Cosa ha fatto il CESVI per i Pigmei di Nduye
Mi avventuro a scrivere su cose che conosco pochissimo.
Magari prenderò una cantonata, ma poiché abbiamo dichiarato la nostra intenzione di “aprire” a tutti, di dare la “massima trasparenza” per quello che avviene in Africa, e magari è tutt'ora in corso, spero che almeno i vostri commenti forniranno le dovute precisazioni. Se poi qualcuno volesse pubblicare uno o più post sull'argomento non ha che mandarli a p. Silvano, a p. Nerio o a me. Saranno subito messi in rete.
Circa tre anni fa si è accennato ad un consistente finanziamento da parte di un noto istituto di credito del Nord. Avrebbe dovuto servire per le scuole dei Pigmei, nella regione di Nduye. Solo per raccogliere le immagini un fotografo professionista fu ospite della Missione per quasi un mese: sembrava indispensabile un consistente apparato iconografico. Poi il silenzio. Qualche mese fa sono andato a curiosare sul sito di questa importante ONG che mi sembrava fosse in ballo: il CESVI. Ho trovato ben poco e potete anche oggi vederlo qui. Letteralmente c'è solo una riga: “ Nell’area di Nduye la ricostruzione della scuola locale mira all’integrazione delle comunità Bantu e Pigmee. “
Troppo poco, a mio avviso, per giustificare una grossa cifra di xxx mila Euro. Vero?
Ho scritto quindi un paio di volte al CESVI. La seconda volta mi ha risposto Luca Fumagalli che ha ampiamente coinvolto (!) p. Silvano, come si può leggere di seguito:” ... si tratta di un progetto che abbiamo realizzato in partnership con la diocesi di Mambasa, supportando il lavoro di Padre Silvano, un missionario impegnato da 30 anni in Congo.
Come Cesvi ci siamo occupati della riabilitazione di alcuni edifici scolastici presenti nell'area di Nduye, con lo scopo ultimo di favorire l'accesso scolastico della comunità pigmea e l'integrazione con la popolazione bantù.
La consegna dei lavori è già terminata. Ora siamo in contatto con Padre Silvano per valutare ulteriori bisogni.
Al momento ho a disposizione un reportage fotografico sui lavori eseguiti (realizzato all'inizio del 2010) e una ricerca antropologica svolta per valutare preventivamente la fattibilità del progetto... “
Al mio riscontro, che chiedeva “altri dati, documenti, articoli”, nulla però è seguito.
Ho cercato in rete ancora ed ho trovato quanto riporto di seguito:
“ Cesvi e Credito Bergamasco per i Pigmei del Congo
A scuola di diritti umani. Con questo appello ha preso il via nel dicembre scorso (2007 NdR) una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi voluta dal Credito Bergamasco per sostenere la popolazione pigmea del Congo orientale, per tutti testimonianza di una millenaria armonia tra uomo e natura, eppure a rischio di estinzione culturale. Al centro del progetto umanitario affidato al Cesvi c’è la realizzazione di una scuola tecnica professionale grazie alla quale la comunità pigmea della zona di Nduye possa sviluppare attività generatrici di reddito durature, dall’apicoltura all’artigianato. «Questo progetto sostiene l’autosufficienza dei Pigmei garantendo loro l’accesso all’istruzione ma, allo stesso tempo, insegna molto anche a noi», commenta Giorgio Papa, Direttore Generale del Credito Bergamasco. «La storia del popolo pigmeo - uno dei più antichi sulla terra – ci invita a riflettere sul delicato equilibrio tra uomo e ambiente e sull’arricchimento che deriva dal rispetto e dalla convivenza con culture diverse dalla nostra. Con una visione educativa e partecipativa, il Credito Bergamasco ha deciso non solo di finanziare la realizzazione della scuola, ma di coinvolgere clienti e dipendenti nella raccolta di fondi per l’avvio delle lezioni e la continuità del progetto. Per questo motivo è aperto il conto corrente n. 40.000 intestato al Cesvi presso la nostra filiale di Milano di piazza Missori, sul quale tutti possono versare il proprio contributo». «Siamo particolarmente grati al Credito Bergamasco, che ci sostiene con un generoso contributo diretto e allarga la scommessa alla propria comunità di collaboratori e clienti», sostiene Giangi Milesi, presidente del Cesvi. «La scuola sarà indirizzata agli studenti pigmei, ma non sarà frequentata esclusivamente da loro; i corsi saranno aperti sia ai ragazzi pigmei che bantu, allo scopo di permettere la conoscenza e il superamento delle barriere esistenti tra queste due popolazioni. Alla scuola verranno affiancati un dormitorio, un refettorio e un laboratorio, indispensabile, dal momento che le lezioni saranno basate soprattutto su attività pratiche e manuali. La fase preliminare del progetto, attualmente in corso, è lo studio antropologico da cui deriverà l’offerta formativa, unica nel suo genere sia perché si svolge nel cuore della foresta sia perché per la prima volta gli stessi insegnanti saranno Pigmei».“
E' giusto saperne di più? Per noi sarebbe meglio “coram populo” anche sulle pagine di questo blog.
10 commenti:
Interessante...
Quando andai io a Mambasa nel 2008, c'era in giro una ragazza (sociologa, se non ricordo male), per CESVI, che è anche stata ospite qualche giorno alla missione.
Credo fosse involucrata nello stesso progetto; partì per Nduye dopo qualche giorno, infatti.
Penso Mupe la ricordi molto bene.
Saluti
Marta
Ezechiele:chi era costui!?? Carissimo Gianluigi stasera mi hai obbligato ad andare su Wikipedia e farmi una cultura biblica.Ebbene,posso dire che sia proprio il personaggio che più si attanaglia a TE,anche se Ti vedrei anche come un Catone,come peraltro si evince dai tuoi scritti sul blog.
E quante cose hai ancora da dire ,da insegnarci.Mi dispiace quanto te che pochi siano coloro che partecipano al blog :amici,facciamo sentire la nostra voce,commentiamo,parliamo,proponiamo.Facciamo vedere quanti sono gli amici di Mambasa,anche questo serve a far vedere,conoscere,quello che laggiù si fa,e soprattutto la visibilità porta a sensibilizzare i "donors"e di questi non si può fare senza.
Giando
Ezechiele è uno dei soprannomi, tra i tanti, che mi sono guadagnato sul campo grazie al noto biblista p. Nerio che me lo ha affibbiato.
Prendi nota Giando: su questo post dobbiamo disquisire di tutt'altro che della sostanza. Non ti viene da pensare - ma io sono maligno!- che qualcosa di anomalo in questa operazione milionaria (una volta lo era con le lire!) ci sia?
Ringrazio anticipatamente chi potrà e vorrà smentire, con dati di fatto, quanto già scritto.
Giando, essendo passato un'altro giorno, si potrebbe benissimo dire che Ezechiele è un moderato!
Gianluigi,ben lo sai che la Cooperazione ha tantissime sfacettature,anche se il target è sempre lo stesso.
E ti dirò che purtroppo anche loro devono rispettare dei canoni che a noi non solo vanno stretti ma...
Devono operare per progetti e ti posso dire per averlo vissuto in prima persona,che sono un concentrato di burocrazia.
D'altra parte si può assistere ad azioni di grande volontariato che sommergono delle cose più inutili i beneficiari e chi per essi opera.
In medio stat virtus,e questo vale anche per noi: riusciremo mai a creare un coordinamento delle forze destinate a Mambasa-Nduye?
Bisogna creare un Comitato tecnico sui vari fronti su cui è stata verificata la priorità di intervento,fare un progetto pluriennale,creare responsabili in loco,esigere report mensili.Con il Progetto Mambasa dei polli noi ci muoviamo così,Dominique ci manda report mensili dell'andamento delle Cooperative,delle loro riunioni,delle problematiche che inevitabilmente sorgono.E non sgarra di un giorno!
Dai ,appena scalda l'aria convochiamo a Schio,a casa mia,....gli Stati Generali degli amici di Mambasa-Nduye!
Giando
Agli stati generali ci sarò anch'io.
Nerio
Anch'io mi prenoto per un posto, anzi, potrebbe essere un argomento di discussione, che potrebbe poi presentare le conclusioni al prossimo incontro comune: la Pentecoste Missionaria.
Emanuele
Carissimi,
Sono stato spinto dalle recenti discussioni sollevate da chi ne sa più di me su Mambasa e Nduye,nonostante ho avuto modo di recarmi per tre volte personalmente qulche anno fa.
Appofitto per portare un piccolo contributo al concreto dibattito che sta scaturendo l'intervento originale SUL CESVI .
Premesso che sono un convinto sostenitore dei progetti con i paesi in via di sviluppo, però mi sento in dovere in modo costruttivo, di scrivere alcune considerazioni.
Vi siete mai chiesti perchè da alcuni anni lo stato italiano ha notevolmente ridotto i finanziamenti sui progetti internazionali?
Solo mancanza di fondi o forse che qualcuno ne ha abusato all'eccesso magari inventandosi bisogni indotti ?
Vi siete mai chiesti come hanno potuto proliferare in Italia le ONLUS più disparate, spinte talvolta solo dall'opportunità di evitare l'esborso di qualche tassa in più, a discapito di altri orgasnismi associativi e cooperativi, che pagano quanto dovuto e in modo regolare all'erario ?
Forse non tutti lo sanno, se non le persone addette che come il sottoscritto, da poco in pensione, è impegnato a titolo di volontariato, a sbarcare il lunario, con i costi giornalieri sempre più alti, e nella gestione delle cooperativa sociali.
Come mai oggi in Italia l'ultima legge finanziaria, ha tagliato di oltre l'80% i contributi pubblici e privati destinati ai servizi sociali e al wealfare fare locale ed anche internazionale?
Non voglio sparare sentenze, non conoscendo bene i fatti di cui ho letto sul CESVI.
Credo che forse alcuni organismi di volontariato internazionale seppure nobili nei principi e nella missione, ne hanno forse troppo abusato in passato, senza un puntuale riscontro tra costi e benefici.
Speriamo perciò che dibattiti come quello sollevato sul blog, servano alla causa dei chiarimenti che oggi in un momento di grave difficicoltà economica, sono più che mai necessari.
Da ultimo sono interessato come riferito a suo tempo a P.Silvano, di seguire ( compatibilmente al tempo a mia disposizione) i possibili sviluppi o progetti, sul rilancio della missione di Nduye, con la quale ho sempre conservato nonostante siano trascorsi molti anni, dalle mie esperienze sul campo, un ricordo molto particolare.
Grazie per l'ospitalità e buon lavoro a tutti.
Pierangelo di Inzago.
A Giando che scrive "...la cooperazione ha tantissime sfaccettaure..." direi che merita subito il titolo di "diplomatico ad honorem". Giando dì pane al pane e vino al vino!
Per la proposta degli "Stati Generali" credo che per me potrebbe al massimo segnare il giorno del mio effettivo pensionamento! Qui in Diocesi avremo a breve un incontro per verificare come ultima spiaggia se c'è qualcuno che vuol raccogliere il testimone e tenere in vita il link con Nduye-Mambasa.
Pierangelo (ben ritrovato) ci presenta delle considerazioni generali sulle ONLUS che operano nel terzo mondo ed auspica che il dibattito avviato serva a chiarire almeno questo caso.
Lo spero vivamente anche io che ho preso la briga di scrivere questo pezzo non facile. Lo spero perchè non vorrei che di tutti gli operatori, di tutte le organizzazioni si facesse un unico fascio...da gettare al macero. Però se non vengono dati e testimonianze precise, documentate, inoppugnabili sapete come si dice dalle mie parti...se qualcuno è stato scottato dall'acqua calda...poi ha paura anche di quella fredda!
Caro p. silvano
dato che consco molto bene il direttore generale della banca in oggetto e queste cose sono a dir poco controprocducentei se esposte nelle sedi opportune ti prego di mandarmi per mail qualche elmento in più che sottoporrò in modo efficace.
spero a mambasa tutto bene,
ti saluto il prof e i coniglietti!
ciao,
daniele giudici
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