giovedì 6 dicembre 2007

BADENGAIDO 3: Emmanuel



Emmanuel...
Se ieri sono tornato a casa stanco e sconvolto da Badengaido non era solo a causa delle scuole.
Da cinque anni ormai aiutiamo Emmanuel, un uomo che è arrivato qui durante la guerra del 2002. Aveva un grosso buco in testa, parlava a stento, cercando con difficoltà le parole, si trascinava sorretto da un bastone, le braccia anchilosate. Ero riuscito a capire che era stato picchiato selvaggiamente dai soldati che avevano ucciso sua moglie davanti a lui perché rifiutava le loro avances...
Vive qui vicino a noi nella casa dei poveri...
Spesso mi diceva che aveva lasciato a Badengaido due figli e che voleva andare a prenderli.
Pensavo farneticasse...e lo consolavo dicedongli che saremmo andati assieme a vederli, quando le strade ce lo avrebbero permesso.
Ieri dopo aver concluso la visita alle scuole...ho chiesto se avevano conosciuto Emmanuel
Tutti lo conoscevano: era molto stimato perché aveva studiato molto e faceva da segretario a tutti coloro che avevano bisogno di scrivere una lettera...
Già un prima forte emozione...Oggi non potrebbe neppure tenere in mano una penna.
Sapendo di essere sulla pista buona, ho chiesto dei figli.
Poco dopo è arrivato il suocero , il cognato e il piccolo Charles. Mi hanno detto che la bambina, Anjakomeli era per il momento assente...
Un momento di commozione vedendo il bambino che non ha conosciuto il papà perchè quando sono successi i fatti era appena nato e che non può assolutamente immaginare come è ridotto.
Ma anche un momento di stupore, di stizza, quando il suocero et il cognato mi hanno detto che Emmanuel deve finire di pagare la dote...
Non credevo alle mie orecchie: meno male che Emmanuel non era presente!
Ho fatto una foto che ho già mostrato a lui.
Due lacrimoni senza parole...poi è riuscito a farmi capire che vuole qui i suoi bambini.
Incoscienza da parte mia?
Ho detto che andremo assieme a prenderli.

Per Emmanuel sarà senz’altro un vero Natale!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimo,
dopo aver letto le tue comunicazioni-riflessioni qualcosa deve veramente cambiare...La tua vita-testimonianza ci interpella e ci sprona a vivere un Natale diverso.Vedremo come...Un grande abbraccio .Paolo e Marialuisa