domenica 9 gennaio 2011

"Tu sei il mio figlio diletto..."


Battesimo di Gesù.

Sono le 21,45.
La notte scura - c'è solo uno spicchio di luna - avvolge la missione. Silenzio! Mi fermo. Riaffiorano tutti gli avvenimenti di questa lunga giornata: bellissima!
Mi sono alzato alle 6. Alle 7 ero in chiesa. I chierichetti e le piccole danzatrici erano già pronti e anche i genitori, i padrini e le madrine dei 19 battezzandi.
Doveva presiedere la Messa e il Battesimo, padre Richard. Ma si è fermato nel nostro noviziato di Kiragho e arriverà stasera. Quindi tocca all'unico prete rimasto a Mambasa: a me.(p. Dino, il parroco, è a Kisangani).

Strano: per certe celebrazioni non si fa mai il callo! Stanotte mi svegliavo e dicevo: cosa dirò a questi genitori e a tutti i cristiani in occasione del Battesimo di Gesù e dei 19 bambini!?
Beh! mi sembra che tutto sia andato bene! Ho parlato della sorpresa di Giovanni (che deve essere anche la nostra): "Tu vieni da me..."?! e delle parole del Padre al suo Figlio Gesù:"Tu sei il mio figlio diletto"...Ho chiesto ai genitori:"Chi di voi osa dire al suo figlio:"Ti voglio bene..."?!
La paura fa scappare ; l'amore ti spinge avanti...
La Messa dei Battesimi è finita alle 9,45.
Alle 10 cominciavo la seconda Messa, al santuario Anwarite!
Sono tornato a casa alle 12,45.
Ho pranzato con Andrea, parlando di progetti.
Ci stavamo alzando per ritirarci. Arriva una macchina da Kisangani: un prete, due laici, due suore diretti a Mahagi (vicino all'Uganda) dove mercoledì sarà cosacrato il nuovo Vescovo.
Non eravamo avvertiti: pazienza! Siamo in Africa.
Preparo qualche cosa e sto con loro fino alla loro partenza.
Un momento in camera per un po' di riposo.
Alle 15,30, di nuovo in Chiesa per il Rosario e la Benedizione.
Alle 16,15, allo Stadio Toneatto, a fianco della Chiesa, sta per iniziare una partita importante: ci sono migliaia di spettatori. Vorrei assistere, ma domani comincio anch'io la scuola e devo prepararmi. E inoltre questo è un momento propizio per qualche contatto, via Skype, con l'Italia. Alle 17,45 mi dirigo verso la cappella per la preghiera. Alla porta mi aspetta un catechista per chiedermi di andare sulla strada di Nduye per assistere un'ammalata. Posso rifiutare?
Ritorno quando i miei confratelli - p. Richard e i due Fratelli Giuseppini, ritornati nel pomeriggio - stanno per iniziare la preghiera dei Vespri.
Per cena eravamo invitati dalle Suore. E' una tradizione a cui ci teniamo: una domenica sera invitiamo le suore, l'altra siamo invitati da loro. E' sempre un momento di serena, semplice condivisivione.

Ore 22,55! Adesso posso dire:"Signore, ora lascia che il tuo servo vada in pace..."
Carissimi,scusatemi se non sono riuscito a fare di più!
E domani...cominciano le scuole!


foto: I 19 bambini battezzati, con i loro genitori e padrini!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Mupe, grazie per questa bella e puntuale inormazione e, soprattutto, per la tua preziosa testimonianza di come è fatta una "domenica tipicamente missionaria"... Non dimenticare però che anche Gesù, dopo certe giornate di intenso apostolato, invitava i suoi discepoli a prolungate pause di riposo e di preghiera "in seorsum locum"... che, per te, potrebbe anche essere la "foresta" o, perché no?, il ricordo della "piccionaia", lontana geograficamente, ma non dal tuo spirito. Un sempre caro saluto e ricordo dal "PICCIONAIO"

Gianluigi ha detto...

Vi sarete accorti, cari "ignoti lettori" del blog, che Mupe Sisifo è tornato a Mambasa.
Con tutta evidenza a lui il Padre ha dato molto più che ad altri e quindi qualsiasi sforzo è poca cosa per Mupe Silvano. Non ne sono però del tutto convinto in quanto ieri pomeriggio ho sentito via Skype la sua voce. Era senza dubbio provata da cinque ore e mezzo di celebrazioni! Se agli indigeni vanno bene questi tempi nulla da obiettare, ma lasciatemi dire che trovo un po' di contrasto con quanto letto, ed entusiasticamente apprezzato, pochi giorni fa su uno scritto di Carlo Carretto. Lui per recitare l'Ave Maria (pur essendo nel deserto ed il tempo non mancava) aveva detto soltanto due paroline:"ave Maria".

Anonimo ha detto...

Cari amici,ecco cosa vuol dire essere al servizio di quel qualcosa che stà... Oltre... e che in qualche modo ci guida, se siamo in condizione di lasciarci guidare!Però quanta gioia nel dovere compiuto fino in fondo che, comunque, gli lascia l'energia anche per comunicarcelo Grazie Padre Silvano e un abbraccio.Vanda

Anonimo ha detto...

Caro Silvano, spiega tu a chi ti paragona a Sisifo, che si sbaglia. La nostra fatica di missionari non è inutile: fa crescere tanti cuori.


In mezzo alla foto c'è una mamma con un vestito rosa nero, con un bambino in braccio. Se non mi sbaglio è la moglie di Angelus il direttore di Butiaba, quella che i banditi "Efacer le tableau" avevano rapito il giorno dopo il matrimonio,
Io la chiamo "Mwisho pale".Lei sa perché. Salutala se la vedi, e anche suo marito. Nerio

Silvano Ruaro ha detto...

Caro Nerio, che occhio!
E' proprio lei: Virginie Kasoki, la moglie di Cassiano, il direttore di Butiaba. (Ieri faceva battezzare un suo bambino ed era madrina di un'altra bambina!) Si era sposata il sabato prima, quindi il 5 ottobre 2002! Il saccheggio è avvenuto il sabato dopo, il 12 ottobre! Anch'io quando la vedo ripenso a quei giorni, sempre. I nostri sguardi si incrociano e sorridiamo. Per la storia: era stata una ragazza della nostra scuola di Taglio e cucito. Aveva aspettato di avere il Diploma per sposarsi.
Il 12 ottobre viene rapita da un "soldato" che la voleva come moglie. Approfittando di un momento di distrazione del suo rapitore è scappata in foresta e vi è rimasta almeno due giorni e due notti. Quando è uscita, le ho chiesto :"cosa hai fatto durante questo tempo"? E lei, semplicemente, come fosse l'unica cosa che poteva fare durante quel tempo, mi ha risposto: "Ho continuato a pregare"!
Quindi...vale la pena di continuare!

Silvano Ruaro ha detto...

E dato che ci sono, rispondo al MUZUNGU KABAMBI: Doriano Torri di Costrignano...che dice sempre:" Si sta bene a Mambasa..." e " si sono fatti dehoniani (noi!) quelli che sono stati scartati dai Carabinieri"...Bei complimenti, tutti e due.
Caro Doriano: ecco il mio indirizzo:
silvano.ruaro@yahoo.com
Rispondo in fretta: cemento in abbondanza, lavoro in aumento, Zaccaria e Mateso...in forma. Quando vieni?
Se qualcuno vuol trasmettere a Doriano questo messaggio, mi renderà un grosso servizio.
A presto

Anonimo ha detto...

Ah! La mitica,tanto attesa cena "dalle Suore".E' come andare a mangiare fuori e...detto a Mambasa!!!
Pensate che io dalle Suore sono riuscito a mangiare anche le "frittole",per non dire delle patatine fritte,dei contorni,della Primus (birra)non calda.Un momento di grande famigliarità,di serenità,di rilassamento.Indimenticabile,come indimenticabile sarà,ti ricordi Nerio,quella cena interrotta da Bepi...arrivato in Missione che sembrava un maiale sgozzato e quello che abbiamo fatto poi....
un abbraccio a Tutti giando