sabato 11 dicembre 2010

QUANDO IL MANGIARE DIVENTA UN LUSSO

Da noi la cosa non farebbe certamente notizia, ma qui, a Mambasa, è ben diverso. Che i bambini possano avere all’interno della loro scuola un buon piatto di polenta e piselli, prima di arrivare all’incerto pasto serale (l’unico della giornata) consumato in casa, è una cosa da scrivere veramente a grandi lettere.

Quest’oggi, verso le 12h30, sono andato alla scuola elementare Binase, per vedere con i miei occhi la cosa e potervi mandare anche qualche foto. Certo, non bisogna guardare troppo per il sottile; né ci si deve scandalizzare se le condizioni igieniche lasciano un pochino a desiderare. L’importante è che i bambini hanno da mangiare e ce l’hanno tutti i giorni.

E’ poco più di una settimana che PAM (Programma Alimentare Mondiale) fornisce per tutte le scuole elementari di Mambasa, tramite l’ONG ADES, una importante quantità di cibo. Alla Scuola Binase quest’oggi, per preparare 1400 pasti (per bambini e maestri), si sono consumati 6 sacchi di farina di mais, un sacco di piselli, 8 litri di olio. Tutta roba importata…

Da quando abbiamo cominciato a distribuire il cibo - mi diceva il direttore Ngona i bambini vengono a scuola con più regolarità e il rendimento scolastico è migliore” - E come potrebbe darsi il contrario?- “Abbiamo però un problema: quello delle pignatte, con le quali preparare una tale quantità di cibo. Per ora ce la sbrogliamo in qualche modo, ma se la cosa continua dovremo certamente comperarcene, per avere un servizio sicuro e autonomo”.

Facciamo i nostri più calorosi auguri a questi bambini perché l’iniziativa non si dimostri un fuoco di paglia, ma che possa continuare e che diventi un primo concreto passo , nella rivalutazione dell’insegnamento. Questo nostro paese ne ha estremo bisogno.
Padre Dino


6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'iniziativa è bella e speriamo continui il più possibile. Ma dobbiamo puntare a far sì che sia con la produzione locale, non con viveri importati che sfamiamo la gente di Mambasa. Ho paura che questa manna improvvisa non blocchi la voglia di lavorare della popolazione; la terra di Mambasa è fertile a sufficienza per produrre i viveri necessari sul posto.
Comunque un plauso al PAM e speriamo che un giorno non lontano si possano preparare i pasti per i bambini a scuola con i prodotti del lavoro dei loro genitori.
Nerio

Gianluigi ha detto...

Le parole di Nerio sono, come sempre, sagge e moderate.
Dal mio punto di vista, quello del "fronte profetico modello Ezechiele"!, dico che all'educazione, per qualche passo almeno,occorrerebbe procedere anche con un po' di "fimbo"!

Che bello usare qualche lontanissima reminiscenza di swhaili...per lasciare i tanti ignoti lettori di questo blog con qualche curiosità.

Anonimo ha detto...

Più volte con Silvano abbiamo "sognato"la creazione di una mensa per scolari e studenti che,al di là di soddisfare la fame,abbia anche una funzione di educazione alimentare,il tutto supportato da una ""filiera alimentare "(!!!!!)locale. Ma!!! che sia questione di "fimbo"????
Gianluigi,ho capito male?

Gianluigi ha detto...

Certo, caro Nerio, se mi prendi alla lettera per il "fimbo" mi metti KO. Non ci credo nemmeno io! Vorrei solo dire che l'educazione troppo permissiva, questa indulgenza per il perdono evangelico 70 volte 7, quando la si applica anche ai metodi educativi della scuola porta per forza di cose all'insuccesso.
Nel caso in discusione si parla di come procurarsi il cibo, per di più in una regione, in una terra dove la natura non è stata affatto matrigna. Si tratta, per quel che ricordo io, di motivare la gente che ha bisogno prima di tutto di una istruzione di base. Come fate voi in missione con la scuola; per questo è e resta importante il progetto educativo e formativo. Anche se un giorno dovesse lasciare senza lavoro, come spero, la ONG ADES.

Anonimo ha detto...

Caro Gianluigi, non sono io che ha scritto: "che sia questione di fimbo". Si stanno facendo molte cose a Mambasa per creare questa mentalità di autosufficienza. Giando e Anna con le uova, le fontane degli "ingenieri senza frontiere, le api, la piantagioni di palme da olio, coltivazione di ajatrofa, io avevo messo su una cooperativa agricola di vedove. Ma queste iniziative stentano ad autogestirsi e in tanti casi rischiano il fallimento. Insistiamo magari usando anche la voce forte come faceva Doriano e anche altri volontari. Bisogna contnuare e sperare. Nerio

P.S. Chi ha fatto l'obiezione sul "fimbo"?

Gianluigi ha detto...

Chiamato in causa per questo benedetto "fimbo" cerco di specificare, anche se non vorrei ripetermi.
Di persone me ne intendo poco, ma di cani un po' di più!
C'è una fase nella vita, per il cane poco più di un anno, in cui l'inquadramento educativo è essenziale e poi resta per tutta la vita. Allora dico che essere troppo comprensivi e perdonare sempre risulta controproducente in relazione di quanto accadrà poi.
Non sono certo che questa sia la regola migliore, ma attendo di conoscere consigli ed insegnamenti in proposito da gente del mestiere.