giovedì 10 aprile 2008

Nuvole...sulla scuola


"Bomba, bomba, mabé!"!

Non è una formula di stregoneria: significa solo: "non è bene nascondere". Se ne dubitate chiedetelo a qualcuno che conosce il lingala (una delle quattro lingue franche del Congo).
Sono teso, preoccupato...triste, e questa sera - fuori piove! - ho deciso di dirvi tutto!

Ci sono nuvole sopra di noi e soprattutto in questo periodo dell'anno, gli uragani sono frequenti e disastrosi. Ne abbiamo avuti due in pochi giorni. Qui alla missione hanno spezzato degli alberi, ma nel villaggio alcune case sono state scoperchiate...
Ma non voglio parlarvi di questa meteorologia...
Si profila all'orizzonte uno sciopero degli insegnanti. Da anni, il governo promette un aumento del salario per questa categoria.
Il mese di settembre, dopo le promesse del Presidente che invitava al "sacrificio", ma che assicurava anche una rapida soluzione del problema, gli insegnanti, dopo alcune settimane di sciopero, a malincuore avevano ripreso il lavoro.
Tutti i direttori e i presidi nel frattempo avevano raccolto i dati, i diplomi, i documenti per mettere in regola tutti i loro insegnanti e professori. Quanti formulari, certificati, foto delle scuole abbiamo dovuto fare anche noi.
E ogni volta, secondo le autorità di controllo, mancava qualche cosa...
Finalmente sembrava che tutto fosse in ordine!
Il 21 gennaio, il ministro dell'Insegnamento, che ho incontrato a Bunia ci aveva assicurato che entro breve la situazione si sarebbe normalizzata,e che tutti i professori sarebbero stati pagati secondo i nuovi "barème" (tariffe salariali).
I professori pensavano che presto sarebbe finita la sofferenza e...l'umiliazione.
Infatti alcuni, anche laureati,insegnavano già da oltre dieci anni senza mai essere
riconosciuti e pagati dallo Stato, accontentandosi di un piccolo aiuto, (20-30 dollari) frutto della contribuzione dei genitori e della generosità di qualche Istituto religioso.
Dove questo non c'era o non interveniva, il salario (o, elemosina) poteva a mala pena raggiungere i 10 dollari.
Col passare del tempo però cominciava a serpeggiare un certo nervosismo: "perché i salari non arrivano, perché questo silenzio?"
Il mese di febbraio scorre lentamente: nessun segno di vita, nessun comunicato.
Si spera per marzo: niente. Per gli insegnanti anche la Pasqua ha avuto un gusto amaro.
Primi giorni di aprile: l'incredulità, lo stupore, l'indignazione.
Si stenta a credere tanto la notizia sembra assurda. Ma ci si deve arrendere:
"I dossier degli insegnanti e di conseguenza anche la loro paga non sono più di competenza del Ministero dell'Istruzione, ma sono di competenza del Ministero della Funzione Pubblica e questo ha ridotto gli effettivi e diminuito ancora il loro salario".
Il lavoro di censimento e di controllo fatto dal Ministero dell'Istruzione e dal suo servizio (SECOPE: Servizio Controllo Personale) non è preso in considerazione...
Gli insegnanti e i professori aspettano. Se non ci saranno fatti concreti, da lunedì prossimo, 14 aprile inizieranno lo sciopero...
Qui all'Istituto Bernardo Longo ci sono 50 professori; molti sono sposati, hanno figli.
Cosa fare? E soprattutto: cosa è meglio? Vi assicuro, li sto aiutando, ma fino a quando
e in che misura? e gli altri???
Non vi nascondo che a volte sono tentato di chiudermi in stanza...per non incontrarli e leggere nei loro occhi questa domanda: "cosa dobbiamo fare"?



1 commento:

Anonimo ha detto...

Sentire che non c'è mai tranquillità per te carissimo P.Silvano e neppure per la tua gente (professori), sgomenta e addolora ma vien da dire ( e viene dal cuore) non scoraggiatevi!Continuate con fiducia nella Provvidenza e anche nella giustizia umana che a forza di invocare non dovrebbe tardare...qualche piccola battaglia nel campo scuola l'ho sostenuta anch'io e ora altri ne beneficiano....Non ci sono paragoni rispetto alle vostre fatiche ma abbiate fiducia! Abbraccio te e loro.Marialuisa