sabato 23 gennaio 2010

Chi parte e chi resta

ANDREA E' RIPARTITO
Era arrivato a Mambasa il 18 dicembre. Lo accompagnava P. Silvano, che rientrava da Kampala, dove aveva lasciato il fratello Claudio e gli amici Enrico e Aldo, in partenza per l'Italia. Andrea veniva dal Mozambico, dove da alcuni anni presta servizio di volontariato come professore all'Istituto Tecnico del Gurue. Durante le vacanze scolastiche (nel Mozambico si fanno nei mesi di dicembre-febbraio) ha pensato di "riposare" un po' venendo a Mambasa, per vedere che arie tirano dalle nostre parti e soprattutto per darci una mano nell'officina meccanica e in falegnameria. Però, "non farò nessuna fattura", ci ha assicurato. Gran lavoratore, Andrea, e ottimo conoscitore di motori: ha ridato vita a diverse macchine, soprattutto di falegnameria. Speriamo che durino, pur trovandosi sotto certe mani un po' troppo "pesanti" e così sorprendentemente abili a spaccare. Ma è lui, Andrea, il primo a non farsi troppe illusioni, e a non drammatizzare: i loro tempi non sono i nostri; bisogna avere pazienza. Grazie, Andrea: ti ricorderemo con piacere come sei stato in questi giorni: preso dal tuo lavoro, spesse volte sudato, con quel tuo sorriso sereno e tranquillo, e lo sguardo positivo su persone e situazioni. Adesso che hai imparato la strada di Mambasa, sappi che...ti aspettiamo ancora: non ti faremo fattura...


E' RIMASTO BEPPE


Questa volta (quante volte è venuto a Mambasa? otto? dieci?) Beppe sta proprio facendo gli straordinari. E' qui con noi dal 16 novembre e il rientro in Italia è previsto per il 13 febbraio. Ogni mattina, alle 7h30, parte verso l'ospedale Gbado, dove lavora all'impianto elettrico assieme a Kasereka, un ragazzotto che gli sta dietro e fa' del suo meglio per dargli una mano. Mentre Beppe si bagna la camicia salendo scale, tirando fili, girando viti...accanto a lui, falegnami e carpentieri fissano travetti e tavole al soffitto; un po' più in là, un gruppetto di muratori rivestono i muri d'intonaco. E poi c'è anche chi "scopre" (scoperta fortunata) che non bisogna esagerare con il lavoro...e quindi si trova un posticino tranquillo, per fare un buon sonnellino. Beppe brontola un po', ma in fondo è d'accordo anche lui con Andrea: i loro tempi non sono i nostri.... Ma poi c'è anche il dopo lavoro, quando una frotta di pigmei ti viene attorno tutta festosa, con le braghe stracciate e i visi sereni, che sprizzano gioia. E ti fanno aprire il cuore alla simpatia e alla tenerezza. "Daglielo, questo berrettino, che saranno ancora più felici!

P. Dino

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ringrazio anch'io Andrea. Non lo conosco di persona, ma me ne hanno parlato in tanti. "ha le mani d'ro e il cuore di diamante" mi hanno detto. Il Signore ha benedetto ancora Mambasa inviandolo.
Beppe, hai cambiato collaboratore vedo. Così altri imparano a lovarare. Fai bene. Il cavo elettrico basta o mancano i cinque rotoli che abbiamo preso noi del noviziato? Mi auguro di no.
Ci rivedremo tra un mese. Quando leggerete questo messaggio sarete già in compagnia di Graziano, Gianni e compagnia... Auguri di buon lavoro e con la grappa andate piano se no finisce troppo presto.
Ciao a tutti anche ai miei pigmei.
Nerio