martedì 25 agosto 2009

25 agosto. Anniversario della nascita di padre Longo! Tutti...a casa

Sono anch'io finalmente a Mambasa...

Ne ho fatta di strada dal 17 luglio al 24 agosto per andare a Kampala per accogliere all'arrivo e accompagnare alla partenza 13 amici-visitatori-volontari!

Ne valeva la pena?

Ai...posteri l'ardua sentenza!
Credo però di aver reso felici diverse persone!
Premetto che oggi non sono nelle condizini migliori per fare un riassunto degli avvenimenti di questo mese di agosto. Senz'altro scriverò anch'io qualche cosa fra poco...ma questa volta spero proprio che anche i miei visitatori si sveglino.

Mi limito solo a trascrivere un messaggio che uno/a di loro mi ha lasciato. C'è molto incenso, ma non preoccupatevi: si volatizzerà presto.

E' anonimo per comprensibili ragioni...Se la persona interessata vorrà dichiararsi lo potrà fare liberamente.

Ho altre testimonianze...e presto o tardi le pubblicherò.

Aggiungo solo che mentre ero in viaggio i lavori sono continuati...e abbastanza bene. Il ragguaglio, a giorni!

Caro padre Silvano,

Grazie! Ti vorrei ringraziare per tante cose, ma il tempo stringe e fra poche ore si parte! Non voglio però tralasciare l'aspetto che secondo me è il più importante: la testimonianza. L'esempio che ti da la forza (o fosse solo anche la speranza) di cambiare.

Credo che sia una delle spinte ricorrenti del viaggiatore la ricerca di risposte. Per me venire in Africa è stato un modo di reagire alle realtà in cui nell'ultimo anno sono stato immerso. Sono molti i motivi del mio disagio, ma principalmente c'è lo schiaffo di un mondo (... e ...) e di una ideologia (economica) che ha colpito a fondo la mia ingenua e forse utopistica visione del mondo.


Le risposte (forse non le stesse che cercavo) le ho trovate a Mambasa. Nella gente così allegra e spiensierata; nei bambini, con il loro tenerissimo modo di dire "muZZunguuu"; in quel puzzolentissimo mercato o pitturando in compagnia le pareti dell'ospedale.


Ma senza esagerare credo che la cosa più preziosa che porterò a casa è stato appunto l'esempio di un uomo che con serenità e costanza lavora per cambiare il mondo. Innegabile è il tuo lavoro nella missione. Quando quella sera del martedì siamo arrivati per la prima volta alla missione mi sembrava di entrare in un campus inglese!

Innegabile è il tuo lavoro con la gente. Mi basta pensare al grado di autonomia di cui godono le varie attività nella missione. Posso solo immaginare il lavoro nel comunicare a questa gente il valore del fare. Ed è proprio sui valori che secondo me vi è stato il risultato più strabiliante. Anche su di noi che per osmosi li assorbiamo attraverso le tue parabole-storie.




Penso per esempio alla storia del bambino che ruba i frutti dell'albero della missione. E la tua affermazione:" Prego solo Dio che non cada!" Da questa storia, e più prosaicamente dalla mia esperienza qua, ho capito l'importanza del dono e della pietà. Concetti che si fondono di fronte a una realtà così vasta di miseria che alla fine suscita nel singolo un setimento di grande impotenza.




Concludo ringraziando che non hai ascoltato le parole di quelli che ti sconsigliavano di ospitarci e temevano che la missione e i trasformasse in un villaggio di vacanze. La tua missione di formazione di certo sta trasformando il tuo "piccolo" universo, ma c'è bisogno, e forse anche di più che contamini anche il nostro.
Ringraziando ancora, ti auguro ogni bene.

Come dicono i francescani: Pace e bene!, o per dirlo attraverso un'icona giovanile, utopista e indomito, HASTA LA VICTORIA, SIEMPRE!

A presto...

PS; Ti lascio un po' di soldi (nota di padre Silvano: ha lasciato soldi e portafoglio!). Sono, parte dai miei risparmi, parte dalla mia famiglia. Affinché tu possa continuare l'opera...


Foto: -i partenti di fronte al Ruwenzori:In piedi: Cornelia, Paolo, Ilaria, dott. Francesco, Federica, Chiara, Diego; accovacciati: Raffaella, Elena...e

- Gianluca (Ingegnere senza Frontiera) che prende una foto di Alessia (sua moglie) e Saleh

8 commenti:

Gianluigi ha detto...

Sappiamo che i lunghi silenzi di P. Silvano sono dati dai mille impegni che lo sommergono ogni giorno. Qualche idea su come poterlo concretamente aiutare bisognerebbe farsela venire. Forza ragazzi!
P.Silvano ci ricorda l'anniversario delal nascita di P.Longo. Vi segnalo che è possibile scaricare a questo link
http://scaloni.it/popinga/podpress_trac/web/919/0/padre-longo-e-la-sua-opera.pdf
il libretto scritto appunto da P. Silvano Ruaro.

Anonimo ha detto...

Al mio rientro in sede ieri sera, dopo una forzata assenza di alcuni giorni per motivi familiari, leggo con piacere la tua relazione con cui ci tieni al corrente della vita, lavoro, esperienze, passaggi, soggiorni di numerosi volontari a Mambasa.
Bravo e coraggio... e "siempre adelante... con judicio", che tradotto e adattato alla tua vita-salute significa: "non esagerare troppo" perché le settanta primavere sono suonate da un po' di tempo anche per te.
Sai bene però che puoi sempre contare su tanti amici (e quanti passano e soggiornano anche solo per brevi periodi a Mambasa, non possono "automaticamente" non diventare tuoi amici...) e in primis mi piacerebbe che mettessi il sottoscritto, cioè il solito rompiscatole che ama difinirsi IL BICOL "DOC" o, se preferisci, "IL GRILLO PARLANTE" cioè LA TUA COSCIENZA...

Anonimo ha detto...

BICOL, usiogope(non temere)! Sono una testimone oculare e ti posso assicurare che tu sei "in primis" nell'elenco degli amici di Mambasa.
Ciao, buona notte!
Cornelia

Gianluigi ha detto...

Che bello vedere una foto...con tante ragazze! Ai miei tempi a Nduye ne ho viste due, si due soltanto in due anni.
Pensare che l'argomento era spesso oggetto di chiacchiere con padre Luigi Noacco, mentre il giovane Padre Silvano restava nell'ombra della sera.

Ilaria ha detto...

e siamo noi e siamo noi e siamo noi!!! bella questa foto dell'esercito BrancaOcapì, eh?

voi il Rwenzori così non l'avete mai visto! Quello è stato il nostro ultimo saluto al Congo...ma con un solo patto segreto (almeno, in cuor mio - ma mi sa che non sono stata l'unica)...quello di tornarci!

E non preoccupatevi per il MUPE: l'abbiamo trattato benissimo...canzoni a squarciagola, racconti notturni ben oltre la morte del generatore, cenette piccanti...insomma, è sceso almeno almeno ai 65!!! :-)

Non si finirà mai di ringraziarlo per la bella esperienza formativa che abbiamo condiviso...davvero.

kwa heri Mambasa! (= arrivederci)

CHIA ha detto...

Eccerto che siamo noi... l' orda di wazungu che ha invaso la Missione di Mambasa dal 4 agosto al 19 agosto 2009!...

La visibilità del Rwenzori il giorno prima del grande rientro in Italia è solo una delle chicche che la meravigliosa esperienza in Mambasa ci ha inaspettatamente regalato!

...molte altre foto sono state scattate (piu' di 900...anche se non con la mia macchina!)
Nonappena terminato il "compitino" per Padre Onorio, verrà inviato un pò di maeteriale da pubblicare.
Non sia mai che rimangano per pochi intimi le avventure africane, che tra la prima e la terza mano di pittura dell'ospedale, il Mupe ci ha fatto vivere!

Un salutone a tutti i lettori di questo fantastico blog,
un abbraccione a tutti quelli con cui ho condiviso quetsa importante esperienza di vita/volontariato/formazione
ed una strizzatona d'occhio destro al Mupe..x tutto!
ciao Chia

Anonimo ha detto...

E' un mondo diverso.

Strade come vecchie sedi di guerra,

eppure qui c'è odore di terra.

Verde di foresta

rosso di fango

azzurro se guardi in su:

di continente nero ho trovato poco quaggiù.

Persino il buio della notte è vinto,

le lucciole lo hanno dipinto!

Un cielo di nuvole più cariche di navi:

ci intravedi una scimmia, una capanna,

una vanga che approfondisce gli scavi!

Voci di uccelli nella foresta

e tra gli alberi suoi soffi di venti:

qui non esistono nature silenti.

Musica qui non sono le tue note

ma litanie dalle origini ignote.

Saluti squillanti,

incondizionati sorrisi,

intense strette di mano.

E' un po' anche mio

questo mondo africano.


Elena*

Vittoria Mondadori ha detto...

Carissimi Ragazzi miei e caro Padre Silvano.
Scusate se con ritardo ho letto i vostri messaggi, visto le vostre foto e condiviso la vostra meravigliosa avventura che regala grande gioia .
La corsa al tempo per i mille impegni, e voi che mi insegnate il vero valore del tempo, quello dedicato al SIGNORE. La mia salute non mi permette un viaggio così, ma il desiderio è tanto.
So per certo che ci trasmetterete il vostro entusiasmo, la vostra esperienza diventerà per noi fonte di forza e volontà di andare avanti sempre, finche ci sarà bisogno di un tetto, di una sedia, un piatto di riso e di regalare un sorriso a chi ha bisogno di "TUTTO"
Con umiltà vi chiedo scusa se non partecipo assiduamente alla vita del gruppo, vi prometto un impegno maggiore in futuro, chiedete e io ci sarò.
Sono sempre fiera e orgogliosa di voi, che considero sempre i miei cari RAGAZZI.
Un affettuoso saluto a Padre Silvano,
Vittoria