mercoledì 8 aprile 2009

La giornata dei poveri


Padre Dino scrive:

Carissimi Amici,
Pace e bene a tutti voi. Con l’augurio e la preghiera che la Pasqua, che celebriamo in questi giorni, porti a ciacuno pace e speranza. Ne abbiamo tutti cosi’ bisogno.
La seconda domenica di quaresima era, per la nostra parrocchia, la giornata del povero. La celebrazione è stata preparata con una grande buona volontà da un gruppo di mamme, responsabili, in ognuna delle 23 Comunità di Base, dell’aiuto ai poveri della comunità stessa.
Per due lunedì successivi, la riunione delle Comunità di Base aveva avuto come tema di riflessione e di scambio la presa in carico dei nostri poveri. Durante due giorni se n’era parlato anche alla radio locale. La parola d’ordine era «Smettiamo di chiedere l’elemosina, mettiamoci al lavoro» . Naturalmente queste parole non erano rivolte ai poveri stessi, ma piuttosto alle famiglie dei poveri, che troppo spesso scaricano le loro responsabilità familiari sulla parrocchia (e quindi sui padri).
Mamma Ghilène, responsabile della caritas parrocchiale, ha fatto e sta facendo un lavoro ammirevole di sensibilizzazione, per convincere le famiglie a prendersi carico dei loro vecchi e dei loro malati. I padri continueranno ad aiutare solo i poveri che sono veramente tali e cioè quelli che non hanno famiglia e che sono incapaci di badare a se stessi. Un lavoro delicato e spesso veramente ingrato : difficile convincere tanti familiari, che si erano fatti della situazione dei loro vecchi un diritto per avere gratuitamente cibo, cure mediche e aiuti vari e che ora si vedono defraudati di un aiuto cosi’ comodo.
Come funziona qui in parrocchia il servizio dei poveri?
Ogni domenica due Comunità di Base si impegnano a portare alla Messa domenicale delle offerte in natura (riso, manioca, banane, sale, legna…) che saranno poi distribuite ai poveri (una trentina) il lunedi successivo. Spesso queste offerte sono molto consistenti.
Una seconda distribuzione è fatta ogni venerdi; essa è assicurata soprattutto dalla comunità dei padri. Ma stiamo cercando di stimolare i cristiani a rendersi più responsabili, in modo da prendersi in carica l’intero servizio dei poveri, senza dover dipendere troppo dall’aiuto dei padri. Per questo si è cominciato un campo di un ettaro e mezzo, il cui scopo è quello di fornire cibo ai nostri poveri. Ma qui le cose non sono facili : la buona Ghilène perde la voce a forza di incoraggiare e motivare i cristiani per assumere le loro responsabilità: l’indolenza e la pigrizia sono un vizio capitale, comune a tantissimi cristiani. E’ più facile pregare, cantare, danzare, fare riunioni, che non zappare e faticare per dare da mangiare ai propri poveri, e ai propri familiari anziani. Ma si sa: il lavoro di sensibilizzazione e di formazione è lento e richiede grande motivazione, grande pazienza e molta fiducia.
Devo comunque dire che qui in parrocchia abbiamo delle persone veramente ammirevoli. Mamma Ghilène dà gratuitamente due giorni alla settimana per il servizio dei nostri poveri. A casa ha sette figli; e devo dire che non soffrono la fame. Altre mamme, membre della caritas parrocchiale, vengono a turno un giorno per settimana per distribuire il cibo ai poveri
Tre mamme ( Maria, Albertina e Maria) lavorano qui da noi, per i vari servizi della casa : tutte e tre hanno accolto in casa loro dei bambini orfani e abbandonati e li curano con affetto, come figli loro. I padri danno 30$ al mese per ogni bambino, a tutto il resto ci pensano loro. ( L'ultima arrivata è Angèle...di cui racconteremo presto la storia!).

Sono cose belle, che mettono gioia, riconoscenza e speranza. Noi ci sforziamo di portare la parola di Gesù alla nostra gentge ; lo Spirito Santo lavora nei cuori ; e il Regno di Dio ( regno dell’amore, della misericordia, della faternità) cresce, poco a poco, senza fare troppo rumore e tante volte senza neanche che ce ne accorgiamo. Ma cresce.
A tutti, auguri di Buona Pasqua!
P. Dino.
Mambasa : 08.04.2009.
foto: in alto: alcuni poveri a carico della missione.
sotto: Angèle in braccio a Maria.

2 commenti:

Gianluigi ha detto...

Grazie P.Dino.
Questi sono "auguri" che offrono un'idea di concretezza e credo che faccia bene leggerli anche a diverse migliaia di chilometri di distanza.
Buona Pasqua.

Anonimo ha detto...

I cristiani d’Africa ci ricordano che anche noi abbiamo vicino i poveri, i vecchi, gli orfani, gli ammalati e non sempre ce ne ricordiamo....
Grazie p. Dino e grazie anche a coloro che seminano la speranza...lavorando in silenzio.
Un augurio, che la nostra Pasqua sia ricca di speranza....
Cornelia