Ritorno a casa
Sono passati quasi tre mesi da quando accompagnai un gruppo di amici (Franco, Renato, Ilvo, Giuliano e Michele) che rientravano in Italia dopo quattro settimane di lavoro e di convivenza amichevole nella nostra comunità di Mambasa.
Questo soggiorno in Italia è passato molto in fretta, allietato dall’intimità con i familiari, la cordialità di tanti amici, la visita ai confratelli di diverse nostre comunità, l’incontro con qualche gruppo missionario o di giovani e l’interesse e il sostegno di tante persone che testimoniano grande attaccamento e spesso una vera passione per la nostra missione di Mambasa e Nduye. Qualche giorno prima del mio rientro, una bella serata in casa di Beppe Prosdocimi, assieme a Cornelia, Mario e Enrico. Tutti e tre reduci entusiasti di un indimenticabile bagno nella realtà, dura e bella, della nostra missione. E’ bella questa comunione e rinfranca veramente il cuore. Desidero esprimere un grazie grande a tutti quelli con i quali mi sono incontrato e dai quali ho ricevuto così tanto.
Il viaggio di ritorno è andato bene: Kampala, Kasindi, Beni; tutto senza intoppi. Lasciando la città di Beni osservavo con soddisfazione i lavori in corso per l’asfaltatura della strada Beni-Kisangani (
Arriviamo al ponte sull’Ituri, a
Alle ore19, eccoci alla missione, eccomi nella mia comunità: P. Silvano, P. Gauthier, le suore, e alcuni altri cristiani sono là ad aspettarmi. La cena la facciamo insieme, padri e suore, come ogni domenica sera, condividendo il cibo e la gioia di essere di nuovo tutti insieme.
Prima di andare a letto, ci ritroviamo Silvano ed io, nella nostra minuscola cappella, resa ancora più bella e più intima dalle cure amorose di Cornelia (Grazie, Cornelia). Diciamo insieme la preghiera di Compieta e poi passiamo un po’ di tempo davanti a Lui, a parlare della nostra comunità, dei nostri amici, del nostro lavoro, dei nostri programmi: mettiamo tutto nelle sue mani e questo ci mette il cuore in pace. Ho desiderato come non mai questo ritorno alla missione: domando al Signore di aiutarmi a fare un po’ di bene a questa nostra gente.
L’indomani, lunedì, P. Silvano si mette in strada per Beni: il container è arrivato ed è importante che il padre sia presente al momento in cui lo si svuota per mettere al sicuro il materiale che servirà per i lavori dell’ospedale. Buon viaggio e buon lavoro a P. Silvano.
3 commenti:
Bentornato a casa p. Dino!
La tua comunità e la tua gente ti stavano aspettando, ci sono tanti progetti in corso ed è importante la tua presenza.
La cappella e la Madonnina del tronco sono luoghi dove, per chi vuole, è possibile cogliere una nuova dimensione della vita, quella spirituale, dove è più facile pregare, più vicino il Mistero. Per questo, spontaneamente, ho sentito il desiderio di riordinare e rinnovare la cappella per renderla più adatta al raccoglimento, al silenzio.
Usiogope! Il lavoro da fare è tanto ma ci sono tanti amici pronti a “dare una mano a Mambasa”.
Cornelia
Che strano vedere il ponte in uno stato attivo! Speriamo non venga presto distrutto a favore dei traffici sul fiume... intanto è bello vedere che in Congo c'è qualcuno che in poco tempo porta a termine un lavoro di costruzione! Forse il vedere i risultati e il miglioramento grazie al lavoro spingerà questa gente e cambiare attitudine nei confronti della fatica. Elena
Menomale che La Monuc fa qualcosa!
E dal ponte alla lustrata cappellina riaffiorano gli ultimissimi indimenticabili momenti legati a Mambasa...
...buon rientro Padre Dino!
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