lunedì 1 dicembre 2008

Dalla morte di un amico il futuro di uno studente



Eravamo preparati da qualche tempo al “decollo” di Cecco; in gergo tra noi appassionati di volo si parla così, del “volo più alto”.
Cecco aveva incontrato da pochi giorni Padre Silvano: non poteva più parlare, ma con la “torre di controllo” si comunica anche in altri modi. Una lacrima, dopo la benedizione è stata la conferma.

Al capezzale di Cecco quindi la prima visita, il primo incontro per Padre Silvano appena giunto a Senigallia nella sua “tournè” in giro per l’Italia. Com’era nei desideri del nostro amico, sempre generoso ed altruista, i familiari hanno voluto che le offerte raccolte durante la camera ardente, alla vigilia e durante la cerimonia funebre, fossero destinate per un’opera delle missioni in Congo. Un tassello tra i tanti che compongono i progetti di Padre Silvano: così infatti è stato.

Ho provveduto di persona ad effettuare il versamento sul conto corrente intestato ai Sacerdoti del Sacro Cuore, a Milano, con l’indicazione sommaria: “da Cecco per un progetto di Padre Silvano”.
Livia ha curato la grafica del cartello che sovrastava la scatola azzurra delle offerte. I figli del nostro grande amico Cecco, Francesco Bozzi, l’hanno custodita, durante le veglia funebre, ciò in quanto purtroppo, anche nella chiesa dell’Immacolata, proprio nell’altare dedicato alla Madonna di Loreto, di recente abbiamo registrato un grave furto.

Si è così data concretezza all’espressione, talvolta solo di circostanza, che leggiamo in molti annunci funebri: “non fiori, ma opere di bene”. Quando giungerà in Africa, al momento opportuno, Padre Silvano darà conto alla famiglia dell’esatta destinazione e così avverrà anche per tutti noi, proprio su questo blog.

Da rompiscatole qual sono aggiungo, in quanto queste occasioni sono purtroppo ricorrenti, che sarebbe il caso di prendere questo caso per esempio. Cioè, quando ce ne fosse l’occasione, di ripetere la medesima procedura, per fare meglio e di più?
Le iniziative progettate ed in corso a Mambasa e Nduye attendono.

2 commenti:

Silvano Ruaro ha detto...

Amici di Senigallia,
grazie di cuore!
Il distacco, comunque avvenga, è sempre doloroso.
"Quando si ama è triste morire e veder morire"...
L'ho esperimentato anch'io in questi giorni.
Ma dal dolore può nascere la speranza di un futuro migliore. Anche la morte può diventare feconda...
Grazie.
Porto nella mente e nel cuore la lacrima di Cecco e la serenità e l'amore della signora Luciana, lo sguardo fisso e le parole scarne di Italo...il lavoro
quasi frenetico del regista G.L.M...e tanti altri bellissimi ricordi. Grazie amici di Senigallia e, grazie aviatori di ieri e di oggi.
Volare...
"Mamma, se non volo muoio!" - sono le parole di uno di voi.
Non le dimenticherò mai...
Grazie.

Anonimo ha detto...

E' così che nascono i miracoli, e sono proprio questi i miracoli che ci vengono richiesti in questa epoca. Aprirci ai bisogni dell'altro!Quì la vera gioia, la vera ricchezza!Ognuno di noi può farne fiorire! V.