BADENGAYIDO: un viaggio che dovevo fare...
Ho appena finito un breve post dedicato alla partenza di Lidia.
Ma devo proprio scriverne un altro. So che qualcuno lo aspetta.
Immaginate la serenità con cui ho passato la notte.
E purtroppo uno degli ospiti di padre John,Daniele, al mattino si è recato all’agenzia della KLM che gli ha confermato che bisognava mettersi in lista per il 27. Per Lidia c’era una possibilità fino ad Amsterdam, ma nessuno garantiva la corrispondenza per Roma. Evidentemente era inopportuno da parte mia di continuare ad insistere e chiedere a Daniele di ritentare presso l’agenzia di Kampala. Nel primo pomeriggio ho preso il coraggio a due mani e ho chiamato l’agenzia presso la quale Lidia aveva acquistato il biglietto. Entrare in comunicazione è stata un’impresa. “I nostri impiegati sono momentaneamente occupati! Restate in linea per non perdere la precedenza”. Quante volte ho provato e riprovato. “Mi richiami fra mezz’ora! Riprovi più tardi! La compagnia KLM non risponde alle nostre chiamate”.
Ci siamo detti: tentare non nuoce. Alle 16 siamo partiti all’aeroporto di Entebbe. Miracolo. Nessuna difficoltà, tutto liscio come se si seguisse un copione e come se un angelo avesse aperto la strada.
Non me ne sono andato dall’aeroporto finché non ho visto Lidia, completate le formalità di frontiera entrare nella sala di attesa. Ma lei non sapeva che io ero al di qua delle vetrate e seguivo tutto, con trepidazione! E pregando! Quando sono arrivato a casa, da padre John, tutti sono rimasti sbalorditi e increduli!
In una sua mail mi dice che sono partiti alle 24 per poter atterrare con la luce del sole, per paura della solita nube!
Vi confesso che non ero del tutto tranquillo. Lo scalo di Amsterdam mi inquietava e ho preso qualche disposizione che poi fortunatamente si è verificata inutile. Nel primo pomeriggio di mercoledì l’ho chiamata sul fisso a Roma e lei era a casa, tranquilla e serena come se avesse passato la notte Roma nel suo letto.
Purtroppo nel frattempo padre Dino mi avvertiva del disastro dell’uragano.
Nel viaggio di ritorno il pensiero dei tetti scoperchiati e dell’eventualità che diverse case della gente fossero state spazzate via dal vento, non mi lasciava tranquillo. Inoltre avvertivo i segni della malaria e una forte laringite che mi dava parecchio fastidio e mi impediva quasi di inghiottire. Ma bene o male sono arrivato a Mambasa ieri sera.
Anche stanotte è stata dura,ma avevo un ‘idea fissa: oggi dovevo assolutamente andare a Badengayido per vedere i lavori e mandare le foto a Paolo Bonaldi e amici. Ho saputo che domani a Ranica si parlerà africano: una giornata per Badengayido.
Non è stato facile convincere i confratelli. Li ho tranquillizzati prendendo un bravo autista: Zacharie, il quale si prestato volentieri ad accompagnarmi.
Il viaggio è andato bene, nonostante le mie condizioni di salute. Zacharie guidava con prudenza, facendo attenzione per evitare il più possibile le scosse.
Ho visto il luogo dell’incidente de nostro camion che portava gli operai (muratori e falegnami) a Badengayido il 15 aprile. A causa dell’incidente la squadra è arrivata sul posto, a Badengayido, solo il lunedì 19 aprile e ridotta nel numero. Alcuni muratori e falegnami sono in ospedale sotto osservazione. Penso si rimetteranno presto.
Purtroppo questo inconveniente ha rallentato la tabella di marcia. Ci tenevo a vedere di persona e a incoraggiare i superstiti.
enso che la mia visita abbia fatto piacere a tutti: operai, maestri, alunni, gente del villaggio.
Evidentemente senza quei 3 giorni persi e a ranghi completi, il lavoro sarebbe stato più visibile. Ma non ci scoraggiamo. Pensiamo di inaugurare la scuola alla fine di giugno, alla presenza del Vescovo di Wamba, Mgr Janvier Kataka che dovrebbe recarsi nella parrocchia di Niania, da cui dipende Badengayido, proprio alla fine di giugno per le cresime.
Vi lascio alle foto, che completerò un po’ alla volta. Senza dimenticare un grazie sincero a quanti rendono possibili questi gesti di carità e di promozione umana in piena foresta.
Foto: in alto, al mio arrivo stamattina aalle 11!
Grazie a voi tutti.
6 commenti:
Costruire una scuola a 130 km. da Mambasa dove la maggior parte del materiale deve essere trasportato su strade sconnesse e scivolose, solo i mattoni sono costruiti sul posto, è un’impresa a dir poco “titanica”.
Anche se ci sono stati dei ritardi, ormai siete in dirittura d’arrivo e il risultato è straordinario: al posto delle aule-sgorbio adesso c’è la Scuola. BRAVI!!!!
L’importante è seminare…
”…Semina e abbi fiducia:
ogni chicco arricchirà
un piccolo angolo della terra”.
Per questo post avrei la tentazione di scrivere (di getto) sette commenti. Per ora ne metto uno solo, per me doveroso, anche se all'apparenza provocatorio. Occorre fare in fretta dopo l'uragano per sistemare la scuola: é prossima la data dell'inaugurazione che avverrà alla presenza del Vescovo.
A cominciare da lui che è l'interfaccia, lo snodo giusto per le relazioni con l'amministrazione civile e politica del Congo, non sarebbe il caso di dirgli con franchezza quello che P,. Silvano ci ha sempre spiegato. Cioè il più
totale disinteressamento degli organi statali per quanto attiene il funzionamento di tutte le scuole. A cominciare dagli stipendi, pur miseri, a maestri e professori che non arrivano mai?
Se prenderete una qualche iniziativa sarebbe il caso di divulgarla.
Caro Gianluigi, (ma non solo tu!), siccome sono ancora impulsivo, nonostante l'età, alla lettura del tuo commento avevo immediatamente deciso di scrivere una lettera aperta sull'insegnamento. Ma sono presto sceso a propositi più blandi.Ma non rinuncio.Ci sarà presto un'occasione per farlo.
Il 30 aprile è la giornata nazionale dell'Insegnamento. Quest'anno, in occasione del 50° anniversario dell'Indipendenza, questa festa doveva assumere un carattere speciale: essere grandiosa. Mi sa che sarà un fiasco.
Gli insegnanti, a Mambasa, hanno già rifiutato di dare il loro contributo per le cerimonie e il pranzo ufficiale e quindi saranno esclusi da questo. Dovrebbero soltanto sfilare con le loro classi. Mi domando cosa succederà. Io penso di restare in camera...
Appena tornato da Kampala ho chiesto a padre Dino se l'Amnministratore si era recato a visitare le scuole e constatare l'entità del disastro ed esprimere solidarietà ai maestri e alunni!
Pia illusione!
A sua conoscenza l'Amministratore non si è mosso.
Domani, lunedì, ci riuniremo con i direttori delle due scuole, con il comitato dei genitori e decideremo.
Vi siete accorti che qui non possiamo contare né sulla Protezione Civile, né su Bortolaso.
Costo di una lamiera ondulata:
13,5 $ = 10 €.
p. Silvano
GRAZIE P. SILVANO,
i commenti, già pubblicati, esprimono i sentimenti che vengono spontanei a tutti noi alla lettura delle tue"news" , poi pensiamo al vero senso della tua presenza e ci affidiamo al Signore perchè ci aiuti a capire.
IERI la Comunità di Ranica ha dedicato il pomeriggio alla "Festa delle Associazioni" di volontariato ed è stato bello vedere l'impegno che oltre 30 associazioni locali mettono per aiutare gli altri.Ognuno con i suoi scopi e le sue caratteristiche. Questo anno il progetto di solidarietà riguarda " l'aiuto alle famiglie senza lavoro" della San Vincenzo.
NOI eravamo presenti per ringraziare la Comunità per l'aiuto dello scorso anno,facendo vedere che la scuola è pronta. Abbiamo preparato due cartelli:
-UN GRAZIE DA BADENGAYIDO;
-STORIA DELLA COSTRUZIONE.
Molte persone si sono fermate dimostrando compiacimento nel vedere che il loro dono si stava concretizzando nella SCUOLA oggetto del progetto 2008-2009.
Nelle prossime settimane faremo avere al Dirigente scolastico e al Comune- via mail- la storia della costruzione con la scuola pronta per iniziare l'attività scolastica.
Ciao caro p. Silvano, a presto,
tuo affezionato, Paolo
Posso solo scrivere: bravissimi gli amici della Scuola Apostolica!
Anche perchè danno conto di quel che fanno...ed io spero sempre nel contagio.
Grazie agli amici della scuola apostolica. Gianluigi insiste perché si faccia pressione sullo stato congolese attraverso i vescovi. Purtroppo lo stato congolese è in coma da una trentina d'anni! Forse scuotendoil torpore dei genitori e motivando i giovani per ritessere il tessuto di base della nazione si può sperare in un lento miglioramento. Ma ci sono di ostacolo le cave d'oro, diamante e coltan. Ho provato io a far vivere con l'aiuto della gente la scuola di Tobola: l'ho sostenuta quasi da solo per dieci anni minacciando di abbandonarla se i genitori non avessero dato un contributo... ho sempre perso! Ma credo che si debba continuare a lottare in questo senso, un giorno il popolo capirà. Comunque sia è un dono stupendo quello che ci ha fatto Silvano con l'aiuto degli amici della scuola apostolica. (Non dimentico che la prima Pietra l'ha messa Ilaria dell'A.VO.MI. di Cambiago). Da Epulu a NiaNia ci sono 120 Km. Questa di Badengaido è l'unica scuola a meno che Salaté sia ancora in vita. Saluti a tutti e arrivederci a Bolognano il 23 Maggio per la Pentecoste Missionaria Nerio
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