domenica 18 dicembre 2011

“PREPARATE LA PREPARATE LA VIA...APPIANATE LA STRADA” dice il profeta Isaia

Ce n’è veramente bisogno.

Senz’altro occorre appianare la strada del nostro cuore per accogliere il Signore che viene a noi nel mistero di Betlemme; ma anche le nostre strade di Mambasa hanno urgente bisogno di manutenzione.

foto a sinistra : strada verso Nduye – Km 18

I giorni scorsi abbiamo cercato di fare qualcosa.

Mercoledì, 7 e 14 dicembre, una cinquantina di cristiani sono andati, con camion e trattore fino al km 18 sulla strada di Nduye, per cercare recuperare quel tratto di strada, diventato ormai impraticabile. Hanno fatto quello che hanno potuto, aiutati anche da un altro gruppo di persone condotte là dal capo di Nduye, il nostro amico Cristoforo. Hanno lavorato fino a sera, come hanno potuto, con zappe, badili, picconi e…secchi. Purtroppo la meteorologia aveva perso il calendario e non si ricordava più che verso la metà di dicembre normalmente comincia la stagione secca. E così, tutte e due le volte, la sera, prima di chiudere i lavori con un buon piatto di riso e fagioli, i nostri “prodi” hanno visto il loro lavoro innaffiato da un abbondante acquazzone. Non è stata la chiusura ideale di una giornata di lavoro, soprattutto sapendo che sulla strada c’erano già degli enormi camion, carichi di legname, pronti a passare su quel tratto rammollito dalla pioggia e riaprire le enormi buche appena colmate.


Una seconda strada alla quale la nostra gente è quella che conduce all’ospedale “Maria Mama wa Mungu”. Anche qui, per due lunedì successivi, sono intervenuti i nostri cristiani, per raddrizzare ed allargare un sentiero che già esisteva. Sono intervenuti anche i bambini della scuola elementare ed altri saranno impegnati nei giorni successivi. Quello che non riusciranno a fare i cristiani sarà completato dai nostri pigmei (li vedete nella foto): un gruppetto di una quindicina di “valorosi”, occupati nei lavori più disparati di pulizia e manutenzione della nostra proprietà

Nei due casi, purtroppo io ero assente, perché nel momento dei lavori ero impegnato nelle visite ai cristiani dei villaggi e quindi la documentazione fotografica lascia a desiderare.

Un saluto cordialissimo a tutti, in modo tutto particolare a Silvano, che so impegnato ad “aprire altre strade”.

Che questo Natale porti a tutti la benedizione di Dio e tanta pace, nel cuore e nelle famiglie.

p. Dino

nella foto a fianco: pigmei al lavoro su strada Ospedale

7 commenti:

Cornelia ha detto...

Grazie per gli auguri che contraccambio di tutto cuore a te ed alla tua comunità di Mambasa!

"Che ci sia la luna
sul sentiero notturno
di chi porta i fiori." (T. Kikaku)

Aldo ha detto...

Auguro a tutti un sereno Natale e uno meraviglioso 2012, a tutti voi.
Aldo Giuliana.

Silvano Ruaro ha detto...

Grazie Dino, grazie delle notizie! Ti e vi seguo, correndo dal Veneto alla Lombardia, passando per il Trentino.Sto seminando, ma la raccolta dipende da Lui. Io ce la metto tutta. Ricordiamoci.
Mama wetu (la nostra Mamma) penserà al suo ospedale "MAMA YA YEZU" (Mamma di Gesù)e ci darà la
forza di andare avanti.
Ce lo aveva già detto padre Dante:
"Tu proverai sì come sa di sale
lo pane altrui, e come è duro calle
lo scendere e 'l salir per l'altrui scale".

Salutami tutti. In questi giorni sono a Curtarolo, paese natale di padre Longo. Ci sarete particolarmente vicini

Anonimo ha detto...

Silvano, la tua dimesticheza con Dante mi fa ricordare che, quando eri ancora a quota trenta, facesti la facoltà di lettere. Complimenti comunque per la buona "memoria", "il libro che il preterito rassegna".
Il Padre Assunzionista, Giovanni Bosco, è arrivato a Mambasa lunedì scorso, accompagnato da Kinyata, e da ieri ci dà una mano soprattutto nella visita ai malati, a casa loro, e nelle confessioni. Domani, ultimo giorno di scuola e poi...vacanze. Le ultime vacanze assaporate dai nostri studenti sono molto lontane; rimontano a...ieri. Sono state concesse in occasione del giuramento di Giuseppe Kabila, il rieletto presidente della repubblica. Qui a Mambasa, tutto calmo. Ciao e Buon Natale.
Dino

Anonimo ha detto...

Padre Silvano sta "seminando". Pensi anche alla "raccolta" però.
Infatti Matteo (13,3-9) ) dice: << E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda». >>

Un amico protestante

Anonimo ha detto...

Caro Dino, cara
Mambasa tutta è arduo ascoltare l'invito di San Giovanni Battista: "preparate le vie del Signore". Coingratulazioni per il vostro coraggio!!! Speriamo dia l'esempio alla nostra popolazione e che si renda conto che le strade sono un bene di prima importanza- Speriamo capiscano i"boulloneurs" che è più utile lavorare sulle strade col piccone e la pala che estenuarsi con gli stessi strumenti nella ricerca aleatoria ed effimera dell'oro.
Sono vicino a tutti voi con l'affetto e la preghiera! Nerio

Gianluigi ha detto...

Oggi 2 gennaio 2012 ho ricevuto la rivista del Segretariato Missioni dei Dehoniani. Il n. 119 di “Una sola Famiglia” ricco di articoli e notizie, ben illustrato, come sempre utile e gradito con gli auguri di buone feste firmati da p. Nerio, fr. Amedeo, fr. Pierino e p. Marino. Auguri che ricambio di cuore.
Tre articoli, da pag. 35 a pag. 38, cioè la corrispondenza missionari da Nduye e Mambasa in Congo, ovviamente (per precedenti personali!) mi attraggono più di tutti gli altri. Li scorro appena in quanto già li conosco a menadito avendoli visti, rivisti ed anche commentati sul blog della missione. Questo: http://mambasa.blogspot.com/
Molto ben per averli ripresi, anzi benissimo così che si possano raggiungere lettori di altra fascia ed altre abitudini.
Però mi chiedo e vi chiedo, ripetendomi così come faccio da mesi, anzi da anni, da diversi anni perché mai non si voglia “indicare la fonte”. Dire dove sono stati pubblicati per la prima volta, ovviamente con assoluta tempestività, illustrati con immagini a colori e corredati spesso anche da commenti di amici e degli stessi autori.
Indicare dove andare per interloquire, invece di essere solo lettori passivi.
Per questa ostinazione infinita non riesco a trovare nessuna giustificazione. Mi sbaglio? Provate a darmi qualche buona motivazione e l'accetterò volentieri.
Lasciatemi dire che anche per questo assurdo comportamento ho maturato una profonda disaffezione per tutta quella serie di progetti e di iniziative che comunque ho coltivato da più di quarant'anni. Peccato, ma dopo anni di insistenze dovrò farmene una ragione.