En avant Mambasa!
E’ il mio primo anno
scolastico da insegnante in pensione e quando a gennaio p. Silvano mi
invitò a passare un po’ di tempo all’IBL di Mambasa per dare un
aiuto agli insegnanti, l’idea mi entusiasmò immediatamente.
Purtroppo alcuni problemi
familiari hanno ritardato questo viaggio fino al 26 aprile , giorno
della mia partenza. Ho già trascorso alcune settimane a Mambasa e
resterò fino alla conclusione dell’anno scolastico.
Durante la mia permanenza
sto seguendo le classi del prof.ssa Sr. Jeannette Kamala – III e V
Pedagogia e le classi IV Scientifico e IV Pedagogia del prof. Emanuel
Tondana.
Mi rendo conto che gli
studenti sono gli stessi a qualsiasi latitudine, quando c’è la
novità, l’estraneo che entra in classe, l’interesse aumenta e
la partecipazione è molto vivace, il tempo della lezione vola con
soddisfazione di tutti. Molti studenti mi fermano durante
l’intervallo o prima delle lezioni per mostrare ciò che hanno
imparato.
Domenica scorsa dopo la
Messa sono stata avvicinata da alcuni ex-studenti dell’IBL che
avevo incontrato nel 2009. Mi hanno espresso la loro gratitudine e
il bel ricordo delle settimane che avevamo trascorso insieme. Questo
mi ha fatto molto piacere, una delle soddisfazioni di un insegnante
è proprio quella di essere ricordato.
Oltre alle lezioni
quotidiane ci sono altri “lavori in corso” che riguardano la
conduzione della Missione ai quali dedico alcune ore del mio tempo
libero. In particolare, la novità di quest’anno, è la gestione
amministrativa presso il nuovo ospedale. Con Ezechiel, responsabile
dell’ufficio amministrativo, stiamo lavorando per rendere le
registrazioni delle prestazioni giornaliere ai pazienti più
semplici, la procedura più efficace mediante l’uso di programmi
adeguati.
La vita a Mambasa è, come
al solito, sempre in fermento: la scuola, l’officina, la
falegnameria, la scuola di taglio e cucito, luoghi di lavoro e
occasioni di riscatto sociale. Nel pomeriggio il prato antistante
alla missione diventa un enorme campo di calcio, centinaia di bambini
si danno appuntamento in questo luogo che considerano naturalmente la
loro casa poi, improvvisamente, al calar della sera tutto si ferma e
ritorna il silenzio. Questa dimensione, quasi magica, richiama
fortemente il Mistero.
Nonostante questa realtà
sia vivace ed attiva, rimane ancora tanto lavoro da fare affinché
le persone possano avere una vita veramente dignitosa.
Un augurio:
questa gente si renda conto, al più presto, che con la
laboriosità, la disponibilità e la gratuità una parte della loro
foresta è stata trasformata, in poco più di vent’anni, in un
luogo eccezionale e seguano questi esempi, che hanno già tracciato
la strada per il loro futuro, con volontà e coraggio.
Cornelia Mangiagalli
2 commenti:
Forse non dovrei essere io a mettere il primo commento, avendo pubblicato materialmente il post di Cornelia.
Però la gioia di vedere che qualcuno è sul posto, lavora e...riesce anche a dar conto di quanto accade laggiù è tanta quindi scrivo queste quattro parole in tutta fretta.
Non si sa mai che anche altri condividano.
Cara Cornelia, aspettavo questo tuo intervento che mi sucita tanti ricordi: sono veramente in sintonia con quello che scrivi. Ti ringrazio a nome della gente di Mambasa; sentire che ci sei tu, mi è più sopportabile la tristessa di non poter essere lì ancora. Ti aspettiamo a Bologna. Ti metteremo tra i missionari presenti e ci dirai qualche cosa che incoraggi i partecipanti alla "PENTECOSTE MISSIONARIA 2012" Ancora grazie e arrivederci. Nerio
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