domenica 21 marzo 2010

GIORNI FERIALI

Ho ricevuto stamattina (19 marzo) un colpo di telefono di P. Silvano da Kampala:
è arrivato senza troppi problemi nella capitale ugandese. Ha viaggiato con una vettura presa a noleggio a Beni, perché la nostra Land-Cruiser faceva le bizze e rischiava di lasciarlo per strada. Fra qualche ora P. Silvano accoglierà la signora Lilia Longo, nipote di Padre Bernardo Longo, che viene ad ossigenarsi lo spirito presso lo zio. Altre tre suore, dirette alla missione di Niania, viaggiano assieme a lei. Li aspettiamo tutti a Mambasa per domenica sera.


Qui, alla missione, tutto si succede nella normalità, con il ritmo e il tono dei “giorni feriali”. All’Istituto Bernardo Longo si continua a lavorare all’ultimo edificio, del quale don Sergio Scortegagna aveva messo la prima pietra durante scorso mese di gennaio: i carpentieri hanno cominciato oggi i lavori delle cassaforme per colare il cordolo di cemento armato, sopra le finestre. Altri falegnami stanno mettendo porte e finestre al secondo edificio dell’Ospedale Gbado.


Nuovo edificio all’Istituto Bernardo Longo


A proposito di ospedale, vorrei tranquillizzare il nostro amico elettricitista Beppe: stamattina sono andato a vedere i lavori ed ho fatto attenzione alle prese e interruttori da lui istallati. Tutto è in ordine, non ce n’è uno che manchi. Le sentinelle pigmee servono a qualcosa (almeno finora). Prevediamo, per il prossimo mese di aprile, di fare gli impianti idraulici. Accanto all’ospedale, abbiamo ripreso a lavorare alla piccola piantagione di Jatrofa kurkas, che era stata dimenticata per diversi mesi. Il ricordo della convinzione con la quale Giando ci parlava di questa grande possibilità che abbiamo di ottenere un buon idrocarburo, continuava a disturbare lo spirito come un sassolino nelle scarpe. Cosi’ abbiamo deciso di riprendere più seriamente questa iniziativa. Giando, vedi di procurarci una indicazione dettagliata del procedimento da seguire per l’utilizzo della Jatrofa come carburante nei nostri motori.

Oggi è il 19 marzo, festa di San Giuseppe. Stamattina, durante la Messa, abbiamo pregato per tutti i papà delle nostre famiglie: molti di voi lo sono. E abbiamo ricordato in modo particolare per tutti coloro che portano il nome di Giuseppe. Un santo di poche chiacchiere, stando almeno a quello che il Vangelo ci dice di lui. Ma uomo che viveva intensamente in comunione con il suo Dio e che guardava al concreto, ai fatti. L’augurio è che siamo capaci di metterci alla sua scuola.
Auguri carissimi a tutti i Giuseppe.


P. Dino

Piantagione di Jatrofa

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo già perso tempo!!Le prime piantine portate dall'Italia (!!!!) sono cresciute a dismisure,segno che hanno trovato un habitat ottimale.Voi preparate il tutto,la pressa,punto indispensabile c'è già,il resto della tecnologia ve la porto io ad agosto: una centrifuga,una filtropressa e poi un impianto di trigenerazione:Beppe avrai tutta la corrente eletttrica che hai sempre sognato.
giando

Anonimo ha detto...

Giando, le piante sono già pronte per entrare in produzione? Hanno solo un anno o mi sbaglio. Se ci fosse tanta jatrofa sarei propriocontento, anche perché si utilizerebbe la pressa che con il sostanziale aiuto di Padre Angelo ho portato giù da oramai tre anni.
Speriamo bene. Nerio