"Ivi è perfetta letizia"...(3) ritorno a casa...
prima di tutto un grazie a coloro che si sono fatti vivi con un commento...Ho visto con piacere nomi nuovi e la perseveranza dei...veterani! Grazie. Sono sempre in attesa di vedere altri nomi, da Milano, da Cambiago, dalla Svizzera, da Gorgonzola, da Schio, dalla Tunisia...
Riprendo il racconto.
Sarò breve anche perché il ritorno - dopo il guado ! - è stato abbastanza sereno e perché in questa settimana ci sono altri fatti di cronaca da segnalare.
Giunto sulla sponda congolese mi sono dovuto presentare alle autorità doganali per dissipare i sospetti e le voci che avessi fatto entrare -di frodo - una macchina nuova in Congo.
Tutti mi guardavano come fossi un marziano...ed sembravano particolarmente incuriositi e increduli per la mia età: non credevano che al volante della macchina che aveva traversato la Lubiriha ci fosse un settantenne.
Constatato che la macchina era in regola e regolarmente immatricolata e assicurata in Congo ci hanno lasciato partire.
Ho ricuperato i miei ospiti: Irene, Lucas e David che avevano passato il fiume su una passerella, e, leggeri, leggeri ci siamo lanciati sulla pista polverosa e sassosa che porta a Beni.
Lanciati per modo di dire! Se non vogliamo distruggere la macchina e...i passeggeri ci dobbiamo limitare ai 30 o 40 km all'ora.
Ma siamo sulla strada di casa e ci sono dei panorami stupendi.
La fortuna ci ha sorriso: un bel tramonto e la vista del Ruwenzori (5119 m s.l.d.m) che ci ha lasciato intravedere - cosa rara - la cima: il Picco Margherita!
Ci siamo fermati più volte per contemplare il paesaggio. Non avevamo fretta.
Le Suore Orantes di Beni ci avevano fatto sapere che ci aspettavano con una cena abbondante e calorosa. Anche questo contribuiva a dare al nostro viaggio un tono di allegra scampagnata e a toglierci ogni preoccupazione.
Arriviamo a Beni verso le 19. Troviamo padre Nerio, venuto a salutare gli ospiti e, come previsto, la cena già pronta: pollo, patate fritte, verdura e...avocado a volontà!
Rivediamo insieme i momenti forti della giornata. Ma non c'è più ansia, paura...
C'è un allegro e vivace scambio di impressioni, di sentimenti: domina la gioia, la soddisfazione di essere arrivati e di aver superato felicemente tutti gli ostacoli.
Ci sentiamo veramente liberati dalle paura della vigilia e sono svaniti anche gli incubi del passaggio della frontiera!
Sembriamo addirittura anche un po' spavaldi.
Giovedì 17 aprile.
Dopo aver fatto alcune compere ci mettiamo in viaggio per Mambasa.
In macchina perdura il clima della serata precedente. I nostri ospiti sono particolarmente interessati alla bellezza e grandiosità della foresta, allo scorrere placido e maestoso del fiume Ituri e incuriositi anche dal come 70-80 persone tirano fuori da un buco profondo un camion che si è impantanato e che ci impedisce di avanzare. Ci fermiamo: sarà una sosta di oltre due ore!
Per noi sarebbe una tragedia: per i nostri amici africani, abituati a questi incidenti, è quasi un gioco o uno spettacolo!
Nessuna animosità contro il governo che trascura le strade, ma discussioni a non finire sulla strategia da adottere; il tutto in un clima di grida, di risate e di estrema lentezza. Finalmente tutti , o quasi - i furbi non mancano mai! - sono aggrappati a una grossa corda e a un segnale convenuto si tira.
Qualcuno è poco convinto, ma visto che il camion si muove si riprende con più coraggio ed energia. Il camion esce e possiamo passare.
Ci fermiamo un momento a Mayuano ad ammirare la scuola e verso le 18,30 arriviamo a Mambasa.
Il sole sta tramontando!
Ci sono alcune nuvole...
ma sono straordinariamente colorate, leggere, luminose!
5 commenti:
La conosco per interposta persona, e quel che scrive mi aiuta molto.
Grazie per la sua Africa.........
Caro padre Silvano, abbiamo seguito tutte le sue ultime creazioni, il cucito, le galline, il guado,la gioia dell'amicizia, la chiesa ripulita, lo Spirito Santo su così tante persone. Che ricchezza essere per gli altri,e come il Signore ci ammanta di potenza creatrice vincente e piena di gioia sempre! Faccio partecipe delle tue avventure le mie amiche perchè credo che siano terapeutiche. Grazie Padre Silvano! Vanda
Gentile signora "misteriosa" e cara Vanda,
grazie per l'amicizia e l'attenzione con cui ci seguite.Vado spesso a vedere se ci sono commenti...Faccio la stessa cosa quando semino nell'orto: ogni mattina e ogni sera vado a vedere se è nato il seme...o se sta sbocciando una rosa...
Un abbraccio a voi a Yuri e Lara
Caro Padre Silvano, non sono una "signora misteriosa", ma una delle "amiche" menzionate nel commento sopra di Vanda. Mi chiamo Claudia, piacere di fare la Sua conoscenza!
Gentile signora Claudia,
solo oggi ho visto la sua risposta alla mia "provocazione".
Contentissimo anch'io di conoscere il nome. Presto o tardi conoscerò anche il volto. Senigallia fa parte delle tappe obbligate di ogni mio soggiorno in Italia: ho degli amici - veri - di vecchia data. Quindi, grazie...e arrivederci a settembre.
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