mercoledì 14 settembre 2011

Ricordando Walter Bonatti

Il grande alpinista, giornalista e scrittore Walter Bonatti è morto improvvisamente, ieri sera, a Roma.
Appena un anno fa aveva festeggiato il suo 80° compleanno ed aveva detto: ''Non mi sento di avere 80 anni se penso all'intensita' con la quale ho vissuto, credo di averne 200, per il resto mi sento come un quarantenne''.

Con padre Silvano e padre Nerio abbiamo ricordato il suo soggiorno nella missione di Nduye, nell'oramai lontano 1972, e della sua impresa in foresta con i Pigmei probabilmente scriveremo più avanti.

Dall'archivio abbiamo tratto solo questa fotografia con la quale oggi vogliamo ricordarlo. Siamo nella sala da pranzo della casa dei padri di Nduye: è il primo a destra è Walter Bonatti. Poi don Enzo Formiconi, quindi padre Luigi Noacco ed ultimo a sinistra il sottoscritto, Gianluigi Mazzufferi.

Invece stasera crediamo sia prioritaria la pubblicazione integrale della mail di p. Silvano (qui sotto) che ci sembra dia un quadro esatto della situazione a Mambasa, dello sforzo che il nostro "mupe" compie come sempre e con immutata generosità.

Quindi ad altre occasioni i racconti delle imprese africane del caro ed indimenticabile Walter Bonatti.

Gianluigi (che oggi scrive con dispensa dei Superiori)



Caro Gianluigi,
ci voleva questa notizia per farmi uscire dal...letargo. Avevo appena letto anch'io la notizia della morte di Bonatti. Lo ricordo senz'altro e non mi dispiacerebbe se, superando il "pudore" (?) tu ti facessi vivo sul blog con qualche foto d'epoca (e d'Epoca). Credo che anche suor Luisa e don Enzo sarebbero contenti.
Sono il primo ad aver vergogna del mio silenzio... ma forse nessuno sa in che guai sono. Dai primi di settembre sono praticamente tutta la mattinata in ufficio per accogliere genitori, alunni, professori. Tutti vogliono un posto per i loro figli, anche quelli che sono stati bocciati e quello che non hanno superato il concorso di ammissione. In prima media ho solo 120 posti disponibili, perchè riservo 30 posti ai ripetenti...Ma sono circa 400 quelli che chiedono...Non parliamo della Scuola meccanica che continua a godere di una fama notevole dopo il rilancio del 1971. Deo è sempre sulla breccia, silenzioso, imprevedibile, sorprendente: ha sempre una soluzione ai problemi.
Penso che questo tour de force terminerà sabato. Ho stabilito che sabato 17 settembre chiudo le iscrizioni. Riuscirò a tener fede al mio "feroce" proposito?!
Mio nipote Alessio Smiderle, figlio di Giuliana, mi chiede ancora il disegno originale del Logo dell'Istituto Bernardo Longo!
Livia ce l'ha ancora?
Ciao. Spero di farmi vedere presto...Ma sento anch'io tanta stanchezza.
Come sai, Dino è in Italia fino all'11 ottobre.
Non è facile, anzi direi che è impossibile far fronte a tutto.
Ciao. Vi ricordo tutti e continuiamo...nel ricordo di coloro che ci hanno preceduto e che ci hanno dato l'esempio! Non possiamo mollare!
mupe Silvano



17 commenti:

Silvano Ruaro ha detto...

Carissimi tutti,
grazie prima di tutto a Gianluigi per aver accolto il mio invito di ricordare Walter Bonatti.
Abbiamo passato assieme dei bei momenti, soprattutto alla sera. La sera del suo arrivo lo abbiamo tempestato di domande sulle sue scalate del monte Bianco (l'Aiguille du midi), del K2...A un certo punto, padre Luigi Noacco, si sveglia da un pisolono e dice:"smettete di parlare di alpinismo e di alpinisti...L'unico grande alpinista che io conosca è Walter Bonatti, ma ormai non si sa più dove sia". Lui era arrivato da almeno 6 ore e ci aveva già comunicato lo scopo del suo viaggio: fare un servizio sui Pigmei di Nduye e lo avrebbe fatto organizzando una "spedizione" con loro per risalire alle sorgenti dello Nduye...
Per Giando: una organizzazione di Bunia "Green House" mi ha dato un kg di semi di Jatropha provenienti dal Brasile. Anche loro stanno facendo delle piantagioni e sono ottimisti!
Tui manderò almeno mezzo kg di semi...Io ne posso sempre trovare a Green House. E' una ssociazione, finanziata dai Protestanti Olandesi, che favorisce l'agricoltura: non siamo concorrenti!
Grazie anche per aver finanziato il viaggio del fotoreporter...
Non mancherà un servizio sulle cooperative. Dominique continua con una costanza sorprendente!
Ciao a tutti. Non so come sia sopravissuto allo stress delle iscrizioni: certe mamme avranno pensato che io sia senza cuore, ma non potevo fare diversamente.
E' stata veramente dura quest'anno!
Ci vorrebbero ancora tante scuole, ma...!

Anonimo ha detto...

Silvano,i semi teneteli voi,farò un corso accelerato di coltivazione a Dino e poi vengo io a piantarle!!
Ormai è un motivo di orgoglio,tutto italiano,per far funzionare i generatori con la Jatropha,ci arriveremo.
Una appendice Mupe per noi che viviamo lontani dalla Tua realtà,in relazione alla tua stanchezza e senso di impotenza di fronte alle richieste di poter mandare a scuola i figli: ma tu fai presente a questi genitori che è compito dei loro amministratori,governanti etc,provvedere al diritto fondamentale dell'educazione,ma che questi cialtroni,malversatori non se ne fregano per nulla!!!
E sono quelli,gli stessi che bloccano i container,ti chiedono tangenti......
Carità cristiana impone..ma giustizia umana chiede!!
Giando

Anonimo ha detto...

Caro Giando, ti posso assicurare che p. Silvano non si lascia scappare occasione per richiamare ai genitori quanto tu dici, e non solo ai genitori, ma anche à chi siede in alto. Ma questi ultimi hanno il cuore impermeabile e corazzato e i primi, i genitori, sono paralizzati dalla paura: trovano più facile piangere davanti al padre che non protestare presso chi di dovere. Ciononostante, bisogna continuare, insieme, senza stancarsi: gutta cavat lapidem.
Quanto alla jatrofa, grazie per il tuo ottimismo e la tua perseveranza nel farti promotore di questa nuova via di sviluppo.
Dino

Anonimo ha detto...

A proosito di "jatropha" la società aerea LUFTHANSA,ha "avvieta 6 mesi di speriemntazione di biocarburanti sull'AIRBUS A321 che effettua 4 voli giornalieri sulla rotta Amburgo.Francoforte. Uno dei motori dell'AIRBUS utilizza una miscela di combustibile normale e karosene biosintetico ottenuto da una BIOMASSA PURA (biomassa ai liquidi - Btl) di JATROPHA, CAMELINA, e grassi animali".(da F.C. n. 32, 7.ag.2011).La notizia incoraggia il ns. Giando e infonde fiducia/ottimismo per la missione di Mambasa e Nduye.
Ciao! Lidia

Gianluigi ha detto...

Visto che si parla anche su questo post della Jatropha, e con tanto entusiasmo, vorrei solo invitare a tenere i piedi sulla terra. Che la pianta sia interessante è indubbio se solo digitando su Google "Jatropha oil" escono 880.000 voci! Però ragazzi ha senso secondo voi parlare di "trigenerazione" a Mambasa? E' logico coltivare all'Equatore una pianta che cresce in zone sub-desertiche?
Se questo è progresso ed emancipazione per gli indigeni vuol dire che il mondo s'è rovesciato.Mi arrendo.
(Per l'impiego di oli da vegetali e da Jatropha, in particolare la sperimentazione su aerei -A1 jet fuel - credo di non sbagliare se scrivo che è almeno 10 anni che se ne parla. Lilia attenta non sempre F.C. è all'avanguardia).

Anonimo ha detto...

Vabbè,ragazzi:rifiutiamo il progresso,per andare in Congo usiamo la nave a vapore,non usiamo i cellulari,nè i satellitari e via!!!
La trigenerazione vuol dire:utilizzare l'energia(carburanti,biomassa,ovvero legname!!!) al 90% di rendimento.
Dobbiamo solo insegnare,dobbiamo fare conoscere le tecnologie che permettono uno sviluppo sostenibile e che ci liberi dallo strapotere delle multinazionali.
Gianluigi,Darwin ci ha indicato la strada,a noi seguirla in scienza e coscienza,anzi io sto lavorando per selezionare una Jatropha che possa produrre anche in Italia.
Quante piante oggi coltiviamo:melanzane,pomodoro,patate,mais,soja,....
Se una pianta vive e produce in un ambiente difficile,figurati in un ambiente equatoriale....
Giando

Gianluigi ha detto...

Non sarebbe del tutto appropriato discutere di questi argomenti in calce al post dedicato a Walter Bonatti, ma così è e quindi continuiamo.
Mi riferisco a quanto scrive Giando perchè è lui che ha parlato di "trigenerazione" sul post precedente. Il sottoscritto - per non fare sempre l'avvocato del diavolo - non ha subito replicato. Si parlava di "trigenerazione" per l'ospedale con olio di Jatropha, come combustibile. Vero?
Caro Giando tu conosci il Congo ed i suoi abitanti. Lo spero. Come puoi pensare ad un impianto del genere - ad elevata tecnologia perchè così è la trigenerazione - quando sai che persino per assemblare i rubinetti dei bagni o stendere un impianto elettrico Silvano ha fatto venire volontari, dei tecnici, dall'Italia.
L'esempio della "nave a vapore", se possiamo discuterne ti si rivolgerebbe contro, anche se riconosco che è d'effetto.
Ancora -avendo citato Darwin non so quanto appropriatamente - il discorso di selezionare la Jatropha per piantarla in Italia al posto delle melanzane o dei pomodori a me suscita molte perplessità. C'è bibliografia in quantità che ti chiarisce benissimo come il bello della pianta nel suo habitat - selezionata dalla natura, grazie buon Dio e Darwin che ce lo ha spiegato - è proprio il fatto che così è " molto resistente all'aridità e cresce nelle zone desertiche". Questo sta scritto della Jatropha. Ed è questo è l'aspetto più importante di una specie che certo sarà sfruttata per i cosiddetti "carburanti verdi". Però saprai anche le tante controindicazioni che sono pubblicate da anni su questo genere di scelte.
Se hai letto il libro di don Enzo forse ti sarai imbattuto nella storia vissuta a Nuye per la nostra piantagione di ananas. All'equatore pianterei specie tropicali che non crescono altrove, assecondando la natura e magari anche le esigenze e le capacità degli uomini.
Comunque il sottoscritto di persona non può far nulla; al massimo sono qui a scrivere per condividere quanto credo di sapere ed in genere modero gli entusiami, per contenere le delusioni.

Anonimo ha detto...

Non mi inserisco nella disputa. Non ho alcuna conoscenza su questo tema. Vorrei chiedere a Dino se ha avuto riscontri dell'esperienza del padre dottor Jean Marie di Mungbere. Lui ha chiesto alla gente di coltivare la jatropha per acquistar la e tentare di utilizzarla come carburante. Dino sai se questa esperienza continua e con quali risultati pratici? Se la risposta fosse positiva non sarebbe il caso di iniziarla anche a Mambasa? ( doamnda diretta soprattutto a Gianluigi) Dino a te la parola. Nerio

Ilaria ha detto...

mupeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! che chicche! me lo dovevi dire che mi sono seduta al tavolo di Bonatti, così facevo invidia a qualche vecchio alpinista di famiglia!
come stai???
ti leggiamo e ti pensiamo sempre!!!
un grande abbraccione!
e a presto!
ps: domenica andiamo alla MARCIA DELLA PACE come Avomì...e con quello che ci hai raccontato sulla guerra del Congo nel cuore.

Anonimo ha detto...

nove commenti! Gianluigi certo non siamo "all'infedele"però.....
eppur si muove!!!
Un abbraccio sincero e con stima!!!
Giando

Gianluigi ha detto...

In breve in quanto chiamato in causa.
NERIO, un esperimento come quello iniziato a Mungbere merita senz'altro di essere fatto e seguito con attenzione anche a Mambasa;
ILARIA,il tavolo su cui eravamo con Bonatti era nella casa dei Padri a Nduye. L'avevo fatto io, ma non so se l'hanno portato a Mambasa;
GIANDO, secondo me il numero dei commenti aiuta, ma non è decisivo. E' alla sostanza che dovremmo puntare! Alla fine purtroppo constato che sono in campo sempre e soltanto "quattro gatti".

Anonimo ha detto...

Caro Gianluigi, ti confermo che il tavolo è ancora al suo posto, nella sala da pranzo della casa dei padri a Nduye.
E' un tavolo tondo, del diametro di un metro e mezzo, forse addirittura più largo.
Abbiamo mangiato in tanti, tutti assieme, quando eravamo a Nduye per fare i rilievi degli edifici della missione.
Sabato sera, dopo cena, P.Silvano ci aveva raccontato acluni aneddoti della sua esperienza pluridecennale, tra questi anche la visita - inaspettata - di Walter Bonatti, che chiese ai missionari di Nduye di procurargli delle guide pigmee per un viaggio esplorativo nella foresta.
P.Silvano ci ha raccontato, quella sera, la sorpresa di Bonatti, al ritorno da quell'escursione, perchè aveva avuto difficoltà - lui, un così esperto esploratore - a "star dietro" ai pigmei che verso sera, quando si accampavano per la notte (e lui si ritrovava esausto per le fatiche della giornata) schizzavano via felici per poter, finalmente, "sgranchirsi le gambe", andare a caccia ecc..
Al termine dell'incontro (di cui ho una registrazione audio), siamo usciti a "rimirar le stelle", esperienza che da sola - da buon "turista" - vale le fatiche ed i costi del viaggio!
Saluti a tutti i lettori del blog.
Emanuele

Anonimo ha detto...

Per Silvano e Gianluigi: i pigmei che hanno lasciato di stucco Walter Bonatti erano oramai quelli di "dopo la ribellione...." cosa avrebbe detto se avesse incontrato quelli di prima della ribellione che solo P. Luigi aveva visto e ammirato.
Per Gianluigi: tanti leggono il nostro blog e tanti capiscono. Avanti, quindi, con fiducia anche se pochi scrivono. Ciao a tutti Nerio

Anonimo ha detto...

Nerio, sono dispiaciuto di deluderti, ma non ho nessuna risposta al tuo quesito riguardante gli esperimenti di padre Gianmaria Corbetta di Mungbere. Aspetta qualche settimana: quando sarò rientrato a Mambasa, cercherò di informarmi . Dino

Gianluigi ha detto...

Anche stasera.
Per EMANUELE: grazie per il ricordo legato al tavolo, primo lavoro in assoluto. E grazie anche per aver rimirato le stelle a Nduye. Con don Enzo, la Croce del Sud , Luna (delle suore) , il firmamento era una delel attività della sera, con i ragazzi della scuola, di fronte alla casa dei padri. Anche qui: il cavalletto per il telescopio era stato fatto nei nostri atelier!
Per NERIO: oltre noi arruolati del tempo non credo che questa battuta "prima delle ribellione" sia nota ai più. Sarebbe da spiegare. Quindi per la prossima settimana sei dispensato per una sera dal Breviario,ma dovrai racconatrci questa cosa qui sul blog!
Non dire le bugie sui tanti che ci leggono; quando hai a che fare con computer ed Internet è peggio che con S. Pietro. Io ho i dati degli accessi al blog che per carità di patria serbo in cuor mio, anzi nel mio PC.
Buonanotte a tutti.

Anonimo ha detto...

Caro Gianluigi, non mi è facile spiegare quanto scrivo su Walter Bonatti, i Pigmei e "prima della ribellione". Io l'ho scritta per noi tre e forse quanche altro che ha conosciuto il mitico p. Luigi.
Comunaue cari lettori del blog Mambasa, ecco di che si tratta. Un giorno a Nduye ci fu un temporale terribile e Gianluigi disse a P.Noacco: "Ha visto padre che teporale"?. "Questo è niente! Prima della ribelliobne si che c'erano temporali grossi". rispose il missionario. Un altro giorno ci si inoltra nella forestam e si scorge una albero enorme. Sempre P: Noacco si rivolge a a Gianluigi: " Questo è un fuscello, prima della ribellione si, che c'erano alberi grossi" P. Silvano condusse P. Luigi nel suo orto per fargli ammirare i bellissimi e tantissimi pomodori prodotti. P. Luigi sbottò: "Questo sono niente! Prima della riubellione ne ho prodotti cinque tonellate"!. Tutti noi ci stiamo domandando dove la ribellione abbia cacciato i temporali fortissini, dove abbia gettato gli enormi alberi e inaridito l'orto di P. Luigi Noacco.
Si capisce? Saluti Nerio

Gianluigi ha detto...

Bravissimo p. Nerio con il suo racconto degli aneddotti circa il caro p. Luigi.
Grazie. Sono ricordi, ma anche spunti per riflettere.
Per di più - e questo lo noterete tutti - p. Nerio ha scritto sollecitamente queste righe. Così ha rinunciato alla dispensa che gli avevo concesso (sono Monsignore oppure no!) dalla lettura del Breviario, appunto per questa applicazione letteraria.