lunedì 18 dicembre 2006

Nel ricordo di Don Enzo

Già un anno!

Ho quasi avuto una esclamazione di sorpresa leggendo l'invito agli amici di Senigallia di partecipare alla Messa nell'anniversario della morte di don Enzo.
Evidentemente anch'io sarò presente con il pensiero e la preghiera.
Un pensiero sereno, fatto di ricordi belli, pacifici e positivi.Soprattutto negli ultimi anni, in ogni sua lettera, don Enzo mi incoraggiava a continuare il "meraviglioso apostolato della scuola" e sentivo tutta la sua simpatia, la sua stima e anche la sua passione. Le sue parole per me erano molto stimolanti, perchè non erano frasi di cortesia o incoraggiamenti d'obbligo, ma venivano da una persona che aveva vissuto con noi, che aveva visto le nostre difficoltà, i nostri limiti e che sapeva, per esperienza personale, che i buoni risultati non sono scontati: esigono perseveranza, lavoro serio, professionalità, tenacia e fede. Sorprese, delusioni, insuccessi, sono all'ordine del giorno. Mi incoraggiava sempre a continuare perchè questa è la strada giusta."Continua, continua così..."- mi ripeteva spesso nelle sue lettere. E le sue non erano solo parole: la sua generosità non è mai venuta meno, anzi col passare degli anni è cresciuta e ha contagiato le persone che gli stavano vicino.
E se fosse questa l'occasione per iniziare quel progetto di "piccole borse di studio" per studenti universitari che hanno studiato nlla scuola (Istituto Bernardo Longo) in cui lui ha insegnato?
In cosa consistono?
Mi rendo conto che tanti ragazzi che hanno il Diploma di Stato, non possono continuare all'Università per mancanza di mezzi.Finora ne ho aiutato una quindicina.
Come?
Do a loro circa 40 $ al mese per vivere (a Kisangani, Bunia, Bukavu...);
pago le tasse universitarie che variano dai 200 ai 400 $ all'anno;
aggiungo circa 150 $ per cancelleria e dispense, e un contributo, vario, per il viaggio (100-200) $.
Una borsa si aggira quindi sui 1200 $ all'anno.
Personalmente non ho mai accettato il sistema delle "adozioni a distanza". Non saprei chi scegliere come beneficiari, visto che vivo in un luogo e in un momento - siamo appena usciti da una guerra nella quale tutti hanno perso tutto - e non vorrei creare gelosie o favoritismi e una possibile dipendenza crescente fra adottato e adottante.
La borsa di studio è un incoraggiamento per qualcuno che ha già fatto uno sforzo personale - ha superato con successo gli Esami di Stato - ed è un aiuto che ha una scadenza ben precisa, senza rischio di appendici.
Chissà mai che la prima venga alla luce nell'anniversario della"vera nascita"di don Enzo?
Ho letto in questi giorni il comunicato che il presidente francese, Jacques Chirac e il premio Nobel, Muhammad Yunus, hanno diffuso dopo il loro incontro all'Eliseo, la settimana scorsa: "La lotta contro la povertà passa per l'allenza dell'immaginazione, della generosità e dell'audacia economica e sociale in favore e a servizio della dignità dell'uomo, grazie ai nuovi strumenti di finanziamento e di aiuto".
Resteranno solo belle parole?
Ieri, abbiamo sentito Giovanni Battista (!?) dire: "chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha e lo stesso faccia per il cibo."
Cosa direbbe don Enzo?
Agli amici di Senigallia e in particolare a Don Peppe, ai parenti di don Enzo, a Gianluigi, a Vanda..." sarò con voi mercoledì sera!"
Un abbraccio di cuore a tutti...

1 commento:

Gianluigi ha detto...

stasera, amici, sono un po' arrabbiato. Con chi? Con tutti voi.
Qui posso pensare solo che nessuno abbia visitato il BLOG. Altrimenti una nota, una sola riga per la proposta delle borse di studio avanzata da P. Silvano l'avreste dovuta fare.
Basta. Domani si comincia con le parolacce e gli insulti. Chissà mai?