venerdì 18 giugno 2010

Il sentiero del Buon Samaritano

Carissimo,
ti rispondo molto velocemente. Sono le undici e un quarto.

Sono appena tornato dal sentiero del... Buon Samaritano.

Questa sera alle sette e un quarto, qualcuno è venuto a chiamarmi, per una donna che non riusciva a partorire. Sono dovuto andare fino al km 15 sulla strada di Beni. Strada pessima a causa delle erosioni causate dalle piogge dei giorni scorsi. Ma la Feroza è una buona macchina, è piccola, ma grintosa e ci arrivo senza eccessive difficoltà. Mi fanno entrare in una capanna: il bambino è là su un povero guanciale; sembra dormire. Sembra...Che stretta al cuore quando mi dicono che il bimbo è nato morto.
Nella stanzetta accanto, la mamma geme :"Datemi il mio bambino": L'infermiere decide che la si trasporti a Mambasa. Viaggio penoso: per me, che cerco di usare la più grande delicatezza guidando la macchina fra erosioni, buche, salti, massi che sporgono...penoso soprattutto per la mamma, che geme ad ogni sobbalzo. Un'ora e mezza per rifare i 15 km fino a Mambasa. Al Centro di sanità della missione ci rispondono che tutti i letti sono occupati. Andare all'Ospedale Generale non si può perché là chiedono che si paghi in anticipo, e la parente che accompagna l'ammalata non ha un becco di quattrino. Allora ci inoltriamo nelle viuzze del quartiere Mirindi e arriviamo da Erik, medico privato, che, per prima cosa si premura di sapere chi pagherà.
La donna è esausta, ha una forte caduta di tensione, non si può aspettare, occorre intervenire subito: il Buon Samaritano di turno pagherà.
Prima di partire, il medico mi chiede di prestargli la mia pila, perché la sua diffonde una luce talmente languida che di notte deve certamente inciampare ad ogni più piccolo imprevisto che incontra. Come avrebbe fatto ad interervenire su quella povera creatura?

Caro Gianluigi ho voluto scriverti questo perché il sonno non è ancora troppo esigente e mi lascia ancora un pizzico di lucidità. Non badare agli errori del testo: sto scrivendo senza nessuna luce in stanza mia: la lampada a pannelli solari, non funziona (non mi è mai capitato) e la mia bella lampada sta guidando la mano del nostro dottor Erik: che faccia il bravo.

Ciao, Gianluigi. E Buona notte.

Dino

N.d.R. Questa è la mail che ho ricevuta stamattina da Mambasa. Prima di pubblicarla ho solo atteso un cenno di conferma da P. Dino che, poco fa, mi ha scritto così:"... l'ho scritta soprattutto con questo scopo; anche se non te l'ho detto espressamente. Mi aspettavo questa tua reazione. Naturalmente, pubblica... ".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mt 5,13-16
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».
Le parole sono vuote se non le si riempie di contenuti, di azioni.
Padre Dino, cercherò di essere prossimo a chi ha bisogno.. e di procurarti altre lampade.
emanuele

Anonimo ha detto...

caro Dino,come sono contento che la Feroza,e il nome è significativo!,sia ancora efficiente,anzi sto vedendo di poterne mandare un'altra,così gli artisti dell'officina avranno ricambi!!!
Quello che racconti e che io ho visto e vissuto,ha dell'incredibile per i più,cioè per la nostra gente; Anna mi ha raccontato di un parto cesareo alla luce della lanterna a petrolio e...del display del cellulare.
Bisogna finire l'ospedale!! E' una priorità che non può più attendere,ma occorre che sia Voi a darci il là.
Attrezzature,letti,ne abbiamo a disposizione tanti a Schio,medici,infermieri volontari anche.
Voglio essere provocatorio,ma il diritto alla vita,alla salute forse vale di più del diritto all'istruzione,e il Buon Samaritano,da più valore
alla sua azione nell'ospedale o nel luogo di culto?
Giando

Anonimo ha detto...

Carissimi Giando e Anna,
vi ricordate quella sera che avete cucito la ferita del Pigmeo ferito durante una rissa tra ubriachi i sabato sera? Stavamo tranquiilli a cena dalle suore,e quando sono venuti ad informarmi, voi avete visto che non sapevo come fare il buon samaritano e mi siete venuti in aiuto. Anna ha cominciato ad operare e la luce è saltata.. mi tocca correre per riaccnedere il gruppo elettrogeno... ritorno al dispensario e la corrente parte di nuovo... e tu Giando gridi "Nerio la luce!" E la luce fu di nuovo dopo una nuova corsa...e così per tre o quattro volte! ma Anna ha le mani d'oro e la cucitura sull "sbrego" alla testa del pigmeo è stata perfetta e il ferito guarì in tempi brevissimi senza infezioni o altre complicazioni. Mi pare tu l'avessi chiamato Toni. Alla fine dell'operazione ero stanchissimo e volevo andare a letto, ma ecco che arriva il poliziotto per l'inchiesta e ha bisogno della mia testomonianza... quanta pazienza!!
Meno male che mi ero rifornito di pazienza durante il culto e la preghiera. Adesso sono qui in Italia e sto pregando perché l'ospedale di Mambasa sia presto efficient; il Signore ci ascolterà; non si può continuare così! Speriamo! E grazie a te, a Anna e a tutti i volontari,tantissimi buoni samaritani all'opera. Nerio