sabato 24 ottobre 2009

NDUYE VI SALUTA




I giorni scorsi volevo mostrarvi qualche foto di Nduye. Non mi è stato possibile; sia perché occupato in diversi viaggi nei villaggi, per fare animazione in vista del Giubileo della parrocchia, sia perché in questi giorni la connessione Internet qui da noi è molto capricciosa.

Nduye! Ci sono andato sabato scorso, per rientrare poi domenica sera. Durante il viaggio in moto, le solite disavventure, dovute alla pioggia torrenziale, alla strada divenuta come del sapone, alle cadute, alla notte passata alla meglio in una capanna... Cose che ormai non fanno più notizia... Ma, a dire il vero, io non mi ci sono ancora abituato. Così come non mi sono ancora abituato a certe forme di indolenza.
Durante il viaggio di andata, mi ero rifugiato sotto una tettoia, affollata di gente che cercava un riparo dalla pioggia. La strada, diventata un vero torrente, stava per aprire l'ultimo argine, minacciando la tettoia e tutti i rifugiati.
Alla fine, un bravo papà si decide a prendere un badile e spostare i centimetri cubici sufficienti per impedire al torrente di allagare tutto il rifugio. Domani qualcuno penserà a tracciare un canaletto per convolgiare l'acqua ed evitare così che tutto sia allagato?

Fa' freddo. In un cantuccio, lontano dal fuoco, esposto alle folate di vento, un bambino di forse due anni, mezzo nudo, è in braccio a sua mamma. Continua a piangere e tossire. Ha una brutta bronchite. Qualcuno lo curerà?...

A Nduye, dopo la messa, ho voluto fare alcune foto soprattutto alle nostre scuole. Gli amici del CESVI di Bergamo vi hanno lavorato per diversi mesi (grazie!) ed ora tutto l'insieme sta assumento un aspetto più dignitoso, più "serio". Ve ne propongo alcune: sono abbastanza eloquenti anche senza troppo spiegazioni.
Lo saranno molto di più per il nostro amico Gianluigi, che ha passato in questi posti due anni di volontariato entusiasta, quando era ancora "verde". Li rivede ora, dopo tanto tempo, fra sospiri, lacrime e...speranze.
E la speranza ce l'abbiamo dentro anche noi: a causa di quello che si è cominciato a fare; a motivo dei lavori di rifacimento della strada che, ci assicurano, inizieranno in questi giorni; a motivo della comunità di suore disposte ad andare ad abitarvi al più presto; causa soprattutto di Padre Bernardo, che ci è vicino più che mai e che continuerà ad aiutarci per continuare la sua opera.
P. Dino

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo p.Dino,
grazie per questa informazione sulle scuole di Nduye, che immagino siano quelle del progetto "UNA SCUOLA per i PIGMEI"...
Se così fosse, sarebbe doveroso e più che giusto non solo ricordare e ringraziare il CESVI di Bergamo del lavoro fatto per rimetterle in piedi, ma anche e soprattutto si deve ricordare e ringraziare il CREDITO BERGAMASCO, soprattutto nella persona di CLAUDIA CENITI, che (dopo la sua visita a Mambasa-NDUYE nel marzo-aprile 2007, se non sbaglio) è diventata una convinta e tenace promotrice del progetto, riuscendo a coinvolgere il CREDITO BERGAMASCO che si è impengato a finanziarlo...
Cambiando discorso, a Milano oggi abbiamo celebrato non solo la beatificazione di don Carlo Gnocchi, ma anche la giornata missionaria mondiale: un'occasione in più per pensare e pregare per le missioni di Mambasa e Nduye, per i loro cristiani e relativi pastori...
Saluti a Mupe Silvano che oggi dovrebbe essere tornato da Kinshasa...
P.Angelo

Gianluigi ha detto...

Non per darmi ragione da solo, ma spero ad onor di verità, affermo che il commento di P. Angelo sottolinea benissimo quello che cerco di "predicare" da tempo.
In breve cioè che c'è bisogno,assoluto bisogno di far sapere, di informare, di comunicare. Non solo come doverosa resocontazione a chi ha dato e si è attivato per fare, ma anche nella speranza che altri seguano i buoni esempi, mettano in campo nuove idee, attivino risorse e offrano piena disponibilità personale.

Anonimo ha detto...

Emozionante.
E lacerante.
E quante altre domande disperate potremmo porgerci oltre al "domani" di un canaletto e al "domani" di un cucciolo d'uomo malato.

Solo un piccolo spiraglio di speranza.

Elena

Silvano Ruaro ha detto...

Sono di ritorno da ieri sera...
Aggiungo un commento al post di Dino e sottolineo quanto è già stato detto.
Il primo ringraziamento e il più sentito va a CLAUDIA CENITI che è riuscita a coinvolgere il CREDITO BERGAMASCO per questo progetto.
Un ringraziamento sincero alla ditta EBC (Entreprise Batisseurs Congolais) di Bunia che ha eseguito materialmente i lavori e che ha lavorato in condizioni difficilissime, sotto la supervisione del CESVI.
Rinnovo il mio grazie personale a Claudia, a cui ho scritto il 27 settembre.
Non sempre noi uomini sappiamo fare la classifica dei meriti; tanti elementi di valutazione ci sfuggono.
Ho sentito che un proverbio cinese dice: "Fa il bene e buttalo in mare. I pesci non sapranno chi lo ha buttato. Ma Dio lo sa!"
E dato che sono in vena di citazioni ricordo la frase di un amico (grazie, PL!): "scrivi un bel romanzo; non avertene a male se lo firma un altro!"
Ancora Grazie Claudia...e ti aspettiamo qui!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
ho visto le foto di Nduye e sono felice di constatare che qualcosa e' cambiato!!!!! Forse si poteva fare di piu ma gia questo per iniziare e' un buon traguardo...A prestissimo.

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato di firmare commento:::........ ciao ancora
Claudia