venerdì 6 giugno 2008

“Beati i poveri, perché di essi è il regno dei cieli”

Sabato scorso mi sono recato a Butiaba-due, un villaggio a cinque chilometri da Mambasa. Vi ho amministrato quattro battesimi di adulti e benedetto quattro coppie di sposi. I matrimoni sono abbastanza rari anche qui. Averne quattro in un solo giorno, in un villaggetto di meno di mille abitanti, è veramente una cosa straordinaria.

Mi ha fato tenerezza la coppia più anziana. Si chiamano Benedetto e Musa. Tempo fa’ qualcuno mi aveva chiamato per andare a trovare un vecchio ammalato, che aveva chiesto di essere battezzato. Quando sono arrivato dove abitava (non la chiamo casa, perché proprio non lo era) ho dovuto mettermi di sbieco per potere attraversare l’apertura che serviva da porta. All’interno ho trovato due giacigli: delle vecchie coperte, buttate per terra, ammuffite e disgustose. Sopra, vi erano stesi un vecchio e una vecchia: magrissimi, con la pelle raggrinzita, ricoperta di polvere, di caliggine, di sudore e non so di quale altra sporcizia. Da quanti mesi non si lavavano? Ho battezzato il vecchio subito, perché mi sembrava proprio prossimo alla morte La moglie, pagana, mi guardava con occhi assenti, senza fiatare. Il locale poteva essere di due metri e mezzo per uno e ottanta, forse. Le pareti, di pali e fango, erano in buona parte cadute e al loro posto qualcuno aveva intrecciato delle foglie. Come potevano sti due poveri vecchi passare le notti in una miseria del genere durante questo periodo fresco e umido? Me ne sono andato, tutto triste, pensando alla povertà di quei due vecchietti, ma sconcertato anche dalla povertà umana delle persone che abitavano accanto e che li lasciavano morire in simile abbandono. Ho cercato di sensibilizzare alcune persone: i due vecchietti hanno avuto una casetta, delle coperte e dei vestiti. Ieri mattina sono passato davanti a casa loro e li ho messi in macchina per andare alla cappella dove hanno fatto il loro bel matrimonio. Sembravano rinati, increduli che qualcuno potesse ancora curarsi di loro. Le loro promesse, soprattutto quelle della mamma, erano piene di strafalcioni, ma sono sicuro che il Signore ha capito tutto e si è commosso davanti a questi due poveretti ed ha provato una grande gioia: “Beati i poveri, perché di essi è il regno dei cieli”.

Padre Dino Ruaro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho messo questa foto sul desktop a tutto schermo, in modo che mi restino sempre in mente questi occhietti e quella maglietta con i buchi. A me, che mangio due volte al giorno.....