domenica 27 maggio 2012

En avant Mambasa!



E’ il mio primo anno scolastico da insegnante in pensione e quando a gennaio p. Silvano mi invitò a passare un po’ di tempo all’IBL di Mambasa per dare un aiuto agli insegnanti, l’idea mi entusiasmò immediatamente.
Purtroppo alcuni problemi familiari hanno ritardato questo viaggio fino al 26 aprile , giorno della mia partenza. Ho già trascorso alcune settimane a Mambasa e resterò fino alla conclusione dell’anno scolastico.
Durante la mia permanenza sto seguendo le classi del prof.ssa Sr. Jeannette Kamala – III e V Pedagogia e le classi IV Scientifico e IV Pedagogia del prof. Emanuel Tondana.
Mi rendo conto che gli studenti sono gli stessi a qualsiasi latitudine, quando c’è la novità, l’estraneo che entra in classe, l’interesse aumenta e la partecipazione è molto vivace, il tempo della lezione vola con soddisfazione di tutti. Molti studenti mi fermano durante l’intervallo o prima delle lezioni per mostrare ciò che hanno imparato.
Domenica scorsa dopo la Messa sono stata avvicinata da alcuni ex-studenti dell’IBL che avevo incontrato nel 2009. Mi hanno espresso la loro gratitudine e il bel ricordo delle settimane che avevamo trascorso insieme. Questo mi ha fatto molto piacere, una delle soddisfazioni di un insegnante è proprio quella di essere ricordato.
Oltre alle lezioni quotidiane ci sono altri “lavori in corso” che riguardano la conduzione della Missione ai quali dedico alcune ore del mio tempo libero. In particolare, la novità di quest’anno, è la gestione amministrativa presso il nuovo ospedale. Con Ezechiel, responsabile dell’ufficio amministrativo, stiamo lavorando per rendere le registrazioni delle prestazioni giornaliere ai pazienti più semplici, la procedura più efficace mediante l’uso di programmi adeguati.
La vita a Mambasa è, come al solito, sempre in fermento: la scuola, l’officina, la falegnameria, la scuola di taglio e cucito, luoghi di lavoro e occasioni di riscatto sociale. Nel pomeriggio il prato antistante alla missione diventa un enorme campo di calcio, centinaia di bambini si danno appuntamento in questo luogo che considerano naturalmente la loro casa poi, improvvisamente, al calar della sera tutto si ferma e ritorna il silenzio. Questa dimensione, quasi magica, richiama fortemente il Mistero.
Nonostante questa realtà sia vivace ed attiva, rimane ancora tanto lavoro da fare affinché le persone possano avere una vita veramente dignitosa. 
 
Un augurio: questa gente si renda conto, al più presto, che con la laboriosità, la disponibilità e la gratuità una parte della loro foresta è stata trasformata, in poco più di vent’anni, in un luogo eccezionale e seguano questi esempi, che hanno già tracciato la strada per il loro futuro, con volontà e coraggio.

Cornelia Mangiagalli

2 commenti:

Gianluigi ha detto...

Forse non dovrei essere io a mettere il primo commento, avendo pubblicato materialmente il post di Cornelia.
Però la gioia di vedere che qualcuno è sul posto, lavora e...riesce anche a dar conto di quanto accade laggiù è tanta quindi scrivo queste quattro parole in tutta fretta.
Non si sa mai che anche altri condividano.

Nerio Broccardo ha detto...

Cara Cornelia, aspettavo questo tuo intervento che mi sucita tanti ricordi: sono veramente in sintonia con quello che scrivi. Ti ringrazio a nome della gente di Mambasa; sentire che ci sei tu, mi è più sopportabile la tristessa di non poter essere lì ancora. Ti aspettiamo a Bologna. Ti metteremo tra i missionari presenti e ci dirai qualche cosa che incoraggi i partecipanti alla "PENTECOSTE MISSIONARIA 2012" Ancora grazie e arrivederci. Nerio