martedì 12 dicembre 2006

Seguito della...prima puntata

Carissimi,
è il 12 dicembre. Sono le 20,15. Fuori la notte è buia. Qui alla missione tutto è calmo. Gli studenti sono nelle varie sale e approfittano della luce elettrica per studiare. Fra poco spegneremo il motore e la missione sarà immersa in un buio e in un silenzio affascinanti. Uscirò un momento a guardare le stelle. Non c'è la luna per cui il cielo è ancor più profondo e meraviglioso.
Com'è lontana l'Italia! Ma non gli amici che ho incontrato. Con loro il dialogo continua. Mi sembra di essere passato nella stanza accanto e , se tendo l'orecchio, sento ancora le loro parole, i loro bisbigli e attraverso questi, i loro problemi. Il muro non mi impedisce di rivedere il volto di ciascuno e, non osservato, resto in ascolto e rivedo...
Per ciò vorrei, questa sera, continuare il dialogo con voi.
Vi avevo raccontato il mio viaggio fino all'arrivo a Mambasa e le emozioni della prima domenica.
Non c'è stato molto tempo per il riadattamento.
Lunedì, 4 dicembre, incontro con i ragazzi della scuola. Padre Gustavo, il mio confratello congolese che ha diretto la scuola (Istituto Bernardo Longo) durante la mia assenza, mi ha lasciato il posto al momento della "rassegna" (qui la chiamano "parade", il che mi fa proprio pensare ad uno schieramento di truppe). Appena giunto davanti al microfono, un ragazzo della scuola è uscito dai ranghi - resto nel linguaggio militare - e mi ha letto un pensiero di benvenuto. Debbo confessare che mi ha fatto piacere.
Ho ringraziato tutti per l'accoglienza e ho colto l'occasione per invitare gli studenti ad un lavoro serio e ad approfittare della fortuna che hanno di poter studiare nella nostra scuola. Ho ringraziato i professori e soprattutto il padre Gustavo per il lavoro fatto durante l mia assenza.
Sono rimasto felicemente sorpreso nel constatare che la scuola, le aule, il tappeto erboso erano puliti, curati.
E poi la vita ha ripreso.
Ho visitato i cantieri vicino alla missione: l'ospedale, la cappella delle suore, i lavori per un pollaio che sarà gestito da una cooperativa di donne, la chiesa di San Francesco a Manjombo. Ho ringraziato tutti e
e abbiamo già programmato il futuro.
Pensavo di essere un po' libero in questi giorni. Invece la partenza improvvisa di un professore mi obbliga a ritornate alla lavagna come professore di francese in 3 classi: totale, 20 ore di scuola alla settimana.
Inoltre dedico un po' del mio tempo anche a Marta, l'etnologa svizzera, che vorrebbe almeno imparare qualche frase di swahili per non essere proprio sorda e muta fra Pigmei a Nduy quando farà una breve esperienza fra loro.
L'incontro con loro, soprattutto da parte di uno straniero è sempre un po' delicato. Per cui giovedì sono andato a Nduye con lei e l'ho presentata al capo villaggio (Christophe Apuobo) e poi con lui siamo andati in un accampamento dei Pigmei, vicino al fiume Nduye.
L'accoglienza è stata superiore alle aspettative.Il capo Ngomesa Bruxelles mi ha subito riconosciuto: era una ragazzo quando io ero a Nduye (dal 1971 al 1976) e faceva parte della équipe che lavorava alla missione. Con loro avevamo fatto dei campi, ripulito la piantagione di caffé delle suore Comboniane. Abbiamo così ricordato tante persone. Purtroppo quasi tutti sono morti: Mboloko, Angezo, Yuma, Usseni, Médicament, Maromaro, Sau...
Saputo il motivo della nostra visita si è mostrato di una gentilezza estrema nei confronti di Marta. Abbiamo così fatto un programma: Marta andrà da loro e resterà con loro 1o giorni, a partire da domenica 10 dicembre...
La sopresa, la diffidenza erano scomparse quansi per incanto: le donne lasciavano fotografare le loro acconciature, i denti limati, i tatuaggi sul loro volto. Qualche caramella , un po' di sale e qualche foglia di tabacco hanno contribuito creare un clima di festa. Sono subito apparsi anche i piccoli tamburi...e sono cominciate le danze.
Rnfrancati anche noi e liberati da una certa ansia, sopratutto Marta, abbiamo visitato la missione: la casa dei Padri, la chiesa dove è sepolto il padre Longo, la casa delle suore comboniane, vuota...e in attesa di diventare come una volta un centro di accoglienza per i poveri, gli ammalati, i Pigmei. Per me è stato un forte momento di emozione, soprattutto quando incontravo vecchi amici e quando con loro ricordavamo padre Bernardo Longo, padre Luigi Noacco, Suor Luisa, Suor Anna Clara, il professore Gianluigi Mazzufferi di Senigallia, un volontario vulcanico e appassionato che ha lavorato (veramente!) con noi nella scuola, nella officina meccanica durante due anni.
Nel ritorno ci siamo fermati più volte lungo la strada, nei vari villaggi, per salutare la gente che ci aspettava. Qualcuno al mattino ci aveva riconosciuto; la voce si era sparsa e tutti volevano vederci e stringerci la mano.
Domenica, 10 dicembre, alle 8 sono partito sulla strada verso Kisangani per la Santa Messa nel villaggio di Bandisolo, a 25 km da Mambasa. La strada adesso è ottima, grazie al lavoro dei cinesi di Sinohydro. La mia Yamaha 100,(in attesa di qualcosa di più scattante e impegnativo) godeva facendo facilmente i 60 all'ora. A me sembrava di volare.
Nel frattempo, Marta, un po' emozionata, accompagnata da alcuni ragazzi della scuola e da alcuni Pigmei che lavorano qui alla misisone di Mambasa partiva verso Nduye. So che è arrivata bene, che ha piantato la sua tenda vicino alla capanna del capo e che si è lanciata in questa bella avventura.
Lunedì, 11 dicembre, anche padre Nerio Broccardo lasciava Mambasa.
E' andato nel nostro Noviziato di Kiragho vicino a Butembo per un po' di riposo in vista anche del lavoro che ci attende in occasione del Natale.
E adesso vi lascio anch'io...Sono ormai le 22.
Abbiamo accolto poco fa un sacerdote diocesano di Wamba, l'abbé Justin. Abbiamo passato un momento con lui. Adesso ci ritiriamo. Io andrò un po' fuori: il silenzio, il buio ti incantano, ti soggigano. Resteresti ore a guardare il cielo e a pensare.
Ma domani, alle 5,40, suona la sveglia...Quindi continueremo a sognare a letto. Prima però, una visita alla grotta della Madonna, scavata in un tronco d'albero.
Una preghiera, un momento di silenzio, uno sguardo...e ciao!
Buona notte!
A domani!

9 commenti:

Gianluigi ha detto...

Sono qui in Italia le 21.50. Grazie Silvano del tempo che dedichi a tutti noi con le notizie. Pare che qualcuno, quasi clandestinamente, legga il blog, la nostra bacheca! E' bene che tu sappia che dal suo mondo dell'informatica il nostro Marco (Scaloni) ha fatto delle verifiche e, come farà S.Pietro, ci ha fatto prendere visione di quanto avvenuto. Abbiamo quindi visto gli accessi, da dove sono avvenuti e le letture preferite!
Però cari amici lettori scrivete anche una sola riga di saluto. Lo volete lasciare proprio solo, nel cuore della foresta dell'Ituri, al nostro Padre Silvano?

Silvano Ruaro ha detto...

caro Gianluigi, grazie per l'interesse con cui segui le vicende di Mambasa. Vorrei far conoscere a diversi amici l'esistenza del blog, come fare? devo inviare la notizi a ciascuno personalmente ouppure c'è un sistema per farlo in maniera collettiva? Puoi scrivere sul blog come si accede i commenti e come si possono condividere le proprie idee ( sempre nella rubrica Commenti?
Ciao, grazie di tutto e un particolare saluto ai Senigalliesi DOC.
p. Silvano

Gianluigi ha detto...

L'interesse per le vicende di Mambasa è istintivo. Forse, come avviene per questo blog, per me attualmente l'unico modo per starti vicino e per dare una mano. Si una mano in maniera poco materiale...ma del tutto telematica.
Per far comnoscere agli amici l'esistenza del blog la maniera migliore credo sia quella di dirlo a tutti in tutti i modi. Magari di scrivere subito almeno una mail, un circolare, a tutti, tutti gli indirizzi di posta elettronica di cui disponi. Poi ogni volta che scrivi a qualcuno, magari che fai un articolo o mandi una relazione devi firmarti dopo il solito Padre Silvano (magari aspirante cardinale!) anche con l'indirizzo del blog http://mambasa.blogspot.com/
Accedere ai commenti è facilissimo per tutti: basta andare con il mouse in fondo al "post" che si vuol commentare. Qui la freccia si traforma in manina e clik, quasi per miracolo, si apre una pagina in cui si legge ben chiaro "Lascia un tuo commento". Ora il visitatore lo si scrive; poi si ricopiano i caratteri che si leggono nell'apposita casella. Una misura antispam. Di seguito lo si può firmare o lasciare anonimo. Per pubblicarlo basta clikkare su "pubblica commento"; i più esigenti magari prima di questo passo guardano l'anteprima.
Tutto qui, caro Silvano, ma il vero problema, a me sembra, che sia dato da un sorta di timidezza str...che fa si che molti leggano e nessuno perda tempo o si comprometta, con un commento.
Qui si deve capire che se tutti usiamo con regolarità e tempestività il blog questo diventa, e lo ripeto ancora, una specie di bacheca in tempo reale con cui tu dal cuore dell'Africa ci aggiorni ed i tanti amici che hai nel mondo comunicano con te. Amen!

Silvano Ruaro ha detto...

carissimo Gianluigi,
vedi che comincio a...capirti.
Visto che ormai le olive sono raccolte e che la prole va per la sua strada, tu sei solo casa, chiesa e...informatica.
Potresti dirmi in breve come posso inserire delle foto? Il mio confratello, p. Gustavo, molto bravo in questo campo, mi darà una mano. Ciao.
Sto partendo per Nduye per vedere come se la cava Marta con i Pigmei e se è riuscita a sopravvivere.
A questa sera.
Saluti agli amici. Come stanno Checco Bozzi, Italo (ciarnin) il Paolo e il carissimo don Peppe?
Come stiamo con le borse di studio?
Qui ci contiamo molto e penso sia un "investimento" veramente redditizio e intelligente.
Mi potresti fare avere il libro del premio Nobel, Yanus, quello della Banca del villaggio (o Banca verde)...?
Chissà mai che un giorno anch'io non riceva una "nomination" per qualche premio, a parte quello che il Signore mi darà, non per merito mio, ma per bontà sua?
Ciao. Un abbraccio a te e a Piera...

Gianluigi ha detto...

Va bene: visto che ci parliamo via blog, scrivendo, rispondo al tuo ultimo commento.
Un po' in fretta, mentre prendo nota del resto, solo su come mettere le foto.
Direi che è altrettanto semplice quanto lo scrivere: segui la solita procedura di autenticazione: apri e scrivi quel che vuoi.Per la foto non hai che cliccare su quella piccola icona in alto a dx, che rappresenta una immagine. Ti si aprirà una finestra su cui potrai scegliere la posizione delle fotografia da inserire e la grandezza. Poi vedrai che in alto a sx c'è indicata la via attraverso la quale andare a pescare il file dell'immagine nel tuo computer, come fai quando vuoi aprire una immagine o allegarla ad una mail. Un volta trovata non hai che seguire le istruzioni: dire si, confermare, pubblicare. Verrà caricata con diversa velocità a seconda della qualità del collegamento. Finito, tutto qui, Mupe Silvano.
Per il resto ci si sente a breve, anche via mail e se la connessione è buona anche parlando, anzi chattando, come si dice tra internauti.
Un saluto a te, a tutta la Missione ed agli amici che leggono (ma scrivono poco!).

Anonimo ha detto...

ocio

Anonimo ha detto...

Caro P.Silvano,
ti ringrazio per il saluto che leggo in uno di questi commenti. Lo ricambio a te, ai confratelli ed a tutti quelli che vivono ed operano a Mambasa.
Ho visto anche che vengo citato altrove su questo blog; mi fa piacere in quanto è una testimonianza della vicinanza alla Missione dei Dehoniani. Molti qui a Senigallia sono legati alle tue opere, anche nel ricordo di Don Enzo Formiconi.
La proposta delle borse di studio mi sembra praticabile, immediata e molto concreta. E’ questo uno strumento con cui è possibile legare la buona volontà di alcuni nostri parrocchiani alla tua lunga esperienza di formazione culturale ed umana dei giovani in Congo.
Mi dice Gianluigi che presto ci darai, forse con un post su questo blog, migliori istruzioni. Magari racconterai qualche esempio oppure ci dirai cosa hanno fatto gli altri. Quanto leggeremo servirà per spiegare alle persone che chiedono idee e suggerimenti, come impegnarsi e in che modo lasciare la loro testimonianza.
Nel frattempo ho visto che sono apparse nella “galleria”, sul fianco destro del monitor, diverse fotografie che illustrano molto bene il contesto in cui vivi e le opere per le quali sei impegnato da oltre trent’anni.
Che Iddio ti benedica
Don Peppe

Anonimo ha detto...

Ciao Silvano,
è sempre un piacere leggerti, poi con il blog è molto più facile, almeno per me.
Vorrei però suggerirti alcuni accorgimenti per far si che i tuoi scritti siano ancora più apprezzati anche da chi passa sul blog casualmente o da chi ha i tempi stretti.
Dovresti scrivere testi più corti e magari per rendere più "dinamica" la lettura, mettere delle frasi o delle parole in grassetto. Quando un utente è immerso nelle mille informazioni della rete è molto facile che si spaventi nel vedere lunghi testi e presi da altre finestre lampeggianti cliccano altrove ed abbandonano il tuo blog.
Tutto qui.
Ancora un salutone,
ciao
Livia

Anonimo ha detto...

Ciao Silvano ,anche noi ti leggiamo il blog e oggi aproffittiamo per farti i mgliori auguri di Buon Natale .I mille distintivi sono da Giuseppe .
Ciao da Alfredo ,Giuliana e Filippo