domenica 4 gennaio 2009

Quale è la più bella?: a) 27.12.08: Adamello visto da Santicolo.



E’ difficile immaginare uno scenario così diverso.
Da un freddo polare ad un calore equatoriale. Dalle montagne innevate e battute dal vento, alla foresta umida e immobile.
E ancora dell’altro: da una festa – il 50° anniversario dell’Ordinazione di padre Angelo Pedrazzi – alla quotidianità e semplicità della vita africana. Il tutto in sette giorni.


Sabato 27 dicembre: con Giorgio e Giuseppe – due dei G3 – vado a Santicolo, nell’alta Val Camonica per partecipare alla festa di 50° di Ordinazione di padre Angelo. E’ una bella occasione per ammirare il paesaggio superbo delle montagne dell’Adamello e per fare alcune considerazioni sulla preistoria. Infatti quella regione è famosa per i graffiti scolpiti sulla roccia.
La festa è stata molto sentita dalla popolazione di Santicolo e vissuta da padre Angelo senza enfasi; in semplicità e coinvolgendo tutta la sua famiglia, la parrocchia e numerosi sacerdoti della zona.

Domenica 28. – ore 10. Santa Messa al mio paese, Monte Magré di Schio. E’ sempre un momento delicato e non sempre riesco a nascondere l’emozione. Sono passaggi obbligati.
La corale sa che quali sono i miei punti deboli e non fa mai mancare nel suo repertorio questo bel canto: “Semina la pace…” Mi piacerebbe avere il testo ; se qualcuno può mandarmelo…
Nel pomeriggio partenza per Milano per gli ultimi preparativi.

Martedì 30 dicembre. Partenza da Malpensa alle 6,20. Scalo ad Amsterdam e partenza, alle 11, per Entebbe. Viaggio senza emozioni e senza possibilità di fare delle foto, visto che la mia vicina teneva abbassata la tendina del finestrino. Ma dal poco che ho potuto scorgere, sembrava che sotto ci fosse foschia. Ne ho approfittato per leggere e…pregare.

Arrivo a Entebbe con circa 45 minuti di ritardo. Cosa strana: tutti devono passare alla dogana per il controllo dei bagagli. Paura di attentati di fine d’anno? Paura della guerra che si sta combattendo nel Nord del Congo?

Arrivo molto tardi dai Padri Comboniani. Ma trovo il solito buon Samaritano (p.L) che mi aspetta.

31 dicembre – Si sente la crisi anche qui. Di solito, gli abitanti di Kampala lasciano la città per andare a festeggiare l’ultimo dell’anno nei loro villaggi d’origine, e la città resta quasi vuota. Quest’anno la città trabocca di gente e il traffico è caotico. Spostarsi per fare gli acquisti necessari per la missione e le cooperative diventa un problema: a tratti siamo fermi e per diverso tempo. Ma nessuno suona il clacson o si innervosisce: sembra una situazione normale.
Alla sera, a mezzanotte, c’ è un tentativo di fuochi d’artificio: non è un granché,: durano poco e non vanno molto in alto. Mi sembrano svogliati. Nonostante le grida dei ragazzini, in me lasciano un senso di tristezza.

1 gennaio. Kampala-Beni. Viaggio senza problemi. La strada in Uganda è asfaltata e si snoda con un tracciato scorrevole, con lunghi rettilinei e con curve ampie. Questo permette una velocità sostenuta e la possibilità di contemplare il panorama che offre delle visioni superbe, soprattutto verso Fort Portal e in prossimità del monte Ruwenzori.
Gli agenti della frontiera sono più abulici del solito. Un aspetto positivo: molti sono assenti,probabilmente a causa dei festeggiamenti della vigilia. Questo accelera le formalità di passaggio fra le due frontiere.
Arriviamo a Beni la sera, accolti con tanta simpatia dalla Suore Orantes.
Trovo ad accogliermi anche padre Nerio curioso di conoscere le notizie dell’Italia e della sua Juventus.

3 commenti:

Gianluigi ha detto...

Grazie per la cronaca di quest'ultima settimana. Adesso però devi raccontarci per filo e per segno dove e come hai passato gli oltre tre mesi di congedo. Saint Tropez, Montecarlo, hotel a cinque stelle, etc?
Forse no, ma qualche pranzo luculliano penso proprio di si.
Da domani devi seguire le regole che t'ha dato il medico e non ci saranno scuse.

Anonimo ha detto...

Carissimo p.Silvano,
grazie d'avermi onorato della tua presenza a Santicolo per il 50° di messa al mio paesello, ancora più bello nei suo candido e innevato invernale mantello. Grazie anche agli amici Giorgio e Giuseppe che hanno voluto associarsi a te in quella bella festa di "famiglia allargata".
Adesso, che sei tornato a "casa tua", cerca di ascoltare i buoni consigli del medico, di Gianluigi e di tanti amici, attenedoti "rigidimante" a un più sano e sobrio "regime" non solo per quanto riguarda alimenti e bevande, ma anche e soprattutto "ritmo e tempo" di riposo, perché nella tue "cosiddette vacanze intaliane", mi pare non li abbia sempre adeguatamente rispettati. Ciao e un forte fraterno abbraccio.
p.Angelo da Santicolo

Anonimo ha detto...

Semina la pace tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà

Semina la pace tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà


Si nascerà il mondo della pace
di guerra non si parlerà mai più
la pace è un dono che la vita ci darà
un sogno che si avvererà


Semina la pace tu vedrai
che la tua speranza rivivrà
spine tra le mani piangerai
ma un mondo nuovo nascerà
un mondo nuovo nascerà.
un caro saluto a Padre Silvano Chiara monte magrè