte le traiettorie giuste!

Ma… non poteva mancare la solita perla! Per prudenza questa volta avevo portato un paio di occhiali: quelli che usano i boscaioli con la motosega! ... li ho dimenticati a Nduye!Non preoccupatevi. Gli insetti hanno avuto pietà…del nonno!



Grazie a tutti coloro che mi hanno inviato gli auguri. Come ringraziamento, a loro e a voi tutti regalo la foto della nostra “star”!


A presto!

Foto: La casa dei padri, diventata la casa delle suore, oggi

- come era prima del restauro veloce!

- il... nonno!

giovedì 3 novembre 2011

ça y est...! Missione compiuta!

Ça y est!


Non è una frase scaramantica. E’ francese corrente:”è fatto, ci siamo!”

Sono tornato poco fa da Nduye. Ho l’occhio destro quasi chiuso. Un insetto che non so definire, ha lasciato il suo pungiglione proprio sopra lo zigomo. Meno male che l'occhio sinistro funziona. Sono tornato perché domani, 3 novembre, è giorno di Festa a Mambasa e soprattutto nella nostra scuola. Ricordiamo il sacrificio di Padre Bernardo Longo! Padre Dino andrà a Nduye e celebrerà la Messa in memoria di padre Longo e sarà anche là festa solenne!


Le Suore sono a Nduye!


Sono arrivate, oggi, alle 14,30 dopo un viaggio penoso, ma tutto sommato tranquillo.


Ieri, martedì 1 novembre avevo fatto con loro il viaggio da Bunia a Mambasa. Mi sembrava doveroso andare a prenderle anche per poter ringraziare il Vescovo, Mgr Dieudonné Uringi, che aveva dato il suo accordo per questa nuova missione delle Suore Servantes. Una missione fuori dagli schemi tradizionali.


Il vescovo di Wamba – da cui Nduye dipende – e il vescovo di Bunia - responsabile delle Suore Servantes - hanno accolto la nostra domanda: che le Suore vadano a restino a Nduye anche senza la presenza stabile di un sacerdote. La Madre Generale, sr. Angèle, da parte sua aveva già accettato senza la minima esitazione.


Quello che per noi sembra un fatto eccezionale, per Suor Angèle, sr Maria Luisa, Sr. Alfonsina, sr. Carola sembra un fatto ordinario, quotidiano.


Già dal primo incontro con le 3 “missionarie” ero stato colpito da questo loro atteggiamento: siamo servantes (serve - ancelle) siamo a servizio del Maestro e Signore. Andiamo dove Lui ci manda. Non chiediamo informazioni e non poniamo condizioni!


Tre suore che “emigrano” da Bunia a Nduye.

Valige, bauli ? Niente di tutto questo!

Qualche borsa e qualche sacchetto di plastica. Due sacchi: contengono libri!

Partenza da Mambasa: una semplice preghiera davanti alla Grotta. Ci accompagnano anche la Madre Generale, sr. Angèle e la sua assistente!


Viaggio sul camion Unimog. Al km 17 sembra di traversare il Mar Rosso. Le Suore non si scompongono. Hanno fiducia in Lui e nel nostro autista Zaccaria!


Arrivano a Nduye serene, senza lasciarsi commuovere dalle grida e dai canti dei Pigmei.


Sembrano veterane del posto, come se tornassero da un viaggio e si fossero assentate solo qualche giorno.


Nessuna frase enfatica. Guardano, silenziose e assorte il panorama e la gente. Io sono più emozionato e più nervoso di loro. “Padre stia tranquillo, ce la metteremo tutta!”


Il tempo passa. Devo ritornare a Mambasa. Il cielo minaccia e si odono dei tuoni in lontananza.


Una visita alla tomba di Padre Longo. Le lascio in chiesa.


Torno alla missione per alcuni suggerimenti sui lavori in corso. Salgo sulla moto. Cerco le Suore per un ultimo saluto. Non ci sono. Scendo la collina e vedo sr. Maria Luisa, seduta, sola, davanti alla Grotta, costruita dal padre Longo, all’inizio della strada che sale alla Missione. Chiedo delle altre. Sono già nel villaggio per incontrare la gente!


Grazie sorelle!


Adesso posso partire e affrontare le pozzanghere, i grossi sassi, essere schiaffeggiato dalle lunghe erbe che invadono la strada e immergermi nel buio della notte.


Missione compiuta!


Padre Longo, penso, questa volta ha voluto evitarmi la solita pioggia. La strada è molto scivolosa: una pioggia abbondante mi ha preceduto. Tre o quattro volte ho "zigzagato" paurosamente. Ma ci voleva qualche cosa di forte per non dimenticare: quel benedetto insetto me lo ricorderò a lungo: ma non sarà questo l’unico ricordo del 2 novembre 2011, vigilia del sacrificio di Padre Bernardo!



(post scritto la sera - tardi! - del 2 novembre!)



Foto : le tre "missionarie" con sr. Angèle e la sua assistente davanti alla tomba di p. Bernardo.


La partenza da Mambasa!

martedì 1 novembre 2011

Domani è il 3 novembre 2011

Padre Bernardo Longo vennne ucciso a Mambasa il 3 novembre del 1964.
Domani 3 novembre 2011 p.Dino Ruaro celebrerà la Messa di suffragio a Nduye.

Clickando sul link che segue:
http://scaloni.it/popinga/podpress_trac/web/919/0/padre-longo-e-la-sua-opera.pdf
avrete a disposizione un volumetto, opera di Padre Silvano Ruaro.

Queste poche pagine ricordano le tappe salienti della vita del fondatore della Missione di Nduye, la difficile ripresa dopo il suo martirio, la continuazione dell'opera fino a nostri giorni.
Lo abbiamo pubblicato in occasione del centenario della nascita di p. Bernardo Longo, il 25 agosto 2007.

Il link per scaricarlo è sempre presente a pochi centimetri da queste righe, sulla destra. Non tutti lo sanno. Per questo anniversario lo riproponiamo in "prima pagina"

sabato 29 ottobre 2011

E' già qui...

Non mi sono fatto vivo perché da alcuni giorni faccio la spola fra Mambasa-Nduye diverse volte in una settimana. Vi assicuro che i lavori nella casa dei Padri progrediscono bene. Vi farò vedere il prima e il dopo.

Lunedì prossimo, 31 ottobre, vado a Bunia a prendere le 3 suore che andranno a Nduye.

Padre Dino, ARCIPRETE di Mambasa-Nduye, celebrerà a Nduye la Messa del 3 novembre, anniversario del sacrificio di padre Longo. Saranno presenti anche sr. Maria Luisa, sr. Alfonsina e sr. Carola. Miracolo? Senz'altro una benedizione di Dio per questa gente abbandonata!...

Anche noi e soprattutti i falegnami e i muratori ce l'hanno messa tutta! Io ci ho rimesso un po' di pelle del mio ginocchio destro.

Ma niente di grave. Soltanto mi sono dimenticato dei miei prossimi 73 anni e ho preso troppa dimestichezza con la mia Suzuki 200, dono di A.T. e dei suoi amici di Schio!!! Grazie soci delle RUGGINOSE!

Ma c'è un'altra bella novità.

Suor Véronique, delle Piccole Suore della Presentazione è qui. E' la suora-medico che aspettavamo per il nostro ospedale "Mama wa Yezu" ( la madre di Gesù).

E' arrivata martedì e vuole cominciare subito anche con quel poco che c'è e con il molto che spero di trovare in Italia. Arriverò il 17 novembre a Milano.

Grazie, sr. Véronique! E buon lavoro.

Fra poco riparto per Nduye (sono le 12 di sabato 29 ottobre). Domani celebro la Santa Messa, controllo gli ultimi lavori e poi di nuovo in sella per tornare a Mambasa domani sera e ripartire lunedì per il viaggio storico verso Bunia...

Tornerò martedì con le 3 suore e probabilmente anche con la loro Madre Generale, sr. Angèle!

Ricordiamoci!

A presto. mupe Silvano


foto 1: (da sinistra a destra). sr. Véronique - abbé Emmanuel di Beni - Sr. Apollonie, la Madre Generale delle Suore della Presentazione - Sr. Alfonsina - sr. Lisette - sr. Jeannette - p. Victor.

foto 2: Sr V éronique con la dr. Datho Safi...Vi ricordate di lei?

foto 3: felice dopo un viaggio avventuroso!





mercoledì 12 ottobre 2011

Chi parte... e chi (presto) arriverà!

Sono partiti! Chi?
Angelo, Giuseppe, Graziano e Paolo.

Angelo Modina, videoreporter, è venuto per fare un documentario sulla missione di Mambasa. Ha avuto fortuna: ha potuto assistere a una Messa domenicale festosa ed emozionante;
visitare e riprendere con la videocamera una miniera d'oro; partecipare alla caccia dei Pigmei, con le reti, in foresta; sorvolare Mambasa e Nduye in una giornata meravigliosa. Sempre entuasiasta e desideroso di emozioni forti. Credo sia partito soddisfatto e con gli occhi e il cuore...dilatati!

Giuseppe, ritorna in Italia dopo oltre tre mesi di permanenza e soprattutto di lavoro intenso, a volte nascosto, ma di grande professionalità, efficacia e utilità! Grazie ancora, Giuseppe! Spero che la forte malaria non lasci conseguenze nel tuo corpo e nel tuo spirito: avremo ancora bisogno di te!

Graziano aveva il compito di mantenere il buonumore nella compagnia. Ci è riuscito, con l'aiuto anche di qualche bottiglia di Prosecco, finito proprio domenica sera, vigilia della sua partenza!

Paolo, ansioso di cogliere tutti gli aspetti della vita della gente e dei...preti. Acuto osservatore, a volte si è un po' sbilanciato. Vedendomi andare in moto ha esclamato:"....!,ma questo prete si droga!" Ti assicuro Paolo, che non l'ho mai fatto!

Grazie a voi tutti!

Quando, lunedì 10 ottobre, alle ore 14,45, l'aereo della Maf si è levato in volo all'aeroporto di Bunia, con destinazione Entebbe, ho ringraziato il Signore e la Madonna perché tutto era andato benissimo e ho sentito in me una certa soddisfazione e pace:"missione compiuta!".

Vi assicuro che non è stata un' impresa...facile!
Ma non ero andato a Bunia solo per accompagnare fino alla frontiera questi amici. Volevo anche vedere la Madre Generale delle Suore Servantes e le tre pioniere che andranno a Nduye appena possibile.

Martedì mattina, 11 ottobre, ho incontrato le suore: un po' tristi di non essere ancora sul campo dell'apostolato. Le ho assicurate. Farò di tutto perché agli inizi di novembre possano entrare nella missione di padre Longo.


Ho nascosto loro i miei dubbi e le difficoltà, soprattutto quella di una strada impossibile, che renderà problematica la trasferta dei falegnami, muratori, il trasporto del materiale ed soprattutto il viaggio delle suore.Ma mi sono detto: "Il Signore provvederà!"

Ci credo, contro ogni logica di buon senso, ma ho bisogno di crederlo ancora di più! Anche voi potete aiutarmi ad accrescere la mia poca fede: con il vostro aiuto e la vostra preghiera! Grazie.

A presto!

foto: Giuseppe, Graziano, Angelo e Paolo alla partenza da Mandima (Mambasa)

- Angelo Modina in foresta

- Sr. Angèle (Sup. generale) e le tre Suore per Nduye: Maria Luisa, Carola, Alfonsina.

mercoledì 5 ottobre 2011

Caro Gianluigi!

Caro Gianluigi,
accolgo volentieri il tuo suggerimento perché ho, prima di tutto, la possibilità di ringraziare il Consiglio di Amministrazione e i soci della Banca Alto Vicentino che assieme al “Gruppo Missionario di Ca’ Trenta in Missione” hanno finanziato il mio viaggio a Mambasa.



Dire in poche parole quello che ho fatto in questi tre mesi non è molto semplice, perché il mio lavoro di elettricista è capito soprattutto dagli addetti ai lavori. L’utilità di una doccia, di un lavandino, di un W.C. è percepita immediatamente e da tutti. Come posso spiegare, ad esempio, l’utilità e la funzione di un quadro elettrico montato nella sala generatori, pieno di voltmetri,amperometri, hertzimetri… Qualcuno dei nostri lettori potrebbe domandarsi:”ma che cosa sono?”



Cercherò di spiegare il mio lavoro con semplicità. Ho progettato gli impianti, acquistato i materiali e composto i vari quadri elettrici. Ringrazio sinceramente i nostri benefattori che, nonostante la crisi attuale ci mettono a disposizione delle somme anche considerevoli per comperare tutto il materiale necessario.



Una considerazione importante: durante questi mesi ho lavorato sempre con la manodopera locale.


Persone sempre disponibili anche se purtroppo la loro preparazione professionale lasciava un po’ a desiderare, per cui a volte sono stato costretto a rifare il lavoro. Ma non è stato tempo perso. Senz’altro hanno imparato delle nozioni che serviranno a loro quando io sarò partito..



Sono arrivato ai primi di luglio e ho completato gli impianti elettrici dell’ospedale della missione,lavori che avevo iniziato nel periodo invernale del 2009-2010. Ho installato la pompa a immersione Saer per rifornire di acqua l’ospedale, ho piazzato gli interruttori, le prese, le plafoniere per la illuminazione.


Finito il lavoro all’ospedale, ho posato i cavi elettrici e fatto gli impianti per le nuove aule, costruite in questi ultimi due anni: la sala di laboratorio della scuola di taglio e cucito, la sala dei computer. Ho elaborato e messo in opera un nuovo quadro nella sala generatori elettrici, completo di sistemazione adeguata, per controllare e bilanciare i vari consumi nelle differenti direzioni. Ho aggiunto dei lampioni per la illuminazione esterna dei vari edifici della missione, scuole, viali, casa delle suore. Ho ripristinato in modo corretto qualche circuito non bene funzionante e, importante, ho rinnovato il sistema dell’impianto equipotenziale di tutti i tetti dei caseggiati e delle scuole.

Proposta: quando l’ospedale sarà operativo, la missione avrà bisogno di potenziare il carico di energia. Perché non pensare di prendere un generatore ad alimentazione mista: gasolio, olio di palma, olio di Jatropha? In questo modo si potrebbe coinvolgere la popolazione locale ed avere un notevole risparmio nei consumi.


Ritornerò in Italia l’11 ottobre.


Ciao.Giuseppe Prosdocimi.

Foto: installazione pompa Saer;

quadro elettrico ospedale,

quadro elettrico sala generatori

sabato 1 ottobre 2011

Due novizi a Senigallia

Ventiquattro ore per una visita lampo di P. Nerio e P. Dino a Senigallia.

Incontro con qualche amico e visita del chiesa delle Grazie, del magnifico dipinto del Perugino, con rapida visita del Museo di Storia della Mezzadria.

Nel Chiostro cinquecentesco foto ricordo.


Tante chiacchiere e non pochi progetti. Speriamo di darne conto più avanti.
Per ora solo un saluto a tutti i lettori.

I “due novizi” ringraziano gli amici che li hanno accolti e Mgr. Kapitula, “maestro dei giovani chierici”.

p.Nerio e p. Dino

giovedì 22 settembre 2011

Eppur (ci) si muove...


Riprendo il contatto, assicurandovi che non sono rimasto ozioso nel frattempo.

P. Dino è in Italia e me ne accorgo. Settembre, significa inizio anno scolastico e problemi per le iscrizioni, per il reclutamento dei professori.

Credo proprio che non potevo fare di più, a meno di farlo male.

Anche per il materiale l'ospedale mi sono mosso. Ho deciso di venire in Italia per circa un mese. Quando? Probabilmente sarà in novembre. Il p. Wilson, nostro superiore provinciale, mi ha incoraggiato a fare questo viaggio, dicendomi:"Non solo ti autorizzo, ma te lo domando. Abbiamo bisogno di loro" ( di voi!)

Ma non vorrei venire e dover cominciare da zero. Se trovassi il materiale già pronto o degli indirizzi sicuri a cui ci si può rivolgere in tutta sicurezza, sarei veramente contento. Non mi posso fermare molto. Il tempo di trovare il materiale, eventualmente reperire i fondi per pagarlo e preparare il container.

Ho ricevuto parecchi messaggi di sostegno, di incoraggiamento, di...partecipazione.

Ne scelgo 4. Sono certo che provocheranno commenti e proposte.

Non tutto sarà chiaro a tutti...Sono a disposizione per chiarificazioni e informazioni.

Sandro Ginelli: (Milano)
Caro p. Silvano; non ci conosciamo ancora ma abbiamo gentilmente ricevuto copia della sua mail dal Dott. Giudici che ha avuto modo di apprezzare la nostra attività.

Se ritiene opportuno potremmo prepararle un preventivo di spesa di quanto le necessita per quando torna in Italia .

Da quanto scrive possiamo certamente venire incontro alle sue esigenze; sia per lo spazio disponibile nel nostro magazzino a Peschiera Borromeo (vicino all'aeroporto di Linate) sia per la migliore opportunità di prezzo dei materiali necessari al suo ospedale che le possiamo procurare in tempi rapidi e con adeguata qualità, vista la nostra lunga esperienza nel settore.

Per avere un idea più efficace della nostra attività la invito a visitare il nostro sobrio sito: www.coopisi.it

sperando di poter collaborare, le porgo i miei più cordiali saluti,



Alessandro Ginelli



Daniele Giudici: (Milano)

Sono contento di vederti presto, p. silvano!
La coop ISI ha molto spazio e può tenere il materiale che poi carica con molta cura e attenzione sui container. Per la diocesi e altri ordini fa oltre 10 container l'anno.
E una cooperativa seria che pensa a tutto.
Marino, senti Silvano e se concorda si può provare a inviare la lista a Sandro Ginelli per un preventivo.
Per me meglio avere tutto materiale nuovo, non dismesso dagli ospedali...
Un caro saluto!
Daniele Giudici
Fondazione Lambriana



Avv. Paola Sainati: (Padova)


Ciao Silvano, Ti avevo accennato per telefono che ho conosciuto quest'estate una ragazza - adesso siamo diventate molto amiche - che lavora nell'area manager alla Sanofi Aventis che Tu sai è una società multinazionale farmaceutica francese.Si chiama Valentina De Rossi.Valentina oggi mi ha telefonato per dirmi che ha parlato con un responsabile - per altro anche amico - al quale ha chiesto se fosse possibile fare una donazione di farmaci alla Missione.Gli è stato risposto che è possibile valutare la cosa ma è indispensabile che la donazione venga effettuata ad una Organizzazione Onlus con personalità giuridica perché essendo loro una società multinazionale sono esposti a dei controlli riguardanti soprattutto la garanzia del trasporto dei medicinali.E' un problema ? o c'è una società legata alla Missione a cui poter fare la donazione ?.Fammi sapere prima possibile così ci possiamo muovere di conseguenza.Un abbraccio. Paola


Serena Ragni: (Pavia)


Caro Padre Silvano,
spero che stia bene.
Stamattina mi hanno chiamata Franco e Valentino di Bologna per chiedermi il
numero di telefono dei tecnici dei macchinari dell'ospedale.
In questi giorni so che sono in Uganda perché la dott.ssa Daniela mi ha
comunicato via Skype che stava facendo il giro delle macchine proprio con uno
di loro.
In ogni caso le lascio il contatto di Stefano Zini e anche di Daniela nel caso
non riuscisse a parlare con lui. A presto. Serena



Aggiungo che il signor Giorgio Raumer di Schio è disposto a mettere a nostra disposizione un luogo dove depositare del materiale utile per l'ospedale.

Cerco un cooordinatore per Schio e Veneto. Retribuzione: "l'avete fatto a Me".



Notizie in breve:

1) domani vado a Kampala per accogliere una équipe speciale: Graziano Ruaro, Paolo Saccardo e Angelo Modina, fotoreporter. Spero in un ottimo documentario su Mambasa e Nduye!


2) Una sfida! Ho promesso alle suore Servantes di Bunia che entreranno a Nduye il 1 novembre 2011, in tempo per ricordare la morte di padre Bernardo Longo, avvenuta il 3 novembre 1964. La settimana prossima cominciamo i lavori nella casa dei...Padri. In attesa che la casa delle suore sia pronta, abbiamo pensato di mettere a posto, alla meglio, quella dei Padri. Ma sarà dura, soprattutto perché la strada è ...la vedrete nel documentario di Angelo!

Ciao e a presto.

p. Silvano


Foto: Jeffu, fedele guardiano... dell'ospedale vuoto!

e sala operatoria in attesa di attrezzature e pazienti










mercoledì 14 settembre 2011

Ricordando Walter Bonatti

Il grande alpinista, giornalista e scrittore Walter Bonatti è morto improvvisamente, ieri sera, a Roma.
Appena un anno fa aveva festeggiato il suo 80° compleanno ed aveva detto: ''Non mi sento di avere 80 anni se penso all'intensita' con la quale ho vissuto, credo di averne 200, per il resto mi sento come un quarantenne''.

Con padre Silvano e padre Nerio abbiamo ricordato il suo soggiorno nella missione di Nduye, nell'oramai lontano 1972, e della sua impresa in foresta con i Pigmei probabilmente scriveremo più avanti.

Dall'archivio abbiamo tratto solo questa fotografia con la quale oggi vogliamo ricordarlo. Siamo nella sala da pranzo della casa dei padri di Nduye: è il primo a destra è Walter Bonatti. Poi don Enzo Formiconi, quindi padre Luigi Noacco ed ultimo a sinistra il sottoscritto, Gianluigi Mazzufferi.

Invece stasera crediamo sia prioritaria la pubblicazione integrale della mail di p. Silvano (qui sotto) che ci sembra dia un quadro esatto della situazione a Mambasa, dello sforzo che il nostro "mupe" compie come sempre e con immutata generosità.

Quindi ad altre occasioni i racconti delle imprese africane del caro ed indimenticabile Walter Bonatti.

Gianluigi (che oggi scrive con dispensa dei Superiori)



Caro Gianluigi,
ci voleva questa notizia per farmi uscire dal...letargo. Avevo appena letto anch'io la notizia della morte di Bonatti. Lo ricordo senz'altro e non mi dispiacerebbe se, superando il "pudore" (?) tu ti facessi vivo sul blog con qualche foto d'epoca (e d'Epoca). Credo che anche suor Luisa e don Enzo sarebbero contenti.
Sono il primo ad aver vergogna del mio silenzio... ma forse nessuno sa in che guai sono. Dai primi di settembre sono praticamente tutta la mattinata in ufficio per accogliere genitori, alunni, professori. Tutti vogliono un posto per i loro figli, anche quelli che sono stati bocciati e quello che non hanno superato il concorso di ammissione. In prima media ho solo 120 posti disponibili, perchè riservo 30 posti ai ripetenti...Ma sono circa 400 quelli che chiedono...Non parliamo della Scuola meccanica che continua a godere di una fama notevole dopo il rilancio del 1971. Deo è sempre sulla breccia, silenzioso, imprevedibile, sorprendente: ha sempre una soluzione ai problemi.
Penso che questo tour de force terminerà sabato. Ho stabilito che sabato 17 settembre chiudo le iscrizioni. Riuscirò a tener fede al mio "feroce" proposito?!
Mio nipote Alessio Smiderle, figlio di Giuliana, mi chiede ancora il disegno originale del Logo dell'Istituto Bernardo Longo!
Livia ce l'ha ancora?
Ciao. Spero di farmi vedere presto...Ma sento anch'io tanta stanchezza.
Come sai, Dino è in Italia fino all'11 ottobre.
Non è facile, anzi direi che è impossibile far fronte a tutto.
Ciao. Vi ricordo tutti e continuiamo...nel ricordo di coloro che ci hanno preceduto e che ci hanno dato l'esempio! Non possiamo mollare!
mupe Silvano



venerdì 9 settembre 2011

Giando Drago scrive sulla Jatropha






Carissimo GianLuigi,finalmente trovo un pò di tempo per mandarti del materiale informativo circa......la famigerata Jatropha!!
Le prime foto sono dellla piantagione sperimentale in quel di Brindisi dove cerchiamo di selezionare nel clima caldo( questanno caldo
sahariano) piante vigorose e sane,nonchè fare sperimentazioni sull'olio che si potrà ottenere.
Le prime piante,ottenute da semi provenienti da Mambasa purtroppo di scadente qualità,sono state trapiantate,piantine di 120 giorni,alte circa 20 cm,
ai primi di maggio: ai primi di agosto raggiungevano già 6o cm di altezza,erano ben accestite e soprattutto avevano una generosa proliferazione di getti laterali.
Da ultimo,tornando in Italia,Padre Dino mi ha portato 300 semi,questa volta selezionati,belli,grossi.Sono stati seminati due settimane fa e dopo appena
8 giorni sono germinati al....99%!!! Forse Dino li ha benedetti prima di affidarmeli.( sono le foto delle piantine appena germogliate)
A parte,nelle serre dei miei fratelli,ho 12 piante rigogliose,ben radicate(è fondamentale lo sviluppo dell'apparato radicale della Jatropha per accelerare i tempi
di crescita e quindi di entrata in produzione) che ci serviranno per testare la tecnica della riproduzione per talee,tecnica che velocizza i tempi di crescita.
Come vedete,sono fermamente convinto che la coltivazione della Jatropha possa essere di supporto alla carenza di fonti energetiche in quel di Mambasa,
visto che l'habitat si presta,che esiste già l'impianto di spremitura,che le nuove tecnologie di utilizzo dell'olio di Jatropha possono fare a meno del processo di esterificazione.
Unico,grande,eterno problema : sensibilizzare,formare le persone,piantare ma soprattutto "COLTIVARE".Un concetto difficile da far recepire in una popolazione a cui basta andare in foresta e...raccogliere di tutto e di più.
Un saluto a tutti e già mi vedo un complesso di trigenerazione ( energia elettrica,acqua calda e condizionamento) postato all'ospedale,al nuovo meraviglioso ospedale!!!

Giandomenico Drago


Nota per chi volesse collaborare a questo blog
Come già più volte specificato chiunque volesse collaborare è pregato di inviare un testo definitivo per la pubblicazione il più lineare possibile, usando Word o Word Pad. Non inserire segni grafici, caratteri particolari, sottolineature, etc.
Per le foto, non più di 2 o 3 (meglio se con breve didascalia), si prega di spedire un file JPG leggero o alleggerito (max 300 kB).
Non inserirle nel testo!


domenica 28 agosto 2011

Nel paese natale di don Enzo

Venerdì 26 agosto scorso si è svolto presso la Sala Consiliare del Comune di Belvedere Ostrense, una seconda presentazione del libro “Oltre il Ricordo – Un prete per Amico” dedicato a don Enzo Formiconi.
L’incontro voluto fortemente dal Sindaco del paese natale di don Enzo, Riccardo Piccioni, ha coinvolto i cittadini che hanno avuto modo di conoscerlo direttamente ed apprezzarne le sue dote umane.

Oltre a ricordare le esperienze significative della sua vita, raccontate nel libro, Paolo Formiconi e Gianluigi Mazzufferi hanno avuto modo anche di rappresentare alcuni momenti di svolta che hanno segnato scelte fondamentali per il suo cammino umano e di fede: gli studi scientifici, l’insegnamento, la partenza per l’Africa, gli anni a Roma e di nuovo l’Africa.

Il Vescovo lo ha ricordato, nella presentazione fatta a Senigallia, come uomo del concilio e uomo dell’obbedienza, ma potremmo aggiungere anche della sofferenza.


Il ricavato della distribuzione del libro è destinato al finanziamento della scuola di Mambasa in Congo, tanto cara allo stesso don Enzo.

L’incontro si è concluso con alcuni interventi del pubblico che hanno ricordato alcune esperienze dirette vissute con don Enzo.
Da segnalare la presenza tra il pubblico della giornalista Paloma Gomez Borrero, da sempre corrispondente accreditata di radio e televisioni in Vaticano, che ha espresso attenzione ed interesse per questa iniziativa.

Paolo Formiconi