martedì 25 dicembre 2007

da Padre Dino, il giorno di Natale

Carissimi amici,

pace e bene a voi e a tutti i vostri cari.

Rischiavo di non trovare il tempo per mandarvi un pensiero amico e un saluto fraterno in occasione di questa bellissima festa del Santo Natale. Purtroppo, per troppa gente, nel Natale, di « Santo » rimane ben poco: in esso c'é posto per tutto tranne che per il Signore e la sua discreta e sconvolgente offerta di comunione. In questi giorni mi sono trovato spesso a meditare e a stupirmi del fatto che questo Bambino che adoro nel presepio di Natale é il segno di un Dio che mi cerca , che mi desidera, che vuole trovarmi, che ci tiene a stare con me, ad essere in mia compagnia, ad avere la mia amicizia. Ma che cosa c'é in me che suscita tanto interesse da parte di Dio ?

In questi giorni di preparazione al Natale ho passato tante ore a sentire le confessioni dei nostri cristiani : file di gente che non finivano mai. Probabilmente anche perché non avevano da fare la fila al supermercato... Gente quasi sempre semplice, povera, ignorante ; sconosciuta, senza pretese. Accanto ad essa sentivo il fascino segreto della semplicità e della povertà. Una sorta di compassione e di tenerezza quasi spontanee, che mi faceva pensare a quello che una mamma sente per il suo bambino debole e bisognoso di tutto ; e soprattutto a quello che il nostro Dio sente per tutti i poveri del mondo, per ognuno di noi.

Ma capita tutti i giorni di essere a contatto anche con gente piuttosto rustica, fannullona, piena di spirito di inganno e di profitto, pretenziosa , incapace di un gesto di gratuità. Gente di fronte alla quale viene spontaneo dire : « Un aiuto non se lo merita . Lasciamo che vada per la sua strada». Ma poi mi dico : e se Dio avesse lasciato me andare per la mia strada ; accecato dal mio orgoglio e sviato dal mio egoismo ?... Mi pare che questo Dio del Natale, che viene a salvare un mondo cattivo, perduto, disperato, ci inviti a lavorare per gli altri anche quando forse « non se lo meritano » e a cercare di fare del bene anche « a fondo perduto ». A volte mi si chiede perché rimango qui, a lavorare con cosi' pochi risultati. La risposta è da cercare nel senso profondo del Santo Natale. Ve lo auguro Buono e Ricco della Presenza del Dio con noi.

Un caro saluto a tutti e una preghiera, di cuore.

P. Dino

2 commenti:

Marta ha detto...

[carissimi, non so come fare a scrivere un articolo sul blog...e tanto meno ad allegare delle foto, scrivo quindi qui, anche se non si tratta di un commento al messaggio di Padre Dino...]

Caro p. Silvano,

Mi ci è voluto un anno, ma alla fine eccomi qui. Il Natale scorso, il primo lontano dalla mia famiglia, l’ho festeggiato nella vostra casa, a Mambasa. Nella vostra oasi di tranquillità, come ti piace definirla e come credo sia davvero. Prima di allora non ci conoscevamo, eppure mi avete accolta a cuore aperto, come una cara amica, facendomi subito sentire a casa mia.
Ringrazio te, p.Nerio, p.Gustave, frère Antoine e i tanti amici che ho incontrato per i momenti passati insieme, per le lunghe chiacchierate serali, per le quotidiane lezioni di kiswaili, per le frittate di mama Esther, per le risate di Katembo, per la papaia con il limone e lo zucchero, per le scatolette di sardine piccanti per la sopravvivenza in foresta, per i fiori sempre freschi sul comodino, per la pazienza di Jefu nell’insegnarmi a giocare a ngura, per la pannocchia di mama Cristine, per la gioia delle vostre vite, per la vostra disponibilità verso gli altri, per tutto quello che avete saputo trasmettermi senza il bisogno delle parole. Grazie pare una parola troppo piccola a confronto. Ho vissuto un’esperienza indimenticabile, dove ho perso un pezzo di me che vorrò tornare a prendere un giorno o l’altro per cogliere così l’occasione di abbracciarvi ancora e di poter contraccambiare in qualche modo la ricchezza che mi avete donato.
Dentro sono ricca di parole, di pensieri e sentimenti che purtroppo non sono ancora riuscita a liberare e imprimere nero su bianco, è uno dei miei limiti … per ovviare, in parte, vi mando qualche briciola fotografica della mia esperienza.

Un caro abbraccio

Marta

Anonimo ha detto...

Carissimo p.Dino,
Grazie per l'augurio che mi/ci obbliga a interiorizzare sempre più il grande mistero del Natale, per non svuotarlo del suo profon do e "sconvolgente" significato.
La frenesia della nostra società dei consumi, con le sue luminarie e lustrini, rischia di offuscarne il genuino senso, peggio ancora di ridurlo a un "vacuo e insulso" babbo natale.
Ti/vi ricordiamo e accompagniamo con la stima, ammirazione e affetto che ben sai.
Saluti e auguri anche dai confratelli della comunità di Milano.
Buon Natale e sempre più uniti nella preghiera.
P.Angelo