mercoledì 8 settembre 2010

VOLO ALTO

Sono sfuggito agli ombrosi limiti della terra

e ho danzato i cieli su ali argentee di risata;

verso il sole mi sono arrampicato

e ho preso parte alla vertiginosa allegria

delle nuvole trafitte dalla luce

e ho fatto una quantità di cose che non puoi neanche sognare

ho roteato, mi son librato e ho volteggiato in alto nel silenzio illuminato dal sole. Sospeso lassù

ho inseguito le grida del vento e

lanciato il mio ardente apparecchio

attraverso le immense stanze dell’aria.

Su, su nelle altezze di un bruciante azzurro delirante di gioia,

con buona sorte ho superato le sommità spazzate dai venti,

dove mai allodola o persino aquila hanno volato.

E, con la mente che nel silenzio si innalzava,

mentre percorrevo l’inviolata alta santità dello spazio,

ho teso la mano e toccato il volto di Dio.


John Gillespie Magee

2 commenti:

Cornelia ha detto...

Grazie Gianluigi per aver divulgato questa bella preghiera dell’aviatore.

Tutti dovremmo “volare alto”, oltre le meschinità quotidiane...e ammirare “l’inviolata alta santità dello spazio”.

Anonimo ha detto...

Si vola più alto e con più audacia, quando ci si sa librare liberamente e gioiosamente con il peso delle nostre meschinità.Nerio