domenica 10 ottobre 2010

Dehoniani italiani in Congo

Quanto leggerete ora è stato "rubato" da un ritaglio di una rivista dehoniana, ritrovato per caso in fondo ad un cassetto.
Lo pubblico affinchè non si perda la memoria e gli accidentali lettori...sappiano! (NdR)


I Sacerdoti del Cuore di Gesù raggiunsero il Congo Belga nel lontano 1897; il pioniere di valore indiscusso è stato Mons. Gabriele Grison, consacrato vescovo a Roma nel 1908. Furono anni terribili per le stragi delle febbri malariche. Il primo missionario dehoniano italiano è stato Fr. Zucchelli Pietro Gerardo, nato ad Ardesie (BG), professò ad Albino nel 1913 e fu missionario in Congo per un primo periodo dal 1920 al 1928, in Camerun dal 1928 al 1936, poi ancora in Congo fino al 1955. P. Dehon gli scrisse due lettere in lingua italiana. La prima, inviata da Bruxelles, portava la data del 9 novembre 1921 e incominciava così: "Coraggio! Sempre avanti pel regno del S. Cuore e per le anime ". Poi il Fondatore aggiungeva: "La Provincia italiana è in buona via. Albino conta cento studenti. Il noviziato [di Albisola] è ben fornito. A Roma si costruisce [il tempio di Cristo Re] ". Fare memoria di Fr. Zucchelli vuoi dire risalire agli inizi della nostra Provincia italiana e delle nostre vocazioni missionarie.

La partenza del Servo di Dio P. Bernardo Longo fu molto contrastata. Nel 1938 partì da Genova per l'Argentina e nello stesso anno la nave lo portò finalmente in Congo Belga. Mons. Verfaillie Camillo (+ 1985) lo destinò alla missione di Wamba, il centro più importante della missione dell'Ituri, dove giunse il 3 dicembre 1938, festa di S. Francesco Saverio.

Era stato preceduto da P. Amorese Michele che era già stato in Camerun, da P. Sangalli, missionario per un breve periodo e da un confratello suo coetaneo P. Gerardo Corbo, rimasto in Congo dal 1936 al 1955. Partì anche P. Noacco Luigi, che dopo la morte eroica di P. Longo, divenne superiore di Nduye. Un sacerdote "Fidei donum" Don Giacinto Toneatto, interpellato da Padre Longo, andò sul posto e fondò la missione di Mambasa.
Altri "Fidei donum" italiani lo seguiranno, soprattutto dalla diocesi di Udine. Anche i volontari laici italiani si fecero onore accanto ai dehoniani; ricordiamo solo, per brevità, Costalunga Giorgio e la moglie Arminda. In seguito partirono ancora molti altri dehoniani italiani a pochi anni di distanza gli uni dagli altri.
Ricordiamo i padri Stefano Buccella, Caglioni Natale (1931-1997), Gheza Fiorino (1931-2007), Ravasio Paolo (1932-1990), Maistro Giuseppe (1935-1975), Bertuletti Girolamo, Colombo Giovanni (1916-2000), Costalunga Natalino, Fr. Pellegrini Camillo e Fr. Cavaliere Renato. Nella missione di Basoko, dove si erano concentrati gli italiani, ci fu la prima vittima dei missionari dehoniani. P. Tegels (1923-1961) fu ucciso proprio a Basoko per il chiasso fatto dagli alunni delle scuole, contenti per il giorno di vacanza, concesso per il lutto di Lumumba ucciso proprio in quei giorni. La soldataglia interpretò malamente quella gioia sfrenata degli scolari e infuriò contro i missionari.
La strage del 1964 percosse anche i nostri missionari italiani: Buccella, Maistro, Gheza, ma uno
solo venne ucciso, P. Bernardo Longo, era il 3 novembre 1964. Mons. Wittebols, Vescovo di Wamba e altri ventisei missionari dehoniani belgi e olandesi furono sacrificati per la furia scatenata dei Simba, i terribili "leoni" della rivoluzione congolese.

Negli anni successivi l'ardore missionario della Provincia Italiana Settentrionale non si spense. Molti nuovi confratelli raggiunsero l'Ex Congo Belga, divenuto Zaire e poi Repubblica Popolare del Congo. Nella diocesi di Kisangani era succeduto al dehoniano Mons. Kinsh il vescovo congolese Mons. Fataki e poi venne Mons. Monsengwo, attuale presidente della Conferenza Episcopale. Anche nella diocesi di Wamba l'africanizzazione ha portato subito in cattedra un congolese, Mons. Olombe, ora emerito.

Elenchiamo i nomi dei nostri missionari italiani che raggiunsero in quest'ultimo periodo, per la prima volta, il Congo: i padri Biasin Carlo (1938-1992), Broccardo Nerio, Testa Samuele (1919-1998), Ruaro Silvano, Ruaro Dino, Lamieri Gianni, Doro Felice, Matti Giacomo, Ceresato Danilo (1943-1973), Pross Giovanni, Cadei Duilio, Travaglia Renzo, Lazzaro Antonio (1931-1993), e Fr. Cesare Fumagalli (1939-1991). L'ultima vocazione missionaria, per la nostra più antica missione africana, è sbocciata nel recente 2006, nel cuore di P. Renzo Busana. I
l buono spirito dei dehoniani italiani si può valutare anche dalla carica di Superiore Provinciale, esercitata dai vicentini P. Ruaro Silvano, e P. Ruaro Dino.

P. Tarcisio Rota

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