domenica 27 giugno 2010

"La messe è abbondante.''


Sono certo che qualcuno a Milano aspetta con ansia questo messaggio, per cui, anche se la notte è profonda mi metto al computer.

Chiedo ai critici letterari di sorvolare su eventuali lacune di stile.

La giornata è cominciata presto. Tanti bambini e bambine ronzavano attorno alla missione: vestiti a nuovo, a volte anche un po' goffi in abiti non proprio su misura. Anche p. Dino e le suore erano indaffarati. La Messa all'aperto porta sempre un po' di movimento. Bisogna trasportare i banchi dalla Chiesa parrocchiale e anche quelli della Cappella Anwarite, ad Avakubi: lo spazio recintato accanto alla casa e protetto dal fitto fogliame delle palme, preparare l'altare, sistemare e provare i microfoni (manca sempre qualche cosa!).Intanto la gente arrivava, preoccupata di trovare un posto a sedere.

La Messa è cominciata alle 8,30. Il cielo era minaccioso e lo è rimasto fino alla fine. Ma ormai siamo abituati a guardare spesso in sù in queste occasioni e per diverse ragioni: timore, preghiera, ringraziamento alla fine perché la temuta pioggia non ha rovinato la festa.


Oggi in parrocchia hanno ricevuto il battesimo 181 nuovi figli di Dio: due neonati e 179 ragazzi e ragazze che hanno seguito per due anni il catecumenato. Questi 179 neofiti si sono aggiunti ad altri 95 che, ricevuto a suo tempo, il battesimo, facevano oggi la Prima comunione.

Quindi : 181 Battesimi e 274 Prime Comunioni.

Per questo, padre Dino, il parroco mi aveva chiesto di restare in parrocchia ad aiutarlo.
P. Gauthier è andato in un villaggio qui vicino.

Calcolare il numero delle persone presenti è difficile. Molte non avevano trovato posto neppure all'interno dello steccato, altre addirittura si erano sistemate sul prato di fronte alla nostra casa. Restare in piedi quasi quattro ore è una piccola impresa anche qui.

Direi che tutto si è svolto come previsto, nel bene e nel meno bene.

Canti gioiosi, ( p. Dino però faceva notare che i registri della pianola non erano proprio adatti ad accompagnare canti religiosi), animazione e partecipazione da parte di tutta l'assemblea, e a mio parere anche un clima di preghiera e di consapevolezza del momento che stavamo vivendo.

Lacune: qualche "walindaamani" (guardiani dell'ordine") troppo zelante (Nerio, ricordi Amedei?, non cambierà più!) e soprattutto la "peste" dei fotografi. Restare calmo durante l'amministrazione del Battesimo e della Prima Comunione mi ha richiesto qualche sforzo: cenni, ammiccamenti, gesti convenzionali, spinte da parte dei fotografi più intraprendenti (o spudorati) che volevano quasi quasi prendere il mio posto e quello di padre Dino.

Ma nel complesso un caos accettabile e inevitabile. L'importante era nel profondo e non poteva essere guastato da questo ondeggiare superficiale di fotografi e walindaamani.

Dopodomani, la ciliegina sulla torta: viene il Vescovo per le Cresime. Non vi dico il numero dei Cresimandi. Lo domanderò a padre Dino e ve lo farò sapere. Godevi per ora queste cifre, le foto (immaginate il resto!) e la certezza che pensiamo a voi!
Dimenticavo: la Messa è finita alle 12,15!



A presto!






Foto: 1 e 2
alcuni neo-battezzati con la candela accesa (c'era un discreto vento)
uno squarcio di folla

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Partecipo con immensa gioia ai "frutti del vs. infaticabile impegno apostolico" Allelui! con l'uspicio che i novelli membri della X.sa siano autentico fermento di vita nuova anche in seno alla società.
Lidia

Gianluigi ha detto...

"La messe è abbondante". Che Iddio illumini e conservi anche gli "agricoltori"!

Anonimo ha detto...

Ieri ho parlato al telefono con mama Albertina. Mi ha detto che è stata ancora lei una delle catechiste che ha preparato i catecumeni. Penso che sia tempo che lasci il lavoro a gente più giovane. Preghiamo perché il Signore ispiri altri cristiani ad impegnarsi nel compito di trasmettere la fede. Io ieri ho pregato molto per i neo batezzati e per quelli che si sono accostati per la prima volta all'Eucarestia: che diventino il sale e la luce per Mambasa e il Congo.

Tra due giorni il Congo festeggerà i cinquant'anni di indipendenza; so che molti si domandano se c'è ragione di festeggiare. Io credo di si: si dovrebbe festeggiare il desiderio di tutti di avere un cuore buono e giusto: l'indipendenza del Congo sarà una realtà quando i congolesi avranno questo cuore nuovo per dire e fare la verità, per far crescere la giustizia e la solidarietà. E' quello che ci insegna Gesù!

So che arriva il Vescovo: ci sarà anche l'inaugurazione della scuola di Badengaido in questa occasione?

Auguri e coraggio a tutti. Nerio