mercoledì 29 settembre 2010

Le scuole di Mambasa riaprono

Sono tre settimane oggi che le scuole hanno riaperto i battenti qui a Mambasa. I primi giorni, l’affluenza degli scolari è stata piuttosto timida, ma già alla fine della prima settimana la gran parte dei banchi era occupata. Adesso, sia le scuole elementari Binase e Tuendelee, sia l’Istituto Bernardo Longo, sono a ranghi completi: 670 studenti al Liceo, e circa 1200 bambini per ogni scuola elementare. Sabato scorso abbiamo celebrato la Messa di apertura dell’anno scolastico. Chiesa strapiena, nonostante la pioggia battente, che ci ha obbligato a cominciare la celebrazione con due ore di ritardo.

Le nostre tre scuole riuniscono da sole più di 3.000 bambini e giovani: un illimitato campo di lavoro, una sfida enorme che ci viene lanciata da questa gioventù, un po’ disordinata e disorientata, perché troppo abbandonata a se stessa, ma che porta in sé delle indubbie potenzialità e una grandi speranze. A condizione di fare una buona seminagione.

Ha avuto ragione padre Silvano a fare della gioventù il campo privilegiato della sua missione di prete: fin dall’inizio, fin dal suo arrivo a Nduye, quando lavorava senza riposo e senza orario a rilanciare la scuola iniziata e condotta da P. Longo con chiara intuizione e grandissimo coraggio. E con p. Silvano ricordiamo volentieri e con riconoscenza don Enzo Formiconi, p. Testa e il signor Kapitula. Il quale avrebbe certamente molte cose da raccontarci su quel memorabile, eroico periodo.

Esperienze queste che potrebbero ripetersi, almeno questo è l'augurio e cerchiamo di lavorare in tale senso.

Altra buona notizia: da ormai un mese sono arrivati nella nostra comunità di Mambasa due fratelli, della congregazione dei Giuseppini di Kinzambi. Si chiamano Giulio (Jules), il più monumentale, e Deogratias. Sono qui con noi con lo scopo di lavorare nell’Istituto Bernardo Longo come professori. Si sono messi subito al lavoro con entusiasmo, occupandosi anche della disciplina, del teatro, delle attività sportive, dell’animazione spirituale dei professori. Diciamo che promettono bene.

In questi giorni, si succedono le riunioni fra direzioni scolastiche, rappresentanti degli insegnanti e rappresentanti dei genitori. Il pomo della discordia, o della difficile intesa, rimane quello di sempre: quale contributo dovranno dare i genitori per assicurare agli insegnanti un salario che non sia troppo vergognoso? I genitori, dovendo far fronte a dei budget familiari troppo esigui, tirano la corda alla loro parte. Mentre gli insegnanti, esacerbati dalle ricorrenti e bugiarde promesse del governo e umiliati da una situazione sociale sempre più precaria, rivendicano con forza (non con i forti cioè i governanti, ma con i deboli e cioè i genitori) un salario che permetta loro di uscire dalla miseria. Forse riusciranno ad ottenere, tutto sommato, una cifra che si aggirerà attorno ai 100/110 $. Forse. Ce n’è del cammino da fare!... e delle lotte da condurre…

P. Dino

6 commenti:

Gianluigi ha detto...

Rallegriamoci delle notizie complessivamente buone circa la ripresa delle scuole. Mi chiedo quando e come sarà possibile far giungere almeno una garbata sollecitazione ai Vescovi del Congo affinchè si attivino davvero con il Governo per il riconoscimento dei giusti diritti degli insegnanti.
Contare sempre sulla carità dei bravi missionari e dei loro benefattori è divenuto da decenni un pessimo sistema di sopravvivenza.

Anonimo ha detto...

Caro Gianluigi, i vescovi si sono attivati, ma il governo in Congo è qualche cosa di indefinito e di inafferabile, una nube di fumo. Quante promesse ha fatto per i salari degli insegnanti,(Vedi Accord de Mbudi)ma non si sente in dovere di rispettarle queste promesse, perché la scuola e la formazione secondo quelli che si dicono governanti non fa loro guadagnare nulla. E poi le corrdinazioni scolastiche, quella pubblica, quella cattolica, quella protestante, quella kinbanghista non sono unite tra di loro per reclamare i diritti della gioventù delle scuole: i cattolici fanno sciopero? le altre coordinazioni non aderiscono e le famiglie, per non lasciare i loro figli a casa li iscrivono nelle scuole che nonn scioperano... i cattolici temono di perdere gli alunni e sospendono lo sciopero e le cose restano come prima.... è triste ma è così.
Del resto sai che neanche i militari sono stipendiati (alte gerarchie a parte), ma il governo li lascia andare in giro armati perché con il fucile si guadagnino da vivere sulla pelle della popolazione civile.
Tu sei in grado di capire perché un giorno sei stato quasi arrestato perché non ti sei fermato all'alzabandiera del mattino, ma la bandiera non c'era, ma tu dovevi vederla!!!!
La situazione migliorerà, ma ci vorrà tanto tempo ancora. P. Silvano passerà ancora molte notti insonni per trovare i dollari da dare agli insegnanti dell'IBL alla fine del mese. Coraggio Silvano! P.Longo è con te e anche tutti noi attivisti di questo blogspot, siamo con te.
Volevo chiedere a Silvano: Dino ha scritto che contate di dare ai professori dell'IBL 100-110 $ al mese. Non si è sbagliato? Nerio

Anonimo ha detto...

NO,NO, Nerio. Sei matto! Vuoi far fare a Silvano (e anche a me) un infarto?! 100-110$ mettendo insieme quello che dà lo stato e quello che riusciranno a raccimolare i genitori. Per tua informazione, ti dirò che i genitori delle scuole elementari si sono accordati sulla cifra di 2.500 Franchi Congolesi al mese per ragazzo; mentre quelli dell'Istituto Bernardo Longo sono arrivati a 5 $ per allievo (6$ per i ragazzi delle sezioni tecniche.
Rimarrà l'interrogativo: quanti bambini o giovani saranno obbligati ad abbandonare la scuola perché non hanno di che pagare?
Ciao.
Dino

Anonimo ha detto...

Dino, ho fatto la domanda perché ho letto quanto hai scritto tu sul blog alla fine...ti dico che ho rischiato anch'io l'infarto leggendo quella cifra, per questo ho fatto la domanda. Comunque sia la battaglia sarà dura, ma speriamo!!!! Coraggio. Nerio

Anonimo ha detto...

Un euro corrisponde circa a 1.233 franchi congolesi (secondo il rapporto di cambio riportato nel sito http://www.viaggiatori.net), quindi la retta mensile per ciascun alunno delle elementari è di circa 2 euro.
Buono a sapersi per quando faremo la prossima raccolta fondi: con il prezzo di una confezione di pasta (400 gr) si paga la scuola per un mese ad un ragazzo delle elementari.
emanuele

Gianluigi ha detto...

Ae la cifra indicata da P. Dino non è esatta...ditemelo ci vuole un attimo a correggerla. Non tutti leggono per esteso i commenti, quindi il testo sarebbe preferibile averlo corretto!