domenica 16 gennaio 2011

Epimissio 2011

Ieri siamo stati ospiti nella sala teatro della Parrocchia di Cristo Re a Milano, in via Galeno 32, nella quale si è tenuto l'EPIMISSIO 2011, l'Epifania Missionaria. Quest'anno il tema scelto era "Dio ci chiama per destinarci agli altri".

E' la tradizionale iniziativa, organizzata dal SAM di Milano, che conclude le festività natalizie è da la possibiltà a tutti coloro che si sentono vicini al mondo della Missione, all'opera avviata da Padre Dehon, un'occasione per incontrare i missionari dehoniani presenti in Italia ed i laici impegnati in missione che con loro collaborano, per ascoltare le loro testimonianze.

Quest'anno P. Marino Bano ha fatto gli onori di casa, nel suo nuovo incarico di Segretario del SAM, ed il pensiero è corso a P. Onorio Matti, che già il 31 dicembre scorso era già tornato a "casa", in Mozambico, e da lì ha mandato un messaggio, dicendo di aver trovato qualche cambiamento (pochi) e di essersi immediatamente ri-ambientato al clima ed alla guida a "sinistra".

P. Natalino Costalunga ha esposto, assieme ad alcuni componenti del gruppo (purtroppo non mi sono scritto il nome, nè dove il gruppo si sia costituito.. su questo chiedo aiuto a P. Nerio) la relazione sul tema scelto per l'incontro.
P. Natalino ha ricordato le sue esperienze di evangelizzazione del Mozambico, in un periodo molto travagliato, a cavallo dell'indipendenza dal Portogallo "conquistata" solo nel 1975 ed i rapporti, spesso contrastati, con i vescovi dell'epoca, tutti di origine Portoghese, che consideravano peccato mettere in discussione la situazione coloniale. Ha parlato del periodo trascorso in Uruguay, dove ancora una volta ha dovuto scegliere con chi stare, quali fossero le difficoltà da condividere.
I componenti del gruppo (dove si è "discusso, ascoltato, contestato e molto imparato ") hanno parlato della loro esperienza, un approfondimento dei temi della missione, sia con lo sguardo rivolto ai paesi del Terzo Mondo, sia alla nostra terra, che ha necessità di vivere in prima persona la Missione e, con essa, la realizzazione del Regno.
Alcuni hanno testimoniato di come vivere il lavoro, i rapporti sociali, in un ottica cristiana, imponga un "cambio di marcia", una manifesta intransigenza al rispetto delle regole, della dignità altrui, che gli altri possono facilmente percepire.
Altri hanno raccontato come l'impegno politico non sia estraneo a queste tematiche intendendo la politica come etica della vita sociale, anzi, sia necessario influire sulle scelte che tutti riguardano.

Si è aperto un breve scambio dialettico, incentrato su una contrapposizione tra evangelizzazione e promozione sociale (avrebbe meritato un maggiore spazio, anche per consentire a tutti di esprimere compiutamente le proprie opinioni), P. Natalino ha concluso affermando che l'una non esclude, anzi non può escludere, l'altra.

Dopo un breve intervallo ci ha parlato (non mi sono scritto il nome.. aiuto P.Nerio !!), insegnante originaria del trentino, da tempo volontaria in Mozambico, dove ha creato e ora dirige una biblioteca (l'unica realtà di quel tipo in quel paese) ed un centro di studi per universitari a (... non me lo sono scritto). Una volta ancora ci è stato mostrato come il seme sia fecondo ed il terreno fertile, come i giovani mozambicani stupiscano quotidianamente per la curiosità, la voglia di partecipare, di apprendere.
Non dovremmo avere alcuna gelosia, alcuna remora a dare quello che abbiamo, anche noi stessi, se solo lo considerassimo per quello che è: dalla vita, alla nostra istruzione, alla cultura, ai beni materiali. Tutto un dono ricevuto, in ultima istanza, da Dio.

Infine P. Giuseppe, docente del seminario di (... nulla, anche in questo caso..) in Mozambico, ha testimoniato la nascita di una nuova generazione di religiosi, nati e cresciuti in quel paese, che si devono confrontare con la loro tradizione e la sfida di vedere la vocazione come realizzazione in sé, e non come strumento per salire nella scala sociale.

Al termine la S. Messa, celebrata nell'accogliente chiesa di Cristo Re, officiata dai molti missionari presenti e presiduta da P. Tullio Benini, scj Sup. prov. IS.


report di Emanule Agugiaro, grazie!

6 commenti:

Cornelia ha detto...

Grazie Emanuele per il puntuale report dell’Epimissio.
Ero presente, aggiungerei: è anche un’occasione per incontrare gli amici con i quali si è fatto un pezzo di strada che difficilmente si potrà dimenticare.
A tutti Buona Strada!

Anonimo ha detto...

Chissà se Emanuele avrà trovato il libro su D. Enzo.( Oltre il ricordo UN PRETE PER AMICO)? Vanda

Anonimo ha detto...

Emmanuele grazie per il post.
Il nome del gruppo che ha presentato il tema all'Epimissio è "Laici in missione". E' un gruppo che fa "missione" cioè annuncia il Vangelo qui in Italia, perché, come ci hanno detto, l'Italia ha bisogno di essere evangelizzata di nuovo.
La laica che è missionaria da diversi anni in Mozambico e che ha presentato la sua testimonianza si chiama Mariagrazia Emmanueli. E' originaria di Trento.

Posso rispondere anche a Vanda dicendo che Emmanuele ha preso due copie del libro UN PRETE PER AMICO e anche un'altra persona l'ha voluto. Qui restano due copie.
Vedremo di far conoscere ulteririomente questo bel libro.
P. Nerio

Anonimo ha detto...

Grazie Padre Nerio, mi fa molto piacere! Vanda

Gianluigi ha detto...

Ci terrei a precisare che non credo di aver plagiato Vanda!
Lei ha commentato secondo il suo sentire e la sua intensa parecipazione al progetto.
La mia attuale "fissazione" per questo libro nasce non solo dall'amicizia di una vita con don Enzo, ma dalla sempre più urgente istanza (gli anni passano in fretta!)di mantenere anche dopo di noi il collegamento tra Nduye/Mambasa e la Diocesi di Senigallia.
Il libro "Un prete per amico" è, per certi versi, l'ultimo strumento escogitato.

Cornelia ha detto...

Anch'io ho preso una copia del libro UN PRETE PER AMICO, mi interessa conoscere la sua storia.