una brutta foto ...da dimenticare presto, speriamo!!!
La pubblico o non la pubblico?
Da giorni sono inseguito da questa domanda.
Martedì, 29 aprile, ho accompagnato Irene, Davide e Lucas fino alla frontiera. Evidentemente non ho ripetuto l'avventura di qualche giorno prima, quando ho attraversato il fiume Lubiriha con la macchina. Del resto non ...era necessario. Dall'altra parte del fiume un tassista ugandese aspettava i nostri 3 amici e il solito Katembo, il nostro "ambasciatore itinerante"per portarli a Kampala.
Con loro era partita anche una suora Orante che doveva fare qualche spesa sulla sponda ugandese. Nell'attesa del ritorno della suora mi sono avvicinato al ponte crollato.
Non vi nascondo che ero triste, pensieroso. Ho preso, senza gioia, questa foto.
Il ponte era l'immagine dell'abbandono, dell'incoscienza, del fatalismo.
Da quando era caduto, la corrente aveva in parte ricoperto i rottami di erbe, di canne, di pietrame, di rifiuti...Era uno spettacolo triste, lugubre. Il ponte sembrava dimenticato e abbandonato da tutti.
Per quanto tempo lo sarà ancora?!
...non dimenticarti di noi!
1 commento:
Leggere, vedere le foto e rispondere in tempo reale fanno di questo strumento un mezzo unico che "ai miei tempi, prima della ribellione", come diceva sempre Padre Luigi Noacco, nessuno avrebbe potuto nemmeno lontanamente immaginare.
Quindi ai nostri giorni i cosiddetti peccati di omissione assumono una concretezza mai vista.
Spero d'essermi spiegato e come si dice "a buon intenditor poche parole"!
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